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Autore: Elanor 02    12/01/2016    1 recensioni
Mi sono sempre chiesta a che cosa pensasse Felì ricordando Fidiven.
Dal testo:
Ma per Fidiven era diverso, era sempre stato diverso.
Genere: Fantasy, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felì, Fidiven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una fata non muore

Non volevo ammetterlo ma mi mancava.
Mi manca davvero tanto.
Non potevo credere che la mia più grande amica, la fata più coraggiosa e saggia di Fairy Oak si fosse sacrificata per la sua bambina.
Mi resi veramente conto ti quanto mi mancava quando ritornai a Fairy Oak, per la nascita dei bambini di Vì e Babù.
Certo, Sulfior, Etalì, Prud e Ditetù erano fantastiche, le fate che mi stavano più a cuore, quasi tutti i pomeriggi ci vedevamo per parlare dei nostri maghetti e streghette che ogni giorno diventavano più grandi ma per Fidiven era diverso, era sempre stato diverso.
Io e lei eravamo così unite, se avevo qualche preoccupazione o avevo bisogno di parlarle lei c'era sempre ed era pronta ad ascoltarmi.

Chi mi darà conforto nei miei momenti di debolezza?
Chi mi porgerà la mano quando cadrò, pronta a darmi sostegno mentre mi rialzo?
Chi mi dirà - Andrà tutto bene - quando perderò la speranza?

Mi ritornarono in mente le parole che mi disse Piffero il giorno in cui arrivò a Fairy Oak, il giorno in cui quella grande fata lasciò il suo posto nel mondo e andò dal Capitano.

"  Una fata non muore.
Il suo cuore passerà a un'altra fata e se io la incontrerò, riconoscerò in lei lo stesso sguardo, lo stesso coraggio, la stessa saggezza che alimenta la nostra luce. Una fata non muore..."

Avevo letto tante volte quel testo antico, affascinata da quelle parole impresse sulla carta e adesso anche nel mio cuore.
E fu proprio così, come citava il testo antico.

Quando vidi Piffero per la prima volta non sapevo che avrebbe sostituito Fidiven, ma quando incrociai i suoi occhi rividi la stessa luce, lo stesso coraggio e la stessa saggezza che rendeva Fidiven una fata speciale, la fata a me più cara.
Fu solo un attimo ma mi sembrò un'eternità.
Piffero era simpaticissima, solare e sempre pronta a dare una mano; si inserì perfettamente nel nostro gruppo e noi l'accogliemmo come se fosse stata Fidiven.
Ma tutti, sopratutto io e Flox sapevamo che nessuno, neanche Piffero sarebbe riuscito a colmare il vuoto che ci aveva lasciato Fidiven quando se ne era andata.
Lei era speciale, riusciva a farti sorridere anche se non ne avevi voglia, mi conosceva meglio di chiunque altra fata.
Per Flox era stato un trauma.
Non riusciva ad accettare Piffero come sua nuova fata baby - sitter, voleva Fidiven; Piffero si rivelò fin da subito molto comprensiva nei comportamenti di Flox e le lasciò tutto il tempo per accettarla.
Ricordo ancora il giorno in cui decise di far entrare Piffero nella sua vita.

Eravamo sedute sui rami di Quercia, le bambine giocavano con Flox e noi le guardavamo sorridenti
- Come sta andando? - le chiesi titubante, non sapevo se le andava di parlarne.
- È... difficile. Ma io la capisco, Flox era molto legata a Fidiven e io non potrò mai colmare il vuoto che ha lasciato nel suo cuore ma, sto cercando il più possibile di starle vicino, comprendo la sua rabbia e il suo dolore... - Piffero fece un lungo sospiro quando Flox si giro di scatto, aveva sentito tutto.
Volò fino al nostro ramo e prese Piffero in mano, l'avvicinò alla spalla e la fece sedere.
- Tu sei perfetta! Sei una fata fantastica e anche se non riuscirai a colmare il vuoto che Fidiven mi ha lasciato non fa niente, non cambiare mai, sei perfetta così, non c'è fata migliore di te che può sostituire Fidiven... Ti voglio bene! - disse tra i singhiozzi.
Non avevo mai sentito Flox parlare così, Vì e Babù ci raggiunsero e si sedettero sul ramo vicino a me, piangevano, come me, 
Piffero e Flox.
La fata era volata fino alla guancia di Flox e le aveva dato un bacio poi si era appoggiata alla sua spalla come per abbracciarla.
Fu una scena molto commuovente.

Sorrisi, ripensando a quel ricordo, triste ma al tempo stesso felice.

Perchè, perchè se ne è dovuta andare? 
Lei era... la fata più coraggiosa che avessi mai conosciuto, la mia più grande amica.

Sospirai, seduta sul davanzale della finestra della camera delle mie bambine, perché per me Vì e Babù sarebbero state sempre le mie bambine.
- Mi manchi - sussurrai mentre le lacrime mi bagnavano il volto.
Felì - 
La voce di Vaniglia mi riportò alla realtà, mi asciugai le lacrime e abbandonai i miei pensieri.
Stavo per raggiungere la porta della camera quando la finestra si aprì.
Non sentì una folata di vento ma un battito d'ali di fata e un soffio leggero.
Chiusi gli occhi e sorrisi mentre una lacrima mi rigò il volto.

Lei ci sarebbe sempre stata, sempre e non mi avrebbe mai lasciata sola.

- Ti voglio bene - sussurrai a Fidiven.








 
   
 
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