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Autore: Yuki20_appassionatadiyaoi    07/01/2016    0 recensioni
''Ryuzaki... Se io fossi Kira e ti uccidessi, tu mi perdoneresti?''
Gli occhi neri dell'altro sfrecciarono velocemente in direzione di quelli dell'altro, scrutandoli con attenzione.
''No.''
Rispose L pronto, freddo e distaccato, guardandolo improvvisamente serio.
''Adesso voglio farti una domanda io. Yagami Light, tu sei Kira?''
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Ketsudan







*La fanfiction é ispirata ad una role fatta con una mia amica, quindi ha collaborato anche lei alla sua stesura.

 



PARTE PRIMA

 




"Se uccidi un uomo sei un assassino.
Se ne uccidi dieci sei un mostro.
Se ne uccidi cento sei un eroe.
Se ne uccidi mille sei un conquistatore.
Se ne uccidi a migliaia sei un Dio."

- Light Yagami, Death Note -







<< Ryuzaki... Se io fossi Kira e ti uccidessi, tu mi perdoneresti? >>
Gli occhi neri dell'altro sfrecciarono velocemente in direzione di quelli dell'altro, scrutandoli con attenzione.
<< No. >>
Rispose L pronto, freddo e distaccato, guardandolo improvvisamente serio.
<< Adesso voglio farti una domanda io. Yagami Light, tu sei Kira? >>
Kira lo guardò con aria seria, quasi grave, rispondendo con voce monotona e stanca.
<< A cosa servirebbe rispondere a questa domanda?
Se io ti dicessi di no tu diresti che sto mentendo.
Se ti dicessi di sì la vedresti come una provocazione, ma penseresti ugualmente che io sia Kira. In entrambi i casi io resterei per te soltanto un criminale, per te esiste soltanto Kira, non Light. >>  

La solita accusa, la solita messa in scena.
Quando Light si trovava alle strette reagiva sempre con la stessa provocazione.
<< Bada a come parli, Yagami.
Posso anche continuare a sospettare di te, ma io ti considero ugualmente una persona a me cara. >>


"Una persona a me cara".
Sapeva che L non mentiva, Ryuzaki era sempre sincero e forse era proprio quella sincerità a metterlo con le spalle al muro.
<< Se mi vuoi bene come Light ed io ti uccidessi in quanto Kira, ma ti amassi sinceramente in quanto Light, tu mi perdoneresti? >>
Il detective scosse il capo, stufo di proseguire quella conversazione, aveva fin troppi indizi per sospettare dell'altro e non avrebbe cambiato idea così facilmente, neppure le parole di Light sarebbero bastate.

Uscì in silenzio dal bagno, luogo in cui lui e il sospettato avevano appena consumato il loro ultimo istante d'amore, volendo per un attimo riflettere da solo.      
<<  Se mi amassi sinceramente in quanto Light, non credo mi uccideresti in quanto Kira visto che, in tale caso, Light e Kira sarebbero la stessa persona.
Si può scegliere, la nostra vita è fatta di scelte, poi sta a noi capire quale sia la scelta più saggia. >>
Il possessore del Death Note osservò l'altro allontanarsi, soffermandosi con lo sguardo sui lineamenti della sua schiena.
<< Io ti amo Ryuzaki.
Sei la persona più importante che ho, ma se fossi Kira e tu mi fossi d'intralcio non potrei tenerne conto, come tu del resto, in quanto L, non potresti non consegnarmi alla legge se scoprissi che io sono un assassino.
Hai ragione, la vita è fatta di scelte, ma non sempre si può decidere, almeno io la vedo così. >>     
Disse, poco prima di chiudersi la porta del bagno alle spalle, accasciandosi contro di essa, passandosi più volte le mani tra i capelli, tirandoli.

Ora che il tempo che avrebbe potuto ancora trascorrere con L cominciava a farsi sempre più corto si sentiva angosciato.
Non voleva perderlo, lo amava così tanto che soltanto il pensiero di non poterlo più avere accanto lo lacerava dall'interno, ma non aveva scelta e questa consapevolezza era quella che lo faceva stare ancora più male.
Si nascose il viso tra le gambe, iniziando a percepire un pizzicore agli occhi, dai quali ben presto cominciarono a fuoriuscire lacrime abbondanti.


Ryuzaki rimase a lungo a fissare la porta, riflettendo sulle parole dell'altro, guardando infine a terra ed in seguito la propria immagine riflessa nello specchio, studiandosi a lungo finché non notò dei segni sul proprio collo, toccandoli leggermente, sorridendo con timidezza.
Light era Kira. Ne era sempre più convinto, ma non aveva prove, nessuna, come poteva quindi accusarlo?
E in cuor suo, sperava vivamente di sbagliarsi, in realtà.
 Rimase ad osservarsi solo un altro po' prima di scuotere la testa e lasciar perdere, guardandosi intorno alla ricerca dei suoi vestiti.
Notò da subito un elegante smoking messo in bella vista, probabilmente era il vestito che Light voleva fargli mettere quella sera stessa.
Non gli piaceva molto mettersi a tiro, si piaceva meno del solito in quella maniera, ma voleva fare contento Light.
Iniziò quindi a vestirsi, in maniera quasi impacciata, avendo serie difficoltà ad abbotarsi la camicia e, una volta messi tutti gli indumenti, il papillion.
Non gli piaceva litigare con Light.


Light pianse silenziosamente per qualche minuto, per poi cercare di ricomporsi in fretta, volendo godersi al meglio il primo ed anche l'ultimo Natale con Ryuzaki.
Aprì l'acqua del rubinetto, sciacquandosi il volto più volte, per poi asciugarselo con l'asciugamano.
Non riusciva in alcun modo a togliere il rossore dovuto dal pianto dal proprio volto, ma sperò comunque che L non se ne accorgesse.
Uscì dal bagno, notando subito il vestito elegante che l'altro stava indossando.
Sorrise, dandogli le spalle per non lasciarsi vedere, andando ad aprire l'armadio.
<< Ti sta proprio bene. >>
L sussultò quando sentì la voce del moro, girandosi di scatto verso di lui con imbarazzo, avendo ancora il papillon sbottonato.
<< Light! Non sono molto bravo... Non riesco ad abbottonarlo... >>
<< Ti aiuto io scemo. >>
Tirò fuori il proprio smoking, posandolo sul letto ed avvicinandosi all'altro, iniziando a sistemargli il papillon, evitando sempre di incrociate il suo sguardo.
Il ragazzo dai capelli neri sollevò il mento per permettere all'altro di sistemargli il papillon, notando da subito le sue guance rosse, ma non disse nulla, credendo fosse solo per il caldo della doccia.
Gli venne quasi spontaneo allungare una mano per accarezzargliene una, trovando stranamente tenero Light con gli zigomi rossi.

Yagami gli allacciò per bene il papillon, sistemandolo con cura, per poi sollevare istintivamente, quando L gli accarezzò il viso, lo sguardo in direzione del suo.
Lo abbassò subito dopo, lasciandogli andare il papillon, sentendosi per un attimo troppo indegno persino per sostenere il suo sguardo.
Gli occhi di Ryuzaki erano profondi, sinceri, quasi puri, i propri invece non avevano più nulla di sincero, erano soltanto falsi e sporchi.
Non si sentiva in torto o nell'ingiusto come Kira, si sentiva soltanto ingiusto come Light nei confronti della persona che amava.
Ryuzaki notò gli occhi rossi del ragazzo, non riuscendo a dire nulla prima che l'altro si allontanasse.
L'aveva fatto piangere.

Idiota, non era proprio bravo a relazionarsi con gli altri.
Lentamente andò vicino a lui, lasciando cadere il papillon a terra mentre lo abbracciava da dietro, non sapendo cosa dire, sperando che così si calmasse.
Kira sospirò appena, portando una mano sopra la sua, senza guardarlo.
Elle allora strofinò il volto sulla sua spalla, stringendolo forte a sé, come a non volerlo lasciare andare via.
<< Mi dispiace averti fatto piangere Light.
Non voglio vederti così... Non voglio essere cattivo con te... >>
<< Non preoccuparti Ryuzaki.. me lo merito. >>
<< No... Non meriti di essere trattato male da me, io so soltanto accusarti. >>
Light finalmente si voltò, decidendo di ricambiare l'abbraccio, portando una mano tra i suoi capelli, accarezzandoli e fissando un punto impreciso della stanza.

<< Non credo sia giusto uccidere qualcuno, chi lo fa è un assassino, ma non credo neppure che sia giusto non trovare un rimedio a quello che succede e alle azioni che compiono alcune persone.
Se uccidi qualcuno per impedirgli di fare del male a qualcun altro è sbagliato, ma non pensi che sia sbagliato anche rimanere senza fare nulla e permettere che certe cose accadano? >>

Non era vero.
Non pensava affatto che fosse sbagliato uccidere qualcuno che commetteva un reato.
Lui voleva costruire un mondo perfetto, senza crimine, e per farlo i criminali, le persone crudeli ed indegne della vita dovevano sparire.
Chi altro avrebbe potuto occuparsene se non lui?
Nessun altro era in grado di compiere questa missione, il futuro del mondo dipendeva da lui, Kira.
Rimase in silenzio ad ascoltarlo, non potendo dargli totalmente torto, ma questa volta, il grande L, non aveva una risposta pronta.
Si limitò a sospirare, poggiando una mano sulla sua nuca, accarezzandogli i capelli.
<< Ci sono un sacco di cose ingiuste a questo mondo, Light, la legge non può arrivare ovunque, ma non per questo bisogna compiere un atto così estremo. >>
Il sospettato si limitò ad annuire, attribuendo la ragione all'altro, stanco di una guerra in cui non sarebbe mai stato in grado di portare Ryuzaki dalla propria parte.


Il gran giorno si stava avvicinando.
Il giorno seguente L. Lawliet sarebbe morto a causa sua e finalmente, senza più ostacoli lungo il cammino, Kira avrebbe potuto iniziare a realizzare la costruzione di un nuovo mondo.
Un mondo in cui Kira sarebbe stata la legge e nessun atto impuro sarebbe rimasto impunito.



 
   
 
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