Trovò la superficie fredda di quel dannato vetro.
Vi pose una mano sopra.
Freddo.
Sentiva solo il freddo del vetro sotto i polpastrelli.
Notò un movimento e girò la testa. Dall'altra parte del vetro, non lontano da lui, c'era una bellissima ragazza dai capelli d'oro.
Compagnia.
Qualcuno.
Corse da lei e provò a parlarle, ma non lo sentiva.
Quel dannato vetro.
Si frugò nella tasca, colto da un'illuminazione. Vi trovò due gessetti neri.
Scrisse sul vetro: "Sai scrivere?"
Le lanciò il secondo gesso.
Lei lo raccolse e rispose:"Certo"
"Che ne dici di disegnare?" le chiese ancora.
"Ok" rispose, capelli d'oro.
Si sedettero a terra, disegnando, scoprendo i loro nomi.
Natsu e Lucy.
Che bel nome per capelli d'oro.
Continuarono a disegnare, finchè Natsu non si ritrovò a fissarla intensamente.
Lei arrossì.
Preso dalle emozioni scrisse.
"Fa freddo"
Lei lo guardò. Sorridendo triste, annuì.
"E vorrei essere lì, con te"
"Ma tu sei con me" rispose, allora lei, con un sorriso cangiante.
"Solo...c'è questo dannato vetro tra noi" continuò, più triste.
La rabbia si impossessò del ragazzo.
Si alzò con impeto, guardando infuriato quel vetro che lo separava dal calore di qualcuno che avrebbe potuto alleviare le sue sofferenze.
Prese a tirare pugni alla superficie fredda, ignorando le mute suppliche di Lucy di fermarsi.
Il freddo vetro si crepò, e lui fece segno alla ragazza di allontanarsi. Diede l'ultimo colpo, frantumandolo.
Il dannato vetro, però, si richiuse sul suo braccio, tranciandolo di netto.
Fecero appena in tempo a udire le loro voci urlare, e poi tutto fu di nuovo silenzio.
Lucy appoggiò la fronte sul vetro, piangendo e urlando il nome del ragazzo, ben conscia che non potesse sentirla.
Quel dannato vetro.
Natsu si rialzò, scosso.
Tornò barcollando a casa, dove fu curato.
Ritornò da capelli d'oro subito.
Doveva raggiungerla.
Doveva superare quel maledetto vetro.
Quando individuò la ragazza, trovò un pacco dala sua parte di vetro.
"Per te" scritto sulla superficie liscia.
Si avvicinò, notando che capelli d'oro aveva indossato un mantello.
Se ne domandò il motivo, ma lasciò perdere.
Si sedette e aprì il pacco.
Orrore.
Rabbia.
Tristezza.
Le lacrime salirono rapide.
Non poteva averlo fatto.
Buttò il pacco e il suo conenuto a terra, inietreggiando.
La ragazza scrisse ancora:"Disegna con me..."
Sotto al pacco infiocchettato, giaceva il braccio che avrebbe potuto farli parlare ancora.
                                                                                                   ♦
Angolo autrice:
salve a tutti gente! So che ho due long da finire, ma questo video mi ha ispirata e non potevo non scriverci una NaLu.
Comunque, spero vi piaccia, bacionissimi, kounchan.