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Autore: ValorosaViperaGentile    14/01/2016    5 recensioni
{Lucy Westenra; Mina Murray; Dracula}
All'alba, i salici erano piccoli piccoli, le rose non avevano ancora ricoperto le ossa di pietra del Giardino e Lucy e Mina dormivano fuori dal tempo, minuscoli semi quiescenti. Ma l'estate ha fin troppo presto una fine, per i fiori di giugno – il Bene e il Male lì si uniscono, fra siepi e lapidi, come bestie durante la violenta canicola e si strappano a vicenda anima e carne.
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[PRIMA CLASSIFICATA AL CONTEST "C'è un castello in Transilvania - Dracula contest!" indetto da Setsy sul forum di EFP | VINCITRICE DEL PREMIO "Migliore scena erotica"]
Genere: Erotico, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dracula
Note: Lime, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il Giardino del Bene e del Male
 
 
 


 
 
All'alba di questa storia, i salici erano piccoli piccoli e le rose non avevano ancora ricoperto le ossa di pietra del Giardino.

Lucy e Mina dormivano fuori dal tempo, nella culla piena di grazia del Cielo, più minuscole di due semi in quiescenza.

Il Giardino esisteva fin da allora, prima che loro si gonfiassero nei ventri delle madri, con le radichette allungate[1] e i fusticini[2] cresciuti, attirati dalla luce; già pienamente verde e rigoglioso, già Eden, il giardino aveva anticipato di generazioni i loro primi, teneri accenni di foglie.

Pur anziano, nell'aspetto era un eterno bambino, in costante divenire, nutrito dalle calde mani del sole e allattato con le piogge più fresche – non aveva smesso di crescere: come lunghi capelli di donna, di tanto in tanto appena spuntati, ma mai realmente domati.

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Nell'ora delle rose selvatiche e delle campanelle[3], Lucy e Mina fecero capolino nel verde in forma di gemme minute, bocci soffici e gentili, con le ginocchia nude sotto gli orli, i cappellini di paglia e gli scialletti di drap de dame[4]. 

Stivaletti scuri presero a calpestare al ritmo degli usignoli il suo selciato e virgulte, curiose mani a pizzicare ora un fiore, ora un ramoscello indifeso – il Giardino ricambiava quei dispetti molesti, graffiando le guance con le frasche, tirando i capelli infiocchettati, pungendo le dita con le dure spine delle sue figlie più belle.

Con gocce del loro sangue Mina e Lucy irrigavano i solchi della terra, coi primi, sciocchi pianti rendevano più morbide le zolle e con le risa benedicevano i frutti del Giardino.

E già prima della splendente luce del mezzogiorno profumavano di luce e desiderio[5] – in procinto di una fioritura tardiva, ma dalle gloriose premesse: piccoli poggi già gonfiavano i loro petti, e sui visi la bellezza si mostrava sfacciata come un bocciolo ai primi raggi di primavera.


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È solo alla carezza del meriggio, nel bel mezzo delle loro vite, che però sono sbocciate. Sotto il segno delle rose[6], i loro cuori si sono fatti fiori dalle corolle morbide e i loro corpi maturi, frutti polposi e dolci.

Lucy svolazzava qua e là, nella sua stagione più bella, perché le perfette promesse[7] di felicità le avevano piantato sulle spalle nude incostanti e meravigliose ali di farfalla, e con quelle andava leggera di fiore in fiore, risplendendo di riflessi bianchi e rossi mentre ai piedi dell'arco si inscenava un dolce dramma: l'amore, diceva l'eroe, vince l'inverno e porta la vita nelle forme, vince cioè la morte – è principio esistenziale, è il profumato vento di maggio che non fa rumore.

Sul palcoscenico Mina si riempiva le orecchie di giuramenti, consumava la bocca coi baci, prima dell'addio.


******

Al pomeriggio, il cielo ancora azzurro pare muoversi velocissimo sopra il Giardino.

Il sole sa baciare sensuale quando strofina le labbra sui suoi tetti verdi che gorgheggiano pieni di vita. Bramoso, spia dagli anfratti più segreti e infila le dita dorate nelle pieghe delle sue divinità greche, nude senza vergogna, nei fori delle sue bestie di marmo.

L'estate arriva di sorpresa, seccando la confusione di Lucy e la malinconia di Mina, come il caldo fa con l'erba delle aiuole, eppure non brucia, presto spento da una pioggia improvvisa, fresca e leggera, che bagna la terra e la titilla con le sue gocce argentate, facendola cantare di piacere.

Lucy e Mina strizzano le palpebre e aprono le bocche, ridono e strillano e si abbeverano tra piante – sono epigee[8] intrappolate dentro corpi di donne in canne e crinoline[9], figlie adottive del loro Giardino del Bene e del Male.

Quando la luce scompare ed è buio in un solo istante, le nuvole diventano tamburi africani, scuri e misteriosi che mani invisibili percuotono con violenza: ha lo sguardo vorace di una bestia, giallo e rosso[10], questo maligno musico invisibile; il suo corpo, viscido e lontano, seppellito nella terra cupa e odorosa della sua Transilvania, è scosso dai tremori dell'attesa, un tutt'uno con l'ondeggiare furioso della Demeter[11].  

Lucy e Mina, giovani cerbiatte spaventate, sbattono le ciglia quando l'intruso serpente annuncia il suo arrivo, un tuono dopo l'altro; l'acqua, però, lava subito la paura di dosso e amore e desiderio si mischiano sotto il cielo aperto,e nel Giardino delle delizie si perdono insieme, nei suoi corridoi di siepi.

Zuppe ed eccitate, prede fin qui senza peccato, giocano e corrono senza freni, con le braccia spalancate: Menadi ancora vergini, ubriache di pioggia, che farebbero tremare i santi del Paradiso coi loro corpi ricoperti di abiti di cartavelina [12]; ridono così scioccamente, e lui con loro.

L'immonda malvagità gusta il loro baci come stesse già assaggiando quelle belle bocche rosse e rosa, come stesse già mordendo e succhiando le loro lingue – e bevendo il loro sangue caldo.

Ancora larva nel suo bozzolo di legno, in piena metamorfosi dentro la bara, il Conte segue le spose, la futura e l'antica[13], con gli occhi della sua mente oscura, che dimostrano cose troppo più belle di quel che i materiali del corpo ne intendono[14]. 

Prima della fine della bella stagione le sue palpebre e scivola dentro l'ultimo riposo, nel suo umido involucro; mostruoso embrione, resta in attesa di venire di nuovo al mondo, lasciando l'utero vischioso del Diavolo, portando il peccato e l'autunno.


******

Alla metà della notte, nessuno dorme nel Giardino e le bestie si aggirano libere nel buio.

Un lupo misterioso e il vento furioso ululano in coro alla luna e Lucy ha già lasciato vuoto il suo letto, che pare ora una fredda tomba – avanza fra le viscere del Giardino, un passo dopo l'altro, i pallidi piedi nudi che carezzano i gradini di pietra e affondano fra l'erba bagnata; è un fantasma di carne, bianco sotto i veli colorati che le raffiche le strappano di dosso, denudandola. 

Lontana, Mina lotta contro la tempesta.

Segue la scia rossa di drappeggi e riccioli, sottile filo di Arianna, e urla il nome della sua compagna che cammina sulla strada della Morte – la chiama, mille e più volte ancora, ma il sonno diabolico ha reso sorde le orecchie di Lucy.

La perde nel labirinto, un fuggente diorama di luci e ombre. Il Giardino ora è quasi un nemico[15].

Il vento le soffia contro furioso, la strattona e le oscura la vista coi capelli, tutti riversi sul viso; la pioggia le appesantisce la camicia leggera, annodandole le gambe – e mentre si dimena ancora, senza protezione, spinta via dalla corrente e dall'acqua, l'agnello già è pronto per la cerimonia.

Lucy è supina sopra la loro panca al centro del cimitero dei Westenra.

Gambe aperte, attende il padrone – l'assaggi, pregiata e rigogliosa vendemmia[16] per il suo palato; la monti come il cane fa con la cagna, fra le lapidi e l'erba selvaggia – che non tarda ad arrivare, e così si lascia mordere e lacerare, versando sangue per lui, dal collo e dalle cosce.

Il Giardino, crudele e pietoso, si apre e si svela, guida l'altra figlioccia alle urla animali, dove sottili raggi lunari, netti come i tagli di una spada[17], mostrano il rito sull'altare – due corpi attaccati, che paiono un unico e solo, quattro braccia e quattro gambe che s'intrecciano come le figure dei libri proibiti[18] in contorsioni di rettili in amore; ma è qualcosa di estraneo che artiglia Lucy e la fa lamentare, attaccato ai suoi fianchi, che la tira a sé. 

Qualcosa che è scuro e selvaggio, lupo e scimmia insieme, celebra la nera messa.

Col cuore mozzo, Mina crede di vedere l'ombra di un uomo – un accenno di volto spettrale, e occhi balenanti – sul muso della creatura che si spinge fra le gambe sollevate di Lucy, latrando: ma basta il breve attimo di un lampo per svelare l'inganno – solo un altro della luna piena, un bizzarro comporsi di luci fra le fronde che appanna la mente – e cancellare la più oscena fra le fantasie.

Più alcun verso straziato, ora: solamente i gemiti del vento, il fruscio violento delle foglie e ansiti lunghi e profondi, che vengono dai petti appuntiti dal freddo delle due povere fanciulle. Sole nel Giardino che non le ama ormai, non più innocenti e ignoranti come Adamo e Eva, prima dei morsi maledetti.

Le caccia, impure, aiutando la burrasca con le sue mani nodose, spingendole via, richiamando le erbacce affinché non ostacolino i loro piedi.

Il corso dell'estate ha fin troppo presto una fine [19], per i fiori di giugno[20].

 



Note:

[1]: Il termine era già in uso nei primi dell'Ottocento e, in botanica, designa l'abbozzo della radice nell'embrione.

[2]: Parte superiore dell'asse embrionale (tra piumetta e radichetta), detta anche caulicino.

[3]: Sono molto i fiori che, per proteggersi dalle temperature troppo alte o basse, chiudono o aprono le corolle in vari momenti della giornata o della sera: il garofano, per esempio, si apre solo verso l’ora di pranzo, mentre, per l'appunto, campanelle e rose selvatiche schiudono le corolle al mattino presto.

[4]: Accessorio femminile spesso nominato nei grandi e non romanzi dell'Ottocento. Quanto alla stoffa, si tratta di un panno sottile e manoso.

[5]: Il nome Mina, diminutivo della versione inglese di Guglielmina, è di origine germanica: è composto da "wil", cioè volontà o desiderio, e da "helm". Lucy, invece, è basato sul termine "lux", cioè luce.

[6]: Ovvero maggio, mese accostato, per l'appunto, alle rose, che fioriscono a partire da tale periodo; il mese, poi, è dedicato alla Vergine, simboleggiata anche da questi fiori, e più anticamente gli era accostata Venere, ugualmente rappresentata dalle rose. 

[7]: Per tradizione, è il tre il numero perfetto e tre sono le proposte – con relative promesse – a Lucy, da parte di Jack Seward, Quincey Morris e Arhur Holmwood.

[8]: Ninfee di terra, tipiche figure della mitologia greca.

[9] Di palude: insieme alle stecche di balena, il materiale più utilizzato per la struttura dei busti. La crinolina, invece, era usata per produrre mutandoni e l'accessorio – che aveva lo scopo di gonfiare le gonne – dal medesimo nome  

[10]: In forma di lupo mannaro, Lucy dice a Mina che Dracula ha gli occhi rossi: qui, però, non ha ancora quelle sembianze e siccome alcune bestie predatrici hanno gli occhi gialli, ho pensato di unire, soprattutto in chiave simbolica, i due colori – lo sguardo rosso, tradizionalmente, è attribuito ai demoni o ai mostri in generale.

[11]: Il nome della nave su cui Dracula viaggiò.

[12]: Nell'Ottocento, già esisteva questa carta velatissima e fragile.

[13]: Lucy, al pari delle altre donne vampirizzate da Dracula, è materialmente considerata sua sposa; Mina, invece, è la reincarnazione dell'amata moglie Elisabetta, che si uccise secoli addietro, alla fine del Quattrocento.

[14]: Citazione di Filippo Bonanni, gesuita, storico, biologo ed erudito italiano del Seicento.

[15]: Nel film il luogo dove si consuma il rapporto fra Lucy e Dracula è un poco confuso: pare essere a due passi dal giardino di casa, ma poi, all'improvviso, si vede un sepolcro e delle tombe. Nel libro, infatti, la vampirizzazione avviene nel cimitero, nella notte – come la descrive Mina, in una lettera – spaventosa sulla scogliera.

[16]: Citazioni parziali dal romanzo Dracula.

[17]: Ancora un richiamo al libro.

[18]: Nella pellicola, Mina e Lucy osservano fra eccitazione e incredulità delle immagini erotiche di stampo orientale, con uomini e donne che praticano del sesso.

[19]: Una citazione dal Sonnet 18 di William Shakespeare.

[20]: Le vicende narrate, così come la morte di Lucy, avvengono di giugno. 
   
 
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