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Autore: Kiara Zexal    10/01/2016    1 recensioni
Tutti noi adoriamo dei personaggi reali, e il lato positivo di ciò è la possibilità di poterli incontrare, e magari anche toccarli e parlarli, se prima non si sviene dalla forte emozione. Questo è il caso del dodicenne albino Angelo Fineo, con la fortuna di avere il suo Youtuber preferito nella stessa città in cui vive, Roma. Non penserebbe mai di imbattersi in lui, per colpa della sua insicurezza che lo blocca da quando era piccolo. Ma se, invece, un giorno, scoprisse l'indirizzo di casa della sua "Star"? Angelo riuscirebbe ad abbattere le sue barriere ed incontrarlo o si lascerebbe sopraffare dalle emozioni? Perche, anche i più timidi, possono riservare inaspettate sorprese.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: IlvostrocaroDexter
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Dopo esser arrivato al video "There is no game" del suo Youtuber preferito, Ilvostrocarodexter, l'adolescente di dodici anni, Angelo si fece una pausa da quella maratona di video.
Stimava quella persona. Scoprì il suo canale grazie ad un video, caricato da lui, intitolato "Il gioco oscuro dei Teletubbies", che lo divertì molto per le canzoni che stavano a pennello con le scene comiche e per l'ironia dello Youtuber che rendeva un gioco, tanto infantile e banale, esilerante. Incuriosito, andò a guardarsi il suo ultimo gameplay, risalente il cinque dicembre, ossia quello stesso giorno. Alla fine, aveva un sorriso sulle labbra dopo essersi fatto qualche risata. Non si aspettava che potesse divertirlo un video su Fifa: non gli aveva mai suscitato molto interesse uno sport come il calcio. Decise, allora, di vedersi tutti i suoi video, ovviamente dopo essersi iscritto. Se una persona riesce a farti piacere una cosa che non ti interessa, dev'essere un genio.
Passando il week-end così, capì che fosse un bravo ragazzo, infondo, non era di quelli che esibivano un finto sorriso davanti agli schermi, per poi dimostrarsi un nulla di buono nella realtà, e ciò fece diventare Dexter, per il ragazzino, un idolo.
Ma probabilmente, desiderava soltanto stare bene come lo era lui:
Angelo è albino, e ciò lo porta ad essere debole fisicamente, al sole e, come se non bastasse, fin da piccolo, è sempre stato molto sensibile e timido, facendo assomigliare il suo comportamento ,a quello di una femmina. Per queste sue caratteristiche, passò le elementari con i compagni che lo isolavano o lo prendevano in giro dandogli della "Femminuccia" e altri nomignoli più volgari. Non era combattivo come,invece, lo erano i suoi coetanei, e ciò lo rendeva diverso rispetto dagli altri, come se non fossero della stessa razza. Le medie, gli stavano facendo pesare quella sua caratteristica: i ragazzini  lo bullizzavano e se ne approfittavano del suo buonismo e debolezza, giustificandosi, che non poteva valere niente un maschio che sembrava una "Checca". Non disse niente di questo ai suoi genitori, non voleva farli preoccupare o aggiungere problemi a quelli che possedevano già. Per lui, non era il caso di scomodarli.
Invece Dexter aveva tutto quello che Angelo non aveva:
Una stupenda fidanzata, molti amici e tante persone che gli volevano bene, ma soprattutto, una grande sicurezza in sé stesso.
Lo invidiava, ma non riusciva ad odiarlo, anzi, gli sarebbe piaciuto molto incontrarlo, erano pure della stessa città, ma appena lo avrebbe visto, sarebbe rimasto immobile a balbettare cose a caso per colpa della sua innata timidezza, facendo una brutta figura.
Il lunedì mattina, mentre si preparava per andare a scuola, pensò di mandargli un messaggio speciale tramite Facebook, per dirgli quanto lo stimasse come Youtuber, e quello che pensava su di lui, senza una singola menzogna, tutto per il solo piacere che lo sapesse.
A scuola, durante le lezioni, in cui fu più di buon umore rispetto al solito, fece una bozza sul quaderno su cosa potergli dire e, dopo la quarta ora di lezione, era riuscito a scrivere qualche riga, dopo tante cancellature ed alcune righe per togliere delle frasi inappropriate:

"Ciao Dexter.
Mi sono iscritto da poco al tuo canale, eppure, mi hai fatto ridere già da subito! Sei fantastico! Ti adoro!
Ogni tuo video farebbe ridere chiunque!
Mi piace la tua ironia che non sfocia in cose troppo volgari o di pessimo gusto. Forse.
Spero che tu continui ad andare sempre più in alto! Non pretendo che tu non cambi, infondo le persone cambiano sempre, caratterialmente, ma, almeno...cambia diventando sempre più Master "Pro"!
I video che apprezzo di più sono quelli con i tuoi amici! Anche se non li distinguo l'uno dall'altro.
Sai, infondo sono un po' geloso! Sembra che a te vada tutto bene, io sono un granello di polvere, a confronto:
Mia madre ritorna dalla Francia, dove lavora, ogni due settimane, e mio padre rientra sempre la sera tardi. A scuola, invece, è un disastro, prendo buoni voti, ma i miei compagni mi prendono in giro, non so cosa li spinge ad agire così. Non ne posso più! Non so cosa fare! Mi insultano dandomi del gay e se sapessero il mio indirizzo di casa, mi farebbero arrivare al suicidio! Io..."
 
Ma ripensandoci, stava scrivendo delle cavolate. Cosa centrava la sua vita personale? E perché rivolgersi ad una persona di You Tube per dei suoi problemi?
Doveva riscrivere tutto..
Per riflettere meglio, approfittò dei dieci minuti d'intervallo.
In quel l'asso di tempo, in cui girava fuori dall'aula, con la sua merenda, pensava e ripensava, doveva fare un testo lungo in cui diceva che gradiva seguire lo Youtuber e augurargli il meglio. Ma non sapeva come elaborarlo e cosa metterci.
Ritornato in classe, con la speranza che gli fosse venuta qualche idea, durante le lezioni, vide che i suoi compagni erano vicini al suo banco, che guardavano una pagina strappata, sghignazzando, mentre uno leggeva ciò che era scritto.
Era la bozza del messaggio.
Angelo sentì un dolore al petto, in uno stato in cui pulsava solo il desiderio di scomparire.
"Vi prego, no, no..." pensò in modo sopplichevole, anche se, durante la scena, rimase fermo a guardare.
Come al solito, gli era stato rovinato tutto, non se ne doveva sorprendere, ma il gesto dei bulli, di leggere quella cosa, lo stava distruggendo, e , forse, sarebbe stato distrutto anche fisicamente per aver cercato di chiedere aiuto.
Suonò la campanella. I ragazzini ritornarono al loro posto, tenendosi il foglio, scambiandosi risatine e sorrisi beffardi.
Il dodicenne si sedette al proprio banco con uno sguardo sconvolto.
Si mise le mani fra i capelli.
Voleva sparire.
   
 
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