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Autore: MusicHeart    05/01/2016    1 recensioni
DAL TESTO...
Cinque anni. Tutta per colpa mia,per colpa della mia insicurezza,per colpa della mia confusione e per colpa della mia voglia di cercare di meglio quando io avevo gia tutto ciò che potevo chiedere. Ma a diciott'anni siamo fin troppo ciechi per capire l'importanza delle cose e delle persone. Come dice il detto? Ci si accorge dell'importanza di qualcosa solo quando la si é persa e io me ne sono accorta nemmeno un mese dopo averlo lasciato ma lui mi odiava,mi considerava una falsa e non potevo tornare indietro. Non potevo farlo soffrire ancora per la mia insicurezza e cosi l'ho lasciato andare via dalla mia vita soffrendo in silenzio perché sapevo di essere nel torto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ONE SHOT ricordi dal passato.

Ricordi dal passato.

 

Passeggio per le strade del mio vecchio paesino. É strano ritornarci dopo cinque anni passati all'estero e con un figlio di tre mesi in grembo.

La vita é davvero strana,non mi sarei mai aspettata di ritornarci soprattutto dopo quello che é successo con la mia famiglia e con lui..

-ops mi scusi non l'avevo vista!- alzo la testa e mi scontro con due occhi color cioccolato. Due occhi che riconoscerei tra mille perché suoi. 

-Domenico?- ci guardiamo negli occhi e subito mi sorride calorosamente.

-Chiara? Oh dio da quanto tempo. Che ci fai tu qui?- il suo sorriso. Quanto mi é mancato.

-i-io ecco sono tornata ieri mattina,sono tornata per il matrimonio di Dafne!-

-ah finalmente si sposano che bello!- dice sorridendo e io rimango incantata dalla sua figura. Quanto é cambiato.

I capelli sono un po più lunghi,la barba é un po incolta e naturalmente folta come gli é sempre piaciuta e che io odiavo. Non porta più gli occhiali e il suo fisico é più virile. Si,più virile assolutamente:spalle larghe,slanciato,più magro e con addominali che si intravedono dalla camicia di jeans.

É totalmente cambiato,non c'è più alcuna traccia del ragazzino nerd di cui mi ero innamorata. Fissato con i videogiochi,con il basso e con un aspetto da finto intellettuale. Ora é diventato proprio un uomo,un bellissimo uomo.

-hey Chiara tutto bene? Ti vedo un po pallida. Hai bisogno di sederti?-

Lo guardo negli occhi e capisco di essermi intrattenuta troppo a lungo nei miei pensieri.

-oh si grazie Mimmo!- quel Mimmo quanto mi é mancato pronunciarlo.

Cinque anni. Tutta per colpa mia,per colpa della mia insicurezza,per colpa della mia confusione e per colpa della mia voglia di cercare di meglio quando io avevo gia tutto ciò che potevo chiedere. Ma a diciott'anni siamo fin troppo ciechi per capire l'importanza delle cose e delle persone. Come dice il detto? Ci si accorge dell'importanza di qualcosa solo quando la si é persa e io me ne sono accorta nemmeno un mese dopo averlo lasciato ma lui mi odiava,mi considerava una falsa e non potevo tornare indietro. Non potevo farlo soffrire ancora per la mia insicurezza e cosi l'ho lasciato andare via dalla mia vita soffrendo in silenzio perché sapevo di essere nel torto.

Entriamo nella villa di cui il padre si prende cura e ci sediamo su una panchina. La stessa panchina che anni prima ci aveva ospitati a studiare biologia per il mio debito. La stessa panchina su cui abbiamo scherzato,abbiamo parlato,abbiamo litigato per poi fare pace con un semplice e dolce bacio.

Uno di quei baci che ti fanno stare al sicuro.  Eravamo entrambi alle prime armi  e non abbiamo mai approfondito il bacio con un gioco di lingue ma a noi bastava cosi. A noi bastavano quei baci innocenti ma che ti trasmettevano tutta la sicurezza,la dolcezza,la tranquillità che ti trasmette l' abbraccio di una persona cara, che ti trasmetta la mamma quando ti dice che ti vuole bene. E io ho perso tutto questo cinque anni fa.

-allora che mi racconti di bello?-  mi chiede con un tono dolce.

Quel tono che amavo e con cui mi parlava ogni qualvolta ero triste,ogni qualvolta litigavo con i miei perché ero fin troppo cocciuta per dare ragione ai miei genitori.

- oh beh niente. Abito a Londra da cinque anni... Non parlo con i miei da cinque anni e aspetto un bambino da uno stronzo che mi ha lasciata non appena ha saputo che ero incinta!- dico tutto d'un fiato e lui mi guarda sgranando gli occhi.

-s-sei incinta?- mi chiede incredulo e a quel punto scoppio in una risata isterica.

-eh già! Visto?-

-e-e come si chiama?-

- chi? La creaturina? Logan!- a quel punto mi sorride e mi accarezza una guancia.

- un bellissimo nome!- sorrido anch'io al pensiero che era il nome che avevamo scelto per il nostro di figlio.

-ti aiuterò. Per qualsiasi cosa io ci sono e ci sarò sempre!-

-perché?- chiedo guardandolo negli occhi e a quel punto lui mi guarda dolcemente come se stesse guardando una bambina,mi sorride e mi stringe a se per poi dire le uniche parole che mi potevano uccidere...

-perché ti voglio bene!-

Ed é cosi che scoppio a piangere. Piango perché io invece non gli voglio bene.

Io lo amo. Io dopo ben cinque anni lo amo  ancora come sempre...

Ho rotto i rapporti e ho perso i miei genitori per il mio carattere di merda. Ho perso lui per il mio carattere di merda. E ora a distanza di cinque anni lui dice che mi vuole bene come se in questi cinque anni non fosse mai cambiato niente,come se io non gli avessi mai fatto del male cinque anni fa.

E questo che mi fa stare male perché lui é fin troppo buono e perché tra le sue braccia ho finalmente ritrovato quel posto che si chiama casa...

   
 
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