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Autore: faithlena    07/01/2016    0 recensioni
Faith, 21 anni.
La sua migliore amica, il suo fidanzato ed il mondo che ha sempre sognato l'aspettano per vivere nuove esperienze ma, come spesso accade, ogni bella cosa ha una fine.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~L'orologio va avanti, il tempo scorre ed io sono ancora seduta aspettando.

«Il treno Milano- Roma è in partenza.» annunciano dall'altoparlante.

Mio padre mi aiuta con le valigie e mi accompagnano tutti vicino all'entrata.

«Abbi cura di te, tesoro» continua a ripetere mamma mentre mi abbraccia.

«Stai attenta.» sussurra mio padre.

Saluto tutti e salendo sul treno, vedo mio fratello dietro di me.

«Chiamami quando arrivi e mi raccomando ai ragazzi, non dare confidenza a nessuno. Ti voglio bene.»

«Te ne voglio tanto anch'io e puoi stare tranquillo, ora vado. Ci sentiamo dopo» e ci abbracciamo.

Fortunatamente ho il posto vicino al finestrino e spero che nella mia cabina possano esserci persone tranquille e silenziose.

«Buonasera» mormora un ragazzo.

«Buonasera!» rispondo e mentre lui si accomoda prendo le cuffie ed il libro.

«Sai ho visto il film, mi ha fatto scendere qualche lacrima.»

«Io adoro Nicholas Sparks ed i suoi film e libri, mi fa piacere.»

Squilla il telefono.

«Faith, scusami ma ho perso il treno, non mi uccidere. Prenderò quello dopo alle 19, te lo prometto.» urla Sophie.

Sospiro. «Tranquilla, ci vediamo a Roma per le 21! Ora devo proprio andare, a dopo.» e riaggancio.

Mi aspettavo proprio una sua chiamata ed immaginavo che aveva perso il treno. Le cose sono due: o è in anticipo o in ritardo, mai una via di mezzo.

Guardo l'orologio, sono le 18 e splende ancora il sole.

Chiamo il taxi e gli chiedo di lasciarmi vicino al Ponte Sant'Angelo, ho bisogno di fare delle foto.

Ho sempre pensato che Roma sia la città più bella al mondo e ne sono ancora convinta nonostante io non l'abbia mai visitata per bene e mi piacerebbe davvero.

Non ricordandomi la via, prendo l'agenda e controllo.

«Via Flaminio! Ed ora come ci arrivo? Ho anche il telefono quasi scarico. Devo chiedere indicazioni.» penso tra me e me.

Passano molte persone davanti a me che parlano diverse lingue ma tra la folla riesco a sentire la voce di un italiano e mi avvicino.

«Salve, mi scusi, mi saprebbe dire dove si trova Via Flaminio n.98?» mormoro.

«Ciao, guarda io abito in un palazzo vicino e devo tornare a casa, se vuoi ti posso dare un passaggio.»

Lo guardo attentamente per cercare d'inquadrare il tipo di persona e mi farmi un'idea.

«Tranquilla, ti puoi fidare. Non sono né armato né ho l'intenzione di derubarti, mi sembri solo un po' confusa e vorrei darti una mano.»

«Mi fa molto piacere, accetto.»

Il sole sta andando via ed il paesaggio è più bello di quanto mi potessi ricordare.

Saliamo in macchina e il mio sguardo è fisso sul finestrino, pronto ad ammirare nuovi luoghi da ricordare. E' questo il bello del visitare una città nuova.

«Tragitto abbastanza silenzioso ma piacevole, comunque io sono Pietro e mi piacerebbe rivederti.» dice con un sorriso, uno di quelli grandi e belli.

«Piacere mio, Faith! E sì, anche a me. Ti lascio il mio numero, ora vado! A presto» rispondo.

Mi apre lo sportello e mi aiuta con le valigie lasciandomele davanti al portone e non posso fare a meno che ringraziarlo di cuore.

Rimango fuori fino a quando non lo vedo più con la macchina ed entrando il portiere mi dà il benvenuto e mi accompagna nell'ascensore.

La casa è più bella rispetto a quella nella foto, è più grande e bella; c'è quest'aria che ti fa sentire già parte della casa.

Poggio le valigie nella mia camera e chiamo Sophie.

«Hey! Io sono appena entrata a casa, è stupenda! Tu dove sei?»

«Il tuo treno ha fatto ritardo? Comunque mezz'ora e sono alla stazione, ho già prenotato il taxi.»

«No, mi sono fermata a guardare il paesaggio ed un ragazzo molto carino mi ha accompagnata a casa! Ora vado, ti racconto tutto dopo.» e chiudo la chiamata.

Chiamo casa e parlo con tutti, ora sono più tranquilli e lo posso essere anche io.

Nell'attesa di Sophie sistemo i vestiti nell'armadio e mi allungo sul divano pensando a tutto ciò che dobbiamo comprare: Ikea e Tiger, ho bisogno di voi. E' vero, alcune cose le ho portate da casa e qui, alla fine, mancano poche cose, i proprietari sono stati davvero carini a lasciarci alcuni oggetti per la cucina e molti mobili.

Bussano alla porta.

«La tua meravigliosa coinquilina è qui, apri!» urla Sophie.

Appena la vedo il mio cuore si rallegra e l'abbraccio forte a me.

«Quanto mi sei mancata piccola S!» mormoro.

«Anche tu! Ora fammi entrare, voglio vedere!»

Gira per tutta la casa con la bocca aperta e non riesce a credere ai suoi occhi.

«Ma è meravigliosa! Abbiamo fatto la scelta giusta e paghiamo anche poco. Ti voglio bene Faith e sono felice di poter condividere quest'esperienza con te, non potevo chiedere niente di meglio.» dice e mi abbraccia.

 

 

 

   
 
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