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Autore: ombra_di_cenere    10/01/2016    5 recensioni
Anko , dopo aver detto ad Orochimaru di volersene andare da lui , viene ferita e portata dal suo maestro in uno dei suoi nascondigli. Nonostante la ragazza non voglia aver più nulla a che fare col Sennin si troverà in situazioni che la spingeranno ad avvicinarsi a lui in tutti i i sensi , e scoprirà di provare altro oltre all'ammirazione ad alla paura contrastanti per Orochimaru.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anko Mitarashi, Orochimaru
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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 “No Anko, tu entri con me...? Tu entri con me!?!” lo guardo scioccata da quelle parole. Credo di aver spalancato al bocca dopo aver sentito quell'assurdità.

<< Co-come!?! >> spero di non aver capito bene, non può dire sul serio.

<< Hai capito benissimo, farai il bagno con me! >> mi guarda dall'alto della sua statura, serio come non mai. I suoi occhi da serpente brillano maliziosi; fa un cenno con la mano verso la vasca << Quando vuoi... >> sorride.

<< Mi rifiuto! Ma che ti passa per la testa? No, io … No! Fammi uscire! Subito! >> mi volto verso la parete, dove prima c'era la porta, e cerco un modo per spostare la roccia.

“Forse se utilizzassi una tecnica con l'arte della roccia potrei far riemergere la porta...” appoggio le mani sulla parete e richiamo il chakra nei palmi.

<< Sei in trappola, risponde solo al mio chakra. >>, mi volto guardandolo con due occhi di fuoco, mi sto arrabbiando. Come può pretendere una cosa del genere? È impazzito!

Lui, impassibile, fa spallucce e inizia a spogliarsi: toglie i sandali, slaccia la cintura e lascia cadere a terra la maglia.

“W...Wow!”

Questo è l'unico pensiero che riesco a formulare. Sono sbalordita, Orochimaru ha un fisico da paura. Devo concentrarmi per non spalancare la bocca e strabuzzare gli occhi come quando si vede qualcosa di incredibile. Ha dei muscoli perfetti, non troppo accentuati ma allo stesso tempo che si notano, un fisico asciutto, che ogni ninja gli invidierebbe e che farebbe scendere il sangue dal naso ad ogni ragazza. Ho paura che stia per succedere anche a me allora mi giro di scatto, rivolgendogli la schiena, anche perchè stava iniziando a slacciarsi i pantaloni. Mi sento bollire in volto, devo essere rossissima dall'imbarazzo. Il cuore mi batte all'impazzata e tutto solo perchè si è tolto la maglietta.

“Calma Anko, respira, calmati, respira...” la rabbia che mi stava assalendo è sparita, lasciando il posto all'agitazione. Chiudo gli occhi per calmarmi ma sotto le palpebre vedo lui a torso nudo, coi capelli che gli scivolano sugli addominali, quel suo sorriso storto e questo non mi aiuta affatto.

“ Ora che faccio?!” sento che sta entrando in acqua, continuo a fissare la parete ma con la coda dell'occhio intravedo la sua figura che è immersa già fino alla vita. Si dirige verso la parete in fondo, si gira e si appoggia al muro, con le braccia incrociate dietro la testa, come se stesse prendendo il sole in spiaggia. L'acqua gli arriva fin sotto i pettorali e mi osserva con un sorrisetto beffardo. Se non fossi così agitata Orochimaru, appoggiato così alla parete con i pettorali scolpiti in bella vista e i muscoli delle braccia messi in risalto , sarebbe la cosa più sexy che io abbia mai visto, ma sono in crisi, non so come comportarmi e vederlo così calmo peggiora soltanto la mia situazione. Mi sembra che del fuoco mi stia scorrendo nelle vene, il battito del mio cuore mi rimbomba nelle orecchie.

Per calmarmi decido di trasformare l'imbarazzo in rabbia; sbuffo rumorosamente fingendo di essere contrariata da quel panorama.

<< Puoi stare lì quanto vuoi, non entro! Spero ti si sciolga il trucco! >> ho provato a usare il tono di voce più sicuro che potevo ma non son riuscita a convincere nemmeno me stessa. L'agitazione non è scomparsa, scorre ancora dentro di me e mi sento arrossire ancora di più.

<< Non ho fretta, è giusto che chi ha paura abbia i suoi tempi... E poi non è trucco, ci son nato così! >> dice con tono provocatorio.

<< Paura! Io? Figuriamoci! >> non ho paura di entrare in acqua ma bensì ho una vergogna pazzesca. Devo fargli credere di essere calma o al massimo arrabbiata, non in imbarazzo, oppure saprà di aver vinto.

<< Secondo me hai paura, e anche molta... >> mi sta provocando, mi conosce troppo bene e sa che odio quando mi danno della fifona. In effetti mi sto arrabbiando, e ne sono felice.

<< Non ho paura! >> ringhio nervosa. Lui inclina la testa e dice la frase che mi frega : << Dimostramelo! >> lo sibila in tono di sfida e io, arrabbiata , la accetto.

Lo fulmino con lo sguardo e comincio a spogliarmi a mia volta: mi sfilo i sandali, tolgo la cintura , getto a terra la maglietta che ho strappato in palestra, tolgo i pantaloni e infine anche le bende della sera prima.

Vergogna. Vergogna. Vergogna. Vergogna. Vergogna. Vergogna. Vergogna. Vergogna.

Per tutto il tempo ripeto questa parola nella mia testa, concentrandomi su di essa e non sul suo sguardo fisso su di me che avrei potuto evitare se solo fossi entrata per prima, come mi aveva detto.

Vergogna. Vergogna. Vergogna.

È l'unico pensiero che riesco a formulare. Mi fermo vicino alla parete di destra e non lo guardo. Se dovessi incrociare i suoi occhi lui leggerebbe nei miei tutto l'imbarazzo che sto provando a nascondere. Vedo di distrarmi e mi concentro sul luogo. L'acqua è calda e mi arriva appena sotto le spalle, posso stare in piedi senza preoccuparmi che lui mi veda ancora grazie al suo colore violaceo. “Chissà perchè è così?”forse ci sono dei sali da bagno o delle essenze speciali per mantenere i capelli più morbidi. Bho... Capelli, appena formulo quel pensiero mi vengono in mente i suoi capelli che gli ricadevano sul petto e mi sento avvampare. “Idiota!” mi dico, cerco di concentrarmi su altro; la luce delle candele illumina la stanza e crea riflessi sull'acqua, un leggerissimo velo di vapore aleggia su di essa.

Vedo una saponetta sul bordo alla mia sinistra, la prendo e la strofino tra le mani, creando una leggera schiuma.

<< Ti hanno mai detto che sei troppo orgogliosa? >> , mi volto a guardarlo, ha gli occhi socchiusi.

<< E a te che sei troppo irritante? >> faccio un sorriso falso e mi appoggio con la schiena al muro.

<< No, dell'irritante non me l'hanno mai dato. Pazzo, crudele, strano, inquietante sì ma irritante mai... >> scuote la testa, i capelli che sono immersi nell'acqua sono sparsi intorno a lui come raggi.

<< Comunque sia, non avevo paura visto? >> alzo il mento orgogliosa, “Cavoli aveva ragione! Sono orgogliosissima!” . Mi insapono bene le mani e mi lavo la faccia; prendo l'acqua con una mano e me la lancio in faccia per due o tre volte; nell'altra mano tengo ancora la saponetta. Mi passo la mano sugli occhi per togliere l'acqua e quando li apro prendo un colpo. Orochimaru sbuca dall'acqua davanti a me dicendo : << Bu! >>.

Per lo spavento mollo la saponetta e mi spingo contro al parete, lui appoggia le mani sul muro appena sopra le mie spalle. È davanti a me con la testa verso la mia, coi capelli bagnati che scendono ai lati del volto. Sta ridacchiando per lo scherzo che mi ha fatto; al contrario io mi innervosisco. Mi rendo conto di quanto mi sia vicino e sento il sangue affluire al viso. Il cuore ricomincia a picchiare nel petto.

<< Ti ho spaventata! >> , sembra veramente soddisfatto del suo lavoro.

<< Bravo, mi hai fatto cadere la saponetta! >> rispondo scocciata provando a nascondere la vergogna. Guarda coi suoi occhi gialli e divertiti nei miei più scuri e arrabbiati. Mi impongo di non distogliere lo sguardo nonostante l'agitazione che mi provocano i suoi occhi.

<< Bhe...vai a prenderla... >> dice quasi in un sussurro, con una nota maliziosa nella voce.

<< Non finché ho te davanti! >> la frase mi esce tutta d'un fiato e per poco non mi si spezza la voce.

Sento il suo profumo invadermi, non distolgo lo sguardo, resisto.

Sbuffa e comincia a cercare la saponetta col piede; senza accorgersene aggrotta le sopracciglia arcuate e storta la bocca. È buffo, ma non riesco a ridere, sono troppo agitata. Improvvisamente l'agitazione diventa quasi adrenalina; il mix perfetto creato dal suo profumo, i suoi occhi e lui mi manda in tilt il cervello. Mi trovo incredibilmente attratta dalle sue labbra stropicciate; delle gocce d'acqua scivolano giù dal suo collo fino ai pettorali. “Anko, smettila di guardarlo!” mi dico, ma non riesco a fermarmi dall'osservare i suoi dettagli. Le linee viola dei suo occhi che gli allungano lo sguardo rendendolo tremendamente intrigante, i capelli bagnati che gli si attaccano al corpo.

Mi tocca il piede col suo, e ritorno in me solo per un attimo. Appoggia il suo sul mio fino ad arrivare alla mia caviglia con le sue dita.

Inarca un sopracciglio : << Hai i piedi piccoli! >> commenta.

“Ma che?!...mmm” mi viene un'idea per vendicarmi di tutti i commenti che ha fatto su di me e la mia altezza e ora sui miei piedi.

<< Io avrò i piedi piccoli... Ma tu hai qualcosa di più prettamente maschile piccolo! >> , sorrido compiaciuta e soddisfatta della mia risposta cattiva . “Stoccata micidiale! Così impari...”

Resta colpito dal mio commento stronzo ma si riprende subito: << Vuoi controllare? >> ribatte guardandomi stringendo gli occhi.

Non so che mi prende e rispondo senza ragionarci, comandata dalla strana adrenalina che mi scorre dentro e che mi fa bruciare.

<< Non credo ci sia nulla da controllare... >> dico con tono innocente, sorprendendomi da sola.

Il suo profumo mi ha dato alla testa, lui si avvicina e appoggia la sua fronte contro la mia spingendomi la testa contro la parete.

<< Te la cavi bene a parole... Vediamo come te la cavi con la lingua... >> non faccio in tempo a capire cosa intende che ha già appoggiato le sue labbra sulle mie. Spalanco gli occhi e, istintivamente, gli tiro uno schiaffo. Mi pento subito di quel gesto.

Gira leggermente la testa e mi guarda di traverso, sibilando piano ma sorridendo. Vederlo così, coi capelli bagnati, sentendo il suo profumo e osservando i suoi occhi brillanti mi fa abbandonare la razionalità. Gli getto le braccia al collo lo bacio alzandomi in punta di piedi. Chiudo gli occhi e inspiro sentendo tutto il suo profumo. Lui tiene una mano sulla parete e l'altra me la appoggia su un fianco; mi spinge contro il muro col suo corpo. Sento i suoi pettorali contro di me, fa scorrere la mano sul mio fianco e percepisco un altro tocco che mi fa capire che tutte le battutine cattive che ho fatto prima erano tremendamente sbagliate. Mi morde il labbro e appena apro la bocca per liberarmi dal suo morso, sento la sua lingua. Per ripicca gli graffio la schiena; sento che ringhia ma continua a baciarmi e lo seguo. Gli passo una mano tra i capelli, che non hanno nemmeno un nodo. Il suo profumo è ovunque, lo sento nelle vene, ne sono inebriata. La sua mano sale e mi sento arrossire ancora di più, ma lo lascio fare. Nonostante nei combattimenti sia così forte il suo tocco su di me è delicato. Si stacca dal bacio e scende sul collo, mi mordicchia e mi scopro a far le fusa. Non so come faccio ma so che è colpa sua. Passa la sua lingua calda sulla mia clavicola, sulla gola per poi provare a tornare alla labbra. Io mi sposto e gli mordicchio l'orecchio. Scopro di aver alzato una gamba per imprigionare una delle sue contro di me, non mi ricordo quando però. Lui mi morde il collo e succhia la mia pelle; rimarrà un bel segno. Mentre gli lecco pure io il collo, mordicchiandolo a volte , passo una mano sui suoi addominali. Non ho il coraggio di spingermi più sotto e posso dire che, “per fortuna”, mi precede lui esplorando me più sotto. Mi fa solletico con la mano, mi provoca un attimo e poi non aspetta più. Con la mano libera mi alza il mento così da tornare a far giocare le nostre lingue. Da quel momento perdo coscienza di ciò che accade. Sento il suo profumo invadermi, sento il calore invadermi, sento lui invadermi e mi sembra di non aver bisogno di nient'altro per sopravvivere.

 

 

 

Mi sveglio con la testa appoggiata al suo petto, una mano nella sua appoggiata davanti al mio naso e l'altro suo braccio che mi cinge le spalle.

Il suo volto è rivolto verso di me ma lui sta ancora dormendo. Le linee viola dei suoi occhi son fantastiche e lui ha un sorriso rilassato dipinto in volto. Mi sento affluire il sangue alle guance quando ricordo le sue mani che mi hanno fatto e quando ricordo le mie mani che gli hanno fatto, e non solo le mani. Le lenzuola azzurrine sono fresche confronto a lui che è caldo e rassicurante. I suoi capelli son sparsi ovunque sulle coperte e alcuni mi arrivano in faccia. Li adoro. Il suo profumo è ovunque, anche in me.

Continuo ad osservarlo, aspettando che si svegli. Noto dei segni di morso sul collo, ops... Provo ad aspettare che si svegli finché non resisto più e gli do un bacio; continuo così finché non lo sento muoversi e sorridermi.

Apre gli occhi e ancora una volta mi perdo in quei bellissimi occhi da serpente.

 

                                           Fine






angolo scrittrice: heila lettori! 
                           Spero che questo mio ultimo lavoro vi sia piaciuto! è la prima FF arancione che scrivo e volevo chiedervi se per voi era troppo poco per                              un rating come questo??? ( mi vergogno tantissimo per quello che ho scritto!) 
                            Se mi lasciate uncommentino mi rendete la ragazza più felice del mondo! 
                                                                       baci :*
                                                                                 Ombra_di_Cenere
                           

 

 

   
 
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