Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Noel11    06/01/2016    0 recensioni
Una ragazza. Nulla da perdere e tutto da guadagnare.
[Dal Capitolo 1:
Si alza in piedi e si mette ai margini del cornicione. Guarda la città svegliarsi, quella città completamente diversa da quella in cui viveva prima. Scuote la testa energicamente "No" disse "è inutile pensare a un passato che non esiste" e vorrebbe convincersi che non esiste, perché sa che sarebbe tutto più semplice se non fosse esistito. Sospira guardando le prime luci dell'alba facendosi investire dalla fresca brezza mattutina di un giorno di ottobre "è ora di andare, si va in scena" .]
Quanto siete disposti a pagare per la libertà?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1
è ora

 
 


3 anni dopo
 
Sono passati tre anni da quella fatidica notte. Può dire di essere nata ufficialmente tre anni fa, anche se può essere considerata una pazzia visto il suo corpo da diciottenne. Ma non le importava perché con il tempo aveva imparato a sue spese che questo mondo era un manicomio popolato da pazzi che si fingevano sani. Sorrise a questa sua idea del mondo, perché alla fine era l'unica che conosceva e accettava.
Si alzò in piedi e si mise ai margini del cornicione. Guardò la città svegliarsi, quella città completamente diversa da quella in cui viveva prima. Scosse la testa energicamente << No>> disse << è inutile pensare a un passato che non esiste>> e vorrebbe convincersi che non esiste, perché sa che sarebbe tutto più semplice se non fosse esistito. Sospirò guardando le prime luci dell'alba facendosi investire dalla fresca brezza mattutina di un giorno di ottobre << è ora di andare, si va in scena>>.
Chiuse gli occhi e si lasciò cadere a peso morto verso il vuoto, senza esitazione, senza paura, per poi aprire gli occhi di scatto e spalancare le ali prima di raggiungere terra. Sbatté le sue ali nere per prendere quota, quelle stesse ali che anche se hanno il colore della pece le hanno permesso di raggiungere il suo sogno. Certo, il prezzo da pagare non è tanto basso e neanche tanto facile da portare sulle spalle, ma tutto questo viene superato quando si trova nel cielo e sente il sapore della libertà e non più quello ferroso del sangue. Rabbrividì un po' al ricordo, ma si ricompose subito perché sapeva che era già tardi e lei aveva un orario da rispettare e una missione a cui non poteva rinunciare.
 
 
 
7:00 AM - 3 Ottobre
 
Ecco. Era in ritardo.
Si stiracchiò lentamente, cercando di far svegliare tutti i muscoli, indolenziti dalla sera precedente. Ricordava poco e niente, e per poco e niente si intendono luci accecanti, alcool, musica spacca timpani, alcool, erba e…l'ha già detto alcool?
Sdraiato lì in quella camera sudicia, con quelle pareti bianche che ha sempre odiato perché gli ricordavano gli ospedali e i mobili che cascano a pezzi, stava valutando le varie opzioni che gli si presentavano davanti, dopo aver preso numerose aspirine per placare quell'odioso mal di testa, e tutte portavano ovunque tranne dove sarebbe dovuto stare in quel momento cioè a scuola. Saltare un giorno in più o in meno non avrebbe cambiato la sua condotta o i suoi voti che erano decisamente più bassi delle sue condizioni economiche. Ma visto che sapeva che sua madre sarebbe rimasta a casa e che quel giorno non si sarebbe fatto niente, decise di vestirsi e andare a scuola, naturalmente secondo i suoi orari.
Prese dei vestiti a caso sparsi per la stanza, se quella poteva chiamarsi stanza, e andò verso la porta. Prima di uscire notò che sua madre era tornata e si era addormentata sul divano, distrutta dal lavoro che le permetteva a malapena di arrivare a fine mese, sospirò sconsolato prima di prenderla in braccio e portarla al letto e rimboccarle le coperte << Sei un bravo figlio Matty>> disse con voce assonnata << Stai lontano dai guai, per favore>> la guardò, ignara di tutto, e le lasciò un bacio sulla fronte che sapeva tanto di scuse per non essere quel figlio perfetto che tanto desiderava << Okay, ora dormi>> disse prima di uscire << Ti voglio bene>> biascicò tra il sonno e la veglia << Anche io>> sussurrò non sicuro che l'avesse sentito. Uscì fuori di casa chiudendosi la porta alle spalle e chiuse gli occhi.
Andare a scuola quel giorno sembrava la migliore delle idee.
 
Arrivò davanti alla classe alle 8:25. In ritardo per loro, in anticipo per lui. Sospirò prima di entrare, pronto a mettersi quella maschera che ormai indossava tutti i giorni e così spesso da non capire più quale fosse la sua vera personalità, il suo vero IO. Abbassò la maniglia ed entrò già sentendo le parole del Prof. Mazzi: un vecchio, scorbutico, narcisista e conservatore che non mancò l’occasione per umiliarlo davanti a tutti e infatti: << Oh, ma guarda un po'! Il signor Matteo ci ha onorato della sua presenza. Oggi è anche entrato in prima ora invece che in seconda, anche se con un leggero ritardo. Potrei commuovermi>> disse, conoscendo già la reazione del ragazzo che non si fece attendere: << No grazie, faccio a meno di vedere un vecchio piangere perché non è riuscito a fare quello che voleva nella vita e ora sfoga le sue frustrazioni su dei ragazzi, perché loro hanno una possibilità e lui no essendo un vecchiaccio. Ah e dovrebbe ringraziarmi per essermi presentato, potevo benissimo saltare la sua insulsa materia che, lo ammetta, non servirà a un cazzo nella vita!>>.
Il Professore non si curò più di tanto delle parole del ragazzo, ormai era una routine sentire quelle cose, come era routine mettergli una nota e farlo sedere solo per costringerlo ad ascoltare la lezione. Ma tutti e due sapevano che tanto non l'avrebbe fatto e che come previsto si sarebbe messo all'ultimo banco a dormire fino al suono della ricreazione, durante la quale sarebbe scomparso per un bel po' prima di ripresentarsi in classe.
E così successe. Al suono della campanella che annunciava la ricreazione, si catapultò fuori dalla classe e raggiunse il giardino dove sapeva già che il suo amico lo stava aspettando sotto il solito albero vicino al vecchio capanno degli attrezzi, ovviamente vuoto e usato per altri scopi. Appena lo vide lo salutò << Giorgio, brutto stronzo>> disse dandogli una sonora pacca sulla spalla << Teo! Figlio di una buona donna che ci fai qui a scuola? E che fine hai fatto ieri sera? Credo di non averti visto più dopo il settimo o decimo brindisi>> disse abbracciandolo. Giorgio era il migliore amico di Matteo dal primo giorno di asilo. Erano cresciuti insieme, ci sono stati sempre l'uno per l'altro nel momento del bisogno: lui c'è stato quando Giorgio si ruppe un braccio credendo di poter saltare dalla casa sull'albero senza farsi niente, l’altro c'è stato quando il padre di Matteo era sparito, andandosene e non lasciando più tracce abbandonando figlio e madre a loro stessi, lui c'è stato quando Giorgio era entrato in comunità per essere andato in overdose troppe volte in una settimana ma ora è pulito e fuma solo canne perché "Andiamo quella non è droga! È come fumarsi le sigarette, anzi è meglio delle sigarette, l'erba è una medicina e fa bene alla salute!". Ne avevano passate tante ma erano ancora lì insieme, nonostante tutto, nonostante la vita. << Beh sai com'è qualche volta voglio fare il bravo ragazzo e venire a scuola a seguire le lezioni>>. Si guardarono in faccia prima di scoppiare a ridere << Teo te lo ripeterò fino alla fine dei tuoi giorni, sei un pessimo bugiardo e un pessimo attore!>> disse mettendogli un braccio intorno al collo << Hey, non è vero!>> rispose in tono infantile << Secondo me la mia interpretazione di bravo ragazzo, romantico e galante con le donne è da oscar e alcune ragazze che hanno poco di casto potrebbero confermarlo>> rispose fiero di sé.
Giorgio scosse la testa, perché il suo migliore amico non cambierà mai, prese l'erba dal suo zaino e iniziò a preparare la prima canna della mattina << A proposito di ragazze, ne è arrivata un nuova>>
<< Ah si?>>
<< Sì è dell'ultimo anno. Si dice che abbia cambiato un sacco di scuole perché i suoi genitori si trasferiscono spesso a causa del lavoro, e a quanto pare l'unica che la conosce bene è Erica, credo sia la sua migliore amica, per il resto si sa poco e niente di lei>>
<< è fica?>>
<< Normale>> rispose l'altro finendo di rollare la canna.
<< Bene, allora presentamela!>> chiese quasi con troppa esuberanza.
<< Eh no, caro mio, te lo scordi! Valla a vedere con i tuoi occhi. Sono stanco di andare da ogni essere di sesso femminile per parlarle facendo finta di provarci, per poi dirle che sono fidanzato e presentarle il mio "fantastico, super dotato migliore amico che è single e fedele alle donne". Stavolta te la cavi da solo. Mi sento un verme verso Nastìa quando faccio così>> disse chiudendo il discorso e accendendosi la canna. Da quando si era fidanzato con Anastasia erano finiti i giorni di Giorgio puttaniere, sciupa femmine, ora per lui esisteva solo lei e vice versa. Lo capiva? No. Lo invidiava? Forse, non ne era ancora del tutto sicuro. Fatto sta che ora doveva cavarsela da solo << E va bene, rompi palle! Da quando stai con lei ti sei rammollito.>>
<< Attento a come parli…>> lo avvertì in guardia Giorgio.
<< Si, si, si… ora dimmi dove posso trovarla>> chiese senza perdere tempo.
<< Erica gli starà facendo fare il giro della scuola, trova Erica e troverai la ragazza>> rispose svogliatamente, l'effetto dell'erba si stava già facendo sentire.
<< Qualche indizio in più?>> chiese titubante, perché sì conosceva Erica ma non le aveva più rivolto la parola dalle medie, neanche la guardava più, e se avesse cambiato colore di capelli? Come l'avrebbe riconosciuta? Era da un po' che non veniva più a scuola quindi… ma Giorgio fermò subito i suoi pensieri
<< Gesù! Calmati. Erica indossa una maglietta dei Linkin Park, quindi la riconoscerai subito. La ragazza nuova è alta, ha i capelli castani, ricci e lunghi che le arrivano quasi fino alla vita, e ha gli occhi verdi. Non so dirti di più.>> concluse prima di riaccendere la canna che si era momentaneamente spenta.
<< Me lo farò bastare>> disse sorridendo.
<< Attento a quello che fai, non la conosci e la stai sottovalutando. Conta che è la migliore amica di Erica quindi non te la lascerà molto facilmente>> lo avvisò.
<< Correrò il rischio>> disse più determinato che mai.
Gli piacevano le sfide e ora come ora gli serviva proprio una distrazione dalla sua vita di merda.
Se solo lo avesse saputo prima come sarebbe andata a finire forse non sarebbe stato così determinato

Forse…





Angolo autrice

Ecco qui il primo capitolo. Come in tutte le storie, i primi capitoli saranno molto lenti. Ma vi assicuro che dopo le cose si faranno sicuramente più movimentate.
In questi primi capitoli presenterò i personaggi principali. Ci tengo molto a descrivere i personaggi nei minimi particolari, senza tralasciare niente, perchè ritengo che sia importante per capire meglio la storia.
Ringrazio ancora tutti quelli che leggeranno o recensiranno la storia.
Ci vediamo al prossimo capitolo (Domenica).
E. xx   

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Noel11