Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Elwerien    12/03/2009    4 recensioni
Green Fortnight.
Ed ancora la pioggia cadeva.
Era la fine di ogni speranza.
[ShinoShiho]
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Shino Aburame
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
***

***

 

End of all hope

Green fortnight

-di Elwerien-

 

 

***

 

 

La morte non era da temere, questo l’aveva sempre saputo.

Le avevano spiegato, quando era piccola, che essa coglie prima o poi ogni uomo, e che fa parte del naturale ciclo della vita; all’Accademia, intere lezioni erano state dedicate a quel tema, per preparare psicologicamente a uccidere, a essere uccisi o a veder morire.

Ma prima dell’inizio di quella guerra, Shiho non aveva mai visto qualcuno morire; fino a quel momento, l’Angelo Nero aveva deviato il suo cammino per evitarla, magnanimo nella sua accortezza, crudele nel suo improvviso manifestarsi.

 

 

No will to wake for this morn
To see another black rose born
Deathbed is slowly covered with snow

 

Era rimasta da sola.

Konoha era ormai poco più di un deserto; non restavano che macerie, e solo alcuni brevi tratti di muro ancora resistevano -quasi con insolenza- davanti all’infuriare della battaglia, della guerra che era riuscita ad entrare anche fra le mura del Villaggio.

Cadde pesantemente per la stanchezza e il dolore, sbucciandosi le ginocchia e sporcandosi il camice bianco; nonostante fossero passati anni dall’incidente, a volte la gamba le faceva ancora male e minacciava di cedere.

Fu in quel momento che si accorse della presenza di qualcuno vicino a lei, e che, temendo che fosse un nemico, scattò in piedi: ma era un ferito immerso in un lago di sangue quello che vide, un ferito che gemeva per le morse del dolore e che attendeva che la morte –lei- giungesse per rapirlo.

Si avvicinò, mossa a compassione; ma quando fu di fronte a lui, il suo viso si sovrappose a quello di un altro che aveva visto anni prima, e si fermò paralizzata a guardarlo, incredula.

-Tu!-.

 

***

 

 

Pioveva quando la bambina si voltò per l’ultima volta a guardare l’Accademia ninja.

I capelli rossi lasciati disordinatamente sciolti sulle spalle erano grondanti d’acqua, e alcune ciocche scomposte le ricadevano davanti al viso, impedendole di vedere bene. L’imponente struttura dell’Accademia pareva innalzarsi davanti a lei beffarda, come a volerle ricordare il suo fallimento; Shiho ebbe l’impulso, negli ultimi giorni diventato dolorosamente famigliare, di gridare la sua frustrazione a quel cielo nero che sembrava ruggire contro di lei, rinfacciandole la sua inutilità, il suo avere miseramente perso il proprio posto nel mondo.

Perché adesso che non c’era più spazio per lei nella scuola, il suo futuro come ninja si era fatto irrealizzabile; il sogno per cui aveva lavorato tanto negli ultimi anni era stato infranto.

Se solo quel giorno non fosse uscita, se solo fosse rimasta a casa, al sicuro…

Non sarebbe successo niente, e la vita sarebbe andata avanti come al solito; quel terribile incidente di cui conservava solo vaghi ricordi non sarebbe mai accaduto, lei non avrebbe passato settimane in ospedale, e al suo risveglio non avrebbe scoperto con orrore che per le ferite riportate non sarebbe più stata in grado di combattere, di diplomarsi, di affrontare una missione.

Chinò il capo, mentre inaspettatamente le gocce di pioggia prendevano il sapore del mare.

-Non dovresti piangere- disse una voce.

Sollevò lo sguardo verso colui che aveva osato importunarla: un ragazzino che non dimostrava più anni di quanti ne aveva lei, coperto dalla testa ai piedi da un impermeabile grigio. Difficile dire quale fosse la sua espressione, perché gli occhi erano schermati da un paio di occhiali da sole; ma quando parlò, il tono della sua voce era gentile.

Quello che le disse ebbe il potere di farla rinascere; sotto la pioggia fredda e violenta di quel tardo pomeriggio d’inverno, la sua anima si ancorò disperatamente alle parole dell’altro, mentre lei finalmente trovava il coraggio di rialzarsi e di affrontare la vita.

All’età di dieci anni, Shino aveva scoperto il significato della parola speranza.

 

 

This is the birth of all hope
To have what I once had
This life unforgiven
It will end with a birth

 

 

***

 

 

-Tu!- esclamò allibita, mentre nella sua mente si faceva avanti la certezza di chi fosse in realtà quel ragazzo. In un lampo, avanzò goffamente al suo fianco, mentre un tremore –terrore- interno la percorreva, e una sorta di brivido freddo e ultraterreno la rapiva; un brivido che sapeva di morte, di quella Morte che infine, predatrice, si mostrava.

Il ferito alzò a fatica il capo, ma non parve riconoscerla; Shiho però non aveva alcun dubbio. Era lui.

-Chi sei?- mormorò il ragazzo a terra.

Non sperava che lui avrebbe ricordato.

-Sono quella bambina a cui hai parlato anni fa, all’uscita dall’Accademia…- rispose. –Quella che non poteva più combattere-.

-Ah, mi ricordo-. Ridacchiò lievemente, interrompendosi subito per il dolore che gli procurava. –Strano ritrovarsi in una situazione del genere-.

-Già-. Guardò la ferita: era grave.

-Allora… hai fatto come ti ho detto?- disse con fatica.

-Sì!- esclamò lei in fretta, cercando di non pensare a quanto sangue aveva già perso. –Sono entrata nella squadra di crittologia-. Lui annuì, troppo debole per parlare.

-E tu…- esordì Shiho con voce tremante. –Sei riuscito a diventare il più forte, come volevi?-.

-Sono diventato forte. Ma non abbastanza.- fu la stentata risposta. –Sto morendo-.

-Non perdere la speranza…- sussurrò. –Puoi farcela-.

-Ci sono certe situazioni in cui non si può sperare- rispose l’altro, e tossì sangue.

Lei tacque, gli occhi fissi sulla profonda ferita all’altezza del polmone. Solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo, e lei non aveva conoscenza delle arti mediche; anche così, non poteva sopportare che lui, proprio lui, accettasse in quel modo il proprio destino senza lottare, senza mostrare quella forza con cui l’aveva tirata su e che le aveva permesso di andare avanti.

Serrò le mani fino a farsi male, impotente e rabbiosa. Sentimenti che aveva creduto di avere seppellito, e che adesso invece tornavano, indesiderati.

-Io… non ho mai saputo il tuo nome-.

Prima di rispondere, quello sorrise a stento.

-Shino… Shino Aburame- disse, con l’ultimo respiro che gli era concesso; le morì fra le braccia, mentre lei gli sosteneva la testa per farlo parlare, e in lontananza –troppo lontano- si sentiva il rombo di un tuono che sovrastava il cielo. Prometteva la pioggia, quel cielo nero d’estate; proprio come quel giorno di sei anni prima, quando aveva trovato la forza di ricominciare la propria vita grazie alle parole di uno sconosciuto. La speranza, ecco cosa le aveva dato, ma ora, rifletté guardando il cadavere con occhi sbarrati, quasi senza capire, la speranza era morta.

L’intero senso della sua vita pareva essersi perso; vedeva la sua morte come un tradimento, un tradimento atroce e insensato, il suo arrendersi un’offesa e uno spregevole inganno.

 

Ed ancora la pioggia cadeva.

Era la fine di ogni speranza.

 

 

End of hope
End of love
End of time
The rest is silence

[End of all hope –Nightwish]

 

 

***

 

“Non dovresti piangere”.

“Sì invece” ribattè irritata. “Vattene via”.

“So cosa ti è successo” continuò il bambino, ignorandola. “I medici ti hanno detto che non potrai più combattere”.

“E… e tu come fai a saperlo?”.

Il silenzio, interrotto da un tuono violento.

“Lo so. Ne parlano tutti. Però non dovresti arrenderti”.

“Non c’è nient’altro che possa fare”.

L’altro si fece più vicino, e iniziò a sussurrare.

“Tutti gli altri mi hanno sempre tenuto a distanza per via dei miei insetti. Ma io mi impegnerò per diventare il più forte, e si dovranno ricredere su di me. Sai cosa intendo?”.

Lei lo guardò senza capire.

Speranza. Devi avere speranza. Trova qualcosa a cui dedicarti, e impegnati con tutta te stessa”.

Il bambino indietreggiò di un passo, biascicò un “ci vediamo” e, silenzioso come era arrivato, sparì nella pioggia.

Shiho fissò a lungo il punto in cui era svanito, mentre le parole dello sconosciuto continuavano a rimbombarle nella testa.

E si rialzò, guardando l’orizzonte con negli occhi una luce di nuova determinazione, mentre affrontava il futuro con rinnovata gioia.

 

***

 

 

Adesso, avrebbe dovuto ritrovare quella forza dentro di sé da sola.

Abbandonò il capo sul petto senza vita di Shino, e pianse amare lacrime.

 

 

***Fine***

 

 

Note

 

So che non è un granché (ops). Un po’ nonsense, forse; volevo farla finira ancora più tragicamente con lei che cadeva in una specie di stato catatonico perenne, ma non temete, sopravviverà. Credo U_U

Il mio contributo al Green Fortnight; ovviamente non è Romantica, e ovviamente è morto qualcuno. Dahahahahah! Ma questa volta è stato per via di una scommessa XD

Detto questo mi eclisso, addio a tutti.

Un bacio,

El*

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Elwerien