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Autore: LadyFrenny    15/01/2016    0 recensioni
Prima o poi tutti seguono la propria strada nella vita.
Ma se viene dirottata in qualcosa di più grande?
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molti miti furono scritti sulla nascita della vita e dell'esistenza stessa, senza alcuna connessione a ciò in cui crediamo oggi.
La grande religione politeista di tutti i tempi antichi, si allontanava sempre di più dagli ideali di vita e rispetto dell’essere umano, verso coloro che vengono citati in tutto il loro splendore nella raccolta di libri mitologici. Tutti questi sono presi come spunto anche per frammenti di storie avvincenti come i grandi poemi Omerici, che aiutarono inoltre alla creazione di quello Virgiliano.
L'uomo ha sempre sostenuto il suo 'vedere per credere' e tutto ciò che fu raccontato e poi successivamente riportato su documenti concreti infatti, non bastarono per dire:' il mondo fu creato da ciò'.
Quelle leggende narrate di padre in figlio un fondo di verità dovevano avere, ma molte cose furono modificate nel tempo, riportando solo l’essenziale dato per vero, con molti passaggi aggiunti in seguito senza alcun ritegno, modificando la vera storia degli Dei ma a volte capitato anche per puro errore. Solo a causa di ciò l’uomo sentì il bisogno di riportare questi miti, passatempo di tutti i giorni per i nostri avi, su qualcosa che potesse conservarli così com'erano per il futuro.
Una volta si pensava di lasciare un segno nella storia solo per ricordare l’esistenza di un qualcosa passato, anche per dire un ‘guardati in dietro, se esisti è perché prima ci siamo stati noi’, un qualcosa che ti da una ragione di vita, anche se il mistero più grande è proprio questo.
Cos’è la vita? Ecco il dilemma principale di ogni mito, il quale tenta di dare una spiegazione irrazionale (possibile definizione data da noi) a ciò che siamo e dove viviamo. Per quanto strano, le persone avevano bisogno di rispondere alla loro curiosità con quelle semplici leggende di Dei che si scontrano e danno origine a tutto ciò che si vede al nostro occhio, compreso ciò che si percepisce al nostro tatto. Difficile a dirsi il perché di questi Dei si siano mostrati a dei comuni mortali, ma una semplice spiegazione era anche che in fondo, loro volevano dei semplici sottoposti che li venerassero. Dire che ai loro occhi, di questi comuni mortali, erano un qualcosa di nettamente superiore era poco.
Piano-piano le persone cominciarono a pregare queste Divine figure, donando loro tutto quello che fosse ritenuto degno di essere ricevuto. Queste entità raffigurate su statue, addirittura vennero ospitate da grandi strutture chiamati Templi;
Il più ricordato era il Partenone dedicato ad Athena nell’aria sacra di Atene, la città protetta da essa. Circondato da altri tempietti di minore importanza, esso risaltava su tutta l’acropoli, pronto a ricevere le future processioni dedicate alla Dea, protettrice della sapienza, della saggezza, della tessitura ed in generale dell'artigianato e degli aspetti più nobili della guerra. Come la città prima accennata, anche le altre cercavano di avere un proprio patrono che li proteggesse dalla furia scatenata e spietata che era la guerra, la sopravvivenza ad eventuali scosse della natura, o anche detta della madre Gea. Non solo accadeva ciò, ma come in questo caso anche gli dei si battevano per avere una propria città da proteggere, come sempre in questo caso, un mito racconta della prova dei doni che avvenne ad Atene, fra Nettuno e la Dea, in modo tale che il vincitore potesse diventarne patrono. La schiacciante vittoria ti Atena fu decisa a seguito dell’inutile dono di Nettuno, ovvero semplice acqua Marina sgorgata da una pietra, contro L’ulivo donato della dea con il quale la plebe potè inventare il famoso pane con le olive. Fuori un portico del tempio viene conservata quella pietra in ricordo del tridente che la perforò ed anche l’ulivo, l’oggetto vincitore della sfida divina.
Nella nostra era invece, tutto questo non ha nemmeno più valore compreso ciò che prima si tramandava di generazione in generazione in accurati dettagli: i miti.
Ormai nessuno credeva più in questo.
Si può confermare che le persone non credano più in niente, chi può dire se sia giusto o sbagliato?
Solo poche persone ancora sperano in qualcosa con il cuore solo per avere un punto di riferimento, per poter andare avanti, l’uomo di natura è sempre stato costretto a credere. Adesso però, Perchè credere in qualcosa come gli Dei e i loro terribili e devastanti atti?
Ognuno crede in ciò che lo aggrada di più, basta che non vada oltre i limiti della fantasia più sfrenata come i greci. Oh andiamo a che serve oggi studiare quelle storie con atti di sclero mentale, partorite da povere menti di persone che si sentivano sole a questo mondo?
Tutte quelle costruzioni dalle accurate strutture architettoniche, con quei fregi ben divisi solo a volte, con alto rilievi che raccontavano anche essi storie, guarnivano dal basso il timpano con il racconto principale ed il Dio glorioso al centro in tutto il suo splendore a cui era dedicato il tempio. Molti si ergevano su quelle terre maestosi, unici nel loro genere, ognuno raccontava la propria storia e lo sviluppo che quegli architetti compievano nel tempo. Come il grande tempio di Zeus ad Olimpia o il tempio di Apollo. Entrambi con maestosità ed eleganza spopolano nelle città nel loro angolino, dimostrando la grandezza di chi era dedica.
E come scordare quelle statue a tutto tondo dell’era Classica? Ben scolpite eseguite alcune in marmo ed altre più perfette grazie al bronzo, con decorazioni eseguite anche con l’argento o dalle preziose sembianze come le Crisoelefantine, le quali potevano sfoggiare un corpo ricoperto di diamanti che la rendevano preziose.
Tutto ciò ormai .. non aveva significato.
   
 
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