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Autore: Night Sins    12/03/2009    0 recensioni
(Lieve spoiler per chi segue il manga solo in italiano, ma non lo trovo tanto rilevante, visto che è scontato che il protagonista vinca. XD)
Atobe ha perso la partita contro Ryoma e, con essa, anche i suoi capelli. Shiraishi arriva a Tokyo per osservare la situazione con i propri occhi ed aiutare l'amico Yushi e tutta la squadra della Hyotei, che oramai non sopportano più il loro capitano.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'One ship, one fic'
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genere commedia, romantico
rating verde (G/PG)
avvertimenti one-shot, shonen ai
parole 879 (con Works)
personaggi Atobe Keigo; Shirashi Kuranosuke
pairing Shiraishi/Atobe
timeline dopo che Atobe perde partita e scommessa contro Ryoma
spoiler nessuno di rilevante (che il protagonista di un manga vinca non è uno spoiler, vero?! XD)
disclaimer i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
Il prompt e la scena a partire da * sono merito di aiechan (io l'ho solo ammalgamata al resto), la quale ha dato dimostrazione della sua sanità mentale decidendo di aiutar me e Yui nella nostra impresa (qui sotto esplicata XD).
note d'autore Yui91, ed io abbiamo deciso che OGNI ship di PoT, più o meno probabile, debba avere almeno una fic (di qualsiasi lunghezza) tutta per sé, quindi... ecco qua il mio terzo contributo a tale nobile causa! XD



"Whahahah!" il capitano della Shintenhouji stava ridendo da quando era entrato nella stanza del 'collega' della Hyotei. "Allora è vero..."
"Zitto!" intimò Atobe, non sembrava dell'umore adatto per accettare un simile atteggiamento di fronte a sé.
"Non puoi chiedermelo. Non puoi assolutamente chiedermelo." ripetè, asciugandosi con una mano gli occhi bagnati dalle lacrime.
"Ehi!"
Shiraishi Kuranosuke continuava a ridere.
"Quando la smetterai?"
"Scusa..." disse dandogli le spalle e cercando di calmarsi "scusami, ma... Non volevo crederci quando Oshitari me l'ha detto, ma...", tentò di tornare a guardare l'altro capitano senza scoppiargli nuovamente a ridere in faccia, con scarsi risultati.
"Voglio conoscere quell'Echizen!" esclamò all'improvviso, ancora preda delle risate, seppur in minore entità.
"Cosa?" domandò Keigo, senza capire.
"Certo, ti ha battuto e ti ha conciato in quel modo... voglio conoscerlo." disse per poi farsi serio; sulle sue labbra ora, mentre si avvicinava all'altro, un sorriso sarcastico. "Non sarai mica geloso, vero?"
"Ore-sama geloso, di te?" chiese scettico, per non tradire la propria fama ed in parte anche per fargliela pagare di averlo preso in giro.
Kuranosuke posò le braccia sulle spalle dell'altro, incrociando le dita dietro la sua testa, e sorrise, di un sorriso che ad Atobe parve inquietante. "Lo sei di Echizen-kun?" domandò lentamente.
"Co-cosa?" il capitano della Hyotei lo fissava incredulo, la bocca leggermente aperta dallo stupore.
Il sorriso di Shiraishi mutò, prima divenne quasi dolce, poi man mano sempre più ilare, fino a che il giovane capitano non cadde nuovamente vittima delle risate. "Non... non ce la... faccio a star serio..."
Anche l'espressione sul volto di Atobe cambiò natura, si fece sempre più arrabbiata.
"Shiraishi, questa me la paghi, parola di Ore-sama!" urlò mentre tentava di divincolarsi dalla stretta dell'altro che lo aveva abbracciato maggiormente, nascondendo la testa contro la sua spalla e riprendendo fiato.
Tutto quel movimento incontrollato fece perdere loro l'equilibrio e finirono contro un muro; beh, Shiraishi finì contro Atobe ed Atobe si ritrovò schiacciato tra lui e il muro.
"Ahi!"
"Scusa..." ripeté Shiraishi, ma si sentiva che stava ancora ridendo.
"Non sei credibile." l'informò Atobe, anche se almeno si era calmato.
"Beh, mi spiace che ti sia fatto male..." spiegò "ma è colpa tua che ti sei agitato."
"Stavi prendendo in giro Ore-sama!" sbottò.
"Ore-sama non può biasimarmi, però può stare tranquillo... non ha perso il suo fascino, almeno per il sottoscritto." disse alzando un poco la testa per posargli un bacio nell'incavo del collo.
"Idiota." mormorò Atobe, abbracciandolo.
"A starti dietro, in effetti, c'è il rischio di perdere la ragione." Atobe sbuffò e Shiraishi lo baciò.
Si spostò poi un poco, per respirare e per guardarlo in volto, Atobe ora stava quasi sorridendo.
Kuranosuke era contento di essere riuscito a calmarlo un poco.
Oshitari gli aveva detto che da quando aveva perso la partita, e la scommessa, contro Echizen Ryoma - e lui gli aveva tagliato i capelli - era diventato insopportabile (beh, peggio del solito), quindi chiedeva il suo aiuto. A dire il vero, ad un certo punto, gli era quasi sembrato che si trattenesse dall'implorarlo. Probabilmente gli avrebbe pagato lui il biglietto se glielo avesse chiesto, ma vedere Keigo con i capelli tagliati a zero, e semplicemente il rivederlo, ovviamente, valeva sicuramente quel prezzo.
"Non fare più scommesse del genere." disse con un ghigno "Se no a diventar pazzi saranno i tuoi compagni."
Atobe gli lanciò l'ennesimo sguardo dubbioso della giornata.
Cominciava a preoccuparsi seriamente per gli strani ragionamenti che stava facendo il suo ragazzo.
Shiraishi scosse la testa e posò nuovamente le proprie labbra su quelle dell'altro.

"Ato... hm... scusate." Oshitari era entrato nella stanza del proprio capitano ed ora stava per fare marcia indietro.
"Tranquillo, Yuushi-kun, possiamo continuare dopo." disse dopo alcuni secondi Shiraishi, che nel frattempo si era voltato verso di lui. "A proposito, è tua abitudine entrare nelle stanze altrui senza bussare o con Keigo è un caso particolare?" chiese poi, scegliendo di proposito l'uso del nome, anche se non era realmente geloso di lui (e poi bastava Mukahi a tenerlo a bada; con Gakuto a controllare la situazione, il capitano della Shintenhouji era più tranquillo che se fosse stato lui stesso alla Hyotei).
"E' bello rivederti da queste parti, Shiraishi-kun." disse Oshitari, girandosi a sua volta verso l'altro ragazzo, lentamente. "Ora tolgo il disturbo, magari poi ci prendiamo un gelato insieme."
"Sicuro." rispose Kuranosuke, mentre l'altro si richiudeva la porta alle spalle, e poi tornò a guardare Atobe.
Gli sorrise prima di lasciargli un nuovo bacio sulle labbra. *"Beh, allora io vado con Yuushi."
"No."
"Come sarebbe a dire 'No'?" Shiraishi fissò il compagno con sguardo interrogativo.
"No è no. E non chiamarlo per nome." replicò Atobe, spazientito.
"Non sarai mica geloso di Yuushi..." lo prese in giro l'altro.
"Certo che no!" s'infuriò Keigo, arrossendo vistosamente.
"Oh beh, allora..." Shiraishi si avvicinò nuovamente, baciandolo in modo decisamente sensuale questa volta; si allontanò un momento, giusto per riprendere fiato e guardarlo negli occhi. "... Allora vado!" e con un ultimo bacio a stampo corse fuori dalla stanza, lasciandosi dietro un Atobe alquanto scioccato.
Fu così che il capitano della Hyotei, il giorno seguente, mentre andava a comprarsi una parrucca, fece una telefonata a qualche sua conoscenza e fece chiudere tutte le gelaterie di Osaka.
Così, pensò, Kuranosuke avrebbe capito cosa significava prendere in giro Ore-sama.
   
 
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