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Autore: Rhiannon80    10/01/2016    5 recensioni
Mentre sono a pattinare sullo stagno dei Bennet, Darcy finalmente decide di smettere di lottare contro i sentimento per Miss Elizabeth
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Signor Darcy, sembra che stiate leggendo dei libri contabili invece di partecipare a uno dei divertimenti più belli dell'inverno. Avete un'espressione così arcigna da fare quasi paura.”


Darcy si fermò per voltarsi verso Miss Elizabeth Bennet che stava venendo verso di lui. I Bennet stavano dando una piccola festa per pattinare su un grande stagno ghiacciato che si trovava nella tenuta di Longbourn. La temperatura era così fredda che la maggior parte degli abitanti di Hertfordshire preferì rimanere dentro casa nel conforto di un fuoco acceso, tranne le figlie del signor Bennet che essendo di di costituzione robusta, ridevano pattinando sullo stagno nonostante il vento pungente le pizzicasse il naso e le guance.


Darcy si prese un momento per osservare l'espressione di Miss Elizabeth come si fermò accanto a lui. Un leggero sorriso le giocava sulle labbra, mostrando che il suo commento doveva essere preso leggermente, ma anche se non avesse visto il suo viso, Darcy sarebbe stato ben consapevole della natura giocosa di quello appena detto.


Sebbene Darcy conoscesse Miss Elizabeth solo da alcuni mesi, aveva passato molto tempo osservandola, affascinato inesplicabilmente dalle sue maniere maliziose e natura spensierata. L'unica ragione per cui attualmente non stava indulgendo in quel particolare passatempo era perché la sua mente era consumata da pensieri meno piacevoli.


Stava cercando da alcune settimane di convincere il suo amico Bingley che era nei suoi migliori interessi di lasciare Hertfordshire; e in particolare Jane Bennet; ma inutilmente. Però Darcy era determinato a riuscire nella sua persuasione. Non credeva che il cuore della ragazza era veramente toccato quando si trattava del suo amico, e conosceva Bingley abbastanza bene da sapere che un matrimonio senza amore reciproco non l'avrebbe reso felice.


Comprendendo che Miss Elizabeth aspettava una risposta, Darcy inclinò la testa e disse, “ammetto che pattinare non è la mia attività preferita.”


Con un gesto gli indicò che dovevano cominciare a pattinare e Darcy le offrì il suo braccio. Una volta accettato, iniziarono a volteggiare sul ghiaccio, pattinando lungo il perimetro dello stagno a un ritmo uguale a quello degli altri. C'era qualcosa di calmante nel suono dei pattini che raschiano il ghiaccio, ma Darcy trovò il suo umore scuro si calmò più prontamente per il peso gentile della man di Miss Elizabeth sul suo braccio. Improvvisamente le sue guance divennero calde, e Darcy seppe che non era a cause dell'esercizio sullo stagno.


Dopo alcuni attimi, Miss Elizabeth osservò: “Nonostante l'attività non vi piaccia, sembrate essere lo stesso molto bravo sul ghiaccio.”


“Sono cresciuto tra le colline del Derbyshire. Sono stato su molti stagni. A mia sorella piace molto pattinare.”


Ancora aggrappata al suo braccio, Miss Elizabeth inclinò la testa e gli gettò uno sguardo il cui significato gli sfuggiva. Era quasi come se lo vedesse in un'altra luce.


“Volete molto bene a vostra sorella.”


Darcy corrugò la fronte. “Naturalmente.”


Miss Elizabeth arricciò le sopracciglia e cominciò ad andare più veloce sul ghiaccio, così Darcy per necessità fu costretto a seguirla. Sebbene era supposto tecnicamente di condurre, Darcy non si lagnò; invece si vide costretto a sorridere mentre correva per tenerla al suo braccio. E poi quando la giovane cominciò a ridere, sentì che stava sorridendo, incapace di fermarsi dall'unirsi al suo umore vivace.


“Le mie sorelle e io correvamo sullo stagno quando eravamo più piccole,” commentò Elizabeth all'improvviso. Le guance rosse rendevano i suoi occhi ancora più belli e affascinanti, e Darcy divenne senza fiato.


Scuotendo leggermente la testa per riprendersi, Darcy le chiese: “Perchè avete smesso?”


“Bè, signor Darcy, sospetto che voi sappiate bene che è perché siamo cresciute.”


Darcy si mise poi a ridere, il suono sembrò strano persino ai suoi orecchi, e notò lo sguardo sorpreso sul viso di Miss Elizabeth. “Non penso che voi permettereste mai a una cosa così trascurabile come l'età, impedirvi di fare qualcosa che vi interessa.”


Anche Elizabeth ridacchiò. “Sospetto abbiate ragione, signor Darcy. Allora forse dovrei dire che sono state le mie sorelle a crescere.”


“Penso che la stagione natalizia sia molto appropriata per ricadere nell'essere di nuovo bambini, anche se solo per breve tempo.”


Elizabeth lo guardò raggiante. “Signor Darcy, sembra qualcosa che avrei detto io! Penso che la mia propensione alla giocosità avrà un influenza su di voi!”


C'erano parole che Darcy lasciò non dette: “Avete già influenza sul mio cuore, Miss Elizabeth.” aveva lottato strenuamente contro i suoi sentimenti, conoscendo l'improprietà della sua famiglia e l'ineguaglianza del loro rango, però mentre continuò a scivolare sul ghiaccio con la giovane, trovò che non l'importava più delle ragioni perché non dovevano stare insieme; invece, riusciva solo a pensare che voleva quel sorriso diretto a lui per sempre.


Un grido attirò la sua attenzione e quando si voltò vide Bingley che era caduto sul ghiaccio, trascinando Miss Bennet con se. Fortunatamente non si erano fatti male; invece la coppia si mise a ridere della situazione, mentre cercavano di rimettersi in piedi. Darcy però non potè fare a meno di notare che la risata di Jane Bennet era più riservata.


Elizabeth ridacchiò come passarono accanto alla coppia incagliata, sorridendo alla sorella, e poi disse a Darcy: “Credo che voi e mia sorella Jane siate piuttosto simili, signor Darcy.”


Darcy la guardò sorpreso. “Cosa ve lo fa pensare, Miss Elizabeth?”


“Siete simili in maniere. Nessuno di voi due porta il cuore sulla manica. Invece tenete i vostri sentimenti per voi, come uno nasconderebbe le carte in una partita. Alcuni pensano sia una qualità indesiderabile, io invece credo sia migliore dell'opposto estremo.”


Darcy aggrottò la fronte e come entrò in una curva nello stagno che gli permise di guardare Bingley e Miss Bennet, si chiese se dopo tutto Bingley non avesse ragione. Darcy aveva ricercato diligentemente un segnale che la Miss Bennet più anziana nutriva qualche sentimento particolare per Bingley, però forse era stato sciocco da parte sua pensare che lei sarebbe stata simile al suo amico, le cui emozioni non erano mai state in dubbio. Miss Elizabeth, per quanto ne sapeva, non aveva nessuna idea della sua preferenza per lei. Darcy poteva essersi molto bene sbagliato nel cercare di applicare il carattere di Bingley a Jane Bennet.


Con l'umore più allegro, Darcy rispose a Miss Elizabeth: “Forse mi conoscete persino meglio di me stesso.”


Una risata e un urlo fu l'unico avvertimento che Darcy ed Elizabeth ebbero prima di scivolare sul ghiaccio.


La mente di Darci fu riempita di confusione mentre lottò per rimettersi in piedi, e non gli ci volle molto per rendersi conto del motivo della caduta. A quanto sembrava, Lydia Bennet e uno di quelle giubbe rosse infernali erano crollati addosso a lui e Miss Elizabeth. Miss Lydia non riusciva a smettere di ridere, e il soldato – grazie al cielo non Wickham – non riusciva a non ridere, anche mentre cercò di scusarsi con Miss Elizabeth. Miss Lydia non ci provò neanche, così presa era nella sua allegria.


Quello che i due assalitori non videro fu la smorfia di dolore sul viso di Miss Elizabeth; non passò da Darcy, comunque.


"Miss Elizabeth," disse piano, “state bene?”


Elizabeth fremette e gli permise di aiutarla a rialzarsi. Toccandosi la gamba, ammise: “Penso di essermi storta la caviglia.”


Tenendo a freno le parole adirate che voleva esclamare a Miss Lydia e al suo sciocco amante, Darcy istruì: “Toglietevi i pattini, Miss Elizabeth, e io vi assisterò a tornare a casa.”


Miss Elizabeth non protestò neanche; cominciò a levarsi i pattini e Darcy fece lo stesso. Fece segno a un domestico che aspettava accanto allo stagno, e il giovane prese i pattini di Darcy e Miss Elizabeth.


Darcy si alzò lentamente sul ghiaccio e aiutò Miss Elizabeth in piedi. Riuscirono ad alzarla, ma l'espressione sul suo volto lasciò intendere che non sarebbe riuscita ad arrivare alla slitta che li avrebbe riportati a casa.


"Miss Elizabeth?" chiese Darcy imbarazzato con il fiato visibile nell'aria fredda.


“Sì?”


“Posso... Posso portarla alla slitta? Non credo che siate in grado di arrivarci con le vostre gambe.”


Elizabeth esitò un attimo prima di inclinare la testa. “Anche se mi mortifica richiedere tale assistenza, temo che abbiate ragione. Ve ne sarei molto grato se mi aiutaste.”


Darcy si curvò dolcemente e la prese in braccio. Mise le braccia intorno al suo collo per stabilità, e ci fu un breve attimo dove la sua guancia era pressata contro il petto di Darcy. Il suo corpo irradiava calore e Darcy non potè fare a meno di sorriderle.


"Lizzy!" gridò una voce.


Darcy si voltò verso il ghiaccio e vide Miss Bennet avvicinarsi con Bingley.


“Stai bene, Lizzy?” chiese Miss Bennet.


“Starò bene,” disse Miss Elizabeth calorosamente. “Ho paura Lydia mi abbia fatto cadere. Penso che la mia caviglia sia soltanto storta non rotta, ma il signor Darcy mi sta aiutando.”


Miss Bennet alzò gli occhi al volto di Darcy, studiandolo come per determinare se era l'uomo giusto per prendersi cura di sua sorella. Ma poi annuì in accettazione, e Darcy sentì un peso togliersi dalle spalle, sebbene stava ancora tenendo Miss Elizabeth. Considerando che prima aveva osservato Jane Bennet con disapprovazione, era strano che ora valutava la sua approvazione.


Con un lieve cenno della testa, Darcy cominciò ad allontanarsi dallo stagno con Miss Elizabeth tra le braccia. Il suo calore era confortante, e Darcy non potè non notare come lei sembrò adattarsi perfettamente al suo corpo. Sembrò che tutti i suoi sforzi di resistere al suo fascino erano inutili. Stava iniziando a chiedersi come aveva vissuto prima di avere lei nella sua vita.


Sua sorella Georgiana era tutto ciò che era buono, ma era timida, e sebbene lui le volesse bene, era facile per loro due essere in silenzio. E l'occasione di silenzio era per Darcy semplicemente un'altra opportunità per meditare. Con Elizabeth Bennet vicino però, era difficile, se non impossibile, rinchiudersi in se stesso.


Giunsero alla slitta, e come assiste Miss Elizabeth a sistemarsi, sentì l'assenza del suo corpo. Come poteva essersi il suo spirito unito al suo senza che lui se ne accorgesse?


“Grazie per il vostro aiuto, signor Darcy,” disse Elizabeth una volta sistemata nella slitta.


Darcy inclinò la testa, non potendo fare a meno di sorridere. “é sempre un piacere assistere una giovane come voi.”


Elizabeth alzò un sopracciglio, afferrandogli il braccio con una mano quando la slitta si mosse all'improvviso. Elizabeth rimosse in fretta la mano, ma Darcy desiderò poterla afferrare.


“Così spesso come voi evitate di ballare con le giovani ai balli,” disse Elizabeth piano, “avrei pensato che aiutare delle giovani fosse la cosa più lontana dai vostri pensieri. Però il sorriso sulla vostra faccia sembra genuino, sebbene non sia abituata a vedervi una tale espressione.”


Darcy non riuscì a trattenere una risata a quelle parole, guadagnandosi con ciò un altro sopracciglio alzato. “Non sono un animale, Miss Elizabeth. Io sorrido quando l'occasione è appropriata.”


Elizabeth rise, il suono si mescolò con le campanelle attaccate sui cavalli. Il primo pensiero di Darcy fu che era uno dei suoni più belli che avesse mai sentito. Il suo secondo pensiero fu un avvertimento che si stava facendo troppo prendere dallo spirito gioviale che infettava le persone nel periodo natalizio. Ma il terzo pensiero ad attraversargli la mente fu che per una volta non l'importava di evitare la sciocchezza come baluardo per il suo orgoglio, così cominciò a ridere insieme a lei.


Quando la loro allegria cominciò a placarsi e la casa divenne visibile, Elizabeth si voltò per guardare Darcy. Le sue guance erano rosa per il freddo e i suoi occhi quasi sembravano scintillare di gioia. Per quella espressione essere diretta a lui, riempì il cuore di Darcy con un calore inesplicabile.


“Sono contenta di essermi storta la caviglia, signor Darcy.”


"Miss Elizabeth?" chiese Darcy con un cipiglio.


“Sebbene ami scivolare per lo stagno come un grazioso cigno piuttosto che scivolare come una goffa anatra,” disse sorridendogli, “sono contenta di aver visto un lato diverso di voi. Temo che sciocchi pregiudizi mi avevano girato contro di voi, ma ora ho visto che non siete così orribile come avevo creduto.”


Sebbene incerto se le sue parole dovrebbero riempirlo con felicità o tristezza, Darcy scelse di sorridere di nuovo e scuotere la testa. “Non credo che una caviglia storta sia un regalo molto allegro per natale.”


Ma il sorriso di Elizabeth crebbe più largo. “Un piano che promette delizia a tutte le parti non può avere successo; e delusione generale è difesa solamente da una piccola irritazione. Se tutto fosse stato perfetto oggi sullo stagno, avrei comparato quest'inverno a quelli di anni passati. Penso invece di avere guadagnato qualcosa di molto più prezioso.”


“E cosa sarebbe, Miss Elizabeth?”


Elizabeth afferrò il suo braccio, stringendolo leggermente. “Un amico. Ovvero, naturalmente, se non congetturo troppo.”


“Sarei onorato essere considerato vostro amico, Miss Elizabeth. e.. se posso dirlo.. voi non sarete mai la sorta che congettura troppo.”


Miss Elizabeth lo guardò, e notando l'umorismo nei suoi occhi, rise. “Un scherzo dal signor Darcy! Non cesseranno le meraviglie di questo giorno!”


Darcy la fissò e pensò che il giorno era stato davvero perfetto, anche con la caviglia storta. E anche se aveva lottato contro i suoi sentimenti, ora aveva compreso che tutto il denaro d'Inghilterra non lo farebbe sentire caldo come un sorriso di Miss Elizabeth. E se aveva deciso di chiamarlo suo amico, c'era poi forse la speranza che un giorno poteva corteggiarla e poi, chiamarla sua moglie.


Aveva iniziato a nevicare durante la loro corsa sulla slitta, e Miss Elizabeth alzò la testa, lasciandosi cadere i fiocchi di neve sul viso. Mentre Darcy la osservò, il suo cuore si gonfiò con un emozione indefinibile, lei gli disse con occhi chiusi, “buon natale, signor Darcy.”


Anche Darcy bisbigliò, “buon natale, Miss Elizabeth.”

  
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