Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: YellowKlimt91    14/01/2016    1 recensioni
[..]Lui era la guardia nella notte come diceva il suo giuramento, era colui che lottava per proteggere gli altri all’interno della barriera ed io ero dentro in questo momento, che lo cercavo in ogni angolo di quel posto che puzzava di morte [...]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Ygritte
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dall'episodio 5x10 del Trono di spade.
Ygritte, pensieri di morte di una bruta.


In quel momento, se avessi potuto vederlo nel suo splendore di corvo e nel suo essere così serio nel dare ordini in cima alla barriera, avrei potuto ammirarlo di nascosto come un animale fugace, come una volpe scaltra che non si fa notare tra la neve. Lui era la guardia nella notte come diceva il suo giuramento era colui che lottava per proteggere chi era a sud della barriera ed io ero dentro in questo momento, che lo cercavo in ogni angolo di quel posto che puzzava di morte, di fumo e bruciava ma con lo sguardo non riuscivo a scrutarlo, uccidevo senza sosta come una macchina mortale ma non riuscivo a trovarlo e mi dannavo perché la mia foga era insaziabile, volevo e dovevo vederlo. Dovevo ucciderlo io.
 Io soltanto avrei potuto toccarlo, avrei potuto portare la morte nel suo cuore e se avessi potuto, lo avrei portato via con me… sarei scappata. Sì, forse ma solo forse lo avrei bloccato, avrei provato a portarlo via con me dal varco che ci eravamo creati per penetrare in quella fortezza e saremo scappati nelle terre libere, io e lui. Lui ed io.
 Insieme come ci eravamo ripromessi nella caverna. Uccidevo ancora, non trovando i suoi lineamenti bellissimi, quei capelli e quegli occhi maledetti che mi avevano rapito il cuore.
 Uccidevo senza sosta e spostando il mio arco in quella cerchia di nemici e finalmente, lo vidi.
Un colpo al cuore, ma non fu odio o voglia di ucciderlo, fu quasi speranza. Nessuno lo aveva ucciso, lui era ancora vivo e stava lottando con foga per uccidere i miei simili. Quasi mi faceva male vederlo mio nemico, quel corvo che amavo con tutta me stessa. Lo vidi andare in contro ad un Then il quale era proprio colui che mi aveva chiamata ‘figa rossiccia’, il mio arco si tese e fui pronta ad ucciderlo nel caso lo avesse sfiorato con un dito.
 Jon era deciso nei movimenti, gli andava in contro senza paura e tutto ciò lo rendeva ancora più bello di quello che era mai stato. Nei suoi abiti neri che non avevano niente a che fare con quelli che aveva indossato quando si era ritrovato nel mio mondo, la barba più curata e la sua sola fierezza ad accompagnarlo in quello scontro di morte. Mi calai dal tetto finendo a terra, attenta ad ogni persona che avevo vicino e ad ogni corvo che tentava alla mia vita. Continuai ad uccidere e purtroppo, mentre lo vidi che stava affrontando Styr il quale aveva appena sbattuto la testa di Jon su di un incudine e ciò mi fece salire una rabbia disumana e se avessi potuto lo avrei ucciso io stessa in quell'istante ma i due si spostarono. Non vidi ciò che dopo accadde perché dovetti far fuori due corvi e un bruto, non mi importò, lo feci e basta perché in quel momento dovevo solo andare in contro all’unica ragione che mi teneva ancora in quel lurido posto.
 Passai dietro un casolare, sentendo qualcuno avvicinarsi e tesi l’arco e con mia sorpresa, Jon era di fronte a me, ferito e sanguinante. Si asciugò il sangue che colava dalla bocca e poco dopo, se ne rese conto.
 Mi vide.
Non riuscii a tirare, non riuscii a far nulla. Mentalmente mi davo della stupida ma i miei occhi erano incollati ai suoi e lui… sorrise. Il suo sorriso era bellissimo come non lo era mai stato e non gli importava se in quel momento lo avrei potuto uccidere. I suoi occhi brillavano e lo facevano per me, quell’attimo parve eterno e mi sentii folgorare.
Boccheggiai, purtroppo ciò che avevo sentito era reale. Lo guardai quasi a domandarmi cosa fosse successo e poi abbassai gli occhi. Una freccia mi trapassava il cuore e anche se in quel momento non sentii male, in un secondo istante potei provare tutto il pulsare del sangue e il mio cuore contorcersi in un movimento a lui innaturale. Jon sgranò i suoi occhi, mi sentii cadere e per quanto lo credetti impossibile ero tra le sue braccia. Senza che lo avessi chiesto, senza che ci fossimo detti una parola. A distanza di tempo i nostri occhi si capivano più di mille parole, sapevo cosa ronzava in quella sua testa e nel suo animo nobile e forse troppo gentile. Non rozzo come noi bruti e senza scrupoli.
 Gli dissi poche parole, non rispose quasi, il dolore indescrivibile nei suoi occhi. Io lo stavo lasciando, era ovvio ormai, non avevo paura perché a differenza di molti altri in quel campo stavo avendo la morte più bella. Una morte che pochi di noi potevano sognare, la morte tra le braccia della persona che si ama.
 Lo vidi abbassarsi un po’, quasi a volermi baciare ma in quella situazione sarebbe stato ambiguo, assurdo. Non lo fece e ne fui felice, sarebbe stato malinconico andarsene con il sapore delle sue labbra sulle mie, il ricordo di quel ‘noi’ che era stato così magico mi bastava. Sentivo freddo mentre gli ripetevo che dovevamo rimanere nella caverna e lui ingenuamente mi rispose che ci saremo tornati, accennai forse un sorriso, non seppi nemmeno se ci ero riuscita ma lui non doveva dirmi cose che già sapevo non sarebbero successe. Sentivo il suo calore mentre io mi accorgevo di diventare sempre più fredda, la mia vita se ne andava e scivolava tra le sue mani. Gli ricordai, con le mie solite parole che lui non sapeva niente e li vidi, tutto ciò che aveva nascosto in quel carattere quasi freddo. Delle lacrime, quasi inesistenti ma erano per me.
 L’amore mi scoppiò nel petto in quel poco di vita che mi era rimasta e con una mano gli strinsi le vesti e lui fece uguale, mi strinse a se incurante della freccia che avrebbe potuto ferirlo ed iniziai a non sentire più nulla. Piano le sue lacrime mi caddero sul viso, non seppi se riuscii a dirgli quel mio ultimo ‘Ti amo’ ne se il suo ‘Anche io’ fu un’invenzione della mia mente o lo disse realmente. Seppi solo che il suo abbraccio mi strinse sempre di più a non volermi perdere e le sue lacrime continuarono a scorrere copiose e non potei sentirne la fine e ciò, rese la mia morte ancora più dolce e forse la migliore che avessi potuto mai chiedere in tutta la mia breve, ma forse non così orribile, vita.
 E tutto ciò era stato grazie a lui, l’unico che mi aveva fatto conoscere l’amore.

*


N.d.a: Ed eccomi, questa è la mi prima fiction sul trono di spade e come avete capito sono tutti pensieri di Ygritte nel momento della sua morte. Spero vivamente di aver reso omaggio alla nortra Bruta e che sia tutto nei limiti, non mi sono voluta spingere troppo oltre con la dolcezza, anzi mi pare di essere stata anche fin troppo romantica! :)
 Spero possa piacervi, un bacio e un abbraccio, 

YK91.

 
  
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