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Autore: giorgtaker    14/01/2016    0 recensioni
Hyunwa va in libreria alla ricerca di un uovo libro da leggere.
Hoseok va in libreria alla ricerca di un nuovo spartito da imparare.
L'uno sarà la soluzione dell'altra e viceversa. Tra scaffali pieni di libri e pub pieni di musica sboccerà un amore dolce come un'acqua aromatizzata.
Tratto da una storia vera :)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fresca giornata autunnale di ottobre. Le foglie cominciavano ad ingiallire e a cadere, i vestiti diventavano sempre più pesanti. Oramai non era più tempo di pantaloncini e canottiere. Al loro posto erano arrivate le giacchette leggere e pantaloni lunghi. Gli ombrelli erano sempre dentro le borse, poiché non si sapeva mai come cambiasse il tempo in una giornata sola. A Hyunwa piaceva molto l’autunno. Con i suoi colori caldi e la promessa dell’inverno, quella era la sua stagione preferita. Vestiti non troppo pesanti, il fresco del mattino e il caldo a mezza giornata le permettevano di vestirsi a strati e di sfoggiare più stili in una sola giornata. Più passavano gli anni, più le piaceva quella stagione. Le dava un senso di quiete, lasciando ancora i bei ricordi dell’estate, il caldo di quelle giornate e promettendo cioccolate calde e the presi nei caffè con gli amici. Inoltre si stava avvicinando Halloween, e come ogni anno si stava organizzando una grande festa in maschera a casa sua. Sì, l’autunno era proprio magico.
 
In quella soleggiata ma fresca giornata di ottobre, Hyunwa aveva deciso di passeggiare godendosi la sua giornata libera. Aveva optato per dei jeans attillati, una maglietta verde scuro con sopra un kimono bianco con fantasie di color arancio e grigio. Ovviamente in tutto questo non potevano mancare i suoi adoratissimi anfibi di pelle marroni e la borsa a tracolla color panna con delle facce di gatto disegnate sopra. I suoi capelli neri lisci erano corti fino alle spalle e coperti da un basco nero. Una semplice passata di mascara era l’unica cosa che avesse messo quel giorno sui suoi occhi. Per rilassarsi aveva nella cuffiette la musica di Romeo e Giulietta composta da Tschaikowsky, il suo compositore preferito. Passeggiando per le strade della città si imbatté in una libreria. Ricordandosi che le mancava da parecchio tempo un libro da leggere sul comodino, decise di entrare. Non aveva un’idea precisa, si guardava intorno cercando qualcosa che la interessasse abbastanza.
 
In quello stesso momento un ragazzo dai capelli neri entrò in libreria. A differenza di Hyunwa, il giovane aveva un’idea precisa di quello che gli serviva: un nuovo spartito, qualcosa di nuovo da suonare. Non sapeva ancora di chi, non sapeva cosa volesse, se un allegro o un adagio, se un moderato o un andante. Voleva fare come al solito. Apriva dei cassetti a caso nella sezione degli spartiti senza leggere il compositore e leggeva alcune cose. Se gli piaceva lo comprava, altrimenti lo rimetteva a posto e ricominciava la ricerca. Fare così lo divertiva, era una sfida a trovare nuovi compositori, nuove melodie. Mentre scendeva al piano più basso della libreria, dove vi era la parte musicale, il ragazzo vide Hyunwa girata di spalle. La vide mentre si chinava, cercando qualcosa. Si fermò ad osservarla. La vide pensierosa, come se stesse prendendo una decisione di vitale importanza. Era concentrata, la fronte leggermente aggrottata e le labbra che mimavano i nomi degli autori e i titoli lo fecero fermare a fissarla con curiosità. La ragazza prese un libro, lesse la trama e lo rimise a posto. Fece lo stesso più volte, finché non tirò un lungo sospiro. Quasi sembrava che lei avesse perso le speranze, così lui si avvicinò cauto “Cosa stai cercando?” le chiese con un sorriso.
 
Hyunwa si girò ed incontrò due occhi color cioccolato che le guardavano curiosi. Arrossì leggermente alla visione di quelle labbra dischiuse in un sorriso luminoso “Oh, stavo solo dando un’occhiata. Mi piacerebbe cominciare a leggere qualcosa di nuovo. È da un po’ che non ho un libro nuovo in libreria e non è da me, per cui stavo cercando qualcosa a caso” ricambiò il sorriso.
 
“Posso consigliarti un libro che a me personalmente è piaciuto da impazzire?”
 
“Ovviamente, però solo se non è un libro idiota. Voglio qualcosa di più maturo” Hyunwa si fece scappare una risatina.
 
“Oh, certamente.” Il ragazzo cercò non più di un minuto prima di trovare il libro che voleva nella libreria. “Eccolo. 1Q84 di Murakami. Lo lessi qualche tempo fa, mi ha colpito molto. La storia è… particolare” la ragazza lo prese e ne lesse la trama “Sembra interessante, grazie!” lo guardò un attimo “Tu come mai stai qui in libreria? Anche tu stai cercando un libro?”
 
“Veramente no. Sto cercando un nuovo spartito. Sai, mi piace suonare il pianoforte e ho finito gli spartiti a casa, per cui sono venuto qui con l’intenzione di comprarne un paio nuovi. Mi voglio tenere in esercizio considerando che studio fisica all’università e questa è l’unica passione che mi rimane”
 
“Allora ti posso aiutare io. Stai cercando spartiti di musica classica?”
 
“Sì. Ho studiato Beethoven, Mozart, Strauss e Bach per adesso. Cos’hai da propormi tu?” arrivarono al piano inferiore mentre parlavano, così Hyunwa poté andare diretta dalla parte degli spartiti “Mai fatto Tschaikowsky?” il ragazzo sorrise e scosse la testa “Bene, perché lui ha fatto tre concerti per pianoforte e orchestra. Il primo è in si bemolle minore, gli altri due in sol maggiore. Quale ti piacerebbe fare?”
 
“Fammi leggere gli spartiti, poi decido” il castano prese i fogli e ne lesse alcune parti con attenzione. Rimase molto colpito dal secondo concerto. Ripose gli altri due nel loro cassetto e sorrise soddisfatto “Prenderò solo questo, grazie per avermi consigliato cosa prendere. Andiamo a pagare o vuoi vedere qualcos’altro?”
 
“No, andiamo a pagare.” Arrivati alla cassa i due ragazzi pagarono e uscirono dalla libreria. Hyunwa diede un’occhiata più approfondita al ragazzo. Aveva una maglietta bianca sotto ad un parka verde militare e dei jeans un po’ attillati e stracciati con gli scarponcini della Timberland. I capelli neri leggermente lunghi si dividevano in una frangetta scomposta “Comunque noi non ci siamo presentati. Piacere, io sono Jung Hoseok. Tu sei?”
 
“Kim Hyunwa, piacere mio” sorrise la ragazza.
 
“Devi andare da qualche parte? Io sono libero, non ho nulla da fare. Ti andrebbe di fare una passeggiata con me? Giusto per conoscerci meglio” Hoseok arrossì. Aveva parlato velocissimo, aveva paura che se ne fosse andata prima di riuscire ad aprire bocca.
 
“Mi piacerebbe molto. Neanch’io ho nulla da fare, ero uscita solo per prendere una boccata d’aria” così cominciarono a camminare parlando. “Così tu che fai Hyunwa?” chiese spassionatamente il ragazzo “Io ho finito il liceo l’anno scorso, così per provare una nuova esperienza mi sono trasferita in questa città e sto lavorando come cameriera in un ristorante qui vicino”
 
“Come hai finito il liceo l’anno scorso?!” chiese scioccato Hoseok
 
Hyunwa lo guardò sorpresa “Sì, perché?”
 
“Scusami, ma non hai ventun anni? Almeno ventuno?”
 
“No, ne ho diciannove”
 
“Hai la mia età allora. Incredibile, ti facevo più grande. Senza offesa eh!” il ragazzo mise le mani avanti per evitare fraintendimenti.
 
Hyunwa rise “Non ti preoccupare, tutti mi dicono che sembro più grande, non sei il primo. Comunque io pensavo che fossi tu quello più grande!”
 
“Davvero? Sei la prima che me lo dice” Hoseok arrossì leggermente. Parlare con quella ragazza gli veniva quasi spontaneo, i suoi occhi erano pieni di gioia e vivacità, amava i libri… era da molto che non si sentiva così con una persona. Continuarono a parlare per molto tempo. Trovarono moltissimi punti in comune “Così tu canti?” chiese curioso il ragazzo
 
“Sì, però ho preso solo tre o quattro lezioni di canto, per cui non sono bravissima”
 
“Facciamo così, ti voglio invitare dopodomani sera in un locale. Lì si può suonare live. Io e i miei amici ci esibiremo se avremo spazio. Voglio sentirti cantare. Sei brava vero?”
 
“Sì, nonostante le poche lezioni prese riesco a cantare decentemente!”
 
Le porse il mignolo della mano destra “Devi promettermi che salirai sul palco e canterai qualcosa con noi allora. Promettimelo!” lei promise stringendo i loro mignoli assieme. Era fatta, si sarebbero incontrati da lì a due giorni per andare al locale insieme.
 
 
Venerdì sera
 
 
Hyunwa era tesa. Stava per uscire con Hoseok. Si sarebbero incontrati un’ora prima dell’appuntamento con gli amici del ragazzo e si sarebbero conosciuti meglio. Poco prima di uscire si controllò allo specchio: solito paio di jeans attillati con i soliti anfibi di pelle marroni, ma questa volta aveva una maglietta rossa scuro e un maglioncino bianco abbastanza largo. Avrebbe incontrato il moro alla stazione della metropolitana in cui si dovevano vedere. Avevano scelto di non prendere la macchina, ma di optare invece sui mezzi di trasporto. Per fortuna era venerdì sera e la metropolitana sarebbe rimasta aperta tutta la notte, per cui non ci stavano problemi per il ritorno.
 
Hyunwa arrivò con cinque minuti di anticipo. Come al solito si era fatta prendere dall’ansia e non era riuscita a calcolare bene i tempi. Fortunatamente Hoseok arrivò quasi con lei. Si salutarono e uscirono dalla stazione cominciando a camminare chiacchierando. Il ragazzo la guardò e le chiese dove volesse andare al ché la ragazza rispose con un’alzata di spalle e un “Fai tu, sono nuova qui. Tu conosci i dintorni meglio di me”
 
La portò in un bar e le offrì un’aranciata che lei accettò volentieri. Lui si prese un’acqua aromatizzata e portò Hyunwa nell’altra sala dove avrebbero dovuto esserci i tavolini. Dico “avrebbero dovuto esserci” perché la stanza era piena di amache e lui con il miglior sorriso ne indicò una e disse “Vogliamo sederci lì?”
 
“Certo!” si sedettero e la ragazza si guardò curiosa in giro “Che bel posto. Anche la vista dalle vetrate è molto suggestiva”
 
“Questo è uno dei miei bar preferiti. Ci vengo spesso con i miei amici” per tutto il tempo parlarono delle loro vite. Dato che l’amaca non era troppo spaziosa, i due erano seduti vicino, le loro gambe si toccavano e il braccio di Hoseok era dietro il collo di Hyunwa, permettendole di appoggiarsi al suo petto con la testa. Nonostante la posizione, i due non avevano imbarazzo, anzi. La ragazza si stava rilassando, sentiva la voce di lui che parlava lenta e dolce, come se la stesse cullando. Hoseok si rese conto di ciò e sorrise “Senti, ma tu che musica ascolti?” le chiese curioso
 
“Un po’ di tutto, perché?”
 
“Mi faresti ascoltare qualcosa? Sono curioso” disse eccitato dall’idea di condividere con lei le sue passioni. Hyunwa sorrise alla sua espressione e prese cuffiette e telefono. Diede una cuffietta al ragazzo e una se la mise lei. Premette “play” sul lettore musicale del telefono. La musica risuonò nelle cuffiette e Hoseok attirò ancora di più a sé Hyunwa. I due si godettero quel momento in silenzio, finché il ragazzo non disse sottovoce “Ho tanta voglia di baciarti”
La ragazza si girò verso di lui “Davvero? Anch’io, ma ho voglia di conoscerti di più prima”
 
“E’ vero, penso lo stesso” e fece cadere il discorso lì. Il pensiero non se ne andò e poco dopo disse “Guardami negli occhi” Hyunwa si girò verso di lui. Si fissarono per pochi secondi, finché Hoseok non si avvicinò e la baciò delicatamente sulle labbra. Si lasciarono trasportare, ma senza approfondire. Erano baci a fior di labbra, casti e dolci. Le labbra del ragazzo erano soffici e dolci dall’acqua che aveva bevuto poco prima. Continuarono per molto tempo, non accorgendosi dell’imminente orario dell’appuntamento. Il ragazzo si scostò delicatamente da lei sorridendole dolce. Rendendosi conto che era tardi e che dovevano incontrarsi con gli altri ragazzi, uscirono in fretta, mano nella mano.
 
Arrivarono al luogo dell’appuntamento in orario fortunatamente e Hyunwa ebbe il piacere di incontrare gli amici di Hoseok. Ognuno si era presentato in modo particolare:
 
“Piacere, io sono Seokjin, il più grande” sorrise il ragazzo dai particolari capelli color verde scuro
 
“Io mi chiamo Yoongi” alzò la mano quello dai capelli menta
 
“Oh, tu sei la misteriosa ragazza! Incantato di conoscerti, sono Namjoon” disse un ragazzo con un dolce sorriso con le fossette e capelli rosa
 
“Hyung, è proprio carina! Io sono Jimin, piacere” rise un altro dai capelli arancioni
 
“Wa, hai ragione Jiminnie. Mi chiamo Taehyung, ti dispiace se ti rubo ad Hoseok?” un ragazzo castano chiaro si avvicinò ridendo
 
“Io sono Jeongkook e sono il più piccolo” un altro le prese la mano e la strinse contento. Tutti i sei ragazzi parlottavano tra di loro su come fossero carini insieme e continuavano la lanciare adorabili sorrisi a Hyunwa.
 
“Ok, adesso le presentazioni sono fatte. Vogliamo andare al CUP?” chiese Hoseok rosso in viso rendendosi conto che i suoi amici erano appena diventati una congrega di suocere “Lasciaci stare Hoseok, stavamo solo dicendo quanto siete dolci insieme” sbottò Namjoon facendo il finto arrabbiato “Vi ho chiesto una cosa, mi rispondete almeno?” “Andiamo lì. Tanto abbiamo tutto quello che ci serve” disse Yoongi indicando le chitarre di Taehyung, Jimin e Seokjin, il basso di Namjoon e le bacchette per la batteria di Jeongkook.
 
Si avviarono verso il pub. Non ci misero molto. Quando arrivarono l’atmosfera dentro era piena di elettricità. Un gruppo suonava sul palchetto in fondo alla sala e tutt’intorno erano posti tavolini, sedie e poltrone. Tantissimi strumenti e persone di tutti i tipi che li portavano e li suonavano. Luci soffuse, ma non troppo per non vedere. Hoseok sorrise allo sguardo stupito di Hyunwa. Le strinse di più la mano vedendola così esterrefatta “E’ la tua prima volta in un posto del genere?” lei annuì semplicemente. Non era abituata a tutta quella gente, soprattutto non a tutta quella confusione. La cosa assurda è che tutto questo non la spaventava, anzi la faceva sentire libera. Sentì una mano sulla spalla, ma non era Hoseok “Il nostro amico ci ha detto che hai promesso di cantare. Dopo ti vogliamo sentire” disse Jimin con un grande sorriso.
 
Riuscirono a trovare un posto dove sedersi e si misero comodi. Hyunwa decise di non bere nulla quella sera, voleva godersi l’atmosfera. Neanche gli altri avevano voglia di bere, per cui presero delle coca cole e dell’acqua frizzante. Yoongi si alzò per andare a chiedere al proprietario se potessero suonare. L’uomo annuì sorridente e gli disse che potevano farlo appena la sua ragazza avesse finito l’esibizione. Il ragazzo ringraziò e tornò al tavolo dicendo ai suoi amici la situazione. Tutti annuirono contenti e Hoseok si girò verso la ragazza “Ok, adesso devi promettermi che salirai lì sopra almeno subito dopo di noi” alzò il mignolo come fece pochi giorni prima “Mi stai facendo promettere un sacco di cose” disse in tono scherzoso Hyunwa “Promettimelo” insistette il moro ridendo “Va bene, promesso” strinse il mignolo del ragazzo.
 
La ragazza sul palco finì era arrivato il loro momento. Tutto il gruppo si guardava “Vuoi andare prima tu?” chiese timidamente Jin con un sorriso alla ragazza. Lei ammutolì non sapendo cosa dire, al ché Taehyung prese la chitarra dicendo “Dai, poi andrà lei, ha promesso allo Hyung” disse con una risata. Gli altri non lo seguirono, almeno non subito, cosicché Hyunwa disse ad alta voce “Lasciate stare, vado io” lasciando tutti spiazzati.
 
Salì sul palco che era tesissima “Salve a tutti. Mi chiamo Hyunwa e canterò a cappella My Immortal degli Evanescence. Spero vi piaccia” prese un respiro profondo, in sala si fece silenzio totale e cominciò. Hoseok non si aspettava che fosse così brava. Rimase a fissarla per tutto il tempo come incantato. Guardò lei che diventava un’altra persona, presa dalla canzone, dal trasmettere i suoi sentimenti. Il suo socchiudere gli occhi, sfiorare il microfono tenuto sull’asta con la mano… era bellissima. I suoi amici guardavano lei contenti e poi si voltarono a fissare lui. Avrebbero voluto fare un video di entrambi. Hyunwa presa a cantare e a non sbagliare troppo e Hoseok che la guardava ammaliato. Appena la ragazza finì ci fu un grande applauso da parte di tutti e scese imbarazzatissima andandosi a tuffare tra le braccia del moro che le fece molti complimenti “Sei stata bravissima! Dai adesso è il turno nostro, ti faremo vedere chi siamo” le lasciò un leggero bacio sulle labbra e andò dai suoi amici sul palco. Tutti si posizionarono. Taehyung, Jin e Jimin si misero in piedi attorno a Namjoon che attaccò il basso, al microfono andò Yoongi, Jeongkook si sedette alla batteria e Hoseok prese la pianola elettronica. “Salve a tutti, noi siamo i BTS. Oggi vi proporremo alcune canzoni scritte da noi, spero vi piacciano. La prima si chiama Whalien 52” così Jeongkook diede il tempo e partirono. Le canzoni si susseguirono e tutte furono stupende. Yoongi aveva una voce profonda, rappava, anche se a volte cantava anche. Spesso le parti più alte erano affidate a Jimin, che aveva ricevuto un microfono per sé. Quando finirono per loro non potevano che esserci applausi e fischi d’approvazione. Tornarono al loro tavolo e Hyunwa li sommerse di complimenti “Siete stati stupendi!”
 
Parlarono molto, si conobbero a vicenda. La serata passò in fretta, così in fretta che tutti i ragazzi dovettero tornare a casa. Rimasero solo Hoseok e Hyunwa che ne approfittarono e si accoccolarono l’uno vicino all’altra sul divanetto. Il moro le chiese “Ti sei divertita stasera?”
 
“Molto, i tuoi amici sono simpatici” rispose lei sottovoce “Mh” disse il ragazzo.
 
“Qualcosa non va?”
 
“No, ho solo voglia di baciarti” le prese il volto e la baciò. Come prima, i baci erano casti. Improvvisamente Hoseok si fece coraggio e dischiuse la bocca lasciando che la sua lingua passasse sulle labbra della ragazza che ricambiò quel gesto lasciando approfondire il bacio. Si baciarono per molto tempo, ma a loro non interessava. Stavano bene insieme, fuori poteva scoppiare una rissa e loro non se ne sarebbero curati. Anche quando si staccavano non riuscivano a resistere l’uno all’altra. Il moro l’attirò di più a sé, la strinse e la baciò ancora più profondamente. Si assaporarono per molto tempo, non volendo che quel momento finisse. Sfortunatamente il momento di tornare a casa arrivò. Hyunwa sentiva la stanchezza arrivare e anche Hoseok non scherzava. “Andiamo a casa?” chiese il ragazzo sorridente “Sì” fu la semplice e assonnata risposta dell’altra.
 
Sulla metro Hyunwa disse “Non c’è bisogno che mi accompagni a casa, abito vicino alla stazione, ce la faccio da sola”
 
“Sicura? Non voglio sentirmi responsabile se ti succede qualcosa”
 
“Tranquillo, non ho paura e la parte dove abito io è serena di notte”
 
“Allora io scendo alla prossima” si alzò “Mi ha fatto piacere stare con te stasera”
 
“Anche a me. Allora ci vediamo la prossima volta?”
 
“Ci sarà una prossima volta? Davvero?” i suoi occhi si illuminarono
 
“Ovviamente, sto bene con te”
 
“Anch’io” il treno si fermò e lui prima di uscire schioccò un ultimo bacio sulle labbra di Hyunwa dandole la buonanotte e corse fuori il vagone salutandola dalla banchina. Appena il treno ripartì la ragazza finalmente si poté lasciar andare in un gran sospiro speranzosa che il prossimo appuntamento non fosse troppo distante. 
   
 
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