Continuavo a tenere lo sguardo basso nonostante tutti i loro occhi cercassero me,solo me. Non potevo descrivere la confusione,la paura,la curiosità e quel terribile bruciore alla gola che non intendeva placarsi conducendomi lentamente,come nella peggiore delle torture,alla follia.
Le persone che avevo davanti sembrava mi stessero dando il tempo di respingere quel mosaico di sentimenti e di idee che mi volteggiavano nella testa. Ma dopo avrei dovuto parlare,suppongo.
Chiusi gli occhi,era tutto troppo grande,tutto troppo nitido e doloroso perché io potessi accettarlo. Parla. Sibilò fredda e tagliente una voce dentro di me.
Continuai ad esplorare il mio silenzio inabissata nella profondità delle mie riflessioni fino a che la mano pallida -quanto la mia- di un’ aggraziata ragazza dai capelli scuri si posò sulla mia pelle divenuta gelida.