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Autore: Yssis    10/01/2016    0 recensioni
** Amare senza essere amati a propria volta è devastante.
Odiare senza essere odiati a propria volta è umiliante.
Devastato da un amore non compreso, umiliato da un odio non dichiarato.
C’è tanta parodia in tutto questo, professore, lei non trova?
Amando chi non l’amava si è ritrovato ad odiare chi non la considera: nonostante tutto, le va bene così.
A questo punto, cosa può sperare di cambiare? **
Un momento di intensa riflessione su personaggi che si barcamenano splendidamente nell’amarezza della loro esistenza.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ritsuko Akagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ff eva Amore immorale





Si chiude la porta dell’ufficio alle spalle, tirando un lieve sospiro.
Avanza verso la scrivania di modernissima fattura, prende dal cassetto un tubetto di crema e se ne spalma una piccola quantità sulle mani. Sono mani grandi, ma si seccano facilmente.
Uno campo arido, seppur immenso, non sarà mai fruttuoso. Questo, professor Fuyutsuki, lo sa bene.
Perciò si osserva nella sua secchezza, nella sua grettezza… Prova a nasconderla, a dissimularla con delle creme profumate, ma sa che dalla siccità dell’anima non si sfugge.
Da quando ha cominciato a diventare così insensibile? Da quando la sua mente feconda e brillante si è raffreddata e rinsecchita in un odio che non le appartiene per natura?
Lei è una gran bella persona, Fuyutsuki. E come tutte le persone, ad un certo punto della sua vita, ha subito sulla sua pelle un tradimento. Quella spiacevole sensazione le ha letteralmente strinato il cuore: ma il professor Fuyutsuki è una persona per bene, posata, raffinata...
[Come ci siamo ridotti a questo punto? Come ci siamo ridotti a questo punto?!]
E’ rimasto zitto, che altro poteva fare? NULLA. Appunto: nulla ha fatto.
L’alta marea è arrivata e con essa il silenzio… ’oblio… E’ così secco, laggiù. Ci si è messo da solo, ci si è buttato con violenza e con rammarico ha scoperto che nessuno le ha porto un braccio.
Ma è giusto così in fondo, GIUSTO. Lei non è che una comparsa in questo grande spettacolo, che presto giungerà al termine. Il suo muto segreto – vostro, suo e di Yui- si consumerà insieme al suo respiro: questa la sua condanna. Questo il suo incosciente amore.

**

Ti butti sul letto, esausta, frustrata. I tuoi capelli biondi si sparpagliano sul materasso, fili di un gomitolo fatto a pezzi.
[Io.Vi.Odio.]
Stai morendo, Ritsuko. Lo senti. Lo senti in ogni movimento che fai –il più piccolo, il più doloroso!-, ogni volta che ti siedi a leggere un documento, ogni volta che spegni il computer, ogni volta che sorridi, vergognosa –MORTA.
Voltata di spalle, nel momento in cui le mani di lui si appropriano del tuo seno mentre ancora ti sta slacciando la camicia rossa (per l’occasione), non vuoi vedere il tuo corpo sussultare.
Con un gesto maldestro della mano recuperi dal comodino un pacchetto di sigarette e te ne accendi una. Gli occhi si riempiono di fumo, una palude maleodorante il tuo sguardo, che imputridisce tutto ciò che incontra. Espiri ed inspiri aria avvelenata - Odio su oDIO - prima che si condensi e tu non riesca più ad assaporarla appieno.  Avvolgiti in quel manto di oscuro vapore, Ritsuko, fatti soggiogare ancora…
Disprezzavi tua madre, che madre non è mai stata capace d’essere. Non condividevi le sue scelte, non capivi le sue motivazioni…
[Perché, mamma, perché?! Lui non è mio padre!]
Hai scoperto tardi come amare l’animo corroso di tua madre…
In quel momento la serpe diabolica ti ha tentata e tu, sciocca, sei rimasta soffocata fra le sue spire.
Sbuffi fumo dalle labbra sottili, poi ti alzi e spegni la sigaretta nel posacenere.
Ma.Ora.E’.Tutto.Finito.
Concluso.
Morto, appunto: sarà un piacere per lui vederti morire così, dopo che ti ha spazzato via la voce e prosciugato il respiro. A te non rimane che trascinarti, scontare la tua pena o forse quella di tua madre. Quella di aver amato senza permesso.

**

Ti avvicini allo specchio della tua camera, ti ravvivi i capelli. Senti freddo, freddo dentro.
“Sei sempre così posata, Akagi! E rilassati un po’…!” “Possibile che tu debba essere così inquadrata? Che gustafeste…” “Non riesci a pensare a qualcos’altro, una volta tanto?”
Te ne hanno dette tante, nel corso del tempo. Ti hanno criticata in più occasioni… La verità era che non ti trovavi nel posto giusto. Le persone che eri costretta a frequentare non erano all’altezza del tuo essere, della tua personalità… Guardati attorno, Ritsuko. Renditi conto del posto in cui ti trovi ora. Del prestigio del tuo nome, del nome di tua madre prima di te.
NON E’ MAGNIFICO? Non è quello che DESIDERAVI?
[Che cosa voglio, io? Che cosa desidero? ...]
Il tuo cuore, soffocato dalla neve, giace indolenzito e anima il tuo corpo sterile. Manda deboli segnali, ad intermittenza. I pochi traduttori superstiti del linguaggio del corpo sono deceduti, nessuno può più capire quei richiami, ovattati suoni incomprensibili.
Lui te l’ha detto fin dall’inizio.
[Non ti capirò.]
E così è stato. Ti ha spogliata tante volte, ma non si è mai soffermato un attimo a guardarti. Non ha mai avuto intenzione di farlo e a te andava bene così. A te VA bene così.
Sei sempre stata fredda, Ritsuko. Anche nell’amare sei stata fredda. Nell’amare il Comandante, nell’amare tua madre, nell’amare te stessa… Incosciente e fredda.

**

Amare senza essere amati a propria volta è devastante.
Odiare senza essere odiati a propria volta è umiliante.
Devastato da un amore non compreso, umiliato da un odio non dichiarato. C’è tanta parodia in tutto questo, professore, lei non trova?
Amando chi non l’amava si è ritrovato ad odiare chi non la considera: nonostante tutto, le va bene così.
A questo punto, cosa può sperare di cambiare? Deve solo andare avanti, ancora per un poco, lungo quei corridoi di luce asettica, ipocrita, facendo finta di sapere cosa sta facendo. Ingannare se stessi e gli altri è un ottimo modo per sopravvivere.
[Ingannare il mondo per vivere nel mondo? E’ questo che stai proponendo?]
Svolta e vede venirle incontro la dottoressa Ritsuko Akagi, appena uscita dalla sua stanza e probabilmente diretta al laboratorio. Osserva i suoi capelli biondi, i suoi occhi verdi, increspati continuamente dal vento, come la superficie del mare, i suoi lineamenti giovani e freschi e ne prova disgusto.
[Come può una donna così giovane e promettente ridursi a soddisfare i piaceri di quell’uomo, con la pelle scura, rugosa e tesa sempre in quell’espressione arcigna, la barba pungente pronta a vessare il suo viso da ragazza…? Come può? Come può?!]
Anche lei la sta guardando, professore. Si rispecchia nei suoi occhi bassi, scuri, scavati dagli anni e dal sonno mai recuperato: fissa i suoi capelli ingrigiti e radi, il suo portamento di notevole carisma, le mani dietro la schiena… E la giudica.
Tutti qui conoscono un parte della vita degli altri. Però pretendono di saperla tutta. Di poterla condannare o assolvere. E lo fanno.
Ritsuko si sta avvicinando… E lei non ha ancora capito nulla, professore.
Guardi la donna davanti a sé. Guardi i suoi occhi.
La sta criticando per le stesse identiche scelte che ha compiuto anche lei.
Le sta gettando contro tutto il disprezzo che riversa quotidianamente su se stesso.
[Il dolore e la disperazione avvicinano gli uomini. Quando invece sono in salute e non hanno problemi economici, le persone si rinchiudono egoisticamente in loro stesse. Gli esseri umani si prostrano tenendosi per mano davanti al Dolore.]
Avete entrambi amato in modo volgare, singolare, incosciente, immorale, in silenzio, soffocando voi stessi, isolandovi… Ma avete amato.
Per la prima e unica volta nella vostra vita, avete amato.
Siate fieri. Non siete persone “da lieto fine”, non siete nate per questo: ma molti non riescono più nemmeno ad amare. Voi l’avete fatto.
[Quando questa farsa finalmente finirà, il tendone calerà e ci toglieremo le rispettive maschere, verrò da te e ti stringerò la mano.]

La dottoressa Akagi e il professor Fuyutsuki si incrociano nel corridoio. Si salutano con un breve cenno del capo e proseguono, entrambi per la loro strada. Le loro mani si sono appena sfiorate…

“In questo mondo non è necessario essere buoni per meritare la vita.
Ma trovare la bontà nel mondo è necessario per vivere.
A te che sei ancora vivo,
Congratulazioni.”

A.A.

ow.ow.ow.
Sarei in difficoltà se mi fosse richiesto di spiegare cosa pensavo mentre scrivevo anche perché lo facevo a orari improponibili eheh
Ho voluto rimarcare l’attenzione sulla disgrazia della vita umana così come si manifesta nelle storie di questi due pg: incantevoli nella loro agonia, tenaci nella loro debolezza.
Ho dovuto scomporre le due storie prima di accomunarle: usare arricchimenti di carattere come il grassetto o il corsivo mi ha aiutata a enfatizzare certi concetti.
Eh sì, ho un’ammirazione nei confronti di Fuyutsuki
gli ho dato pure del lei
Il pezzo finale è stato rivisitato in sede di pubblicazione, praticamente: fino a poche ore fa era una cosa diversa ma dettagli. Potrebbe essere considerato una dedica per Lau, che con questa fanfic intendo
festeggiare per lo spazio che mi è concesso. Tanti auguri <3
Sono accette recensioni, critiche e consigli nel rispetto dell’educazione.
Grazie per la lettura, a presto!

  
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