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Autore: Everian Every    08/01/2016    2 recensioni
EGT.
Allora, premetto che mi sono sentito libero di scegliere il genere della shot, visto che il signor Lelq non ha dato specifiche a riguardo. Se ho sbagliato genere, stavolta (stranamente) non è colpa mia.
Spero piaccia lo stesso.
Potrei definirla un po' What if, un po' sovrannaturale...
La trama è la seguente:
La piccola Fluttershy è sola in casa. Discord è appena partito per Pumpkin Town per disputare la finale del torneo di Glopsotich.
Sarà una brutta voce nella sua testa a decidere di eliminare il Draconequus che tanto l'ha fatta soffrire...
Beh... Lelq ha chiesto una background story, intendendo una storia parallela. La prossima volta che si chiederà un background vero, almeno so già cosa fare ^^.
Come al solito, vi auguro buona lettura così:
Enjoy this :D
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fluttershy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fluttershy vide volare via il draconequus, sospirando mesta.
Quante gliene doveva combinare il serpentone, quante? Perché doveva sempre farla stare in pensiero così, con le sue rocambolesche avventure?
Non sapeva darsi risposta.
E se poteva permettersi di dirlo, la cosa le dava sempre più fastidio! Certo non lo avrebbe mai mostrato, perché poco si confaceva ad una gentil puledra come lei e perché non voleva proprio mettere pressione all'amico o impensierire qualcun'altro con i suoi certamente effimeri problemi!
Però era lo stesso infastidita.
Infastidita dal fatto che Discord ancora dovesse volere così ardentemente la sua amicizia tanto da metterla alla prova ogni volta. Sapeva bene che i pericoli in cui si cacciava la preoccupavano e la facevano star male per lui. E lui smetteva, forse? NO! Certo che no!
Ma pazienza, lei che poteva farci? Se gliene avesse parlato, temeva di ferirlo. Lei temeva sempre di ferire la gente, sempre. Per questo non parlava, se non di rado e a bassa voce.
Si rassegnò al suo infame destino, come sempre, sospirò di nuovo e più a fondo e, con il capo chino e lo sguardo spento, si mise a rassettare casa. Almeno le pulizie l'avrebbero distratta. Magari avrebbero zittito... quella vocina...
"Stupida..." gracidò una voce nella sua mente che la fece impietrire.
Fu solo un istante, in effetti. Si riprese quasi subito. C'era abituata, del resto.
Era da quando la magia di Twilight l'aveva mutata in un vampiro che sentiva quella voce insistente ogni qual volta era sottoposta a stress, paura o rabbia. Una vocetta melliflua e intrigante, melodica e cantilenante che la invitava a dare sfoggio di tutte le sue "qualità" che teneva nascoste e sepolte in un angolino della sua mente. Tutto ciò di sé stessa e della sua personalità che aveva paura di tirare fuori...
Inizialmente la voce era stata un problema non da poco: l'aveva tormentata giorno e notte quando Tyrek aveva deciso di attaccare dal Tartaro. E che dire di quando Starlight Glimmer aveva catturato lei e le sue amiche. La voce fastidiosa aveva insidiato la sua mente per settimana dopo quell'episodio. Ma oramai era acqua passata. Dopo tutto quel tempo ci aveva fatto l'abitudine e non se ne preoccupava più troppo. Certo, la trovava ancora inquietante e ogni volta che la sentiva le venivano i brividi, ma almeno non rischiava più l'infarto ogni tre per due.
"Imponiti, sciocca che non sei altro! Devi farti valere e mostrare quanto vali, dannazione! Schiaccia tutti sotto i tuoi zoccoli! Usali uno dopo l'altro e ottieni sempre di più, sempre di più!"
La pegaso color paglia non diede peso alle parole della voce e continuò imperterrita a pulire qui e là. Intanto dentro la sua testa il chiacchiericcio si era tramutato in minaccia.
"Fa come ti dico, zuccona, o non sarai mai regina della notte! Imperatrice dei frutteti! Dea del mondo oscuro! Se non fai quello che ti ordino, allora ti prometto che ti distruggerò con le mie zampe! E prima di finirti dilanierò con le mie zanne le tue care, care amichette, specialmente quella stolta che ti ha reso così!"
La pegaso sbuffò.
Avrebbe tanto voluto dire alla voce di smetterla, ma non riusciva a trovare un modo carino per mandarla a quel paese. Era diventata dannatamente più forte delle volte precedenti.
Iniziò a preoccuparsi sul serio quando la voce disse: "Allora, se tu non vuoi fare nulla, lo farò io!"
Che intenzioni aveva?
Decise che era meglio non pensarci. Quante erano state le minacce ricevute da quella voce fastidiosa negli ultimi tempi? Qualcosa come duemila, duemila cento... ricatto più ricatto meno. Non si sarebbe fatta spaventare (non di nuovo) dalle parole infide di quella specie di cosa che si portava dentro, qualunque cosa fosse.
E così andò avanti con la sua vita, fino a sera, quando si coricò per addormentarsi. Stranamente i sussurrii dell'ospite indesiderata erano cessati dopo la minaccia. Tanto meglio, avrebbe dormito in pace, invece di passare una notte insonne.
 
Fluttershy si risvegliò.
Solo che non era... sveglia. Si vedeva come dall'esterno. Che fosse un sogno? Un'esperienza extra-corporea indotta nel sonno?
Qualunque cosa fosse, non le piaceva! Le metteva un'ansia terribile, voleva subito tornare in sé e andare a coccolare un po' Angel, già che c'era. Si sforzò con tutta sé stessa di rientrare nel proprio corpo, ma invano. Qualcosa glielo impediva.
Mentre stava lì (non sapeva bene dove quel "lì" fosse, ma pazienza) a osservarsi, incapace di fare altro, quando un singulto scosse il suo corpo. Trasalì, terrorizzata. Un altro singulto, poi un altro si susseguirono al primo. Piano piano, davanti agli occhi di una agghiacciata piccola pegaso color paglia si erse il suo stesso corpo, che si stava irrobustendo; il pelo diventava più ispido, assumendo una colorazione via via più spenta e tendente al grigio smorto. Vide le sue orecchie allungarsi e farsi più appuntite, vide gli occhi aprirsi rivelando pupille rosse a mezzaluna, vide un ghigno che mostrava chiaramente due canini luccicanti stamparsi sul suo ex-volto.
"T-tu?!" esclamò mentalmente, cercando un modo per allontanarsi dalla creatura.
La vampira si guardò le ali da pipistrello grandi e forti, ne saggiò la robustezza con un rapido apri-chiudi. Un guizzo di repentina gioia la pervase, quando si accorse di Fluttershy.
"Oh, mia cara. Sei ancora lì? Credevo che il procedimento di sostituzione ti avrebbe tolta di mezzo. Poco male. In fondo io sono solo una piccola parte di me stessa. Dopo che quella zotica alicorno mi aveva distrutta per rendere ai fruttastrelli il loro appetito per le mele, un pezzetto di me era rimasto nella tua mente, in attesa di questo momento! Finalmente sono libera! Ahimé la cosa durerà poco. Mesi mi ci sono voluti per prendere energie a sufficienza al fine di soggiogarti in un momento di debolezza! Probabilmente resterò così per pochi giorni, non di più. Intanto però voglio divertirmi, e visto che sono te e soffro quando soffri tu... perché no farla pagare ad un certo Draconequus?" disse con una voce così orrendamente identica a quella della pegaso, ma molto più forte e decisa, che Fluttershy desiderò svenire e non svegliarsi fino alla fine di quel sogno.
"Non crederai che sia così facile?" chiese la vampira, fissandola come se fossero davvero faccia a faccia e Fluttershy non fosse rinchiusa nella sua mente. "No no, mocciosa, non puoi fare nulla, finché ho il controllo di questo corpo! Non potrai dormire, nutrirti, muoverti... Non se non lo dico io! Ora ho le redini di questo corpicino e ci sono tante cose che potrei sperimentare!"
Fluttershy rabbrividì.
Era...
TERRIBILE!
"Ma il mio tempo non è infinito..." borbottò però la Fluttershy vampira (che per comodità, la pegaso chiamò V.) "Molto bene. Andiamo, dobbiamo distruggere Discord!"
Detto ciò, partì a razzo dalla finestra, trascinandosi dietro una sempre più atterrita e piangente Fluttershy.
 
V. raggiunse la città di Pumpkin Town in un batter d'occhio.
Il borgo era enorme, un dedalo di viuzze e stradine umide e scure. Vedere in quella tetra penombra, abbagliati di quando in quando dalle rade lampade di zucca da cui derivava il nome della cittadine, era una bella impresa. Ma per un vampiro, certe cose sono davvero facili.
La giumenta si mosse alla ricerca di un locale. Doveva sbrigarsi a trovare Discord.
Girovagò per la città in lungo e in largo, mescolandosi tra le ombre, scivolando di anfratto in anfratto, spinta a non mostrarsi per via del carattere schivo tipico della sua razza, unito, seppur lei non volesse ammetterlo, ad un forte imbarazzo, certamente provocato dalla presenza nel suo animo di Fluttershy.
"Che palla allo zoccolo!" pensò, svicolando e trovandosi di fronte l'entrata di un pub.
Il cuore le palpitò nel petto. Dall'uscio socchiuso si intravedeva la punta della coda del dio del caos.
Sogghignò, pregustando il momento in cui gli avrebbe succhiato ogni centilitro di sangue, prezioso nettare per una come lei.
Fece per fiondarsi dentro, ma qualcosa la bloccò.
"Ehy! Che stai facendo?!" sibilò inviperita a Fluttershy.
La pegaso stava infatti facendo pressione con tutte le sue forze per bloccare il corpo, entrando in contesa con il controllo mentale della vampira, che, aizzata, cercava di ferirla, mordendo l'aria, dimentica del fatto che il suo corpo e quello di Fluttershy erano la stessa cosa.
"Smettila di trattenermi, sciocca! Fammelo assaggiare! Così risolverò uno dei tuoi tanti problemi!"
La pegaso tremò a sentire quelle parole.
Non poteva battere V. in quanto a forza di controllo, ma forse poteva giocare la carta dell'astuzia.
"Stai parlando di Discord! Lui... Lui può fare un sacco di cose! Se ora andassi ad aggredirlo non, ecco, non credi che finirebbe male per, cioè, per te, ecco... Se... se posso dirlo, ecco..." mormorò mesta.
V. restò zitta a riflettere. Poi assentì.
"Allora conosco un altro bel modo per farlo a pezzi! Distruggere la sua autostima! Se perderà questa gara sarà a pezzi e io potrò succhiargli il sangue come più mi piace!" sibilò, ritirandosi nell'ombra.
Ma chi poteva aiutarla a vincere una competizione a pollice di ferro?
 
"Si, chi è?" trillò allegro il serpente marino, avviandosi alla porta.
"Apri, sono" fece una voce imperiosa e ostile. Dopo un attimo si sentì un colpo di tosse e poi la voce di Fluttershy che diceva, in farsetto "Sono Fluttershy, la dolce e cara creaturina di Ponyville!"
"Oh! Che piacevole sorpresa, cara, sono COSÌ immensamente felice di vederti qui! Prego, entra pure!" esclamò il serpente marino, aprendole la porta.
Trovandosi davanti l'amica con un aspetto tanto grottesco, tuttavia, ebbe un tentennamento.
"Sicura di stare bene, cara? Hai un aspetto a dir poco ORRIBILE! Certa che non sia accaduto nulla di male?" chiese preoccupato.
La vampira sorrise dell'ingenuità del serpentone.
"Tranquillo, sto bene. Piuttosto. Ho un po' di fretta. Vorrei chiederti un favore... Stewie..."
 
Il giorno seguente, a Pumpkin Town non si parlò d'altro che del terribile Stewie, terrore del Glopsotich, Flagellatore di Pollici altrui, subissatore di arti!
Tra i suoi fan più accaniti figurò una particolare figura incappucciata, sempre in disparte sulle tribune e che incuteva, per motivi che nessuno voleva stranamente spiegare, un certo timore.
Alla fine Discord vinse, e V., per la rabbia, perse il controllo del corpo, lasciando a Fluttershy il compito di tornare a casa prima che l'amico draconequus la precedesse.
Ma si dice che ancora oggi, nelle notti più turbolente, durante le tempeste più forti e terrificanti, la pegaso color paglia si barrichi in casa e chiunque si sia trovato a passarvi vicino, giurerebbe di aver sentito un urlo orripilante che chiamava vendetta provenire dalle finestre chiuse...

 
   
 
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