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Autore: lxuryslxuis    15/01/2016    0 recensioni
Harry e Louis sono gli esatti opposti, ma si attraggono
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Yaoi | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Harry alzati da quel letto!- mia madre stava urlando dal piano di sotto con un linguaggio alquanto gentile ed educato. 
-Sei già in ritardo ed è solo il primo giorno di scuola!- 
Tenevo gli occhi chiusi e cercavo di non ascoltarla, ma fu lei a spalancare la porta della mia camera e guardarmi malissimo.
-Gesù, se non ti ammazzo adesso non ti ammazzo più- si stava avvicinando troppo con uno sguardo che di dolce e tranquillo non aveva nulla.
-Sono sveglio! Sono in piedi!- dissi velocemente sedendomi sul letto mettendo le mani in vista come in segno di arresa.
-Ammiro il tuo tono e modo di parlare a quest'ora, mamma- Si sedette vicino a me sbuffando e guardandomi.
-Ti prego Harry, almeno questo ultimo anno di liceo, fammelo passare decentemente, ok?- 
la guardai con un sorriso finto mettendole una mano sulla spalla.
-Ogni tuo desiderio è un ordine, consideralo fatto- le dissi per poi alzarmi e aprendo la porta per andare in bagno.
-Non farai ciò che ho detto vero?- disse urlando un po' con tono sconfitto.
-No- risposi urlando e sbattendo la porta del bagno.

Presi lo zaino e salutai mia mamma dandole un bacio sulla guancia.
-A più tardi- era veramente tardissimo e iniziai a correre verso la porta, l'ultima cosa che sentì dire da mia madre fu 
"fai il bravo".

Stava passando il bus, quello che mi avrebbe fatto arrivare in 'orario' a scuola, e da lì iniziò la prima corsa dell'anno.
Stava ripartendo e urlai bestemmie di ogni tipo all'autista, ma questo all'ultimo si fermò.
Salì sul bus con il fiatone, mi tenevo una mano sul petto ed ero piegato, tossivo di tanto in tanto, correre con l'asma non è sempre una buona idea.
Andai a sbattere contro qualcuno dato che barcollavo un pochino ma chiesi subito scusa.
-Sta più attento- mi rimproverò una voce maschile  che non aveva volto. 
-Amico ti ho chiesto scusa- risposi girandomi verso di lui.
-E a me non interessa, c'è già gente che emana un odore tutt'altro che gradevole, non è necessario anche avere ragazzini che mi vengono addosso.-

Sgranai un po' gli occhi per la sua risposta.
Gesù calmati, manco ti avessi puntato una pistola alla tempia. 
Lo squadrai da capo a piedi, doveva essere qualcuno di importante.
Giacca e cravatta scuri, camicia bianca perfettamente abbottonata, scarpe lucide e valigetta rigorosamente nera nella mano sinistra, corpo perfetto, capelli ordinati, occhi azzurri, mascella ben segnata, naso perfetto, pelle chiara e non dimentichiamoci dell'accenno di barba.

Beh, e fu così che Harry Styles trovò il principe azzurro sul bus.

Dopo avergli fatto uno scanner completo, replicai.
Quando mai sto zitto.

-Se è per questo non c'è neanche bisogno del principino che ti rompe i coglioni alle otto di mattina- risposi a tono, come ero bravo a fare e lui non mi guardò affatto bene. 

-Sento l'odore di Harry Stylesss!- sentì urlare un po' distante da me, ma riconobbi subito la voce e sorrisi istintivamente.
-E Niall Horan, Niall Horan dov'è!- urlai in risposta tipo curva nord con un braccio alzato.
Niall è il mio migliore amico, lo conosco dalle medie e sono davvero fortunato ad averlo al mio fianco. 

La prossima fermata era la mia, scesi di fretta per andare da Niall, che si presentò a braccia aperte e con un sorriso a trentadue denti.
Corsi ad abbracciarlo.
-Oh amico mio, come stai?- dissi dandogli manate sulla spalla.
-Alla grande, mi sei mancato lo ammetto- 
-Anche tu, sai che noia qui tutto solo- risposi asciugandomi una finta lacrima.
-Entriamo va- ridemmo all'unisono e entrammo nell'edificio che avremmo visto per ben nove lunghi -lunghissimi- mesi.

**********

Primo giorno nel nuovo ufficio iniziato di merda.
Partendo dal fatto che la mia bellissima Audi era in officina perché giusto il giorno prima aveva avuto un guasto al motore e bla bla bla, boh non me ne intendo.
Quindi, tra l'auto in officina, prendere un pullman pieno di gente orripilante direi che si, la mia giornata era iniziata veramente di merda.

-Oi Liam- mi avvicinai sbuffando al mio amico/collega mentre posavo la mia valigetta sulla scrivania. 
-Oh Louis- disse girandosi con dei fogli in mano e guardandomi.
-Che faccia hai?- fece una risatina.
-C'è da piangere- dissi buttandomi sulla sedia girevole e massaggiandomi le tempie.
-Addirittura, guarda quanto lavoro, per questo c'è da piangere- buttò i fogli sulla sua scrivania e li fissò mettendo le mani sui fianchi sbuffando.
-Hai preso il bus stamattina?- gli chiesi.
-No?- disse tipo con fare ovvio.
-Bene allora stai zitto- replicai avvicinandomi alla scrivania e sfogliando le varie carte.

Passò fin troppo lentamente la giornata, ma lavorai tranquillo e facendomi i cavoli miei, sorseggiando caffè per tenermi sveglio.

Da stamattina mi ero calmato parecchio, cioè era solo il nervoso del lunedì mattina e il pensiero dell'auto rotta, ma non ero così stronzo come mi sono presentato a quel ragazzino.

Ripresi il pullman, l'orario era quello dell'uscita di scuola, quindi sperai un po' di rincontrare il ragazzo riccio per almeno scusarmi riguardo al comportamento avuto quella mattina.

Mi feci spazio tra la gente per avere un appoggio e non cadere come un cretino.

Stavo guardando un po' la gente quando notai il ragazzo di stamattina seduto con le cuffie nelle orecchie mentre muoveva la testa a ritmo.

Sorrisi leggermente.

Aveva un posto libero vicino a lui così decisi di accomodarmi.
Dopo qualche minuto decisi di parlare.

-Ehy- dissi guardandolo.

Niente.

-Scusami?- riprovai.
Gli tolsi una cuffia e lui si girò di scatto irritato.

-Ehy amico- mi disse squadrandomi.
Forse cercava di ricordarsi dove mi avesse già incontrato.
-Oh mi ricordo di te, cos'hai adesso? Ti dà fastidio la musica?- rispose con un sorriso finto.

Lo guardai con lo stesso sorrisino menefreghista.

-Veramente sono venuto qui a scusarmi riguardo al comportamento che ho mostrato stamattina- 
dissi incrociando le gambe.

Mi guardò quasi come se fossi un alieno.
Dopo avermi fissato per qualche secondo, replicò.

-Oh beh, non mi capita spesso che qualcuno si venga a scusare per un comportamento avuto nei confronti di un estraneo- disse schiarendosi la gola e mettendosi composto.
-Ma siccome mia madre mi ha educato bene, voglio scusarmi per il comportamento avuto stamattina e accetto le tue scuse- disse guardandomi sorridendo.

Lo guardai di rimando e mi ipnotizzai un attimo guardandolo bene.
Capelli ricci con un ciuffo tirato all'indietro, occhi verdi splendenti, sorriso mozzafiato.
Madonna è bellissimo. Avrà si e no diciannove anni ma è di una bellezza disarmante.
Ingoiai un groppo che mi si era formato in gola.
Era educato e gentile, il ragazzo dei sogni, insomma. 

-Scuse accettate- dissi di rimando.
-Sarà stato l'effetto del Lunedì- ripresi dopo poco per non abbandonare lì la conversazione che si era creata.
-Oh sì, il lunedì fa schifo- mi disse con quella voce da bambino che mi fece sorridere all'istante.

Fissai anche il suo profilo, finché non si girò per riprendere a parlare.

-Pensa che stamattina mi hanno interrogato in due materie, il primo giorno di scuola, sono già stanco- si lamentò, ma lo ascoltavo, mi piaceva la sua voce e quindi ascoltai tutta la sua giornata, mi parlava come se ci conoscessimo da anni, ma alcuni pezzi me li persi perché ero troppo preso a guardarlo mentre muoveva la bocca e sorrideva guardandomi, era tipo tutto a rallentatore e avrei voluto non finisse mai, ma.

-Bene, io devo scendere- mi risvegliò dalla mia paralisi mentre metteva apposto il suo zaino.

Si stava alzando per andare alla porta del bus, ma prima di scendere si girò verso di me e mi fece uno sei migliori sorrisi. 

-Ricordami il tuo nome- mi disse puntandomi un dito contro.
-Sono Louis, ma non te l'ho mai detto prima- risposi facendo un risolino.
-Giusto! Louis, memorizzato, buon proseguimento di giornata allora. Io sono Harry!- disse sventolando la mano prima che il bus chiudesse le porte e riprendesse il suo tragitto.

Harry. Memorizzato.
  
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