Yes.
Mentre il professore di Storia era in procinto di iniziare la spiegazione della battaglia del nano Ulik, che riuscì con un esercito di appena duecento soldati a riconquistare la sua terra natia, lo sguardo di Piton si spostava con odio, fissandosi sulla nuca scompigliata di James Potter.
E poi si sentiva mancare mentre osservava con la coda dell'occhio i capelli rossicci di Lei, Lily, che aveva preso posto vicino a quell'odioso ragazzo.
Com'era possibile? Come un arrogante sciocco, pallone gonfiato come James, era riuscito ad impossessarsi di un cuore puro come il suo? Della piccola gioiosa e candida Lily che si batteva per i deboli, per gli emarginati, gli stessi che quel vanitoso faceva piangere?
Non si accorse neanche di aver stretto così tanto le dita, finchè non ritrovò dei solchi a forma di mezzaluna sui suoi palmi.
Si può provare tanto odio per un singolo individuo? E' possibile caricare solo sulle sue spalle tutto questo peso?
Piton immaginava il suo stesso odio posarsi sopra le spalle muscolose del ragazzo che sedeva poco davanti a lui, immaginava mentre questo stesso odio lo spingeva a terra, si beava del suono che le ossa di James avrebbero prodotto mentre si spezzavano, sotto il peso di quella violenza carica di ira.
Lily si voltò, forse colpita dalla potenza dello sguardo di Piton, così pieno di astio da produrre quasi un suono, un sibilo continuo.
Rivolse a Piton uno sguardo carico di tristezza, per poi riprendere a dargli le spalle.
Per un attimo tutto l'odio scemò, interrotto dalla potenza contrastante del suo amore silenzioso per la ragazza.
Ma, nel momento in cui James posò una sua mano sulla schiena di lei, capì che qualcosa doveva essere fatto.
Strinse con la mano destra il suo braccio sinistro e ricordò la richiesta di Lucius, che lo voleva al suo fianco tra le fila del Signore Oscuro.
E sapeva che non c'era più nulla, più nessuno, per la quale essere buoni, giusti.
Avrebbe detto di sì.