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Autore: Morpheus Wings    07/01/2016    1 recensioni
John è affamato, ma Sherlock è tutto preso dal suo esperimento.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic è stata scritta per l’event “Drabble Days 27-30 Dicembre” del gruppo “We are out for prompt”.
Prompt di Giada F.: John/Sherlock. 'Vedi, John? E' tutto molto semplice.'
 
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Certo, per lui che è un genio è tutto molto semplice, non tutti sono alla portata della sua mente superiore, dopotutto siamo solo dei poveri stupidi che non usano il cervello ai suoi occhi. Eppure una persona che non sa che la terra ruota intorno al sole o che crede che la vittima in Cluedo si possa essere suicidata non dovrebbe permettersi di criticare in questo modo, ed invece…
“Hai capito adesso?!
Chiese Sherlock dopo avergli mostrato per l’ennesima volta la sua teoria sui moscerini e ricevendo in cambio la stessa inespressività che aveva ricevuto la prima volta che aveva chiesto. Certo scoprire che anche un insetto così piccolo possa reagire a stimoli esterni quali la musica e poi muoversi in sincrono ad essa è una teoria alquanto affascinante, ma per una persona che torna a casa dopo una giornata di lavoro e vorrebbe solo trovare il frigo pieno tutto ciò va oltre l’umana comprensione.
“Ho fame Sherlock. Dov’è la spesa?”
“Non ho fatto la spesa, mi annoiavo a morte.”
“Ti ho lasciato una lista questa mattina pregandoti di andare a fare la spesa”. Disse Johh, con voce amareggiata e lo sguardo truce, facendo gesti inconsulti –tipici di quando si arrabbiava- che ad uno sguardo poco attento sarebbero potuti sfuggire, ma non a quello esperto dell’infallibile consulente investigativo.
“L’ho letta ed era noiosa.” Si giustificò l’altro, osservando attentamente il suo coinquilino mentre strimpellava meccanicamente con le corde del violino. “Sei arrabbiato. Perché sei arrabbiato? È normale che la gente si arrabbi per la spesa?”
“Non sono arrabbiato!”
“Sì lo sei, agiti le mani, sei irrequieto, alzi la voce... fai così quando sei arrabbiato. Scommetto che stai anche cominciando a sudare, ti si alza sempre la pressione quando sei arrabbiato.”
“Non sono arrabbiato Sherlock!” Sbottò infine il povero dottore, tuonando con la sua voce che parve riversarvi contro le pareti e rimbalzare addosso ai presenti, abbastanza da fare smettere a Sherlock di suonare.
“Ti avevo chiesto di fare la spesa! Ho fame Sherlock e nel frigo ci sono solo occhi umani e una testa… Non posso mangiare una testa!” Riprese il dottore, questa volta con maggiore compostezza, anche se i nervi erano già sotto stress. Per evitare ulteriori discussioni il dottore decise che non valeva la pena discutere con un “sociopatico iperattivo”, a meno che non volesse far sopraggiungere una bella emicrania, così per amor proprio fece retro front e si diresse in cucina a prepararsi un tè e, se era abbastanza fortunato, avrebbe trovato qualche biscotto da abbinare, sperando che bastasse a mettere a tacere il suo stomaco.
 
Un’ora dopo si udì il suono di un campanello, ma Watson non aveva intenzione di lasciare la sua stanza, specie ora che aveva ritrovato la calma e la pace grazie al libro che stava leggendo. Probabilmente sarà qualche cliente in cerca di un investigatore privato, forse per qualche caso di poca importanza.
Passarono un paio di minuti prima che qualcuno bussò alla sua porta, era Sherlock che chiedeva di poter entrare. Ricevuto il permesso l’altro non si allontanò dal ciglio della porta, rivolgendosi semplicemente a John, che nel frattempo si era sdraiato sul suo letto per una migliore posizione di relax.
“La cena è arrivata. Spero che tu sia in vena di cinese”.
Fu tutto ciò che disse prima di girare i tacchi e uscire dalla camera, senza richiudersi la porta dietro. Il dottore balzò in piedi, la fame era ritornata a farsi sentire e questa volta aveva qualcosa con la quale placarla.
“Sono sempre in vena per il cinese!” urlò in modo da farsi sentire dall’altro, in qualunque stanza si ritrovasse.
Apparentemente si può perdonare qualcuno che si rifiuta di andare a fare la spesa perché “noioso”.
   
 
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