Serie TV > Provaci ancora prof
Ricorda la storia  |      
Autore: walshies89    09/01/2016    1 recensioni
La sua risata la ammaliò e rimase a fissarlo, guardarlo ridere era bellissimo, non avrebbe mai immaginato di provare una sensazione del genere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ancora non ci credeva. Fuori dalla finestra vedeva le onde del mare infrangersi sulla sabbia e sugli scogli. Aprì le inferriate e respirò profondamente quell’odore di salsedine e felicità. Spostò lo sguardo nella stanza da letto completamente in disordine, espressione di una serata movimentata i cui ricordi erano ancora impressi sulla sua pelle come marchi.  Erano passati solo pochi anni dall’altra gravidanza e ancora non le sembrava vero adesso sentirlo muoversi dentro di lei. Era decisamente vivace il piccoletto,proprio come suo padre. Chi l’avrebbe mai detto che in poco tempo si sarebbe affezionata così all’idea di avere bambino urlante per casa tanto da decidere di averne un altro, eh già maschio questa volta. Lui steso sul letto, dormiva ancora ma  anche in quella situazione conservava sempre quella faccia serena e allo stesso modo quasi irritante che l’aveva fatta innamorare. Quella si che era una vacanza alternativa. La loro seconda luna di miele ed era decisamente migliore della prima, solo loro tre e il mare. L’appartamento dava su una spiaggia privata così da permettere loro la giusta privacy e per godersi il meritato relax dopo periodi decisamente stressanti. Camilla dava il tormento a tutti svegliandosi in continuazione e piangendo, erano tutti troppo tesi e bisognosi di dormire, anche se pure il piccolino dava già segni chiari di avere un bel caratterino. Si calmava solo con la musica, bastava accendere un po’ la radio e il piccolo andava in estasi. Ancora si domandava da chi avesse preso, anche se forse conosceva già la risposta. Due settimane ancora per loro, quello era il premio che si erano concessi,senza cellulari, senza parenti e senza nessuna intromissione. Lo guardava dormire, così sereno, non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo viso. Per una volta quella mattina voleva essere lei a fare qualcosa di carino per lui che ogni volta la svegliava con un bacio ed una rosa, perciò usci di casa per andare a prendere i cornetti per la colazione, decisa a svegliarlo nel migliore dei modi. Di solito era lui quello premuroso mentre lei si sentiva una palla pronta a rotolare da un momento all’altro, ma erano solo sue sensazioni, in realtà per quanto era magra stava benissimo e quel po’ di pancia le donava decisamente. Prima di andare a prendere la colazione però decise di godersi del tempo per se stessa. Del resto in pochi anni era successo di tutto, separazioni, nascite, nuove gravidanze, non le sembrava vero per solo cinque minuti staccare il cervello, sedersi in spiaggia e guardare il mare. Proprio quella calma le portò alla mente giorni finalmente felici, risate spensierate e gioie inattese. Proprio al mare era stato concepito il piccolo almeno se non avevano sbagliato i calcoli. Ed era li che avevano deciso di riscrivere il passato per avere un futuro tutto loro. Certo quando avevano giocosamente cercato di cancellare il passato non si sarebbero mai immaginati che la loro vita sarebbe stata sconvolta e capovolta ancora. Si trovò a fissare la sua mano, ancora era incredula. Certo la strada da percorrere era tanta e il più delle volte sarebbe stata in salita, ma era pronta, anzi erano pronti e di questo ne era certa. Non aveva mai visto una persona gioire così tanto alla notizia di diventare di nuovo padre. Per non parlare dell’entusiasmo di sapere che era maschio, prima di sussurrarle nell’orecchio “ si ma poi voglio un’altra femminuccia “ le venne naturale ridere, avevano da poco scoperto di questa gravidanza e la sua mente già correva alla successiva. Ormai era un treno in corsa e lei era sicura che non sarebbe mai riuscita a fermarlo, ma forse non voleva neppure, proprio questa sua vitalità le stava regalando gioie inattese e insperate. Il vociare delle persone intorno a lei le fece capire che aveva decisamente perso la cognizione del tempo e che doveva tornare a casa altrimenti si sarebbe svegliato senza di lei. Si incamminò scalza sulla spiaggia, le piaceva il contatto con la natura. Quando arrivò al bar, il barista che preparava la loro colazione da una settimana la vide le sorrise e senza bisogno di altre parole preparò il tutto. Era soddisfatta mentre tornava verso il loro nido d’amore. Aprì la porta lentamente cercando di fare meno rumore possibile tutta soddisfatta di essere riuscita nell’intento, altrimenti che sorpresa sarebbe stata. Quello che non sapeva era che lui aveva percepito la sua assenza e si era già svegliato domandandosi dove fosse e al rumore della porta aveva deciso di vedere cosa sarebbe successo fingendosi addormentato. Arrivata in cucina cominciò a sistemare i cornetti su un piattino, il caffè messo sul fuoco a casa e una spremuta. Era talmente intenta a sistemare le cose sul vassoio da non accorgersi di essere stata osservata per tutta la durata dei preparativi. La faccia di lui era uno spettacolo d’amore, vedere sua  moglie preparare tutta quella colazione per lui con il viso sorridente lo fece innamorare ancora di più di lei, sempre se una cosa del genere poteva accadere. A quel punto toccava a lui decidere, fingersi addormentato ancora o partire all’attacco, la scelta fu facile. Silenziosamente le si avvicinò alle spalle e le baciò il collo provocandole un brivido che la percorse dalla testa ai piedi.

< Non è giusto, uffa, volevo portarti la colazione a letto >

< L’ho capito ma scusami non c’è l’ho fatta proprio a resistere, lo sai che su questo collo potrei morirci>

< Ho capito ma tu fai sempre un sacco di cose carine per me , per una volta volevo fare qualcosa io >

< Ma tu per me fai la cosa migliore di tutte, hai scelto di essere mia moglie, sarai al mio fianco nella buona e nella cattiva sorte, nel bene e nel male, per tutti i giorni della nostra vita >

< Ma quello lo fai anche tu quindi che discorso è ? >

< È l’unica cosa veramente importante, se mi porti o meno la colazione a me non mi importa. Ovvio che se lo fai mi fa piacere, ma questo non toglie che mi basta che tu sia te stessa per amarti, niente di più e niente di meno.>

Dette quelle frasi riprese a baciarle il collo mentre le poche resistenze opposte prima  guidate dalla speranza e dalla voglia di riuscire a fargli una sorpresa andarono via definitivamente abbandonandosi al profondo amore che l’uno provava per l’altra. La mano le accarezzò la pancia e il piccoletto, quasi come se riconoscesse il tocco paterno si fece sentire dando un calcio più forte alla mamma. Si sorrisero sapendo che quello era un tacito assenso a qualunque cosa, quasi un remainder del fatto che lui era li. La girò per poterla finalmente baciare, era da quando si era svegliato che gli mancava il sapore delle sue labbra e lui non riusciva più a farne a meno, era la sua unica droga insieme al suo corpo. Prese il vassoio e lo spostò fuori dalla loro portata. Il desiderio che avevano l’uno dell’altra spesso sopito vista la situazione che vivevano a casa, in quelle due settimane aveva libero sfogo, ed ogni minuto era ottimo per perdersi negli occhi dell’altro. Le mani divennero impazienti dalla voglia di toccare quel corpo e dalle quali sono rimaste lontane troppo  a lungo. Avevano bisogno di perdersi nell’altro quasi quanto si ha bisogno dell’aria. In quei momenti dove si abbandonavano all’impeto, dove le lingue danzano una danza tutta loro la presenza di quella pancia, per quanto desiderata e voluta non gli permetteva di muoversi liberamente come avevano sempre fatto. Non potevano più lanciarsi in quelle sere di pura passione senza freni, dove tutto quello che volevano era possibile perché loro lo rendevano tale. Unirono loro stessi fino a quando il respiro non divenne necessario per entrambi, si staccarono e si guardarono negli occhi sorridendosi.

< Tu sarai la mia rovina. Non riuscirò mai a fare a meno di te >

< Perché vivere senza di me è un’opzione? >

< Mai presa in considerazione >

La macchinetta del caffè catturò la loro attenzione e li costrinse a pensare ad altro, almeno per il tempo della colazione.

< Amore che ne dici di andare a farci una passeggiata in spiaggia? Il tempo non sarà meraviglioso ma in compenso il mare è bellissimo >

< E tu che ne sai ? >

< Prima ne ho approfittato, era meravigliosa la spiaggia silenziosa, almeno prima che arrivassero gli altri>

< Non capisco perché ti ostini ad andare li quando abbiamo un piccolo paradiso tutto per noi. >

< Infatti prima li ero di passaggio, ma con te voglio stare da sola visto che ne abbiamo la possibilità >

I suoi occhi si illuminarono di quella luce meravigliosa, quello strano luccichio derivante da un discorso lasciato in sospeso. La prese per la mano,

< Va bene tesoro,andiamo a metterci il costume >

< Perché la tua frase suonava più come togliti tutto di dosso? >

< Vuoi metterti il costume sopra la tuta? >

< Ah, ah. Posso mettermi il costume anche da sola. >

Si avvicinava pericolosamente a lei, e il suo sguardo preannunciava guai, meravigliosi e dolcissimi. Le si avvicinò fino ad abbracciarla. Le tirò giù la zip della felpa e poi guardandola negli occhi l’abbracciò.

< Non posso negarti la spiaggia se mi guardi così. Vai su a metterti il costume prima che cambi idea. >

< Grazie >

Scappò lei dopo avergli stampato un bacio sulle labbra. Non riusciva a negarle nulla in questi ultimi periodi. Era troppo bella con quella pancia, e poi per quello che aveva in mente, la spiaggia privata poteva andare più che bene.  Uscì dal bagno in tempo record e questo lo rese ancor più felice della sua scelta, sembrava una bambina al settimo cielo all’idea di andare in spiaggia con lui. Mentre si metteva anche lui il costume lei ne approfittò per sistemare la stanza e la cucina. Vederlo uscire dal bagno con solo il pantaloncino la portò a darsi mentalmente della stupida per aver rinunciato alla sessione mattutina che lui aveva cercato di iniziare, ma si appuntò mentalmente di ringraziarlo dopo come meritava. Si presero per mano e si avviarono verso la loro spiaggia privata. Non c’era nulla, tranne due sdraie pronte ad accoglierli. Passarono li ore che sembravano immense a contemplare l’infinito.

< Sai di tutte le volte che sono stata in spiaggia, questa è la combinazione migliore, io tu e il mare. >

La guardò sporgendosi verso di lei.

< Che ne dici se tu e io andiamo a ricongiungerci col mare? >

< Non sarà troppo fredda? >

< Può essere, ma che fai adesso ti tiri indietro? Il mare non era bellissimo? E poi non eri tu quella coraggiosa? >

< Sarò pure coraggiosa ma il freddo è freddo.>

< Tranquilla, ti scaldo io >

Le porse la mano facendole l’occhiolino. Era consapevole che se avesse accettato quella mano tesa sarebbe finita nella sua trappola ma allo stesso tempo non poteva farne a meno, era da casa che non riusciva a pensare ad altro. Le strappò un sorriso mentre si alzava e insieme mano nella mano arrivarono sulla battigia. L’acqua era decisamente più fresca di quello che pensava ma era uno specchio. Man mano che avanzavano quasi rimpiangeva di non essere rimasta sulla sdraia ma il modo giocoso che aveva di lanciarle l’acqua da ragazzino la portò senza pensarci ad immergersi completamente e quando se ne rese conto ormai il freddo era passato. Amava quel suo modo di distrarla, la aiutava a lasciarsi andare e a rilassarsi senza continuamente rimuginare sulle cose.  Da una gara di schizzi all’ultimo fiato si trovarono abbracciati senza sapere come, e la forza magnetica che c’è sempre stata tra loro li portò a guardarsi negli occhi, ma era un silenzio carico di parole che non avevano più bisogno di essere dette perché erano incise sulla pelle e sul cuore di entrambi. Le labbra si cercarono e si trovarono in un bacio dolce e passionale allo stesso tempo, delicato ma deciso. Era un tango baciato, sensuale e intimo come solo loro sapevano fare. La strinse forte a se perché avevano bisogno di annullare lo spazio tra di loro, erano già una sola anima che li attirava sempre più vicini, tanto vicini, al punto di sentire la necessità di diventare un solo corpo.

< Sai che ti amo? >

< Ti amo anch’io >

< L’ultima volta che siamo stati al mare dopo due mesi mi hai dato la più bella notizia che potessi darmi >

< Beh ci vorranno almeno altri quattro mesi per darti l’altra notizia che ci cambierà nuovamente la vita >

La sua risata la ammaliò e rimase a fissarlo, guardarlo ridere era bellissimo, non avrebbe mai immaginato di provare una sensazione del genere.

< Che c’è ? >

 < È bellissimo vederti ridere >

< Posso dire la stessa cosa di te, ma in realtà tu sei bella sempre. Anche prima quando eri imbronciata perché ti avevo rovinato la sorpresa eri bellissima >

< Non ricordarmelo. Tanta fatica per nulla >

< Non è vero che è stata inutile. Non puoi immaginare quanto mi ha fatto piacere sapere che ti sei preoccupata di farmi una sorpresa. E mi spiace di avertela rovinata ma più ti guardavo e meno potevo resistere alla voglia di baciarti >

< Va bene, facciamo che ti credo. >

< Ma stai tremando. Dai usciamo prima che ti ammali >

Le prese la mano e la guidò sulla spiaggia, la coprì con una coperta e la tenne stretta a se fin quando non smise di tremare. Poi prese l’altra asciugamano e si sdraiarono sulla spiaggia per poter stare più vicini.  Stesi sul fianco si parlarono liberamente di tutto ciò che volevano, erano finalmente soli e liberi di poter essere semplicemente loro stessi.  Passò il tempo senza che se ne accorgessero, era una giornata primaverile per cui il sole anche nelle ore più calde non era fastidioso. Lei poggiò la testa sul suo petto, era rilassante sentire il suo battito regolare, la tranquillizzava. Alzò lo sguardo sul suo viso.

< Stai dormendo? >

< No mi stavo perdendo ascoltando il tuo respiro e il rumore del mare. È rilassante >

A quella confessione così dolce le si sciolse il cuore. Si alzò e lo baciò. Il bacio da delicato divenne irruente, desideroso di diventare molto di più. La pancia in questa situazione era sempre un po’ limitante per due persone dirompenti come loro, ma per ogni cosa loro avevano sempre una soluzione. Aveva voglia di fare l’amore con suo marito dalla mattina, ed era arrivato il momento di amare e lasciarsi amare da lui.  Si capirono senza parlarsi. Un movimento di scatto e si trovò seduta a cavalcioni su di lui, senza sapere come mentre lui le baciava dolcemente il collo.

< Sei sicura di quello che mi stai chiedendo? >

< Io non ti ho chiesto proprio nulla >

< Non scherzare >

< Non voglio fare nulla che tu non voglia >

< Io so benissimo cosa voglio. Quello che sto chiedendo a te e se lo vuoi anche tu e se lo vuoi qui ? >

< È da stamattina che non voglio altro >

A quelle parole che aspettava di sentirsi dire da ore si lasciò andare alla passione e all’amore che sentiva per lei e dimenticando tutto quello che li circondava annullò tutta la distanza che c’era tra loro e diventarono un solo corpo.  Le mani nei suoi capelli morbidi erano l’appiglio sicuro che permetteva alle loro di bocche di esplorarsi  accendendo i loro sensi mai sopiti. Mentre le labbra si spostarono sui rispettivi corpi, le sensazioni diventavano sempre più intense, entrambi avevano iniziato una corsa che li avrebbe portati a perdersi uno dentro il corpo dell’altra. I gemiti vennero soffocati  prima con le labbra ma man mano che aumentavano di intensità posarono le mani sulle bocche dell’altro per evitare che un momento di passione privata diventasse pubblico più di quello che avrebbero voluto proprio quando entrambi si stavano avvicinando al piacere. La loro corsa finì poco dopo, lei crollò sul suo petto mentre lui sussurrava il suo nome. Chiuse gli occhi godendosi la sensazione che le davano le sue braccia che la tenevano stretta ascoltando il battito del cuore rallentare e tornare regolare. Si baciarono abbandonandosi alla sensazione di profondo amore che provavano mentre lei si stupì pensando che se per una volta non si fosse fatta coraggio qualche anno prima e di ammettere con se stessa che aveva sempre voluto lui, tutte quelle sensazioni che adesso la facevano sentire una regina non avrebbe mai avuto modo di provarle. Lui la guardò persa nei suoi pensieri.

< Che pensi? >

< Penso che sono la donna più fortunata al mondo. Non so quale miracolo sia avvenuto quasi quattro anni fa per farmi uscire dalla spirale di follia in cui mi ero cacciata, ma ho sempre pensato che in qualche modo mia madre da lassù mi abbia aiutato a fare la scelta giusta. >

< Beh se è andata veramente così penso che devo molto a tua madre. >

< Non ha mai voluto che tornassi con Renzo. Quando sono tornata a Roma dopo Barcellona mi ha subito spinta a cercarti. Beh poi il resto lo sai, tu non c’eri e il passato ormai è passato. Ma oggi sono la donna più felice al mondo e penso che non potrebbe essere diversamente. >

< Oddio io di giorni felici ne ho avuti troppi, dalla nostra prima volta, al giorno in cui finalmente mi hai confessato di amarmi, al giorno in cui mi hai detto di essere incinta. Ma il giorno in cui hai accettato di sposarmi e soprattutto il giorno del nostro matrimonio li batte tutti. E a questi meravigliosi si aggiungerà presto il giorno in cui nascerà nostro figlio. >

< A volte ancora non mi sembra vero. Sembra un sogno. E questa volta non voglio svegliarmi . >

< Me ne sono accorto >

< Da cosa? >

< A volte ti osservo quando non te ne accorgi e ti ho beccata più volte a guardarti la mano. All’inizio non sapevo se fosse una cosa positiva o meno. Ma poi guardavo il tuo
viso sognante e mi rassicuravo. >

< Mi dispiace per averti dato sempre continue insicurezze. >

< Hai ripagato tutto accettando di diventare mia moglie e portando quell’anello come se fosse un dono prezioso. >

< Effettivamente lo è. Se penso che l’anello con cui mi hai fatto la proposta lo avevi comprato undici anni prima. Non è prezioso, molto di più. >

< Tu sei la cosa più preziosa, tutto il resto è effimero. >

< Ti amo >

< Ti amo anch’io. Adesso però che ne dici se andiamo a farci una doccia e poi ti porto a pranzo fuori? >

< Dico che dovunque tu vada io vengo con te ! >
 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Provaci ancora prof / Vai alla pagina dell'autore: walshies89