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Autore: Barbara Baumgarten    08/01/2016    3 recensioni
What if...
Cosa sarebbe accaduto se Lily avesse tradito James, nonostante il loro bellissimo matrimonio? E se l'altro fosse stato Sirius? Dolci bugie verranno raccontate e amare verità saranno taciute.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black | Coppie: Sirius/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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In una vita di coppia, si sa, esistono momenti diversi: alcuni deliziosi, altri un po’ meno. Nessuno si sognerebbe mai di dire che la vita in due sia sempre magnifica. Nessuno di sincero, almeno, e Lily, quel giorno, non si sentiva sincera.

“Stai bene?”. La voce di James le arrivò distante, mentre era persa far i suoi pensieri tormentati, tanto che il marito dovette ripetere la domanda un’altra volta. E un’altra ancora.

“Ah sì tutto bene, scusami”, rispose distrattamente al terzo tentativo, cercando di celare le proprie titubanze.

“Sei sicura? Mi sembri pallida, tesoro. Perché non ti stendi un po’?”. Le attenzioni di James non fecero altro che peggiorare la situazione. Cosa avrebbe potuto dire? Cosa avrebbe potuto raccontare?

“James, sono solo un po’ stanca”, disse mentre si sdraiava sul divano, accontentandolo. Sperò con tutta se stessa che il marito lasciasse perdere, ma come si poteva sperare una cosa tanto distante dalla sua natura? James, infatti, le rimase accanto, osservandola da dietro i suoi buffi occhiali.

“Vuoi che ti porti qualcosa?”. Si azzardò a chiedere, qualche minuto dopo. Lei rispose con un mugugno sommesso. Per pochi istanti, James rimase in silenzio, incapace di trovare una soluzione al suo dilemma: alzarsi e lasciarla sola o rimanere con lei? Lily lo conosceva fin troppo bene e tagliò la testa al toro.

“Non ti arrovellare, James. Sto bene, credimi!”. Ma chi voleva convincere? Se stessa? No, non andava bene, anzi, non andava proprio.

Quella mattina si svegliò come sempre di buon’ora mentre James dormiva ancora sonoramente. Discese i gradini, facendo attenzione ad evitare quelli più scricchiolanti, e si diresse in cucina. Una mattina come tutte le altre, insomma. Poi, d’un tratto la nausea. Fortissima, irresistibile. Talmente immediata che a stento raggiunse il bagno e vomitò. Mentre si sciacquava il viso cercando di rinfrescarsi, provò a pensare a cosa avesse mangiato la sera prima di così terribile ma non le venne in mente nulla. Pensava e ripensava… e vomitò ancora. Davvero terribile: stava malissimo, era una nausea mai provata prima.

Mai. Provata. Prima.

Si tenne stretta al lavabo mentre l’idea le balzò da un emisfero all’altro producendo un’eco fastidiosa. La nausea, la stanchezza… Oddio!

Tornò in camera e prese alcuni vestiti a casaccio. Doveva andare in farmacia e comprare uno di quei test di gravidanza. La strada non fu tanta, ma entrò nel negozio con il fiatone. Non chiese nemmeno consigli al farmacista, ma si accontentò del primo test mostratole. Uscì, stringendo a sé il piccolo pacchetto avvolto nella carta velina, e tornò nel bagno di casa.

Pregò che non fosse vero. Fissò il test come si guarda una bestia sconosciuta, facendo ballare la gamba nervosamente. Poi, lentamente, la piccola strisciolina rosa comparve e con essa crebbe la disperazione di Lily. Positivo. Rimase ferma qualche istante a fissare risultato. Possono sbagliare, si ripeté più volte, non è detto. Eppure sapeva perfettamente quanto quell’esito fosse vero. Lo sentiva.

Lei era incinta.

 

Ecco perché non sapeva cosa dire a James, perché era tormentata. Lei era incinta e la situazione era più complicata del previsto.

La vita di coppia non è facile. A volte si crede che la passione possa durare per sempre, che due persone possano fare fuoco e fiamme come la prima volta ma non è così. Lily e James si amavano tanto ma, come ogni coppia, stavano attraversando un momento di… distacco. Lily non avrebbe saputo dire perché: era accaduto e basta. I rapporti si fecero sempre più radi, fino a sparire del tutto. Eppure, né James né Lily sembravano avere nulla da ridire sulla questione, anzi, nemmeno ne parlavano fra loro. Per un certo periodo Lily pensò addirittura che avrebbe fatto bene al loro rapporto valorizzare altri aspetti, oltre alla sessualità, cercando conforto nella castità delle coccole.

Così il tempo passò. I giorni divennero settimane, le settimane divennero mesi e tutto rotolò.

Come quando una palla viene messa su un piano dolcemente inclinato: ci vuole tempo prima che acquisisca velocità. Inizialmente il suo movimento sarà quasi impercettibile, poi, via via sempre più evidente. Fino a diventare irrefrenabile. Ecco cos’era accaduto a Lily: era diventata una pallina su un piano inclinato ma a tirarla verso il basso non fu la gravità.

Fu Sirius.

 

Ricordava quel giorno come fosse stato poche ore prima. Era convinta che sarebbe stato sufficiente non pensarci per far sì che non fosse mai accaduto ma si sbagliava. Un solo attimo di debolezza. Una sola, piccola, esitazione, ed ecco il risultato. Incinta.

Era la notte di Halloween e, come tutti gli anni, i Potter si apprestavano a festeggiare assieme ai loro amici. Lily aveva trascorso l’intera giornata in cucina preparando la cena: l’arrosto che tanto piaceva a James, le patate dolci per Lupin, i biscotti allo zenzero per Sirius… Aveva cercato di accontentarli tutti, finendo stremata ben prima che la festa cominciasse. Voleva farsi una doccia e terminare di prepararsi quando, inavvertitamente, si scontrò contro Sirius. Fu un caso, un vero incidente: lui uscì dalla camera degli ospiti nello stesso istante in cui Lily passava. Lei era distratta dal fastidioso elastico che le si era impigliato nei capelli, lui era distratto per natura e i due finirono l’uno contro l’altro, capitolando a terra. Sirius cadde su di lei e con un braccio le cinse la vita. I loro volti non erano mai stati così vicini e Lily arrossì.

Risero ma Sirius non accennò ad alzarsi.

Anche quando la risata terminò, lui rimase a guardarla sorridendo. Lily provò un forte imbarazzo e si chiese se quello sguardo non celasse cose mai dette.

“Scusami, Lily”, le disse.

“Scusami tu”.

L’aria sembrava carica di elettricità. Quei due corpi, cresciuti insieme, si erano abbracciati tante volte ma non si erano mai toccati veramente. C’erano stati abbracci d’affetto, carezze innocenti, comprensioni fra amici… ma quello no. Quell’abbraccio, nato per caso, rivelò ad entrambi un’attrazione latente che mai si era espressa, nemmeno nei sogni più nascosti. Lily ebbe quasi l’impressione che il suo corpo si stesse risvegliando da un torpore vecchio, stantio. Emozioni che pensava esclusive del suo rapporto coniugale, assopite da mesi di coccole, vennero smosse in una frazione di secondo e Sirius diventò interessante. Era sempre stato un bel ragazzo, Lily non ne fece mai mistero nelle rare volte in cui ne parlò con James, ma non era mai stato interessante. Lei aveva avuto occhi solo per James e per nessun altro. Eppure, in quel momento Sirius era bello ed era forte. Era un uomo, come se la maschera del ragazzino fosse caduta all’improvviso e Lily lo guardasse per la prima volta.

Si alzarono, ricomponendosi. L’imbarazzo aleggiava ancora fra loro, tanto che continuarono a sbattere l’uno contro l’altro cercando una via di fuga da quella situazione, fino a quando Sirius non prese la situazione in mano.

“Da che parte vuoi andare? Così evitiamo di rimbalzare come due palline”, disse sorridendo, ma senza mai togliere le proprie iridi da quelle di lei. Lily rise. Non era una risata casta e nemmeno amichevole.

Quando una donna ride con un uomo lo fa seguendo due sentimenti: la simpatia o l’interesse e il sorriso di Lily non era per simpatia.

 

La serata proseguì fra scherzi, buon vino e tanto, tanto cibo. Dopo cena, Lupin propose un scherzo a Codaliscia. Il povero Peter era rimasto a casa, con nausea e vomito, e così aveva rinunciato alla festa. Con molta probabilità sarebbe andato a dormire presto e da lì l’idea di Lupin. James accolse l’iniziativa di buon grado, mentre Sirius si chiamò fuori: era stanco per i gozzovigli e stava cercando di riprendersi dalle serate precedenti, durante le quali aveva dovuto badare a Lupin. Così, Lily e Sirius rimasero soli in casa.

Lily non avrebbe saputo dire se, quelle di Sirius, fossero solo scuse o reali motivazioni; di fatto, però, sentì affiorare un sorriso sulle labbra quando udì James e Lupin uscire di casa, richiudendosi la porta alle spalle.

La pallina acquistava velocità…

Lavava i piatti, sentendo le farfalle allo stomaco. Le sembrò adolescenziale, irresponsabile, ingiusto, scorretto e sbagliato. Sirius era il migliore amico di James e lei aveva giurato fedeltà a quell’uomo. Lo aveva fatto credendoci; lo aveva fatto convinta. Eppure… Eppure, a volte, per quanto le nostre intenzioni siano giuste e i nostri sentimenti sinceri, non possiamo fare a meno di seguire quell’amico bifronte che è il corpo. Come Giano infatti, il nostro corpo ha una doppia faccia che volge in direzioni opposte: quella razionale e controllata, e quella incosciente e sincera. È nell’incoscienza che comprendiamo i nostri veri istinti, che ci conosciamo nel profondo. Seguire il corpo, a volte, porta a fare delle cose che mai avremmo creduto possibili. Ma come disse Pascal, “Il cuore ha ragioni che la ragione non comprende” e Lily lo capì a sue spese.

Sentì la sua presenza non appena varcò la porta della cucina. Un profumo selvatico le avvolse le narici: Sirius sapeva di libertà. Con il guanto insaponato si tolse una ciocca di capelli ribelle che le era caduta davanti agli occhi, lasciandosi, senza saperlo, una strisciata di schiuma sulla fronte. Lui si avvicinò, appoggiandosi al top della cucina, proprio accanto al lavello.

“Hai cucinato davvero bene, Lily. Complimenti”, le disse in tono sincero ma inutile. Non era quello ciò che voleva dirle, anzi, non si avvicinava nemmeno alla reale conversazione. Ma non sapeva da che parte cominciare.

“Grazie!”, rispose sorridendo e voltandosi a guardarlo. Lui scoppiò in una fragorosa risata, notando la schiuma sulla fronte. Con gesto misurato della mano, le accarezzò la pelle, pulendola. Lily non riuscì a nascondere il brivido che quella carezza le aveva procurato. Arrossì, volgendo nuovamente i propri occhi sui piatti.

“Sai che… abbiamo gli stessi occhi, Lily? Solo di colore diverso…”. Lei tornò a guardarlo, alzando un sopracciglio, dubbiosa.

“Davvero?”, domandò.

“Beh, in verità me lo ha fatto notare James. L’altro giorno. Io non ci avevo fatto caso, ma lui ha detto proprio così. Avete gli stessi occhi, Sirius, solo di colore differente”. Si zittì di colpo, non sapendo più che dire. Lily non rispose ma chiese uno straccio per asciugare i piatti. Faticava a rimanere misurata. A volte aveva l’impressione che la propria voce uscisse stridula da quanto era nervosa. Avvertiva una grande forza che l’attraeva verso quell’uomo e sapeva che anche lui provava le stesse cose. Sirius non era mai stato un tipo di molte parole, eppure in quella circostanza si sforzava di parlare, come se volesse mantenere vivo un contatto. Quando lui le passò lo straccio per asciugare i piatti, le loro dita di sfiorarono e Lily chiuse per un istante gli occhi. Sognò di essere un’altra persona, di non essere sposata. Quello che aveva davanti non era il migliore amico di James, ma un uomo e lei era una donna.

Sirius si avvicinò fulmineo a Lily, incapace di trattenere oltre l’istinto. Lei si arrese con una velocità tale da incoraggiarlo: lo voleva anche lei. Si baciarono. Un bacio passionale e irruento. E poi fu tutto più facile…

Non c’erano sensi di colpa a trattenerli, nemmeno vergogna. Fecero l’amore lì, in cucina, senza preoccuparsi se fosse giusto o sbagliato. Lo fecero e basta, con naturalezza e complicità. Sembrava che si conoscessero da sempre, che sapessero come procurarsi piacere. Gemettero insieme, all’unisono, coronando un sogno che, latente, si trascinavano dietro da anni.

 

Mentre Lily guardava il test per minuti interminabili, un solo grande rimorso le opprimeva il cuore. Lei e James non facevano l’amore da qualche mese, come avrebbe giustificato la gravidanza? Non poteva abortire: lei non avrebbe mai ucciso qualcosa che le apparteneva così naturalmente. Tuttavia, aspettava un figlio e il padre era Sirius.  Ecco perché non sapeva cosa dire a James, come giustificare i suoi malesseri. Sdraiata sul divano e con gli occhi di suo marito che la osservavano, prese la decisione più coraggiosa e allo stesso tempo più egoista di tutta la sua vita. Avrebbe fatto l’amore con James e il bambino sarebbe stato il loro. Nessun rimorso, nessun rimpianto. James non lo avrebbe mai saputo, lei sarebbe morta con quel segreto.

Quella stessa notte, Lily accarezzò suo marito come non faceva da diverso tempo, abbandonandosi a lui. James, piacevolmente sorpreso dall’iniziativa di sua moglie, si lasciò trascinare.

 

 

 

 

9 mesi dopo…

 

“Congratulazioni!”. Erano tutti lì: Lupin, Peter, Silente e, naturalmente, Sirius. Baci e abbracci al nuovo papà che orgoglioso condusse il gruppo di amici e conoscenti in salotto dove Lily, leggermente stanca e affaticata, era seduta. In braccio, un piccolo fagotto che muoveva le mani chiuse a pugno.

Sirius si avvicinò alla donna, sorridendo al piccolo Harry.

“Sei la madre più bella del mondo”, le disse dolcemente e senza togliere gli occhi dal bambino. Non avevano mai parlato di ciò che era accaduto quella sera di Halloween. Lily non gli aveva mai detto nulla sulla paternità del bambino; Sirius aveva taciuto il suo dolore alla notizia della gravidanza. Erano amici e dovevano rimanere tali.

Chiunque si avvicinasse al piccolo Harry non poteva fare a meno di ammirare quel bambino dai lineamenti perfetti.

“Ma guardate!”, attirò l’attenzione Lupin, “Sembra proprio avere il viso di James”. I due genitori si guardarono con amore e orgoglio.

“E’ proprio vero, mio caro James”, disse Silente. “Ha il tuo viso”. Poi, guardando Lily da dietro gli occhiali a mezza luna poggiati delicatamente sul naso, continuò: “Tranne gli occhi: quelli sono di Lily”.

In quel momento, Lily guardò Sirius e una frase, detta a caso nove mesi prima le tornò in mente.

Sai che… abbiamo gli stessi occhi, Lily? Solo di colore diverso…

 

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N.d.A.

Questa storia partecipa al Torneo Tremaghi di valerie90.

E' sempre difficile affrontare un crack pairing, soprattutto quando devi dare un senso alla coppia. Ho provato a pensare a come avrei potuto far sì che Lily notasse Sirius invece di James ma nulla.

Così ho cambiato il mio punto di vista, immaginando un tradimento. E' uno degli argomenti più spinosi che si possano trattare e ne sono consapevole, eppure ho voluto dare al tradimento non solo una durata breve ma anche una radice e, soprattutto, una catastrofica conseguenza.

Spero che possiate apprezzare questa idea e che il risultato vi soddisfi.

   
 
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