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Autore: 9Pepe4    14/03/2009    7 recensioni
Sirius è lì, immobile a poco dall’arazzo polveroso che ricopre un’intera parete di quella stanza.
Si era promesso di non soffermarsi a riflettere come invece sta facendo. A che scopo pensare ad un passato che già tempo addietro aveva smesso di esistere, per lui?
Non ha risposte. Gli mancano come gli manca l’aria aperta, il sole sulla nuca, l’odore della pioggia.

Un'idea bizzarra, forse, ma mi è piaciuto scriverla. Breve One-Shot.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Arazzo


Sirius è lì, immobile a poco dall’arazzo polveroso che ricopre un’intera parete di quella stanza.
Si era promesso di non soffermarsi a riflettere come invece sta facendo. A che scopo pensare ad un passato che già tempo addietro aveva smesso di esistere, per lui?
Non ha risposte. Gli mancano come gli manca l’aria aperta, il sole sulla nuca, l’odore della pioggia.
Non si muove. Quasi non osa respirare, come un bambino in piedi nella notte che non ha il coraggio di fare alcun suono per timore di svegliare i genitori addormentati.
Poi, lentamente, alza la mano. I suoi occhi seguono il movimento delle sue dita, che vanno, esitanti, a sfiorare il profilo del viso di suo fratello. Bruscamente, riabbassa il braccio.
Non sa perché lo ha fatto.
Ma rammenda che c’era stato un tempo in cui lui e Regulus stavano bene, si divertivano insieme. Ora non riesce a rievocare nulla di quell’amore fraterno, se non il suo ricordo ormai sbiadito.
Alza gli occhi blu intenso sulle immagini dei suoi genitori. Sa che c’era un tempo – quando ancora non aveva deluso le aspettative famigliari – in cui sua madre lo guardava con l’affetto (quello permesso dalla sua rigida fierezza) negli occhi. E forse giorni in cui suo padre lo osservava orgoglioso mentre giocava.
Quei giorni sono troppo lontani.
Già quando era scappato di casa non li ricordava. E i pochi echi di affetto che un tempo sfioravano la sua memoria – senza mai toccarla davvero – erano svaniti, soffocati dal disprezzo e il disgusto che gli erano stati regalati dalla famiglia.
Famiglia… Può una parola significare così tante cose insieme, cose che si negano a vicenda?
Sirius non sa darsi risposta.
E i suoi occhi vengono inevitabilmente attratti da quel pezzo di tessuto carbonizzato, dalla stoffa bruciata nel punto in cui si sarebbe dovuto trovare il suo volto.
Dopo essere scappato di casa, era stato anche orgoglioso del fatto di esser stato cancellato dall’albero di famiglia. Perché fa male, allora? Un male offuscato, lontano, ma reale. Perché?
Forse lo turba vedere quei volti famigliari sorridere alteri da una parete in cui per lui non c’è spazio.
  
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