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Autore: Capolera    15/01/2016    1 recensioni
Quel mattino era uscito per prendere una boccata d'aria. Comprò un cornetto ripieno di crema gialla e lo mangiò sulla strada del ritorno. Guardò nella buca lettere, per trovare un pacco regalo con la carta con i pomodori ed un grande fiocco rosso. Salì le scale e, non appena la porta del suo appartamento fu chiusa, si sedette sulla poltrona. Attaccato al nastro c'era un bigliettino e, non appena lo lesse, rimase sorpreso. Scartò velocemente il regalo ed aprì la scatola.

"Buon Natale, fratellone.
Ho trovato questo nel vecchio baule
della nonna.
Spero ti piaccia.
Con affetto, Feliciano."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chibiromano, Chibitalia, Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Natale - a distanza di 13 anni.

Romano guardò ancora il soldatino tra le sue mani. Feliciano, artista nato, gliel'aveva regalato quando ancora erano bambini. 
Feliciano stava giorni e giorni chiuso in camera sua, a fare chissà che cosa. Appena glielo si chiedeva, inventava storie assurde e, se si provava a spiarlo, cercava in tutti i modi di nasconderlo. "Ti ho detto che non puoi guardare!" diceva sempre con il viso rosso di rabbia. 

Il mattino di Natale andò a svegliare il suo fratellone, con le mani dietro la schiena. 
Un Romano ancora dormiente gli domandò "Che cosa ci fai qui a quest'ora? Sono ancora le 11.32!" e, con un gran sorriso, Feliciano gli porse il regalo. La carta era gialla con tanti pomodori e un nastro rosso e dorato avvolgeva il pacco finendo in un grosso fiocco.
Feliciano non poté mai dimenticare lo stupore nei suoi occhi mentre le sue guance si coloravano di un leggero rosso. 
Romano sorrise al ricordo, mentre una lacrima gli rigò la guancia. Tanti bei ricordi erano legati a quella bambola che aveva tanto amato, ma probabilmente non tutti. Come quella mattin di gennaio...
Un mattino Romano stava giocando con il suo soldatino, mentre Feliciano e la nonna chiacchieravano allegramente davanti al caminetto. Il nonno rientrò in casa con molta legna da ardere sotto il braccio e l'accetta in mano. Subito la posò accanto all'entrata e la legna nell'apposito spazio vicino il camino. Romano, sorridendo, gli andò incontro con il soldatino in mano dicendo "Guarda nonno! L'ha fatto Feliciano! Non è bellissimo?" Nel mentre la nonna e Feliciano si girarono ansiosamente per osservare la scena. Il tempo sembrò fermarsi, nella stanza si udiva solo lo scoppiettare del fuoco. Il nonno lo guardava con uno sguardo severo. Lo prese per un polso facendo cadere il soldatino a terra e lo strattonò dicendo: "Le bambole sono per le femmine! Tu devi imparare a combattere! Quante volte te lo devo ripetere?! Non puoi giocare!" Romano cominciò a piangere silenziosamente. Feliciano fece per alzarsi ma la nonna lo trattenne facendogli cenno di no. 
Lovino si abbassò per prendere il soldatino - la mano destra ancora nella ferma presa del nonno- ma egli lo tirò su con aria arrabbiata. "Adesso a te ci penso io." e, detto ciò, lo portò via di casa. 
Feliciano guardò la porta e, mentre delle lacrime gli rigavano le guance, urlò disperatamente "ROMANOOOOO!", correndo verso l'uscita. Uscito di casa, rabbrividì. Non vedeva nessuno, la neve sembrava averl inghiottiti. Ben presto la nonna lo prese per mano riportandolo in casa e chiudendo la porta alle loro spalle.
Romano si asciugò le lacrime che imperpetue continuavano a sgorgare dai suoi occhi con la manica della felpa. Erano passati ormai più di 13 anni, non vedeva Feliciano da quel fatidico giorno. 



Quel mattino era uscito per prendere una boccata d'aria. Comprò un cornetto ripieno di crema gialla e lo mangiò sulla strada del ritorno. Guardò nella buca lettere, per trovare un pacco regalo con la carta con i pomodori ed un grande fiocco rosso. Salì le scale e, non appena la porta del suo appartamento fu chiusa, si sedette sulla poltrona. Attaccato al nastro c'era un bigliettino e, non appena lo lesse, rimase sorpreso. Scartò velocemente il regalo ed aprì la scatola. 
Al suo interno, il soldatino.
 
 
 
 
 
"Buon Natale, fratellone.
Ho trovato questo nel vecchio baule 
della nonna.
Spero ti piaccia.

 
Con affetto, Feliciano."
  
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