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Autore: akane 101    11/01/2016    1 recensioni
a volte si ha bisogno di qualcuno vicino,e spesso quel qualcuno è più vicino di quanto pensi...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2


-Possibile che devi sempre farti male?- esclamò la ragazza dai corti capelli castano chiaro.

-Non è stata colpa mia,ma di quell'idiota di Gosunkugi che...Ahia!- gridò il ragazzo, seduto sulla sedia di fronte a quella della ragazza, quando Nabiki applicò il cotone imbevuto di disinfettante.

-Ma come sei piagnucolone, credevo che nulla potesse scalfire il grande Kuno Tatewaki!- esclamò ancora Nabiki, fissandolo con espressione ironica.

Kuno voltò la testa, imbarazzato.

-Infatti...- rispose, indispettito.

-Mmh, questo taglio è profondo, ti farà un po' male...- considerò lei, esaminando il taglio che il ragazzo aveva sulla fronte.

-Mi stai già facendo male!...- borbottò lui.

Senza avvertire nemmeno stavolta, Nabiki premette di nuovo il cotone sulla ferita.

-Ahiahhh!- strillò Kuno, balzando in piedi con le lacrime agli occhi.

-Non lamentarti, te la sei cercata!E siediti!- lo ammonì la ragazza. Il ragazzo stranamente ubbidì.

-Nabiki Tendo, ti odio!- sibilò Kuno, guardandola storto.

-Il sentimento è reciproco!- rispose lei, senza fare una piega e senza degnarlo di uno sguardo, impegnata com'era a pulire la ferita.

-Insomma, almeno potresti fare più piano!- sbottò Kuno, incrociando le braccia sul torace e voltando la testa. -Ma dov'è l'infermiera?- domandò, seccato e con tono quasi lamentoso.

Nabiki ridacchiò divertita. Non conosceva questo lato del carattere di Kuno, ma si stava divertendo un sacco a scoprirlo. Certo ultimamente quel ragazzo era una continua sorpresa...Ad esempio pochi giorni prima al parco...

-Sta' dritto!- ordinò al ragazzo. Nabiki si avvicinò a lui, afferrandogli la fronte con delicatezza. -In questo momento l'infermiera non c'è, per cui dovrai accontentari di me!- rispose lei iniziando a tamponare più adagio il contorno del taglio.

-Ehi, maledizione, brucia...!- ululò Kuno, sobbalzando sulla sedia. Strano, adesso non sentiva più il bruciore...Kuno alzò gli occhi e vide Nabiki che soffiava sulla ferita. Arrossì. Gli faceva uno strano effetto vedere Nabiki comportarsi in quel modo, non faceva parte del suo carattere...almeno questo era quello che credeva fino a qualche giorno prima...Adesso non sapeva più che pensare...Ultimamente litigavano meno, forse a causa di quello che era successo al parco...ma comunque litigavano...era tornato tutto come prima...bè, quasi...

-Che fai?- chiese imbarazzato. Nabiki non rispose, ma si fermò per guardarlo un secondo in viso. Già, che stava facendo? Non lo sapeva, le era venuto d'istinto. Senza una parola applicò un cerotto sul taglio e si allontanò immediatamente dopo.

-Ho finito qui! Hai qualche altro taglio?- domandò, col solito tono freddo, mentre si voltava per rimettere in ordine la cassetta del pronto soccorso poggiata sul tavolo alla sua sinistra.

Kuno la guardò e sorrise impercettibilmente riconoscendo finalmente il carattere duro della ragazza.

-No, ma mi fa male la spalla...- rispose, massaggiandosi piano la spalla sinistra. "Ma perchè gliel'ho detto?" si domandò mentalmente.

Nabiki ci pensò un secondo.

-Fammi vedere...- disse, toccandola leggermente. Kuno sobbalzò, gli faceva male sul serio. Tutta colpa di Gosunkuji! Mentre quell'idiota gettava maledizioni contro Ranma, quel suo dannato martelletto di legno gli era sfuggito dalle mani, colpendolo in testa mentre faceva l'esercizio sulla trave, e facendolo spiaccicare malamente a terra. Risultato: una spalla dolorante e un potente mal di testa!

Beh, forse l'unica nota positiva di quella faccenda era che si era ritrovato con un'infermiera d'eccezione, e in fin dei conti non gli dispiaceva per niente...anzi!

Squadrò la ragazza che aveva davanti, vestita con la divisa sportiva dell'ora di ginnastica, ovvero cortissimi shorts blu e una maglietta bianca troppo stretta per contenere le sue forme propompenti, risultando aderente all'inverosimile!Kuno scosse vigorosamente il capo.

"Kuno, ma che pensieri sono questi!?" si rimproverò mentalmente. Tuttavia non riusciva a smettere di fissarle le gambe e le sue...ehm...parti posteriori! "Kuno, sei un maniaco!" gli disse una vocina. Ci pensò la ragazza a ridestarlo da quei pensieri spinti.

-Togliti la maglietta!- ordinò, mentre il ragazzo la guardava stranito.

-Cosa dovrei fare?- domandò Kuno, stupito. Forse non aveva capito bene...

-Ti ho detto che devi toglierti la maglietta, sei diventato anche sordo per caso?- ripetè la ragazza, seccata.

-No, non sono sordo...!- Kuno con un po' di fatica, riuscì a togliere la maglia, restando a petto nudo.

Nabiki rimase un attimo a contemplare quel fisico prestante e ben delineato. "Ok, dov'è Kuno e chi è questo che ho davanti?" si chiese, mentre diveniva leggermente rossa. Diede un colpetto di tosse per riacquistare la sua abituale compostezza, ma era difficile...

-Bene, vediamo...- Nabiki si avvicinò titubante, portandosi alle sue spalle. In effetti sulla spalla del ragazzo si stava formando un livido abbastanza esteso.

-Mi spieghi come hai fatto a farti questo livido?- chiese, perplessa.

-L'hai visto anche tu, ho battuto la spalla contro la trave mentre cadevo all'indietro...Ma quel fissato di Gosunkugi me la pagherà cara stavolta!- sibilò Kuno, adirato.

-Vediamo cosa c'è qui...- Nabiki si avvicinò all'armadietto dei medicinali e iniziò a rovistare tra le scatole poste nel ripiano in basso.

Prese una scatola di pomata, leggendo le istruzioni per l'uso sulla confezione.

Visto che l'infermiera non c'era, Nabiki sapeva che sarebbe toccato a lei mettergliela.

-Adesso, devo metterti la crema...- disse, leggermente imbarazzata, ma per fortuna riuscì a mantenere un tono di voce accettabile.

-Va...va bene.- A Kuno si bloccò il fiato in gola quando avvertì le mani della ragazza iniziare a massaggiargli la spalla con movimenti lenti. A dire il vero uno strano calore lo pervase. Non sentiva più nemmeno il dolore, concentrato com'era su quelle manine calde che lo stavano accarezzando. Chiuse gli occhi. "Calmati Kuno, è solo Nabiki, quella con cui litighi ogni santo giorno, che ti ricatta di continuo, la sorella della ragazza che ami!Bè, che amavi e che stai cercando di dimenticare...Però è sempre la sorella di Akane!Cavolo!" Respirò a fondo.

Ed era proprio questo che lo sconvolgeva. Come poteva provare attrazione per Nabiki, sapendo bene di essere ancora innamorato di Akane?

Kuno si alzò di scatto. Doveva sottrarsi a quella dolce tortura...

Doveva allontanarsi da lei...

-Penso che possa bastare per adesso...- disse, la voce roca.

Nabiki lo guardò stranita. Non era tanto per la reazione che aveva appena avuto il ragazzo, si stupì invece per la delusione che aveva provato quando non aveva più potuto accarezzare quella pelle ambrata...

"Ma che razza di pensieri ti vengono in mente?!" pensò. "E' Kuno, il ragazzo con cui litighi sempre, la tua fonte di guadagno più fruttuosa...non puoi farti trasportare da queste emozioni, non è da te, maledizione!" si ammonì mentalmente, aggrottando le sopracciglia. Ripensò a quel giorno nel parco. Bè, forse si erano avvicinati un po', pochissimo, ma poi era ritornato tutto come prima...quasi...litigavano un po' meno...Forse...

Si riscosse dai suoi pensieri dopo qualche secondo.

-Sì, certo...- Fece una pausa. Prese il tubetto della lozione e lo rimise nella scatola. -Devi metterla ogni giorno, per due volte...le indicazioni sono sulla confezione se hai qualche dubbio.- disse, porgendo la scatola a Kuno.

-Grazie!- Il ragazzo si avvicinò per prenderla e così facendo sfiorò la mano di Nabiki con la sua. Una scossa elettrica li attraversò da capo a piedi. Si guardarono, stupiti.

Fu un istante...Si avvicinarono, ritrovandosi coinvolti in un bacio che sembrava non voler finire mai. Kuno sentì distintamente le mani della ragazza sulle spalle e poi sulle braccia. Se continuava così non sapeva se sarebbe riuscito a fermarsi..."Oddio, ma che sto facendo?"

Nabiki sentì i muscoli di lui guizzare al suo tocco e la sua mano accarezzarle la schiena. Ma cosa stavano facendo?

La prima a riprendersi fu Nabiki, la quale si staccò da lui, fissandolo sgomenta. Lui, d'altra parte, aveva la stessa espressione.

-Scu-scusami...io...devo andare!- Nabiki restò immobile dando le spalle alla porta, mentre Kuno recuperava la sua maglia ed usciva dall'infermeria a passo spedito.

"Ma che diamine è successo?" si chiese Nabiki, ancora sotto shock.

Lei e Kuno si erano baciati!Ecco cosa era successo!...E che bacio!

Sentì la porta dell'infermeria aprirsi e per un millesimo di secondo ebbe paura che fosse tornato. Si girò lentamente e tirò un sospiro di sollievo quando vide l'infermiera entrare e sedersi sullo sgabello della scrivania.

-Ti serve qualcosa?- chiese la donna, gentilmente.

"Sì, uno psichiatra!Devo essere uscita di senno!" pensò.

Nabiki scosse la testa, vigorosamente, per poi scappare letteralmente dalla stanza. Per fortuna le lezioni per quel giorno erano terminate.

 

Il giorno seguente...

Nabiki camminava per strada per raggiungere la scuola. Non aveva chiuso occhio tutta la notte per pensare al modo migliore di comportarsi con Kuno. Alla fine l'unica soluzione sembrava essere quella di chiarire con lui sul fatto accaduto in infermeria.

Ma come era potuto accadere? Era risaputo che lei e Kuno non si potevano soffrire a vicenda, come avevano fatto a...fare quello?

Oddio!Ma ancora ci pensava!? Doveva toglierselo dalla testa. Non era successo poi tutto questo casino. Si erano solo baciati, niente di irreparabile.

Dopo aver parlato sicuramente tutto sarebbe ritornato come prima. Con loro due che litigavano, lei che gli spillava soldi in cambio delle foto di Akane e della ragazza col codino e gli scroccava cibo e gelati gratis.

Peccato però che non riuscisse a dimenticare che quello che aveva dato a Kuno era stato il suo primo bacio. Perchè non poteva negare di averlo ricambiato...e cavolo, se le era piaciuto...!

Be', sicuramente il suo primo bacio se lo era immaginato diversamente, ma dopotutto non le dispiaceva...cioè, era stato...improvviso, appassionato, TRAVOLGENTE!

Arrossì. Insomma, doveva finirla con quella storia! Kuno l'aveva fatta arrossire più volte nel giro di due giorni, che non in tutta la sua vita...e questo non riusciva proprio a mandarlo giù!

Lei era Nabiki Tendo, la regina dei ghiacci, non poteva sciogliersi per quel pervertito, che poi faceva il filo a sua sorella! Nossignore!

Decise che appena lo avrebbe visto, gli avrebbe chiesto di potergli parlare, così avrebbero messo in chiaro che il loro era stato solo un errore e basta!

Con questi pensieri in testa si avviò a passo di carica verso la scuola.

Appena entrata in classe lo vide seduto al suo banco che ascoltava svogliatamente i discorsi di due compagni di classe, anche se sembrava che pensasse a tutt'altro.

I loro occhi si incrociarono e Kuno arrossì distogliendo subito lo sguardo. Dal canto suo Nabiki rimase un attimo bloccata. Non pensava che rivederlo le avrebbe fatto quell'effetto. Sentiva un nodo allo stomaco e il cuore le batteva forte. Ma lei non doveva mostrare emozioni di alcun genere. Si diresse al suo banco come se niente fosse, sedendosi compostamente e prendendo a leggere un libro a caso.

Un minuto dopo entrò il professore e la lezione cominciò...

 

Per tutto il tempo della lezione di inglese, Kuno aveva avuto lo sguardo perso. Ogni tanto lanciava delle occhiatine fugaci alla sua sinistra, dove, due banchi avanti, era seduta Nabiki. Niente. Lei continuava a prendere appunti concentrata al massimo. Sospirò silenziosamente. Ma come diamine faceva a restare così calma? Si comportava come se non avesse un problema al mondo! Come se non fosse accaduto nulla in quella dannata infermeria!

Lui invece non aveva dormito affatto e tutt'ora pensava al bacio che si erano dati...Perchè era sicuro che anche lei lo aveva ricambiato...Quando poi aveva sentito le sue mani sfiorarlo, il suo autocontrollo aveva vacillato...

Ma come poteva essere successo? Non pensava di poter fare una cosa del genere. Nabiki era la sorella di Akane, e lui era stato innamorato di Akane per ben tre anni!Come gli era venuto in mente di baciare Nabiki?

Ah, doveva smettere di pensarci. L'unica cosa da fare era fingere indifferenza...o forse era meglio parlare direttamente con lei per chiarire quella situazione? Non ci stava capendo più niente.

Ripensò al coinvolgimento che aveva provato quando aveva unito le labbra a quelle della ragazza. Ma forse era normale. Un bacio era un bacio, era naturale che si sentisse coinvolto. Era stato il suo primo bacio. Chissà se per Nabiki era lo stesso...

Aveva deciso. Le avrebbe parlato e sarebbe ritornato tutto come prima, come se quell'episodio non fosse mai accaduto.

-Signor Kuno, sarebbe così gentile da dedicarmi un po' d'attenzione?- Kuno si risvegliò dai suoi pensieri e vide il professore davanti al suo banco che lo guardava decisamente irritato. Si voltò a destra e a sinistra. Tutta la classe lo stava guardando e ridacchiava sommessamente. Anche lei lo stava guardando. Arrossì, consapevole che la sua distrazione era proprio lei.

-Mi scusi, professore!- disse, imbarazzato.

-Signor Kuno, credo che sia meglio se va a fare un giretto fuori!- esclamò il professore, ritornando alla cattedra. Kuno chinò il capo e si alzò dal banco, raggiungendo la porta. Tutta colpa di Nabiki e di quel dannato bacio!

Prima di uscire, voltò lo sguardo un'ultima volta verso di lei. Si soprese quando incrociò nuovamente gli occhi verdi della ragazza. Si fissarono un secondo, ma Nabiki distolse quasi subito lo sguardo. Il ragazzo sospirò, aprì la porta ed uscì.

 

Pausa pranzo...

Un senso si ansia attanagliava lo stomaco di Kuno. Cosa poteva dirle quando l'avrebbe vista? Scrutò all'interno dell'aula prima di entrare, c'era qualche compagno, ma notò che Nabiki non era lì.

Tirò un profondo sospiro.

"Probabilmente sarà in giro a fare qualcuno dei suoi soliti affari!" pensò ironico, ma sollevato.

Kuno si sedette al banco. Mentre rimetteva a posto il libro della lezione precedente, qualcosa attirò la sua attenzione. Un foglietto era caduto dalle pagine del libro. Lo raccolse e lo aprì. Era da parte di Nabiki e gli dava un appuntamento.

Senza pensarci due volte si alzò e si diresse nel luogo dell'incontro.

Era l'occasione giusta per chiarire con lei.

 

Nabiki guardava il panorama dalla terrazza. Sotto di lei poteva scorgere il viale d'ingresso costeggiato da alberi sempreverdi e alcuni studenti che pranzavano all'ombra di questi ultimi.

Quella mattina era rimasta concentrata sulle lezioni più di quanto avesse fatto un qualsiasi altro giorno di scuola, questo perchè era un buon modo per distrarsi dai pensieri che la tormentavano. Al contrario Kuno sembrava distratto. Chissà, forse pensava all'episodio dell'infermeria.

Aveva fatto bene a scrivere quel biglietto a Kuno? Dopo tutto quel pensare era arrivata alla conclusione che non era ancora pronta per parlare con lui. Eppure fino a poche ore prima era decisissima a incontrarlo per chiarire la situazione. Forse era meglio andare via prima che lui arrivasse. No! Lei era la grande Nabiki Tendo e non si sarebbe tirata indietro per nulla al mondo!

Ma allora perchè aveva una voglia irresistibile di scappare?

Non ci riusciva, accidenti!Non riusciva a capire cosa stava succedendo in lei e questo la mandava in bestia.

Si voltò, decisa ad andare via. Fece un passo in avanti, ma in quello stesso istante la porta che dava sulla terrazza si aprì e Kuno le comparve davanti.

Si guardarono negli occhi per un interminabile momento. Kuno distolse lo sguardo il tempo necessario per chiudere la porta alle sue spalle. Adesso erano faccia a faccia. Nessuno poteva disturbarli. Erano soli là sopra.

-Dobbiamo parlare!- Avevano parlato in coro. Si bloccarono, leggermente imbarazzati. Kuno si fece coraggio e si decise a parlare.

-Nabiki...Riguardo a quello che è successo ieri...io...- Kuno si bloccò, indeciso su come continuare il discorso. Durante il tragitto dalla classe fino all'ultimo gradino delle scale si era preparato un bel discorsetto da fare e adesso non ricordava nulla di quello che aveva in mente fino ad un minuto prima. I suoi occhi...Erano i suoi profondi e scintillanti occhi verdi da gatta che lo stavano confondendo. Stava per continuare, ma lei lo anticipò.

-Non importa...- Kuno la guardò, stralunato.

Nabiki gli diede le spalle. Si avvicinò al parapetto e vi appoggiò le mani come a trarne forza. Non poteva crederci...Era imbarazzata a tal punto che non riusciva nemmeno a reggere il suo sguardo!Lei!Che non si era mai fermata davanti a nulla, non riusciva a guardare un ragazzo negli occhi! Si portò una mano sul cuore. Perchè aveva preso a battere così furiosamente?

-Sappiamo entrambi che il sentimento che ci lega è solo amicizia...Certo, non di quelle vere e proprie, ma sempre d'amicizia si tratta...- disse infine col tono di voce più neutrale che era riuscita a trovare.

Kuno rimase di stucco. Perchè gli faceva così male sapere che lei lo considerava solo un amico? Non era quello che voleva anche lui?

Nabiki aveva fatto un enorme sforzo per pronunciare quelle parole nelle quali, si rese conto in quel momento, non credeva nemmeno lei.

Kuno si avvicinò e si appoggiò al parapetto, imitandola.

-Forse hai ragione...quindi...- Si voltò, cercando di guardarla in volto, ma lei seguitava a fissare dritto davanti a sè. -Abbiamo chiarito?- domandò titubante.

Nabiki annuì col capo, incapace di parlare.

Si voltò in direzione della porta. Doveva andare via da lì, era già stato troppo imbarazzante. E poi le sembrava di impazzire se solo gli stava vicino, se solo la fissava con quegli occhi blu.

Kuno sapeva che non poteva lasciarla andare via così.

-Ne sei proprio sicura?- chiese, serio in volto.

-Certo...- Nabiki aveva cercato di usare il solito tono freddo, ma questa volta non ci era riuscita. Perchè quella parola le suonava più come una condanna che come una liberazione?

Lei non poteva veramente provare qualcosa Kuno, non poteva...

Rimase impietrita quando avvertì la mano del ragazzo sul suo braccio.

Kuno la guardò. L'aveva fermata, perchè voleva una risposta, magari la conferma, che quello che si erano detti fino ad ora, era la verità.

Se aveva provato il desiderio di baciarla nell'infermeria il giorno prima, un motivo doveva pur esserci e voleva scoprirlo nell'unico modo che gli veniva in mente.

La fece voltare per guardarla in quegli occhi verdi, ora sgranati dalla sorpresa. La strinse a sè e un secondo dopo la stava baciando. Di nuovo. Soddisfatto la sentì rispondere al bacio, avvertendo le sue mani tra i suoi capelli...All'improvviso capì il perchè di quel desiderio tanto intenso di baciarla...Era lo stesso che l'aveva colto qualche secondo prima...Che cosa assurda...Doveva avere una predilezione per le sorelle Tendo, visto che aveva appena scoperto di essere irrimediabilmente attratto da Nabiki...

Dal canto suo la ragazza non poteva credere che stesse accadendo ancora.

Si stavano baciando!E questa volta sul serio!

Si staccarono, ansimanti. Vide Kuno fissarla serio in volto come non lo aveva mai visto prima.

Il ragazzo guardò il viso di Nabiki e scoprì che voleva vederla ancora così, con le guance arrossate e gli occhi scintillanti e annebbiati dalla passione, con i capelli in disordine, dopo essersi scambiati un bacio come quello.

Poteva affermare che era stupenda!

Nabiki non aveva parole. Era ancora stretta nell'abbraccio di lui e sentì il desiderio di non lasciarlo più. Lo fissò negli occhi e pensò che fossero bellissimi in quel momento, così incupiti, come in tempesta.

-Io credo che abbiamo ancora molte cose da chiarire...- disse Kuno, con un sorrisetto sulle labbra.

-Sono d'accordo con te!- rispose lei, quasi senza fiato.

-Sarebbe la prima volta!- ridacchiò il ragazzo.

-Ed anche l'ultima, non temere!- Anche lei sorrideva.

-Quindi non sei d'accordo se ti dico che adesso voglio baciarti?- domandò Kuno maliziosamente.

-Non lo so...Scopriamolo!- ribattè lei, sorridendo sorniona.

Si unirono in un terzo, appassionante bacio. Entrambi sapevano che avevano ancora le idee poco chiare sul loro strano rapporto, ma in quel momento non ci pensavano affatto.

L'importante era stare insieme, adesso!

 

THE END

   
 
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