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Autore: We_Are_A_Family    09/01/2016    2 recensioni
L'adrenalina che ti scorre nelle vene.
L'acqua che ti bagna il corpo.
Felicità.
Gioia.
Speranza.
Mille e più sensazioni in quel poco tempo che può segnare il tuo destino.
Apri un varco con le mani e attraversalo.
L'acqua è vita.
L'acqua è la nostra vita.
|STORIA CHE SOSTITUISCE "Free! Eternal Summer" SCRITTA IN COLLABORAZIONE DA Hamatoshappire, _Abyss_, Dihe, I LOVE RAPH, Duz_Machine_84, Christine_Lewis E Zoey Charlotte Baston|
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Returns And New Uniform
 



Le strade di Iwatobi erano quasi del tutto sgombre, mentre alcune famiglie che si erano trattenute in vacanza fino all'ultimo momento recuperavano le valigie dai bagagliai sotto gli occhi tristi dei figli, una ragazza con la custodia di una chitarra sulle spalle e che si trascinava dietro un grosso trolley arancione saltava all'occhio.

Gli occhi ambrati guizzavano da una parte all'altra della strada e i ricci color cioccolato tendenti al rossiccio nonostante fossero legati in una coda alta e coperti da un berretto rosso con su cucita una grande "M" in giallo che lasciava intravedere solo la parte finale dei capelli che sbucava da sotto, finivano comunque per coprirle la visuale.

Sorridendo riprese a camminare per le strade, guardandosi intorno e a volte fermandosi a guardare ogni edificio, cercando di riconoscere i luoghi della sua infanzia.

Per un attimo si chiese da quanto tempo non attraversava quelle strade. Per motivi scolastici non era mai riucita a passare le vacanze a casa, poiché le vacanze della scuola che aveva frequentato in quegli anni non corrispondevano a quelle li ad Iwatobi, ed aveva vissuto ogni momento per 5 lunghi anni a New York, alternandosi tra casa Cooper e la scuola elementare e media Ulysses Grant.

Si sorprese di come, però, quei luoghi le erano così familiari, come se non se ne fosse mai andata, il parchetto dove andava con i fratelli, il supermercato dove sua madre faceva la spesa e il mare, limpido.

Ben presto, quasi senza accorgersene, si ritrovò davanti alla casa che era appartenuta a sua nonna e che quando aveva 9 anni era diventata loro, quindi suonò il campanello.

-KOU!- Ad aprire fu Gou Matsuoka, piuttosto sorpresa dalla vista della ragazza che le se buttò subito addosso, abbracciandola, le ci vollerò una manciata di secondi per capire.

-Ma-Manami?- Chiese dubbiosa alla riccia che si staccò, sorridendole.

-Se tu sei Kou, io sono Mayumi, ane-chan!- Le rispose ridecchiando e venendo subito dopo abbracciata dalla più grande, senza tante cerimonio la trascinò dentro, facendole togliere le scarpe e spingendola fino al divano mentre l'altra continuava a ridere, rimase un attimo in silenzio, non sapendo che dire.

-Perché non mi hai detto che tornavi!?-

-Non sarebbe stata una sorpresa! L'ho detto solo alla mamma, voglio frequentare il liceo qui, mi ha iscritto al tuo!-

-Ah, ma che importa! Siamo tutti e 3 qui adesso!- Mayumi si voltò verso la sorella con gli occhi luccicanti.

-E' tornato anche Rin!? Quando!?-

-L'anno scorso... Mamma non te l'ha detto?-

-Portami da lui, ti prego!-
 



Reiko Natsumi Hazuki non era mai stata così impaziente.

A parer suo il tempo non era mai andato più lento che in quel momento e le era capitato fin troppe volte di ritrovarsi a guardare l'ora ogni momento, sistemandosi la coda di capelli castani, e non riuscire a stare ferma sulla sedia, soprattutto se in un'aula scolastica.

In quel momento però, era su un aereo per Iwatobi e certamente non aveva libertà di movimento, era un miracolo se la sorella maggiore, Hikari, non si fosse ancora lamentata del suo muoversi.

Come fa ad essere così tranquilla?- Borbottò appoggiando la testa al finestrino dell'aereo e puntando gli occhi verde scuro sulla sorella che cercava di disegnare qualcosa.

Era strano quanto lei riuscisse ad essere calma in quel momento, dopo 5 anni in Egitto con i nonni stavano tornando a casa, avrebbero rivisto i loro genitori e il gemello della castana, Nagisa.

In quell'ultima settimana un enorme senso di solitudine si era insinuato in lei, come succedeva ogni 1 Agosto, per la mancanza del fratello, nonostante fosse sempre circondata da gente, come se avesse perso la sua metà.

Potevano sembrare pensieri da rivolgere a un fidanzato, ma lei non si vergognava minimamente di pensare in quel modo a Nagisa, infondo per 10 lunghi anni erano stati inseparabili per poi non vedersi più di persona per anni interi, non poteva non sentire il bisogno di vederlo, di abbracciarlo.

-Sei nervosa?- Reiko si girò a guardare Hikari che le sorrideva dolcemente, poteva specchiarsi negli occhi della sorella, identici ai suoi.

-Più che nervosa sono eccitata, non vedo l'ora di tornare a casa, Luxor è bellissima ma nulla è come casa propria.-

-Io voglio rivedere mamma, papà e Nagisa. Ti manca tanto, vero?- Reiko si morse il labbro annuendo, aveva colpito in pieno.

-Non ti preoccupare manca po- -

-La procedura d'atterraggio sta iniziando. I passeggeri sono pregati di rimanere seduti e allacciare le cinture di sicurezza, grazie.- Reiko sorrise, rilassandosi contro lo schienale.

L'attesa stava per finire.

*


Reiko si guardò intorno, stringendo forte tra le mani il suo zaino, venendo presto raggiunta da Hikari e dalla nonna, che le aveva accompagnate.

La più piccola delle due non si aspettava di certo tutta quella confusione, ma in quel momento non le importava, doveva trovare Nagisa.

Corse di nuovo in avanti, mettendosi anche sulle punte per vedere meglio, poi lo vide.

Un ragazzo con una zazzera di capelli biondi e scompigliati saltava sul posto, cercando qualcuno con lo sguardo.

.NAGISA!!!- Lui si voltò a guardarla mentre lei gli correva incontro.

-REIKO!- Si abbracciarono, ridendo.
 



-Reeeeiiiii!!!!! Onii-chan dove sei?- Rei alzò gli occhi al cielo e posò il libro che stava leggendo, capendo che l'entrata dalla ragazza non avrebbe portato nulla di buono.

-Si, Chou?- La ragazza si piazzò davanti al fratello, sorridendo, come se si aspettasse qualcosa. Rimasero qualche secondo in quel modo, finché lei non incrociò le braccia sotto al seno guardandolo storto.

-Non noti nulla, onii-chan?- Rei la guardò attentamente, se non avesse trovato una differenza sarebbe rimasta li per sempre.

I capelli scuri le arrivavano poco sopra le spalle, come sempre, la ciocca blu era dal lato sinistro del viso, come sempre, gli occhi scuri gli lanciavano uno sguardo irritato, come sempre; quando passò al vestiario però non poté mostrare la stessa indifferenza di prima.

Chou indossava la divisa dell'Iwatobi, con un bel fiocco lilla appuntato sulla camicia, come quello che aveva visto addosso alle ragazze dell'ultimo anno di liceo l'anno prima.

-Tu... Frequenterai la mia scuola!?- Urlò, cercando di ricomporsi poco dopo, nonostante fosse visibilmente infastidito.

Rei e Chou avevano esattamente 1 anno e 1 giorno  di differenza, cosa che li aveva portati a dividere molte cose nell'infanzia, tra cui feste di compleanno, perciò avevano evitato in ogni modo di stare nella stessa scuola e di condividere qualsiasi cosa negli anni a venire.

Peccato che qualche giorno dopo sarebbero stati ufficialmente compagni di scuola.

-Cosa c'è onii-chan? Qualche problema?- Disse lei ghignando, quando Rei le rifilò un'occhiataccia ridacchio dirigendosi in camera sua.

Le pareti erano lilla, il suo colore preferito che le aveva fatto apprezzare leggermente di più la divisa con la gonna troppo corta per i suo gusti, con poster di band americane e youtuber attaccati un po' ovunque, in un angolo della stanza era posizionata la scrivania, ricoperta da componenti elettronici.

La ragazza era appassionata di elettronica quindi appena qualcosa si rompeva lei lo smontava per prenderne i componenti e, magari, riuscire anche ad aggiustare qualcos'altro.

Si diresse verso l'armadio per prendere dei vestiti più comodi da indossare ma la sua attenzione fu attirata dal PC poggiato sul letto.

Dopo un attimo di indecisione si tolse le ballerine, il fiocco e il maglioncino della divisa, optando per non cambiarsi e dirigendosi verso l'amato dispositivo, per poi entrare su YouTube.

Qualche mese prima aveva scoperto un gruppo di youtuber italiani, i Mates, e nonostante inizialmente non capiva nulla di quello che dicevano aveva iniziato a seguirli, per poi riuscire a trovarli miracolosamente sottotitolati in giapponese.

Uno di quei ragazzi si faceva chiamare Anima e aveva attirato particolarmente la sua attenzione, grazie alla sua dolcezza e al suo bell'aspetto.

Rimase tutto il pomeriggio a guardarli, allontanando la mente dal pensiero dell'inizio della nuova scuola, ormai vicino.
 



Si stava facendo sera, all'orizzonte il sole stava scendendo e varie sfumature di rosso, vuole e blu riempivano il cielo.

Sakura Yumi Hoshino girava per le vie di Iwatobi, cercando disperatamente la casa dei suoi cugini. Mentre trascinava il grosso trolley lilla, arricciava una ciocca di capelli corvini in un dito, era andata via di casa dopo una brutta litigata con i suoi genitori, ed ora voleva andare dai suoi adorati zii e cugini.

Ricordava chiaramente tutti i momenti passati con Hikari, Reiko e Nagisa, quanto si divertivano da piccoli, ma ora le cose erano cambiate, erano cresciuti e lei voleva far capire ai suoi genitori che voleva essere indipendente e che non voleva essere sempre messa a confronto con i suoi compagni di scuola, o meglio, ex-scuola. Sempre così finiva: "Non studi mai! Tutti i tuoi compagni prendono voti alti e tu ci porti queste schifezze!" "Guarda la tua amica: lei è una brava ragazza, intelligente, voti alti e molto ben educata!"

Ne era stufa! Basta! Ecco perché era fuggita di casa, i suoi genitori non l'apprezzavano per niente. Meglio andare dagli zii che erano stati più di una madre e un padre per lei.

Le iridi color cielo si illuminarono quando vide la porta di casa Hazuki, forse verso la porta e bussó.

-Arrivo!- Urlò una voce dall'interno che avrebbe riconosciuto tra mille, Hikari.

La porta di aprì e sulle labbra di Sakura si formó un enorme sorriso.

-Hikari!- Abbracciò la cugina, mentre l'altra ricambiava.

-Sakura!- Urlarono i gemelli, unendosi all'abbraccio di gruppo.

-Come mai sei qui?-

-Perché non ci hai avvertiti?-

I gemelli iniziarono a tempestarla di domande fin quando lei non gli raccontò tutto, con loro poteva parlare senza paura, sapeva che l'avrebbero appoggiata.

-Capisco...comunque ora puoi stare con noi! Dormirai con me- disse Hikari, alzandosi e battendosi una mano sul petto. Tutti risero, Sakura si sentiva felice con loro.

 

Angolo Delle Autrici:

Salve! Sono Zoey, una delle scrittrici di questa storia e creatrice di Mayumi e, visto che scrivo da molto su queso fandom, vi parlo a nome di tutte
Come avrete notato, abbiamo stravolto le famiglie dei personaggi Canon per creare una nuova versione di "Free! Eterna Summer" e in questo primo capitolo abbiamo presentato Manami Ayumi Matsuoka, Reiko Natsumi Hazuki, Chou Ryugazaki e Sakura Yumi Hoshino.
Non è un granchè ma progettiamo questa storia dallo scorso Maggio e non vedevamo l'ora di pubblicarla, speriamo che vi piaccia ^-^


We_Are_A_Family
   
 
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