Accanto ai due intrepidi di prima si è formato un gruppo di ragazzi che stanno incoraggiando i due a farsi valere, ed è proprio lì che trovo Lynn. Lynn è una mia amica che ho conosciuto alle medie dato che eravamo in classe insieme. È una ragazza alta e magra con gli occhi scuri e con i capelli rasati. In poche parole é un maschiaccio ma credo sia per questo che andiamo d'accordo.
- Ehi Lynn che stai facendo?- le chiedo.
- Ciao Uriah, niente di interessante le solite sfide inutili che si lanciano due idioti che non hanno nulla da fare e nulla da perdere, se non la loro reputazione di idioti- risponde lei in modo menefreghista.
- Capisco... Sei agitata per il test?- le chiedo.
- Figurati il test è solo una perdita di tempo per me, già so che sceglierò gli intrepidi. Credo che sia lo stesso per tutti, insomma nessuno degli intrepidi sembra preoccupato, sono tutti rilassati e stanno facendo le solite pazzie che fanno gli intrepidi. Ma capirei se una certa persona fosse preoccupata per il test- mi risponde lei con un sorriso sul volto.
- Io non sono affatto preoccupato per questo test! Come hai detto tu molti intrepidi giá sanno quello che vogliono e cioè restare con questa fazione e io faccio parte di quel gruppo!!- rispondo in modo acido. Lynn non ha nemmeno il tempo di rispondermi che sentiamo arrivare il treno in lontananza così, insieme agli altri intrepidi, incominciamo a correre lungo le rotaie.
Quando arriva la prima carrozza i ragazzi che si sono sfidati cercano di salire il prima possibile, vorrei restare a guardargli ma non lo faccio perchè sono molto sicuro che uno dei due o si farà male o perderà il treno. Così salto, mi aggrappo alla maniglia della carrozza e mi tiro su con la forza delle braccia. Salito sulla carrozza mi siedo affianco a Lynn e aspettiamo che il treno arrivi a destinazione. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Dopo all'incirca venti minuti di viaggio arriviamo al centro della città. Inutile dire che moltissimi intrepidi non hanno neanche aspettato e si sono già buttati per fare l'ultimo tratto di corsa, probabilmente per vincere altre sfide che si saranno lanciati. Finalmente possiamo uscire dal treno e senza neanche pensarci mi lancio giù, seguito a ruota da Lynn.
Percorriamo una strada e ci ritroviamo davanti all'edificio dove si svolgeranno i test e domani la scelta della fazione.
L'edificio é grandissimo, con moltissime finestre che riflettono la luce del sole. In confronto con questo edificio io non sono nulla, è questa la sensazione che provo, ho paura di non essere nessuno, ho paura che non risulti come fazione quella degli intrepidi, ho paura di diventare un escluso, ho paura, ho paura del test e per farmelo capire è bastata soltanto la vista dell'edificio.
Le mie mani stanno tremando e spero che Lynn non se ne accorga, la guardo accertandomi che non si giri a fissarmi, ma qualcosa o meglio qualcuno mi viene addosso facendomi perdere l'equilibrio.
- Scusa, sono inciampata ho perso l'equilibrio e ti sono venuta addosso, scusa ancora.- si scusa.
Mi giro per guardare chi mi sia venuto addosso e note che è una ragazza, dai vestiti neri si deduce facilmente che sia un'intrepida, con i capelli mossi e biondi che mi sembrano fatti d'oro, gli occhi scuri, scurissimi ma allo stesso tempo profondi e una faccia dai lineamenti gentili. Devo ammetterlo proprio una bella ragazza
- Non importa, non è successo niente.- le rispondo sinceramente, in fondo mi ha salvato da un brutto momento, Lynn poteva accorgersi delle mie mani che tremavano.
- Scusa ancora.- vorrei risponderle che non fa niente ma non mi da neanche il tempo di aprir bocca che le porte dell'edificio si aprono e delle persone guidano i membri delle diverse fazioni in stanze diverse e uno a uno vengono chiamati per il test. In questo momento sto aspettando il mio turno, più preoccupato che mai, ma devo farmi forza, così penso a mio padre, in qualche modo pensare a lui in questo momento mi tranquillizza. Penso a quando la sera mi raccontava delle avventure che aveva vissuto, di come sia difficile essere intrepido e mi ricordo di quando mi portava a guardare la recinzione.
Passano molti minuti, durante i quali non ho fatto altro che torturarmi le mani e mangiarmi le unghie, quando finalmente chiamano il mio nome.
Nota autrice Ciao a tutti ecco il secondo capitolo, vi volevo dire che alcuni capitoli non saranno molto lunghi perché nelle prossime settimane sarò impegnata con la scuola, perché si sa che alla fine del primo quadrimestre, i professori si svegliano e capiscono che ci sono ancora 12000 verifiche da fare e pensano bene di fissarle tutte nelle settimane rimanenti. Per questo alcuni capitoli saranno più brevi ma quando avrò un po' di tempo, come oggi, cercherò di farli un po più lunghi. Spero comunque che il capitolo vi piaccia. Ciaoo.