Arus percorse i vari corridoi che separavano la zona aperta del castello dall'area privata dove si trovavano le camere del Re, della principessa e del principe Tilor. Il castello era formato da infiniti labirinti, anche lui nonostante vivesse lì da quando era nato rischiava di perdersi se non stava attento. Aveva pochi ricordi della sua infanzia, durante il ricamo del silenzio i fumi utilizzati dai sacerdoti per anestetizzare gli schiavi avevano un effeto collaterale, la perdita di ogni ricordo, sentimento ed emozione.
Questo a volte era un pregio, ma altre solo un difetto.
Dopo mezz'ora riuscì ad arrivare agli ultimi corridoi che portavano alle stanze reali, nell'ultimo anno la disposizione delle camere era cambiata varie volte a causa di un tentato attentato alla vita del principe. Arus non godeva della simpatia di quel ragazzino, lo schiavo lo sapeva, ma a lui non interessava. Quanto Tilor aveva sei anni e lui dodici lo aveva fatto frustare perchè non gli rispondeva ad una domanda, ma come avrebbe potuto rispondere? Aveva ricevuto il ricamo del silenzio da pochi giorni e il dolore gli rendeva difficile fare qualsiasi cosa, in più non avrebbe più potuto parlare per tutta la sua vita, ma quello erano particolari che il principe non poteva capire, lui parlava e molto anche. Mentre percorreva l'ultimo tratto di gallerie, incontrò una ronda delle guardie reali che gli esaminarono il ricamo e se ne andarono. Due soldati stavano davanti alla porta della principessa, lo guardarono e lo fecero passare. Bussò alla porta e aspettò che la principessa gli desse il permesso.
- Avanti!- sentì dire, aspettò un paio di secondi e poi entrò.