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Autore: FreeMara    13/01/2016    0 recensioni
Se credete di conoscere la storia della luna, vi sbagliate di grosso. Quante bugie raccontate nei vostri libri...
Siete curiosi di sapere la verità? Allora mettetevi comodi, sarò felice di raccontarvi la vera storia!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non te ne andare così in fretta! Non ho finito. Ti avevo detto che c’era più di una storia.
Questa vicenda non accadde nemmeno molto tempo fa. E il nostro protagonista è un bambino.
Lui era speciale. Ma così speciale… che tutti i ragazzi lo evitavano, come i genitori. “Qualcosa in lui non va bene” dicevano sottovoce.
Ma il bambino, nascosto dietro la porta, li sentiva sempre e si intristiva, non riuscendo a fermare quelle lacrime piene di dolore che gli rigavano le guance.
“Non è colpa mia”, si convinceva ogni volta. “Io non ho fatto nulla.”

Ma mentre il bambino era inerme di fronte a questa situazione , i ragazzi del suo quartiere pensavano a fargli di tutto: lo tormentavano a scuola, e lanciavano sassi alla sua finestra. Lo deridevano pubblicamente e in privato.
Così tanto che i genitori furono costretti a cambiare città. E cercare di cambiare vita.

Andarono in un piccolo paesino, con brava gente. Ma purtroppo anche lì il bambino venne isolato da tutti.
Rassegnato, ormai, a questa esistenza. Senza che i genitori sapessero cosa fare.
Quando si trasferirono nella nuova casa, però, il bambino chiese solo una cosa. “Datemi la stanza dove si affaccia la luna”.
Che richiesta insolita per un bimbo, non trovi?
Comunque, i genitori non sapevano dove si affacciasse la luna, così la prima notte, un po’ turbati, si divisero per cercarla: chi in salotto, chi nella stanza accanto… ogni ora cambiavano camera.
Ma fu proprio il bambino a trovarla: la luna brillava nella stanza più piccola della casa, ma un letto ci sarebbe sicuramente entrato.
E così, nella sua nuova stanzetta, il bambino passava ogni pomeriggio a disegnare o scrivere. Aveva troppa paura di andare in giro per il paese! Non voleva essere guardato male dalle persone, e poi c’era quello…
Quando era arrivato, passando con la macchina, aveva visto uno strano posto con il prato nero e del legno bruciato, forse le basi di una casa: aveva sentito dire che molti anni prima c’era stato un incendio in cui erano morti dei bambini.

“Un orfanotrofio destinato alla demolizione; dovevano costruire un nuovo edificio, ma dopo l’incendio nessuno volle lavorare sopra un terreno di cenere e morte.”
Ma per quanto i genitori lo rassicurassero, lui ne aveva sempre paura. Odiava andare a scuola, di giorno!
La notte, invece, era il suo momento preferito: cercava la posizione più comoda dietro alla finestra per osservare la luna. La sua luna. Che brillava solo per lui.

Le settimane passavano, senza che nulla cambiasse nella vita di quella famiglia.
Solo una sera qualcosa non andava per il bambino: si accorse che le stelle si erano nascoste e la luna brillava meno intensamente. “Proprio come una lampadina, si sta fulminando”
Però una lampadina si cambia con un’altra, giusto?  Serviva solo qualcuno che sostituisse quella della luna. Ma chi?
Quella sera, amareggiato che la sua luna, la sua amica, si stesse spegnendo, versò di nuovo quelle lacrime che non uscivano da tempo.

Sapete? Quel paesino, nato in campagna, era ormai industrializzato.
La modernizzazione costruita su sporche fabbriche e fumose industrie aveva catturato quella città dove un tempo le stelle avevano regnato incontrastate, circondandola in una gabbia di smog.
Non c’era più l’innocenza e la serenità, solo tristezza. E la luna lo sapeva, incapace di fare qualcosa.

Ogni notte il bambino poteva solo osservare la luna, constatando che la luce si affievoliva sempre di più. Quasi faticava a trovarla, certe volte.
Una mattina si ritrovò a parlarne con i genitori, perché la guardassero anche loro.
Ma quelli erano convinti fosse solo un sogno o uno scherzo, un altro dei suoi capricci, e lo cacciarono dicendogli che non era vero! La luna non si spegne.
“Perché non vogliono aiutarmi? La mia amica sta morendo!”

Il bambino, invece, era più speciale di quanto tutti pensassero. E tenace.
Fu così che un giorno, dopo la scuola, si ritrovò a percorrere la strada verso le montagne. Il punto più alto del paese. Dove dicono si possa toccare la luna.
Arrivò la sera, col suo zainetto pieno di lampadine e torce. E io ancora mi chiedo dove le abbia prese…

Così, sulla montagna, aspettò pazientemente la notte. E la luna arrivò con essa. Che tristezza, così poco luminosa. “Non ti preoccupare, amica. Ora ti aggiusto io”
Il bambino iniziò ad armeggiare col suo zainetto! Prese due torce e illuminò la luna con queste, una per mano. Ma quando le spense, così fece anche la luna.
Allora provò a lanciare le lampadine contro quella, ma la luna era ovviamente troppo lontana, più di quanto il bambino potesse immaginare, e le lampadine si frantumarono inermi a terra.
Dopo ore e ore di tentativi, il bambino si sdraiò contro una roccia, e col volto umido, e le lacrime che arrivavano a bagnare il terreno, si addormentò all'ombra della sua amica.

Sì! C’era ancora qualcuno che pensava alla luna, nel torbido mondo creato e rovinato dagli uomini. E la luna lo sapeva benissimo.
Poco dopo, il bambino nemmeno si accorse che fluttuava nel cielo, sollevato dai venti verso la luna.
Veramente nemmeno io so come spiegarlo, ma la gioia del bimbo quando si svegliò di fronte alla sua amica fu tale che ora ogni spiegazione è fuori luogo.
Cercò di avvicinarsi sempre di più, con le sue forze, scalciando in aria e con le braccia tese in un abbraccio.
Fu allora che la luna si accese in tutta quella luce che aveva tenuto nascosta per settimane. Ma quando il bagliore si affievolì, del bambino non c’era traccia.

Il mattino seguente, quando si poteva ancora scorgere la luna che si stagliava timidamente nel cielo accanto al sole, i genitori corsero sulla montagna; dopo aver girato tutto il paese, qualcuno disse loro di aver visto un bambino dirigersi là sopra.
Ma trovarono solo il suo zainetto, insieme a delle torce e una decina di lampadine rotte.

Ora ti starai chiedendo cosa successe ai genitori, e quali ipotesi formularono le autorità sull'accaduto, ma perché dirtelo? Perché distogliere lo sguardo da questa meravigliosa luna? Alta nel cielo e più brillante che mai.
Sembra quasi che stia sorridendo.
   
 
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