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Autore: Enigmista96    10/01/2016    1 recensioni
Lei è una donna come tante, è facile capirla perché ciò che sta passando ha fatto parte dalla vita di molte persone.
Lei non ha un nome ma solo una grande sofferenza.
Lei è astratta ma anche dannatamente concreta. Così concreta da far male.
Lei può essere chiunque: io, tu, la tua vicina di casa, tua sorella o anche la ragazza che hai visto sulla metro ma che non rivedrai mai più.
Lei ha una storia da raccontare.
Tu vorrai ascoltarla?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entrò in casa con l’animo pesante ed un groppo in gola.
Chiuse l’ombrello bagnato.
“Respira”
Si tolse i tacchi e li lasciò abbandonati di fianco all'ingresso di casa, ora chiuso.
Si appoggiò con la schiena alla porta e chiuse gli occhi.
“Respira”
Si costrinse a trattenere quella lacrima impertinente, scostandosi dall'uscio e dirigendosi in camera da letto.
Era ora di cena eppure non aveva fame.
Non era ora di dormire eppure lei era stanca.
Sì, ma stanca di cosa?
Abbandonò il soprabito sul tappeto bianco della stanza e si lasciò andare sul letto, vestita.
“Respira”
Fu sulla trapunta marrone che si perse quella lacrima troppo a lungo trattenuta.
Nascose la testa nel cuscino, artigliando le lenzuola e lasciando che altre gocce di dolore scivolassero tra le coperte.
L’aria di compostezza che la caratterizzava l’aveva abbandonata.
Lei era sempre stata quella forte, ma adesso? Adesso non era altro che una fragile donna scossa dai singhiozzi, sola in un letto troppo grande e troppo vuoto.
Rimase in quella posizione per un tempo non ben definito ma pian piano il suo pianto si placò e le lacrime terminarono.
Trovò la forza di raggomitolarsi in posizione seduta e poggiò la testa sulle sue ginocchia, strette al petto.
“Respira”
Deglutì sonoramente, sollevando lo sguardo e posandolo sulla grande finestra della stanza.
La pioggia imperversava ancora, impietosa, sferzando il vetro.
Lei si morse il labbro inferiore cercando chissà quale ombra del sapore di lui, ormai troppo lontano.
Le sfiorò quasi con timore, chiudendo gli occhi alla ricerca di una tregua dai suoi pensieri.
Tregua che non arrivò.
“Respira”
Pensava che sarebbe stato semplice.
Lei era autosufficiente, si bastava, si era sempre bastata però... però una volta provato quel senso di completezza era difficile tornare indietro.
Era una sorta di droga, una pericolosissima e meravigliosa droga.
Si sentiva vuota, sola.
“Respira”
Passò così la notte, insonne, seduta sul letto a lasciarsi tormentare da pensieri fin troppo forti per essere tacitati, pensieri che vorticavano incessantemente nella sua mente, che la trascinavano in un vortice sempre più profondo.
Si sentiva annegare.
“Respira”
Alle prime luci dell’alba si costrinse a sollevare la nuca ed a trascinarsi nel bagno del suo appartamentino.
La testa le pulsava e la nausea non l’aveva lasciata un momento.
Si avvicinò stancamente all'armadietto dei medicinali, nascosto dietro lo specchio del lavandino, e ne approfittò per sciacquarsi il viso.
Quando alzò lo sguardo sullo specchio si vergognò di se stessa, di ciò che rimaneva di se stessa, per meglio dire.
Lei... Lei era meglio di così. Lei sapeva di essere meglio di così.
Guardo la lei dello specchio e scoppiò in una risata spezzata, strozzata, maledicendosi e deridendosi per quanto schifo fosse arrivata a fare.
Le sue risa distorte echeggiarono per la stanza e lei si beò di quel suono che le sembrava così distante.
E continuò.
Continuò a ridere fin quando le sue orecchie non furono sature di quel suono, fin quando non si rese conto di aver poggiato i piedi sul bordo del baratro.
Sollevò ancora una volta lo sguardo ad incrociare la sua gemella dello specchio.
“Respira”
Fu in quell’istante che promise a se stessa che ce l’avrebbe fatta.
Fu in quell’istante che fece un passo indietro dall’orlo del precipizio.
Fu in quell’istante che riprese a vivere.





NA: E rieccomi dopo un'assenza infinita con una storia dai toni decisamente malinconici. Ma che volete farci? E' un periodo un po' malinconico e ho l'ispirazione triste.
Spero che questa One-Shot vi abbia colpiti almeno un po' e se così è stato vi chiedo solo di perdere qualche minuto a lasciarmi una recensione, che sia positiva o negativa, in cui mi spiegate cosa ne pensate.
Sperando di tornare prima del prossimo eone, Enigmista96
   
 
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