August, die she must. The Autumn wind blows chill and cold.
September, I'll remember. A love once new has now grown old.
Non sapeva spiegarsi il perché, ma trovava suo dovere insistere. «Pensi che quella sera sia contato più il fisico che non la persona che avevo davanti? Pensi che quando ci siamo conosciuti io abbia avuto più curiosità per il tuo fisico che non per quel qualcosa, per quelle qualità che hai ed alle quali non dai abbastanza importanza?»
Ma non ricevette risposta, non a parole perlomeno.
Sapeva, in cuor suo, che quelle parole d’affetto, se non d’amore – ma l’amore forse è qualcosa di più grande, e forse non era ancora maturato fino a quel punto – un po’ la confortavano, e sperò che servissero a smuovere la situazione e a far breccia.
Sperò per un mese, forse anche più. Ciò che ottenne fu l’ennesima confessione a cuore aperto, e stavolta era l’unica persona alla quale fossero state dette certe cose, troppo pesanti per essere rivelate a chiunque, ma anche per essere tenute per sempre dentro... Eppure, di andare oltre non se ne parlava. Gli atteggiamenti, il non detto esplicito, i tentennamenti erano tutti argomenti tali da non lasciare adito a fraintendimenti.
Non riuscì ad essere d’aiuto nemmeno la notte quando, dopo essersi incontrati, lei a casa si tagliò, e lui al telefono non poté far nulla per impedirlo, nemmeno dicendole quanto tenesse a lei.
Finì agosto, non finirono le sue sofferenze, ma finì il suo sogno d’amore che a luglio sembrava così concreto. Lei aveva ancora in mente un altro.
Era passato un mese. Lei non l’aveva più contattato. Lui una volta l’aveva cercata, ma come aveva chiesto informazioni più dettagliate del classico “ciao, come va” non aveva più ricevuto risposta.