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Autore: The_Lock    15/01/2016    0 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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3.9

 

Lydia prese un bel respiro e si piegò, poggiando le mani sul terreno. Il suolo si sollevava e si abbassava come ospitasse un serpente sotterraneo, fino a raggiungere la vecchia fabbrica dismessa e farla tremare. Il piano non era di farla crollare, altrimenti il sole avrebbe potuto uccidere anche Kyle, ma almeno di arrecare qualche danno così da costringere i vampiri a venire allo scoperto, come bestie stanate. Ed infatti non ci volle molto prima che Vervan, Rider e Damien uscissero allo scoperto, ringhiando come leoni e mostrando i canini affilati.

“Ehm, ragazzi...” disse Tyler, assumendo una posizione di combattimento.

“Sì?” domandarono.

“Cerchiamo di uscirne vivi!”

 

Sydney e Lydia corsero all'interno dell'abitazione, mentre gli altri tre vampiri erano impegnati a lottare contro Tyler, Skylar e Cordelia che si rivelò una preziosa alleata per l'occasione. Mentre Skylar cercava di tenere a bada Rider, nemico della notte scorsa, con mosse d'aria e bombe di vento, Cordelia tentava di attaccare Vervan sfruttando la sua natura da Encantada e Tyler cercava di tener testa a Damien, sebbene la potenza e l'agilità del vampiro fossero decisamente preoccupanti.

Con scatto felino, Rider sbucò alle spalle di Skylar, lo sollevò e fece per sbatterlo violentemente a terra se non fosse stato che il ragazzo creò un cuscino d'aria che spedì al vampiro sotto forma di getto d'aria abbastanza forte da spedirlo qualche metro indietro.

“Sei banale!” sorrise Rider, balzando veloce come un gatto, sicuro dell'ormai totale mancanza di luce, mentre gli occhi umani di Skylar iniziavano ad accusarne i problemi.

“Tyler! Ci fai un po' di luce?” domandò il bruno, schivando per qualche millimetro un colpo di gomito del vampiro.

“Sono... occupato!” disse Tyler, subito dopo aver finito di rotolare per terra, spinto via da Damien. Il vampiro sferrò un calcio in pieno petto al ragazzo, ma il rosso, sebbene intontito dal dolore, sfruttò il contraccolpo per lanciargli una scarica elettrica che prese in pieno Damien, lanciandolo contro la parete della fabbrica le cui lamiere tremarono, tese come corde. Approfittando del momento libero, Tyler si concentrò e generò dai suoi palmi una ventina di globuli luminescenti che, galleggiando come lucciole, fluttuavano lungo il loro campo d'azione, illuminandolo.

Pochi metri più lontani, si sentì il ruggire di Cordelia che, pronta a dimettere le spoglie da umana, era in procinto a trasformarsi in encantada, tanto che già aveva gli occhi da rettile, gli artigli affilati al posto delle unghie e lunghe file di zanne avvelenate al posto dei suoi bianchissimi denti.

“Questo è scomodo.” disse Vervan, aggrottando la fronte. Il vampiro si lanciò contro di lei, ma Cordelia si rivelò di parecchio più agile di lui e, dopo averlo atterrato con un calcio in aria, lo colpì con i suoi lunghi artigli, fino a che Vervan non dovette spingerla via con un doppio calcio per togliersela di dosso.

“Sai, Guardiano! Capisco che tu sia venuto qui solo per riprenderti il tuo amico... ma non capisco una cosa.” disse Damien, togliendosi la polvere di dosso. “Perché vi siete divisi? Così non perderai solo il tuo prezioso guardiano del Fuoco, ma anche tutti gli altri.” spiegò Damien.

“Non abbiamo paura né di te né dei tuoi scagnozzi.” sbottò Tyler, generando una sfera d'energia.

“Infatti non sono io quello che dovete temere. È Vanessa.”

 

Sydney e Lydia salirono fino al secondo piano e lì, andando alla cieca per qualche metro, aprendo stanze e controllando armadi sempre vuoti o dismessi, trovarono, dopo quel lungo vagare, Kyle. Il ragazzo era pallido e debole e appariva incosciente, allora i due si precipitarono verso di lui, cercando di svegliarlo in ogni modo, arrivando persino a prenderlo a schiaffi. Fu solo quando Sydney gli gettò una sfera d'acqua addosso che il moro si risvegliò, sbattendo molte volte le ciglia per mettere a fuoco la vista.

“Syd... Lydia... che ci fate qui?” domandò con la voce stanca.

“Ti portiamo via.” rispose Lydia, sollevando il ragazzo insieme a Sydney e caricandosi le sue pesanti braccia sulle loro spalle.

“Non posso.” mormorò Kyle.

“È notte, non brucerai.” rispose Sydney.

“Ho detto che NON POSSO!” urlò, scaraventando a terra i suoi amici. Lydia e Sydney si guardarono allarmati. Il suono di un applauso, subito seguito da una risatina divertita, preannunciò la comparsa di Vanessa alle spalle di Kyle.

“Bravo, cucciolo.” soffiò Vanessa, accarezzando il volto del ragazzo con affetto.

Lydia flesse le dita e fece partire una trave di legno come un proiettile diretto al cuore di Vanessa, ma i movimenti della donna furono così veloci che riuscì a fermare lo stiletto a pochi millimetri dal cuore. Vanessa lo osservò con molta curiosità, per poi mettere il muso ed abbassare la testa.

“Non è stato molto carino da parte tua!” ringhiò, alzando di scatto il volto e rivelando la sua natura diabolica con lunghe zanne al posto dei canini ed occhi gialli come quelli dei gatti che risplendevano al buio.

“Non dividiamoci.” sussurrò Lydia, aiutando Sydney ad alzarsi.

 

Fu solo un attimo di distrazione e Skylar si ritrovò in netto svantaggio nella sua lotta contro Rider. Il vampiro l'aveva colpito alle spalle con una gomitata, facendolo piegare in avanti, per poi riservargli una gomitata al centro dello stomaco e lanciarlo via come una pallina da tennis con un calcio ben assestato ai fianchi. Il bruno arrancò, stordito dalla velocità e dalla potenza di quell'attacco e provò a contrattaccare, creando un vuoto d'aria in direzione di Rider, così da bloccarlo, ma il vampiro si mosse più velocemente di lui e gli riservò un pugno in pieno volto che lo fece capitolare a terra.

“Sei stanco, guardino?” domandò Rider, sorridendogli.

“Non ho neanche iniziato!” rispose Skylar e, prendendo un bel respiro, soffiò via un così potente getto d'aria che Rider si ritrovò a volare per qualche metro, arrivando a cadere di schiena per terra e lasciandosi sfuggire un lamento di dolore.

“Sei morto!” urlò, rimettendosi in piedi, imitato da Skylar.

“Prova solo ad avvicinarti!” rispose il bruno e, muovendo le braccia, iniziò a creare un piccolo vortice attorno a sé. Rider rimase a guardare affascinato quella tecnica ma, quando Skylar ritenne che il piccolo tornato fosse resistente abbastanza e glielo scagliò contro, il vampiro spalancò gli occhi e sfruttò tutta la sua velocità per sfuggire a quella centrifuga massacrante. Purtroppo per Skylar, però, la velocità del tornado non era abbastanza da raggiungere Rider e, sebbene il vampiro girasse alla larga da quel fenomeno della natura, egli si avvicinò al ragazzo, sorprendendolo alle spalle, appena ne ebbe l'occasione.

“Ritira il tornado o t'ammazzo.” sibilò Rider, afferrando il collo di Skylar, pronto a spezzarglielo in poche mosse.

“Credevo fosse il tuo obbiettivo fin dall'inizio.” sorrise Skylar ma, deciso ad obbedire alle indicazioni del vampiro, tese le mani sul tornado ed esso sparì, sfilacciandosi ed entrando nelle mani del suo evocatore. Rider, ignaro del piano di Skylar, abbassò la guardia, convinto che il bruno avesse deciso di collaborare; ma non appena per il bruno si presentò l'occasione, s'aggrappò alle braccia del vampiro e, sfruttando la forza centrifuga del vortice che aveva assorbito, iniziò a roteare con lui fino a che, entrambi, non caddero a molti metri di distanza. Skylar sfrecciò come un proiettile contro la fabbrica, ammaccando i muri con l'urto del suo corpo, mentre Rider si disperse, catapultato nel cielo.

“Non sto bene.” furono le ultime parole di Skylar, prima che le vertigini ed il dolore gli facessero perdere i sensi.

 

Sebbene il loro proposito fosse quello di rimanere uniti per resistere al meglio alla forza di Vanessa, ben presto Lydia e Sydney si trovarono divisi, l'una a combattere contro Vanessa, e l'altro a combattere contro il suo ex fidanzato.

“EX???” ringhiò Kyle con le vene del collo gonfie. Sydney annuì, sapendo che l'unica tecnica che aveva per salvare Kyle era quella di fargli perdere così tanto il controllo, di spingerlo così oltre il limite, da garantirgli poi un ritorno sui suoi passi; o almeno così sperava.

“Mi spiace, Kyle. Non ti sopporto più. In realtà non t'ho mai sopportato...” spiegò, facendo spallucce.

“Non è vero! Tu mi ami! Lo sento dal tuo freddo cuore!” ringhiò, mentre gli occhi gli diventavano sempre più gialli dalla furia.

“Amore è un parolone. Sei carino, lo ammetto, ma non sai baciare poi così bene e sei un po' una palla al piede!” spiegò, pregando che Lydia riuscisse a tenere a bada Vanessa per ancora un po' di tempo. Non riuscendo a sopportare oltre, Kyle si lanciò contro Sydney e vi atterrò sopra, immobilizzandolo a terra mentre con le mani teneva ferme le sue braccia e con il suo peso il resto del corpo.

“Io... io ti amo!” confessò Kyle con gli occhi ancora gialli da belva.

“Mi spiace per te.” disse Sydney e si prese un pugno in pieno volto, poi un altro e un altro ancora. La furia di Kyle stava crescendo velocemente, ma non era una furia assassina, era una furia alimentata dalla tristezza, dalla delusione e dal rimprovero.

“Guardami negli occhi, Syd! Guardami negli occhi e dimmi che non mi hai mai amato!” ululò, mettendosi a due centimetri dal suo volto. Gli occhi di Kyle iniziarono a tornare neri, i sue denti iniziarono a ritirarsi ma, per essere sicuri, il biondo doveva dare il colpo di grazia. I palmi delle mani di Kyle piantati nelle braccia di Sydney erano bollenti, allora, forte del fatto che Kyle era troppo sconvolto dall'accorgersi che il biondo aveva cambiato temperatura corporea, Sydney giocò la sua ultima carta. Raffreddò il cervello, rallentò il battito, raffreddò il suo sangue e tutti i suoi organi interni solo per poter così riuscire a gestire le proprie emozioni e mentire a Kyle. Dopo una manciata di secondi in cui fu costretto a raffreddarsi oltre il limite, Sydney guardò negli occhi di Kyle e sospirò.

“Non ti ho mai amato.” rispose il biondo. Kyle scoppiò in una specie di ululato e poi iniziò a piangere, accovacciandosi sul petto di Sydney come un figlio sul petto del padre, singhiozzando, ma con il volto normale: gli occhi neri e i denti di sempre.

“Io ti ho sempre amato.” pianse Kyle “Fin da quando è iniziata questa storia l'anno scorso. Eri l'unica cosa bella che mi capitava da anni.”

 

A sue spese, Lydia aveva imparato a capire quali fossero i punti di forza di Vanessa. Doveva evitare assolutamente il contatto visivo, perché l'ultima volta che aveva ceduto alla tentazione, si era vista bloccata per una manciata di secondi alla mercé della vampira; e doveva evitarne le unghie, affilate come rasoi, e la ragazza aveva molti graffi, profondi o meno, che ne testimoniavano la fatalità.

“Mi sto divertendo un sacco...” rise Vanessa, camminando verso Lydia.

“Io un po' meno...” rispose la rossa, mettendo una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, come per fare ordine. Vanessa fece per scattare in direzione di Lydia e la ragazza fece crollare parte del pavimento così da impedire alla vampira di raggiungerla. Con le travi spezzate, Lydia creò un esercito di paletti che lanciò contro la vampira, ma la donna, con eleganza di ballerina, li evitò tutti con pochi sforzi.

Sparendo nel buio, Vanessa ricomparì alle spalle di Lydia e, con un manrovescio ben assestato, la scaraventò contro la parete di cartongesso che andò in frantumi, facendola precipitare al piano terra dove Lydia, grazie ai suoi poteri, riuscì solo ad attutire il colpo di poco, creando un po' di muschio all'ultimo. Che dolore al ginocchio, sentì la rossa, e magari si era spezzata anche qualche osso, ma la paura che Vanessa potesse raggiungerla era ben oltre il dolore, perciò cercò subito di muoversi. Una mano le afferrò il mento e la sollevò di poco.

“Sei una ragazza così bella, Lydia!” annuì Vanessa, accarezzandole il volto con le unghie, creando un paio di piccoli graffi. “Così bella ed incredibilmente intelligente. Non parlo a vanvera, so quello che dico e, a differenza di altri, lo vedo. Una mente così fertile... scommetto che il tuo quoziente intellettivo è ben oltre la media, vero?”

“170” rispose Lydia con uno sbuffo.

“170? ma sei un genio!” rise Vanessa “Sarà un onore, per me, mangiarti il cervello!” ringhiò, spalancando la bocca, ma Lydia colpì a terra con un pugno e creò delle crepe attorno a Vanessa, facendola capitolare a terra insieme a molte macerie con cui Lydia non ebbe affatto timore di risparmiare.

“SYD!” urlò Lydia, e poco dopo comparve il biondo con Kyle. “Riempi d'acqua questa fossa e poi congelala!” disse la rossa, cercando di rimettersi in piedi ma cadendo per il dolore. Sydney obbedì, mentre Kyle, muto e con gli occhi gonfi, prese Lydia in braccio.

 

Tyler e Damien si scambiarono uno sguardo feroce ma allo stesso tempo affannato. I due si erano combattuti fino ad adesso ed erano stanchi, sebbene non fossero ancora pronti a darsi alla sconfitta, o parità, ed erano di gran lunga più determinati a scontrarsi ancora.

“Sei un osso duro, Guardiano.” lo apostrofò Damien, asciugandosi il sudore dalla fronte, mentre tutte le ustioni provocate dagli attacchi di Tyler iniziavano a pulsare dolorosamente.

“Anche tu.” ammise Tyler, passandosi l'avambraccio sulle labbra per asciugare un rivolo di sangue dal labbro spaccato.

“Facciamo che allora ti propongo una cosa intelligente?” domandò Damien, avvicinandosi a ciondoloni verso il rosso. Tyler si mise sull'attenti, pronto a scattare ad un solo movimento accennato del vampiro, ma per molto tempo Damien camminò e basta.

“Non ho niente da spartire con te, Damien. Andate via!” rispose, piccato.

“Ma noi abbiamo bisogno della Chiave, Tyler! Della Chiave e del Cuore!” spiegò, facendogli il verso con la voce miagolante.

“E se invece lasciaste perdere la Chiave e per Vanessa non provi a chiedere a qualche specialista di vampiri? Magari trovi uno sciamano bravo...” scherzò Tyler, facendo sorridere Damien che si perse un momento a guardare la luna.

“Facciamo così, allora... o mi dai il cuore di Kandrakar...”
“Oppure?” domandò Tyler, e Damien gli sorrise e sparì nel buio, ricomparendo solo per lanciare Tyler contro una parete e schiacciarlo con il suo peso così che il ragazzo non riuscisse a muoversi.

“Oppure mi dai il tuo!” sibilò, spaccandogli il petto col la mano.

  
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