Era l'inizo e la fine di tutto. Zelena. La maledizione stava per arrivare e nessuno aveva vie di scampo, tutti erano rimasti bloccati, bloccati in quella città che tanto amavano, nessuno riusciva a muoversi dal luogo in cui si trovava, eppure nessuno lo sapeva. Il tempo era di nuovo fermo, tutti i locali e le case chiusi, nonostante molta gente si trova ancora al loro interno. Ma nessuno se n'era accorto. Erano tutti troppo impegnati a festeggiare. A festeggiare il compleanno di Regina. Ormai lei era una di loro. Peccato che non le importava. Tutti lì le sembravano felici. Tutti avevano trovato il loro lieto fine. Ma lei no. Non lo avrebbe mai trovato. E non sembrava sembrava volerlo trovare. Infatti non si era presentata da Granny's e non aveva nessuna intenzione di farlo. Non quella sera. 

Tutti lì credevano che Regina avrebbe fatto tardi. Insomma ormai la conoscevano. Credevano di conoscerla. Tutti tranne una persona... Quella persona che Regina sembrava respingere di continuo, ma l'unica che non aveva mai smesso di credere in lei. Emma. Emma la conosceva. Emma aveva visto del buono in lei fin dall'inizio. Emma sapeva che qualcosa non andava. Eppure aveva organizzato tutto così bene... Ci teneva molto. Decise allora di andare alla 108 Mifflin Sreet. 

"Regina!". Nessuno aprì. "Regina apri per favore!"

La ex-EvilQueen esitó. Ma poi aprì, non capì perché, ma la fece entrare.

"Regina, ti stanno aspettando tutti! Perché non sei venuta?"

"Mi sento poco bene", rispose questa fredda.

"Ok. Regina io ti conosco ormai. Lo so che sembra strano, lo so che non siamo mai andate d'accordo, e che non ti sono mai piaciuta e mi dispiace. Lo so che della festa lì fuori non ti importa nulla. E so anche il perché. Ma tu sei cambiata, io l'ho visto, tutti l'abbiamo visto. E pensavo che... Magari... Se ti va.. Potremmo ricominciare.. Che dici?"

"Ok", disse ancora più fredda.

Emma le chiese se si sentisse davvero poco bene e lei annuì. 

Emma sapeva che non era così, ma fece finta di niente. "Ok allora io starò qui finché non ti sarà passata e starai meglio".

Nessuna risposta.

Perché Regina la ignorava? Quanto le dava fastidio..! Ma fece finta di nulla. 

La fece sdraiare sul divano e decise di ordinare due pizze. 

Si sarebbe presa cura di lei. 

Nell'attesa provó a fare conversazione, sembrava andare tutto bene, sempre meglio a dire il vero... Ma ad un tratto la Salvatrice si bloccò. Non riuscì a concludere il suo discorso, proprio quando Regina sembrava essersi presa di confidenza. Avevano riso, scherzato, parlato di Henry, ovviamente. Ma Emma si bloccò. Regina aveva riso per la prima volta davanti a lei. Ma non era uno di quei sorrisi maligni. Non stavolta. Aveva riso davvero. E fu allora che Emma si bloccó. Si stava concentrando su quella fossetta che Regina aveva sulla labbra. Quelle labbra così belle. Rosse. Perfette. 

"Mrs Swan"

"Si scusami sono solo.. un po' stanca"

" Si anche io... Ma quando arrivano queste maledette pizze!!" 

"Abbia un po' di pazienza Sindaco Mills"

"EMMA!"

"Emma? Ho sentito bene?"

"EMMA!!"

"Addirittura due volte... potrei anche morire adesso..."

"EMMA!", la prese da un braccio e la portó vicino alla finestra. 

"Merda!", esclamò la bionda.

Era una come una nuvola. Che si avvicinava. Sempre più grande. Sempre più... Verde?

Le due si guardarono... "Zelena!" 

"E ora che si fa?", chiese Emma 

"C'è un solo modo per spezzare la maledizione..", fu interrotta.

"Si sì, il bacio del vero amore, e bla bla bla. È ovvio! Ma qui non c'è nessuno!! Siamo solo noi due, e dobbiamo avvertire gli altri!!".

Corsero allora verso la porta di casa per uscirne, ma era bloccata.

"E ora??"

"Non lo so Emma! "

"Ok ma dobbiamo fare qualcosa, e sei tu l'esperta di maledizioni qui!" 

Ci fu un attimo di silenzio. Un attimo in cui Regina ricordó tutto ciò che aveva fatto a quella povera gente. Era terribile. Lo era stata.

Regina scappó. Aveva fatto tanto per cambiare e proprio quando finalmente si stava convincendo che con lo sceriffo sarebbe potuto nascere un bel rapporto, ecco che riprendeva quella storia. Non se l'aspettava.. Non da lei. Allora andò via. Ci provó, ma la porta di casa era bloccata.

"Fantastico!", esclamó. 

Emma provo a farsi perdonare, a chiedere scusa... Non credeva che Regina l'avrebbe presa così male.. Infondo avrebbe potuto dirle cose peggiori... Ma Emma si odió. Si odió così tanto. Non voleva ottenere questo. Amava il rapporto che si stava creando. Amava mettere le mani tra i capelli di Regina, sfiorarla, guardarla. Dio! Era così bella.. E l'aveva ferita. 

Ma doveva farsi perdonare. Regina guardava ancora quel fumo verde e non si muoveva dalla finestra.. Non diceva una parola. 

Allora Emma ricominció a guardarla, a pensare a quanto fosse così dannatamente perfetta. Allora decise di rischiare. Comincio ad avvicinarsi a lei piano piano, senza neanche farsi sentire. Poi arrivò dietro di lei. La baciò. Non troppo forte. Un bacio piccolo, dolce, sul collo. 

"Mrs Swan!", esclamó, "cosa sta facendo?" 

"Me lo dica lei, your majesty".

Riprese a baciarla dolcemente, proprio sulla curva perfetta del suo collo. Fino a salire sempre più e arrivando all'angolo destro della bocca, fino alla cicatrice.

Poi si allontanó, leggermente. E allora Regina si riavvicinò. Le labbra delle due si sfiorarono, ma nessuna delle due riusciva a resistere all'altra. E fu allora che vennero a contatto. E fu allora che entrambe capirono. Si amavano. Si completavano. Perché infondo erano questo. L'una colmava il vuoto dell'altra e viceversa. Erano l'una la salvatrice dell'altra. 

Ma avevano appena salvato l'intera città.

Il bacio del vero amore.