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Autore: arib    08/01/2016    2 recensioni
Prometeo è il simbolo di una sfida alle autorità, alle imposizioni e alle ideologie. Siamo realmente capaci di essere altrettanto ribelli e di riportare il fuoco divino che illumina le parole dei mistificatori nel nostro mondo?
Questa è una breve riflessione in versi liberi, non scevra da un certo grado di critica al mondo politico odierno e alla nostra società umana.
Genere: Poesia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prometeo 2015

Lucciole invernali sospese senza incanto,
addobbate fioche il passo dei viandanti
in un susseguirsi augurale sterile:
dove sono i festosi saluti?

Non trema più il mondo:
bombardati da terrorismi mediatici
aridi corpi già morti esalano sentore di guerra
e gli animi, vuoti, obliano le colpe paterne.
Indifferenza estranea si affaccia ai bordi:
"Non c'è speranza" strepitano le dulcamare
dai loro austeri scranni di intolleranza.
E i sogni sono fiocchi di neve,
sporadici, lontani, quasi estinti
in questo alito caldo che mormora violenza.

Visionario eremita intellettuale,
respingi i profetici sussurri che avvelenano la mente!
Salvati! Arrampicati sulla roccia,
porgi sprezzante il tuo fegato:
chi tituba in vuota illusione
sosta in cieco e ineluttabile nulla.


NDA: grazie per aver letto questo sfogo/riflessione. Come sempre, i commenti sono più che graditi
Buon 2016 a tutti
Arib
  
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