Sophie? Sophie?
L' odore dolce di erba appena tagliata le solleticava i sensi e la luce splendente di una giornata serena ed estiva la fecero stranamente sorridere. Sophie Deveraux guardò sé stessa riflessa nell' acqua cristallina di una piccola pozza d'acqua....una pozza a lei stranamente familiare
“Le chiamiamo piscine
delle fate, quando andavamo a scuola ne te ne parlavo spesso...e ti
piaceva che riempissi le giornate con le storie della mia casa, ma
sono sicura che lo ricordi!”
la donna allargò il suo sorriso
ancora di più nonappena voltatasi si ritrovò di fronte alla figura
slanciata ed energica di Aisling Elphinstone adornata da una cascata
di ricci rossi e indimenticabili.
“Come avrei potuto dimenticare? Usavo la minaccia di urinarci dentro ogni volta che decidevi di arrivare in ritardo”
gli occhi azzurri sorridenti della donna fecero prima sorridere la Devraux per poi gettarla di nuovo nello socnforto totale...tutto quel mondo lucido e perfetto in cui si trovava...non poteva essere reale.
“ Ovviamente non l' avrei mai fatto...non avrei potuto, tu hai deciso di morire prima che potessi venirti a trovare”
era sì tutto nella sua testa eppure lo schiaffo affettuoso che la rossa le lasciò sul braccio le provocò emozioni vere...reali e bellissime
“Lo so cretina....insomma sono passati otto anni dalla mia dipartita...dopo tutto questo se uno non realizza di essere morto deve essere deficiente...potresti esserne capace solo tu ora che ci penso!”
il brevissimo silenzio nostalgico fu riempito dalle risate frizzanti delle due donne che ora se ne stavano beatamente sdraiate sull' erba godendosi quella assurda rimpatriata.
“Perché stiamo
parlando?”
“Dimmelo tu Sophie...insomma io sono morta per cui
quella che ha bisogno di aiuto puoi essere solo tu”
“Io...non
so che fare Aisling, è difficile prendersi cura degli altri...io non
ho mai avuto figli eppure eccomi qua a crescere quattro scalmanate,
le quattro peggiori teste calde che il Quartiere Francese abbia mai
visto”
“Ma non sei sola Sophie! Io ti ho osservato...pure Reg in realtà ma diciamo che pure da morto rimane semopre un Black...ha un po' di difficoltà ad accettare il fatto che nostra figlia vada in guerra accanto a lupi mannari e vampiri...e babbani”
“Oh andiamo quello è il meno!”
ripresero a ridere assieme, godendosi il calore del sole e la freschezza dell' erba
“...e anche questi assurdi amici che hai a New Orleans non mi sembrano male davvero”
“Ti riferisci al mio ex che ha ammazzato mia sorella o ai vampiri originari che spargono sangue dalla notte dei tempi?”
“Sii seria So'! Io lo sono e più vi guardo più mi rendo conto che non avrei potuto affidare mia figlia a persone migliori... ho fiducia in te Sophie, non perderti!”
“Ho così tanti dubbi...tornare in Inghilterra non mi sta facendo bene per nulla... tutte quelle cose che mi sono accadite prima che tornassi a New Orleans...tutte le persone che ho cercato di lasciarmi alle spalle...sa tornando indietro tutto e non so come affrontare la cosa”
Sophie sentì la mano stranamente fresca di Aisling accarezzarle la guancia asciugando lacrime che arrivarono inaspettate...era tutto così reale.
“Vorrei che le cose
fossero come quando eravamo ancora a scuola... vorrei che tu e Reg
foste vivi e che fosse ancora possibile fidarsi di Rabastan...Dio
Rabastan! Quanto mi manca quel bastardo...è cambiato tutto”
la
donna dai capelli rossi sorrise bonariamente all' amica che si stava
lentamente lasciando andare ai ricordi della loro vita passata
“Per quanto si tenti il passato torna sempre a darci la caccia So' ma non devi resistergli... affrontalo, il tuo passato è una parte di te e ha contribuito a renderti come sei, quindi guardalo in faccia a testa alta”
Sophie assimilò le parole dell' amica...Aisling aveva ragione, basta fuggire. Sorrise rassicurata mentre il mondo luminoso attorno a lei cominciava a sfumare lasciando il posto al nulla più totale.
“Gli darò quello che
vogliono...gli darò Sophie, in tutta la mia luce e in tutte le mie
tenebre”
“Sei tornata Sophie”
il sorriso caldo e sicuro di Aisling Elphinstone fu l' ultima cosa che Sophie vide prime di ricominciare a prendere conoscenza.
“Lei non può essere lasciata libera...è pericolosa!”
“Sì ma l' altra? Non ha torturato nessuno... non possiamo trattenerla ancora per molto”
dove diavolo sono?
“non avrà torturato nessuno ma è amica di Sophie e per
quel che ne sappiamo potrebbero essere complici dei mangiamorte!”
“Nessuna delle due ha il marchio signora Umbridge e se dobbiamo essere precisi hanno torturato un mangiamorte e coperto l' omicidio di un altro...dubito che vogliano schierarsi con Voldemort: senza contare che quando le abbiamo prese non hanno opposto alcuna resistenza!”
“Fandonie! Dovrebbero
essere sbattute ad Azkaban per aver infranto la legge”
“Oh io
avrei un' idea su chi altro dovrebbe essere sbattuto ad Azkaban per
aver infranto la legge!”
“Balck, Tonks basta così... ci
rifletteremo più tardi”
Era tutto così confuso, le voci ovattate e lontane rimbombavano leggere nella sua testa spingendola ad aprire gli occhi per la curiosità, le palpebre facevano un po' di resistenza ma la strega Deveraux riuscì comunque a distinguere quattro, o forse otto... figure sfumate e confuse di fronte a lei, ma mentre cercava ci metterle a fuoco tra lei e loro si frappose un piccolo volto preoccupato incorniciato da una tempesta di riccioli neri...Rebekah.
“Sophie...Sophie per favore svegliati”
La donna stropicciò gli occhi costringendosi ad alzarsi, cominciava a ricordare...erano state arrestate...da Tonks, la quale era tra il gruppo di persone fuori dalla cella, e stava stranamente difendendo lei e Rebekah...o quantomeno cercava di dar loro diritto a un processo.
“Beks cosa diamine è successo?”
“Quando siamo arrivate qua ci hanno messo di fronte a delle strane creature incappucciate...i dementi...si è semplicemente fatto freddo e tu sei crollata”
si guardava intorno confusa chiedendosi che fine avesse fatto Rodolphus...Finn, poi la sua attenzione fu catturata dal suono metallico delle sbarre che venivano aperte e da dietro di esse si affacciò Sirius Black, la Deveraux notò la punta di disappunto e delusione che attraversava lo sguardo dell' uomo il quale preferiva non avvicinarsi troppo.
“Sirius...io...mi
dispi-”
“Se sei fortunata avrai un processo...ma non
contarci, la Umbridge ti vuole per qualche strano motivo sbattuta ad
Azkaban, se fossi in te comincerei a procurarmi un magilegale...uno
bravo Deveraux... bene per quanto io sia curioso di chiederti come
diavolo ti è saltato in mente di prenderci tutti per il culo per
mesi resisterò, ora me ne vado”
Sophie lo studiò mentre cercava di tenere quell' atteggiamento baldanzoso che aveva avuto sin da ragazzo e che aveva evitato di utilizzare con lei quei pochi mesi che avevano cercato di lavorare assieme e il fatto che lo stesse ritirando fuori tutto assieme le fecero capire quanto disperatamente stesse cercando di mettere da parte la sua delusione...lui si era fidato e lei aveva tradito quella fiducia, decise di andargli dietro e afferrandolo per un braccio lo costrinse a guardarla negli occhi sperando che potesse leggerci dentro il suo pentimento
“Sir
...davvero mi dispiace”
“Allora dimostralo dannazione!”
la ragazza si zittì all' improvvisa durezza delle parole dell' uomo il quale aveva volontariamente colpito le sbarre della cella dove erano rinchiuse...facendo sobbalzare sia lei che l' originaria che cercava inutilmente di ignorare la tensione che si era creata tra i due.
“Dimmelo
So', cosa diavolo è successo in questi venti anni per spingerti a
coprire un omicidio e a torturare una persona ….Lestrange era
ridotto malissimo So'”
“Oh adesso io sono quella cattiva!
Quanti ne ha ridotto Lestrange peggio di me?”
“Non è questo
il punto...noi siamo meglio”
“No no no no no ...tu sei meglio,
Remus è meglio i Weasley sono meglio...io non sono meglio, credimi
Sir ...tu da quando sono tornata hai creduto di avere a che fare con
la vecchia Sophie, hai dato per socontato che fossi la dolce piccola
tassorosso che hai conosciuto a scuola...io non sono più quella
persona Sirius Black, e credimi se ti dico che avevo ottimi motivi
per ridurre Rodolphus nello stato in cui era ...e se solo non fosse
intervenuta Tonks...”
si interruppe permettendo all' immaginazione dell' uomo di correre libera verso il significato di quelle parole che sul Black ebbero lo stesso effetto di uno schiaffo... lei aveva ragione.
“Allora dimmi che è successo per l' ennesima volta...lasciati aiutare Sophie!”
“La morte Sirius...e la guerra e le perdite...e soprattutto le responsabilità, mi dispiace se non sono la persona che ricordi ma non ho intenzione di chiedere scusa per quello che ho fatto. Mc Nair era un assassino e un torturatore mentre Cami è un' amica...sono contenta che sia morto e che al suo posto non ci fosse lei...mi dispiace se sono cambiata in peggio”
stranamente l' uomo sorrise...un sorriso di quelli salati e tristi...tristi come lui nel notare tutta quella sadica determinazione nello sguardo di un' amica
...non sei diversa Sophie, resti sempre la grigia ininquadrabile ragazza che eri un tempo...un tempo in cui anche i tuoi amici erano vivi.
Sirius se la lasciò alle spalle felice che questa volta la donna non avesse deciso di fermarlo, si chiese durante la sua fuga silenziosa se le cose per Sophie sarebbero state diverse se Regulus e Aisling fossero stati ancora vivi...se Rabastan fosse rimasto al suo fianco, se fosse stato abbastanza onesto con lei anziché permettere che si gettasse tra le braccia di Rosier per il puro gusto del pericolo...e la risposta faceva più male della domanda stessa.
Rebekah osservò la scena in silenzio facendo vagare lo sguardo da Sirius a Sophie, erano nei guai e la cosa non la preoccupava più di tanto, sapeva bene che se non le avessero lasciate andare avrebbero passato i prossimi giorni a raccattare i cadaveri che suo fratello si sarebbe lasciato dietro di sé.
Ma la vita di Sophie Deveraux le sembrò improvvisamente un enigma, sia lei che Cami avevano capito che la strega aveva dei segreti e ora mentre la osservava accasciata a terra mentre si massaggiava le tempie sovrastata da quella situazione desiderava più di ogni altra cosa esserle confidente.
“So'...mi
chiedevo se magari sentissi il bisogno di parlare”
la strega
levò lo sguardo esausto incontrando il viso sinceramente preoccupato
di Rebekah Mikaelson inginocchiata difronte a lei ...che per la prima
volta non sapeva cosa fare.
“Perché
odi quel tizio così tanto?”
“Ho paura Rebekah...io ho tanta
paura che lui abbia a che fare con la morte di Jane Anne. Quando sono
arrivata qui è tra le prime cose che mi hanno chiesto, non avevo
sospetti all' epoca perché Lestrange e mia sorella non avevano più
avuto a che fare da circa diciasette anni... ma poi Vince lo ha
trovato mentre andava a New Orleans ed io non so più che pensare”
“Se Marcel fosse qui potresti chiedere a lui”
“Ma lui non è qui...e se devo essere onesta temo che non sia neanche vivo...questo vuol dire che io non ho nulla in mano solo i miei sospetti e la pessima reputazione di Lestrange”
“Se dovesti scoprire che è implicato nella morte di tua sorella cosa faresti”
“Se Lestrange è colpevole della morte di Jane Anne... mi dispiace tanto per lui che sia sopravvissuto alle mie torture...se fosse in qualche modo implicato credo che cercherei di togliergli ogni cosa...”
e lo vide di nuovo Rebekah...il fuoco negli occhi di Sophie, che brillò anche quel giorno in cui disse chiaramente ad Elajah che se ci fosse stata la più piccola possibilità per sua nipote di tornare con la morte di Davina avrebbe ucciso la piccola strega con le sue mani... cosa che aveva effettivamente compiuto senza rimpianti. Rebekah Mikaelson ebbe la conferma che una Deveraux mantiene sempre le sue promesse.
“Quando usciremo da qui, perché è solo una questione di tempo, ti aiuterò io a vendicare tua sorella”
e fu così che si rafforzò l' amcizia tra l' originaria e la strega, con un patto che univa la vampira che aveva amato troppo e la strega che ancora cercava sé stessa... e avrebbero insegnato al mondo che quell' amicizia non avrebbe portato nulla di buono nelle vite di coloro che avevano cercato di spezzarle, Rebekah sapeva di potersi fidare di Sophie, se le sue azioni non avessero messo in pericolo Monique e le altre ragazze del raccolto per le quali la Deveraux era pronta a tutto, eppure la curiosità per la vita passata di Sophie cominciava a farsi strada nella mente di Rbekah, voleva sapere come mai una donna che non aveva mai mostrato particolare avversione per quelli del suo genere fosse finita a frequentare maghi così oscuri, Sophie guardò la vampira e si decise a parlare, aveva bisogno da parte sua di avere qualcuno con cui condividere quella vita passata che aveva condiviso solo in parte con persone che erano tutte o morte o in carcere e Rebekah era abbastanza grigia, abbastanza un enigma anche lei per poter condividere quel segreto.
“Io
non sono sempre stata come mi vedi adesso Beks....tu conosci la
Sophie aperta alle relazioni coi vampiri e quella pronta a tutto per
la sua famiglia...due faccie di me abbastanza prepotenti in questo
periodo...la verità è che quando avevo diciassette anni, subito
dopo la scuola, ero una persona molto diversa. New Orleans non era
affatto in pace e miolte streghe avevano perso la vita quell' anno
per mano dei vampiri di Marcel, incitavo all' unità tra congreghe e
alla guerra ai vampiri, credevo fermamente in una massima molto in
voga tra le streghe, ieri e oggi, 'le streghe servono la natura e i
vampiri sono abomini di quest'ultima, non si può essere entrambi né
convivere'... ci credevo così tanto ed ero convinta che dovessimo
davvero ucciderli tutti...”
“Wao! Marcel non me lo ha mai
accennato”
“Marcel capiva meglio di me che era solo la mente
di una ragazzina che voleva fare l' adulta a parlare e che con la
vita avrei cambiato idea, aveva ragione ovviamente ma all' epoca io
non riuscivo a pensare ad altro. Non ebbi mai grossi problemi perché
non feci mai nulla di direttamente dannoso nei confronti dei vampiri
un po' perché ero in Inghilterra e un po' perché non avevo
abbastanza potere, non neanche lontanamente forte quanto lo sono oggi
mia nipote e le sue amiche. Per cui vivetti tranquilla fino a una
notte d'estate nella quale uscii con alcuni amici della congrega, ero
appena tornata da scuola e loro volevano sapere tutto della mia vita,
così decidemmo di farci una passeggiata al limitare del Bayou per
raccontarci l' inverno...ma non andò tutto come previsto. Mentre
eravamo fuori fummo attaccati da un gruppo di vampiri, dovevano
essere stati appena trasformati e non riusicvano a controllare la
sete, la prima a cadere fu una mia amica della famiglia dei Le
Marche... se fossi stata abbastanza intelligente l' avrei raccolta a
portata via cercando di trattenere abbastanza i vampiri, erano tre e noi
eravamo sei avremmo facilmente potuto tenerli a abada con un
aneurisma senza ucciderli e salvare la faccia e la vita...ma non ero
intelligenti ero furiosa così estratta la bacchetta la puntai contro
quello che aveva ancora la faccia sporca del sangue della mia amica e
pronunciai un incantesimo inglese che...beh ...lumus soleis”
“luce
del sole....lo hai bruciato vivo”
“Vedendo il loro compare
prendere fuoco all' improvviso gli altri due si avventarono su di
noi...e fecero la stessa fine. Nel tempo che io finii gli altri due
la mia amica morì dissanguata nel terreno, inutile dire che la cosa
creò non pochi problemi alla congrega e ai vampiri... Marcel decise
di non perseguitarci dopo aver appreso della morte della nostra amica
e del fatto che eravamo tutti dei ragazzini, inoltre mia sorella era
appena diventata strega ancestrale e in una guerra in cui avremmo
avuto il supporto dei nostri morti i vampiri sarebbero periti senza
dubbio, del resto al tempo non avevano il supporto di Davina. Dopo
aver saputo della mia amica morta anche Kieran consigliò a Marcel di
stare lontano dalle streghe, le vite umane per lui erano più
importanti di quelle dei vampiri, e Marcel promise ma alcuni dei suoi
nuovi nati erano infuriati e non gli avrebbero di certo dato retta,
avevo ucciso tre di loro e mi volevano morta ad ogni costo... così
di comune accordo con Jane Anne tornai in Inghilterra per cercarmi un
lavoro e stare lontana dai guai almeno per qualche tempo, andai a
vivere assieme a due miei amici di scuola che in quel periodo in cui
pure l' Inghilterra era in guerra non erano esattamente compagnie
raccomandabili...e l' unica persona che avrebbe potuto tenerci tutti
lontani dai guai era in Scozia per cercare di prendere il controllo
della sua isola costantemente minacciata dal Ministero...questo fu l'
inizio”
“L' inizio di cosa?”
“L' inizio della parte
più oscura della mia vita”
Londra, Inghilterra Agosto 1994.
“Sophie! Sophie svegliati andiamo”
in un piccolo appartamento di Diagon Alley tre amici avevano deciso di condividere un pezzo della loro vita, ognuno aveva lasciato la casa materna per motivi diversi e la cieca fedeltà che riponevano gli uni negli altri era assoluta ed indiscutibile...eppure Rabastan sapeva che c'era qualcosa che Sophie non gli diceva e Regulus sapeva che l' oscurità della ragazza veniva alimentata da quel clima di terrore della città e stupidamente se ne sentiva affascinato.
“Che diavolo vuoi Rabastan... sto morendo di sonno”
la ragazza si portò il cuscino fin sopra la testa per resistere a quella che era un evidente tentativo di rovinarle la giornata e lei non lo avrebbe permesso
“Sono
serio Sophie...dobbiamo parlare”
“ E di cosa di grazia?”
Sophie Deveraux si decise a lasciarsi illuminare il volto dal sole solo quando Rabastan le lanciò quella che si rivelò essere una copia del Daily Prophet di quel giorno
“ Babbani trovati morti vicino a Essex Street ...si sospetta il coinvolgimento del mago oscuro che si fa chiamare Lord Voldemort....non vedo cosa ci sia di straordinario ormai si legge di quei dannati bastardi quasi tutti i giorni”
per un momento Sophie fu certa di vedere l' amico sussultare, era evidente che così come lei stava tenendo certi particolari della sua vita nascosti alle orecchie degli amici anche loro stessero facendo lo stesso.
“Non parlo di quello...vai alla pagina numero quattro”
la ragazza fece come le era stato detto Scia di Vampiri morti da Londra a Manchester... maghi oscuri o guerra tra specie? Il minestero brancola nel buio.
“Ok qualcuno sta ammazzando vampiri...non capisco come questa sia una cattiva notizia”
cercò, Sophie, di mantenere nella voce il sarcasmo che la contraddisngueva, ma gli occhi verdi di Rabastan restavano seri e la indagavano ...quello sguardo così serio, così acuto le bruciava la pelle e le faceva male mentire a lui e a Regulus ma non poteva fare altro, lei aveva bisogno di fare quello che faceva.
“Lo
so che ci sei tu dietro...si parla di magia oscura So' ...si può
sapere che diamine ti prende?”
“Scusami Rabastan mi stai
accusando di qualcosa? E poi con gente che se ne va in giro ad
ammazzare esseri umani il problema sarebbe qualche vampiro morto?”
“Ci sei tu dietro questa ...questa cosa?”
alla Deveraux
non sfuggì come Rabastan evitò accuratamente di trattare l'
argomento degli omicidi di babbani...Sophie sospettava che anche il
suo amico dovesse essere coinvolto, sppeur preferisse non indagare
oltre, una cosa del genere avrebbe sicuramente posto fine alla loro
amicizia e in quel momento con Jane Anne lontana lei aveva un
disperato bisogno di amici.
Si limitò a sorridere spiazzando il mago il quale si aspettava una reazione del tutto diversa...urla, strepiti, minacce perfino ma non quella calma innaturale, non quella dolcezza del viso della strega che lo faceva apparire sempre come un idiota...che lo lasciava sempre un passo indietro
“Sciocchino...tu credi davvero che io mi lascerei dietro dei cadaveri? Sii serio Rabastan è questo il meglio che pensi di me? Inoltre non ci tengo affatto ad attirare l' attenzione...in questo momento può essere pericoloso e io non ho un posto dove andare. Rilassati Lastrange non mi sto mettendo nei guai”
Rabastan non la capiva, non aveva mai visto una vera guerra, non era neanche certa che avesse mai visto qualcuno morire, non poteva capire il suo bisogno e la sua volontà di estirpare quella piaga dell' umanità, lui combatteva per ideali sbagliati....apparteneva alla nobiltà svogliata e arrogante che si sarebbe volentieri accontata di qualche voto in più al ministero, che non era in grado di combattere per altro...di certo non per la Natura, o così era come la pensava lei almeno... e questo pensiero non le lasciava una via d' uscita, Rabastan Lestrange non poteva essere coinvolto nella sua missione.
Si alzò lasciandesolo alle spalle imbambolato e perplesso... solo con quella richiesta di fidarsi di lei, sebbene lei stesse deliberatamente mettendo alla prova la sua pazienza e la sua amicizia. Uscì dalla casa sperando che le sue parole lo avrebbero tenuto a bada almeno per qualche settimana pur sapendo che la mente acuta di Rabastan sarebbe prima o poi arrivata infondo a quella storia, camminando per le strade vide mutare il panorama da colorato e vivace a spento e inquieto, si era lasciata alle spalle il chiasso di Diagon Alley per immergersi nella tetra e meschina Nocturn Alley. Sorrise appena entrò in quel quartiere, molti lo definivano oscuro e lo evitavano in particolare in quel periodo, i figuri che ci giravano erano loschi e spesso anche pericolosi, ma lei stranamente sorrideva, quel quartiere era come lei, grigio e ininquadrabile dove tutto era presente e ciò che era oscuro non aveva paura di esistere ed era per quel motivo specifico che lei aveva deciso più che volentieri di accettare quel lavoro da Magie Sinister appena le era stato offerto, vivere a New Orleans le aveva dato una conoscenza più che vasta di vari oggetti oscuri, la sua frequentazione con Kieran in particolare era stata molto produttiva...e il proprietario del negozio amava chi sapeva come trattare la parte più misteriosa del suo negozio, lo stipendio non era male e la clientela era più che felice di fornirle informazioni, consapevolmente o meno, sui suoi obbiettivi.
Eppure quel giorno per qualche strano motivo non era la comune clientela quella che si era presentata nel negozio...anzi in realtà non si era presentata ancora alcun genere di clientela, ragion per cui Sophie ne aveva approffittato per curiosare tra le cose del signor Borgin, del resto la sua curiosità era stato il motivo principale per quale si era cercata quel lavoro...ma il tintinnare del campanellino della porta del negozio la costrnse ad abbandonare il suo studio.
Levò lo sguardo aspettandosi di trovarsi difronte al solito contrabbandiere semifallito o di fronte a quelche creatura sovrannaturale assurda, era abituata ad averci a che fare ma chi si trovò di fronte non corrispondeva affatto alle descrizioni mentali che aveva collezionato nei giorni precedenti...di fronte a lei si era presentato un giovane uomo dall' aria distintinta anche se un po' disordinata, i capelli rossi madidi del sudore di agosto scendevano disordinati sulla fronte, il mantello neroe chiuso sul collo non era l' ideale in quella stagione, le occhiaie violacee dovute a poche ore di sonno facevano apparire viola anche gli occhi blu scuro, indossava il guanto solo nella mano sinistra, probabilmente quella con cui duellava mentre a quella destra portava un anello piegato verso il palmo...doveva essere un nobile e le occhiaie indicavano chiaramente una mancanza di ore di sonno prolungata nel tempo...poteva essere uno di Loro, uno di quelli che cercavano tutti, eppure Sophie si ritrovò a sorridere all' uomo che teneva invece lo sguardo fisso in avanti.
“Ho un ordine che dovrebbe essere arrivato questa mattina... fai in fretta ragazza”
“Un
ordine a nome di chi?”
per la prima volta dal suo ingresso il
giovane le rivolse uno sguardo, seccato e forse un po' scandalizzato,
non doveva essere abituato a non essere riconosciuto, non pronunciò
una parola e si limitò a girare l' anello nel verso giusto
assicurandosi che lei lo vedesse bene...e Sophie lo riconobbe, una
rosa attorcogliata alla testa di un uomo... quello era un Rosier e
vista l' età doveva essere andato ad Hogwarts non troppo prima di
lei.
“Questo
è il tuo ordine... Evan”
l' astio negli occhi del giovane uomo
si accentuò, disabitato anche ad essere trattato da pari, eppure
Sophie trovava quella situazione estremamente comica.
“Non
mi riconosci... sono Sophie Deveraux”
“Non sono abituato a
frequentare Tassorosso”
“Ah...allora ti ricordi”
calò un silenzio quasi imbarazzante, dopo avergli porso un piccolo pacchetto di velluto blu si aspettò che facesse marcia indietro e che uscisse dal negozio... eppure rimase lì fermo ad osssrvarla, studiarla, inquadrarla
“Te
ne andavi sempre in giro con Regulus e Rabastan, sebbene io non
capisca come mai... come mai una brava ragazzina Tassorosso è finita
a lavorare qui? New Orleans ti stava troppo piccola?”
sorrise
di nuovo Sophie, decisa a raccogliere la provocazione.
“Dopo che ammazzi tre succhiasangue create dal più potente vampiro della tua città tutti gli Stati Uniti ti stanno piccoli”
un ghigno divertito si dipinse sul volto del rosso, Sophie non seppe perché ma le sembrò quasi compiaciuto.
“Ma
guarda...alla ragazzina piace usare la magia oscura, che ne pensa
quella santa di tua sorella Jane Anne del tuo comportamento?”
a
quella domanda la strega non seppe che rispondere, perchè
effettivamente lei una risposta non l' aveva, non sapeva
assolutamente cosa Jay pensasse delle sue azioni, dopo quella notte
si erano a mala pena rivolte la parola
“Vorresti sapere cosa c'è qui ...Sophie?”
la ragazza vide che indicava il suo involucro di velluto blu, ed effettivamente la curiosità la attanagliava, ma non doveva neanche darlgi la soddisfazione di dargli una risposta affermativa, eppure Evan non ne ebbe bisogno, srotolò la striscia di tessuto rivelando trenta monete d'argento che fecero letteralmente sbiancare la strega
“Sai
cosa sono queste Sophie? Sono le monete dell' Iscariota... durante il
medioevo la chiesa cattolica le vendeva a coloro che consegnavano al
rogo quelli della nostra specie... cosa ne pensi?”
gli occhi
neri di Sophie brillavano per la curiosità, ma ancora una volta non
voleva dargliela vinta.
“Penso
che sia solo una stupida leggenda per creduloni”
il ghigno sul
volto del giovane si accentuò ancora di più, assieme al fascino che
egli suscitava in Sophie. Rosier mise via le monete senza smettere di
guardarla
“Ci rivedremo bambina cacciatrice di vampiri... prima di quanto immagini”
“Perché
mi chiami bambina se hai a mala pena un anno più di me... sei
coetaneo di Sirius vero?”
sorrise senza rispondere, affascinato
dall' oscurità latente di quella ragazzina che scatenata sarebbe
stata bellissima.
Fu quello l' inizio...l' inizio del periodo più oscuro della loro vita.