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Autore: Dragana    15/03/2009    27 recensioni
Lo so, lo so che non può essere possibile; Rosalie Hale è scomparsa nel 1933, e se anche fosse ancora viva il suo aspetto non sarebbe certamente quello della foto che la nonna ha di lei sul comò. Anzi, che aveva.
Nonna Vera se n'è andata pochi giorni fa.
Ed al suo funerale c’era Rosalie Hale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HO VISTO ROSALIE HALE

Ho visto Rosalie Hale.
Lo so, lo so che non può essere possibile; Rosalie Hale è scomparsa nel 1933, e se anche fosse ancora viva il suo aspetto non sarebbe certamente quello della foto che la nonna ha di lei sul comò. Anzi, che aveva.
Nonna Vera se n'è andata pochi giorni fa.
Ed al suo funerale c’era Rosalie Hale.
Sono una donna pratica; insegno inglese, tiro avanti una casa ed ho una famiglia, non credo ai fantasmi e non ho mai avuto le visioni. Motivo per cui non ho ancora parlato di questo a mio marito e ai miei figli, ne’credo che lo farò.
Che mai potrei raccontargli?
Tra le fotografie che la nonna teneva sul comò, le solite foto del suo matrimonio, di genitori e suoceri deceduti, di papà e gli zii da piccoli, dei nipoti e pronipoti, c’era quella della sua migliore amica: la foto in seppia di quella che probabilmente fu la ragazza più bella che mai il buon Dio abbia mandato in terra. Diciotto radiosi anni di fanciulla, capelli chiari sotto il vezzoso cappellino, intensi occhi felini. Viola, diceva la nonna. Se in televisione c’era Elizabeth Taylor, indicava i suoi occhi e diceva che erano come quelli di Rosalie. Troppo bella, sospirava, la bellezza è una maledizione, e ci scrutava per assicurarsi che non fossimo maledetti dalla troppa bellezza. Non lo siamo mai stati, tra parentesi, il marchio di fabbrica della mia famiglia sono i riccioli neri e le fossette. Ma comunque.
L’ultima a vedere Rosalie Hale fu proprio nonna Vera. Rosalie era andata a farle visita nella casa dove viveva appena sposata col nonno; a quanto pare adorava i suoi due figli, all’epoca erano nati solo zio Henry e papà, e non vedeva l’ora di avere anche lei una famiglia. Per il momento aveva un fidanzato, precisamente Royce King, il figlio del direttore della banca dove lavorava il signor Hale, che la ricopriva di fiori e regali; e, tanto per completare la favola, avrebbe sposato il suo principe azzurro una settimana dopo quel giorno. Di quello avevano parlato, ricordava la nonna: della vita meravigliosa che Rose sognava, del destino generoso che l’attendeva: lei si sarebbe sposata in grande, perché era bella. Era una regina, era giusto che sposasse un re.
Si accomiatò al tramonto; i nonni si offrirono di accompagnarla, ma lei non volle. Avrebbe fatto una passeggiata, casa sua era vicino, non era così tardi. “Non preoccuparti per me”, le disse. Nonna Vera non se lo perdonò mai. “Stai con la tua famiglia”, le disse. Nonna Vera, fino all’ultimo respiro, ha obbedito a quell’ordine.
Rosalie a casa non ci arrivò mai.
La famiglia Hale fece di tutto per ritrovarla, inutilmente. Scomparve senza lasciare traccia.
Inizialmente pensarono ad un rapimento, ma nessuno si fece vivo per reclamare un riscatto. Poi si fece strada l’ipotesi di una fuga o di un suicidio, ritenuta assolutamente inverosimile da quanti conoscevano Rosalie. E, a questo punto, la faccenda assunse i contorni del delitto. Qualche mese dopo, in cinque giorni, anzi cinque notti, morirono sette persone. L’ultimo ad essere ucciso, perché di omicidio si trattava, insieme ai due uomini che aveva assunto come guardie del corpo, fu Royce King, il fidanzato della ragazza scomparsa. Ad un indagine approfondita risultò che anche le altre quattro vittime conoscevano Royce King. Qualcuno voleva vendicarsi dei King? Royce si aspettava forse qualche pericolo, dal momento che aveva pensato di munirsi di guardie del corpo? E in tal caso, perché non ne aveva fatto parola con nessuno? Nonna Vera era convinta che Royce e i suoi amici avessero dei traffici loschi, oppure che i King avessero pestato qualche piede di troppo e la scomparsa della giovane fidanzata del primogenito fosse stato una sorta di macabro avvertimento; d’altra parte la Grande Crisi era in atto, la loro famiglia si era evidentemente arricchita sulle spalle di qualcuno, ed è probabile che fu la povera Rosalie ad andarci di mezzo.
Un altro fatto strano, che nonna ricordava ma che all’epoca non venne preso in considerazione, fu che immediatamente dopo la scomparsa di Rosalie il dottor Cullen se ne andò con la sua famiglia. Non che il dottore avesse qualcosa a che fare con i King o gli Hale, almeno per quel che se ne sapeva, ma secondo nonna Vera erano una famiglia strana, lui, la moglie e suo fratello minore: bellissimi, giovani, poco inclini alla vita mondana. Cortesi ma distaccati. E stranamente Rosalie scompare, loro se ne vanno in fretta e furia dalla città, e Royce King e i suoi amici vengono uccisi. Chissà, forse al giorno d’oggi le indagini avrebbero portato a dei risultati, ma nel 1933 nessuno arrivò a nulla di concreto.
Ad ogni modo nonna Vera non aveva mai dimenticato Rosalie Hale e le promesse non mantenute che la vita le aveva fatto, ed ogni tanto parlava di questa amica bellissima scomparsa nel nulla.
Pochi giorni fa se n’è andata, un mese esatto dopo il nonno, dopo aver, come diceva, “sistemato tutto”, circondata dalla sua vastissima famiglia. Ed al suo funerale c’erano moltissime persone, venute a salutarla ed a ricordarla con l’amore che ha seminato in vita.
E ripeto, giuro, c’era Rosalie Hale.
Non è che ce ne possono essere due così in un secolo; non l’avrei neppure vista se non mi fossi allontanata dalla folla, spinta dalla mia insofferenza verso abbracci, strette di mano e condoglianze. Stava in disparte, al fianco di un uomo, vestita con un sobrio abito nero e un cappello. Lo stesso corpo flessuoso della fotografia, lo stesso viso felino, ma non la stessa bellezza: la visione, il fantasma, quel diamine che era, era addirittura più bella di come apparisse nell’immagine che conoscevo di lei. Mi ci sono avvicinata, perplessa, e l’ho chiamata per nome.
Ha sobbalzato. Era tangibile, concreta, per quanto assurdamente divina. L’arcangelo Michele. Remedios la bella. Beatrice. Ha detto che sbagliavo, che l’avevo scambiata per qualcun’altra, e la razionalità continua a dirmi che è sicuramente così. Però in quel momento, con la mente ottenebrata dal senso di dolore e di perdita, ho insistito. Le ho detto che nonna Vera non l’aveva dimenticata, e che era sempre stata con la sua famiglia, come lei stessa le aveva raccomandato. Una smorfia di dolore ha attraversato il viso del fantasma, un singhiozzo senza lacrime. Però mi ha guardata dritta in faccia, ed ha insistito. .
-Si sbaglia signora, davvero. Non sono la donna che pensa lei.- I suoi occhi non erano viola, ma dorati, come quelli di un gatto.
Poi ha preso a braccetto l’uomo che l’accompagnava (Un ragazzo, ho notato. Con i riccioli neri e le fossette.) e si è allontanata veloce verso l’uscita del cimitero. Lui si è girato, ad un certo punto, e posso giurare che mi abbia sorriso, facendomi un impercettibile cenno di assenso col capo.
Sono certa che fosse Rosalie Hale, e che io non sono solo una donna sconvolta dalla perdita di una delle persone che ho più care.
Sono certa che sia venuta a salutare la sua migliore amica. Sono certa che nonna Vera sarebbe stara felice di sapere che qualcuno ha detto a Rose quello che non ha potuto dirle da se’.
Magari è vero.
Che ci sono più cose in cielo e in terra di quante se ne sognano nella nostra filosofia.





















Edit del 15 maggio 2009:Fanfiction partecipante al contest di Pretty_Fairy "Pulizie di primavera". Rosalie mi da sempre grandi soddisfazioni e, come direbbe lei, non può essere altrimenti!
Pregasi notare la finezza del bannerino seppiato by Pretty_Fairy... mille grazie!
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