REVELRY

Mark si sentiva notevolmente a disagio.
Era bloccato in un oscuro bar di periferia, con una cameriera bionda e svogliata e terribili tavolini di formica, in un ambiente che gli era fin troppo familiare per poterselo veramente godere, ma soprattutto, ci era bloccato con Philip Callaghan. E, ancora peggio, era bloccato in un bar di periferia con Philip Callaghan che non parlava.
Era stato un piacevole pomeriggio, in fin dei conti. Gli allenamenti erano stata massacranti come al solito, ma subito dopo lui, Philip, Tommy e Julian Ross si erano infilati nel primo bar sulla strada per riprendersi un po', ed era stato stranamente divertente.
Tommy elargiva grandi sorrisi e tranquillità, e lui si sentiva stranamente socievole.
Anche Julian Ross aveva riso. Non che avessero sempre avuto buoni rapporto loro, anzi.
Però, quando mezz'oretta prima era impallidito e Tommy lo aveva dovuto portare a casa sorreggendolo aveva provato qualcosa molto simile alla preoccupazione. E quando lui aveva ordinato acqua minerale Julian si era offerto di pagare un milkshake per tutti. Aveva declinato l'offerta, ovviamente, ed aveva pure avuto il buonsenso di mostrarsi piccato ed offeso. Tutto andava bene.

Ora però Tommy e Julian se ne erano andati, ed il loro silenzio rendeva ancora più pesante e sgradevole quello di Philip. Innaturale, quasi.
"Ehi Phil. Siamo rimasti solo noi due. Che hai?" sbottò.
Philip alzò le sopracciglia, e cercando di non fare troppi pensieri ironici sulla grazia di Mark Landers rispose con un laconico "Pensieri."
Una risposta che ovviamente non soddisfece Mark.
Anche lui aveva la sua buona dose di pensieri e responsabilità. Ma quando lo assalivano, lui non aveva quell'aria sottomessa e corrucciata. Quando i pensieri lo assalivano, Mark Landers li afferrava con le unghie e digrignava i denti. Poi concentrava tutta la sua forza in un movimento sinuoso, ed ecco che la palla entrava in porta.
Raramente aveva risolto le questioni così, però era in realtà un buon metodo che lo aveva portato lontano, in ogni caso più lontano di dove avrebbe portato Phil il suo mutismo pensieroso.
"Beh, che pensieri?"
Phil parve riscuotersi dal suo (a quanto sembrava) meraviglioso mondo interiore.
"Oh. Niente in particolare. Sono solo stanco." e scosse le spalle. Sembrava terribilmente sincero. Tristemente sincero.
Era stanco. Mark sghignazzò visibilmente. Con la testa fra le mani Philip non trovò di meglio da fare che girare gli occhi al cielo.
"Senti, Callaghan. Io questa sera volevo quasi quasi andare a ballare. Ma se sei stanco, poverino, è meglio che ci tiriamo su, che ne dici?"
Molto giovialmente chiamò la cameriera ed ordinò due aperitivi.
"E' così che il grande Mark Landers recupera le forze dopo gli allenamenti?"
"Assolutamente no. Mi credi così perdente da aver bisogno di questo per riprendermi? In realtà è così che recupererà le forze il un-po'-meno-grande Philip Callaghan."
"Alla salute allora."
Philip Callaghan trangugiò l'aperitivo come se fosse uno dei milkshake di Julian. Possibile che...
"Sono forse più forte di te, Mark Landers?"
Philip sorrideva. Maledetto montanaro.
"Cameriera! Altri due giri di shot per favore."
Philip aveva finalmente ripreso vita, destando una sincera sorpresa in Mark, che non se lo immaginava così competitivo.
Dopo i due giri di shot l'atmosfera era decisamente cambiata.
Con grande rammarico di Mark, Philip aveva ricominciato a parlare, declamando chissà cosa sulle tattiche di gioco e sulle strategie, e la cosa peggiore era che non era manco lontanamente ubriaco. Fra i due, l'unico che perdeva il filo del discorso era Mark Landers.
"No senti, Philip. Questa te la devo dire."
Philip si interruppe, quasi scocciato, ma incuriosito dalla risatina di Mark.
"Ho una voglia pazzesca. Di gelato."
Philip sbottò a ridere, seriamente divertito dagli occhi lucidi di Mark e dalla serietà con cui esponeva le sua richiesta.
"Te lo compro io un gelato, tesoro mio. Che prendiamo?"
Non scorsero nemmeno il menù.
"LA COPPA CAMPIONI!"
Chiamarono nuovamente l'esasperata cameriera che dopo un po' tornò con l'agognata coppa campioni.
"Callaghan, vediamo se qua mi batti. Io scommetto di no." Mark impugnò uno dei due cucchiaini. "io voglio il cioccolato."
Phil accettò la sfida, sorridendo. "Meglio, perchè io preferisco la panna."
"Allora al tre. Chi finisce prima vince la figurina."
Uno, due e tre.
I loro nasi si scontrarono.

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Ecco che come promesso(?) sono tornata con una Markus/Philippus♥♥♥
Al momento sono piuttosto presa dal mio OT3 del cuore (...che è troppo bello e troppo imbarazzante per presentarlo QUA, nello spazio chiacchere random. Lo amerete. O forse no, ma io sì) e dato che ho seri problemi a scrivere sugli OT3 sono in pausa scrittura. Li odio♥
Comunque, ho riunito in questa fic MOOOLTI elementi del mio personal canon, in particolare il mio Phil oratore e montanaro. Lo amo, è dio, punto.

Rispondo qua ai commenti nella fic Jul/Mark!

Kitsune999-> aaah l'ìimportante è che alla fine si sia capito! xD Ho sempre molta paura di non riuscire a spiegarmi bene ;_; E comunque sì, era nei miei intenti mantenere la suspance (ma di cosa  poi?) fino alla fine se possibile xD Comunque mi fa piacere sapere che shippi Jul/Mark, non so perchè ma ho sempre creduto che fosse una ship ignorata dal mondo! Buono a sapersi<3

trottola-> hai perfettamente centrato il dramma Mark Landers. E' una prostituta, non un uomo. Grazie mille<33

Melanto-> AAAW sapere che hai letto anche se non ami Jun (se posso: perchèèèè?ç____ç Mi sembra così innocuo!♥) mi fa davvero piacere >.< E amo metterli in situazioni potenzialemte shippose, imbarazzanti e DELIZIOSE. E Mark si presta bene a questo gioco malato, oltretutto xD (ma anche Phil<3)