Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Little Redbird    06/01/2016    4 recensioni
La parola più triste al mondo è la parola quasi.
[6x17 + 6x22]
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Kai Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The saddest word in the whole wide world is the word almost.

 

He was almost in love.

 

“Sai perché sono qui? Perché il senso di colpa mi tiene sveglio la notte.” Sospirò flebilmente, cercando le parole giuste per spiegarle come si sentiva, ma non era sicuro esistessero parole apposite. “Non mi aspetto che tu mi creda, ma ho bisogno che mi dia un'altra possibilità.”
Ecco. L'aveva detto. Aveva cercato il suo perdono come il più innocente dei bambini, ma lei continuava a tenere gli occhi chiusi, incurante della sua voce e dei fiocchi di neve che le si posavano sulle gote arrossate dal freddo. Incurante del cuore che aveva appena posato sui suoi bellissimi palmi.

 

She was almost good for him.

 

Le aveva chiesto un'altra possibilità, e le aveva chiesto scusa per averle afferrato il braccio nella foga di ottenere la sua attenzione, ma non le aveva chiesto scusa per averla trafitta con una freccia di mezzo metro, né per averla portata in un altro stato senza il suo consenso, incosciente e legata come un tacchino, e non le aveva chiesto nemmeno scusa per averla accoltellata e lasciata a morire da sola nel suo inferno personale. Certo, ci aveva provato la sera prima, quando le sue parole non erano riuscite a superare il volume della musica, quando anche solo rivederlo le aveva riportato alla mente tutto quello che le aveva fatto, e non era riuscita a sentire altro che il proprio cuore battere all'impazzata al pensiero di essergli così vicina. Non lo avrebbe perdonato – mai. Perché ci aveva già provato, e si era trovata stesa tra l'erba di un prato per nulla familiare, la ferita nello stomaco riaperta e sanguinante. E lei non concedeva più di due possibilità.

 

He almost stopped her.

 

La distanza non era così eccessiva, riusciva perfino a vedere le sue labbra muoversi per pronunciare l'incantesimo, per lasciarlo indietro. Avrebbe potuto fermarla, lanciare un incantesimo che le stringesse la gola fino a soffocarla, o forse scaraventarla contro uno dei pini innevati che li circondavano, magari lasciando procedere i suoi amici, restando soli, vendicandosi a dovere; ma tutto quello che uscì dalla sua bocca fu il suo nome, urlato come una preghiera, e lei lo vide, perché prima che sparisse poté vedere un sorriso soddisfatto sulle labbra che fino a qualche ora prima aveva ammirato estasiato.

 

She almost waited.

 

Lasciarlo vivo non era mai stato parte del piano ma, a pensarci bene, abbandonarlo proprio come aveva fatto lui – sanguinante e disperato – era più giusto, più soddisfacente. Lo vide fissarla con la sua migliore espressione da cucciolo bastonato – espressione molto frequente, ultimamente, da quanto aveva potuto vedere – e si chiese se fosse vera, se quella bocca aperta in un muto grido di aiuto fosse anche lontanamente simile a quella che lei stessa aveva assunto quella sera, quando le sue, di grida, si erano alzate acute e strazianti in quel mondo solitario.
Almeno, si disse, lui aveva l'aurora a fargli compagnia.

 

He almost lived.

 

Morire la sera della sua vendetta così a lungo agognata era inconcepibile – certo, se non si contava il suo suicidio calcolato. Aveva progettato tutto nei minimi particolari. Di tempo ne aveva avuto, per farlo – tra una donazione di sangue ai vampiri che lo circondavano e l'impossibilità di uscire di casa con quel freddo, aveva potuto pianificare ogni singolo respiro che lui e perfino gli altri avrebbero preso. Aveva immaginato ogni singola ruga sul volto da finto venticinquenne di Damon formarsi nello sforzo di decidere chi salvare tra l'amore della sua vita e la strega con cui era stato costretto a vivere per quattro mesi. Non aveva mai avuto dubbi su quale delle due avrebbe scelto – non dopo averlo sentito blaterare per ore di quanto gli mancasse la sua stupida amata e quanto fosse stufo di avere Bonnie come unica compagnia. Da quello che aveva potuto capire dai discorsi che aveva origliato, nessuno sceglieva mai Bonnie.
Tranne lui. Lui l'aveva scelta dall'inizio. Prima come fonte di intrattenimento durante le silenziose notti di quell'infinito dieci maggio, poi come la sua unica via d'uscita dalla prigione e poi, ancora, come quella che – con molto impegno ed infinita pazienza – avrebbe potuto riuscire a scalfire la sua sociopatia, e alla fine l'aveva scelta per vendicarsi di Damon. Perché lui lo sapeva che lasciarlo ad impazzire in un'altra prigione era stata una sua idea. La sua Bonnie non avrebbe agito così in fretta e così approssimativamente, lei era una calcolatrice, le sue vendette occorrevano ore di intenso studio e pianificazione; proprio come le sue. Certo, lasciarla in vita dopo quello che gli aveva fatto non era ammissibilema si trovò un po' in conflitto quando Damon lasciò la stanza, abbandonando Bonnie con un mediocre bacio sulla fronte. Dov'era il divertimento? Non si era aspettato che la scegliesse, perché a nessuno importava di Bonnie – non quanto era importato a lui –, ma lasciarla così, con un banale quanto inutile 'mi dispiace', gli sembrava eccessivo. Si era quasi dispiaciuto per lei. Quasi. Perché di Bonnie non gli importava più niente.

Almeno, era quello che si ripeté quando si sentì sollevato nel vedere Damon guarirla. Si disse che era tutto dovuto al fatto che la testa gli era stata staccata dal corpo, era per quello che aveva quei pensieri sconnessi, perché continuò a vedere e sentire per i due secondi più lunghi della sua vita.

 

They almost made it.

 

Nessuno aveva mai creduto che potessero farcela – a perdonarsi, a salvarsi. Nemmeno loro. Ed era proprio quello, invece, che aveva convinto i pochi che avevano sperato di sì.
Perché, in realtà, ce l'avevano quasi fatta. Lui era quasi sopravvissuto. Lei l'aveva quasi aspettato. Lui l'aveva quasi fermata. Lei era quasi stata adatta a lui. Lui l'aveva quasi amata.
Tutta colpa di quel quasi. La parola più triste del mondo.






 


AN:
Abbiamo appurato che riesco a inserire tutta la sofferenza che questi due mi fanno provare pure in una shot che voleva, sì, essere triste, ma non una cavolo di esternazione del mio sconforto. Ormai l'ho scritta, sorbitemi.
Se ci sono errori o incongruenze, perdonatemeli e segnalatemi, ché s'è fatta 'na certa e mi bruciano gli occhi. E poi devo andare a leggere l'aggiornamento di Chara, quindi cià.

Red
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Little Redbird