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Autore: Addison_for_life    15/01/2016    2 recensioni
Derek, dopo il tradimento di Addison, è scappato a Seattle, ha incontrato Meredith e si è rifatto una vita.
Ma cosa pensa il nostro dottor Stranamore quando la moglie ricompare all'improvviso?
Una storia introspettiva sui pensieri di Derek alla fine della 1x09
Spero tanto vi piaccia ;)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Derek Sheperd, Meredith Grey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Sono seduto nell’atrio dell’ospedale e sto sistemando al computer le cartelle cliniche di un paio di pazienti. Cioè, dovrei farlo. In realtà sto fissando il monitor del portatile mentre la mia testa vaga per i fatti suoi, incuranti di ciò che le sto dicendo da più di mezzora ormai, ossia che non ha ragione di preoccuparsi e che deve lavorare. 

Oggi Richard ha scoperto di me e di Meredith. Sostiene che non è corretto, quello che sto facendo. In realtà neanch’io penso sia giusto, specie nei confronti di Meredith. Ma andare a letto con il migliore amico del marito è forse giusto? Tornare a casa e trovare tua moglie nuda avvinghiata al tuo migliore amico, a quello che consideravi un fratello, altrettanto nudo, e per di più sul tuo letto, in camera tua, è forse giusto? Se ciò era giusto lui si era fatto una pessima idea di cosa fosse corretto e di che cosa fosse sbagliato. Quando in quella sera di pioggia ero tornato a casa l’unica cosa che avrei voluto era stringersi a letto con Addison, con mia moglie, con la donna che amavo, e stare lì a chiacchierare e a coccolarsi fino a che non ci fossimo abbandonati al sonno, stretti l’uno nelle braccia dell’altra. E invece no. Ciò non era possibile. Quando avevo capito cosa stava per succedere, prima della rabbia aveva provato una fitta assurda di dolore, una fitta che l’aveva lasciato senza fiato, per un millesimo di secondo avevo pensato di uscire e rientrare alcune ore dopo e fare finta di niente, ma nel momento stesso in cui avevo formulato il pensiero avevo capito che non poteva farlo, che non era giusto nei suoi confronti. Quindi avevo aperto la porta della camera, e lì il mio dolore si era trasformato in ira, vedendo quei due corpi nudi non ho capito più niente, ho cacciato Mark fuori di casa e senza degnare Addison di un’occhiata ho preso alcuni dei suo vestiti, presi totalmente a caso ovviamente, e gli avevo buttati fuori dalla porta, poi ignorando i piagnistei della donna aveva buttato fuori anche lei, salvo poi pentirmene, farla rientrare ed andarmene io stesso.

Ed ero arrivato a Seattle, e dopo un po’ avevo incontrato Meredith, quella sera al bar. Mi era sembrata bella, decisamente molto bella, e mi era seduto vicino a lei, avevamo cominciato a parlare e a bere sempre di più, fino a che il mattino dopo non mi sono ritrovato nudo nel pavimento della ragazza, la quale senza mezzi termini mi aveva buttato fuori di casa.

Ma in quella casa ho lasciato qualcosa di me, in quel pavimento mi sono reso conto che potevo dimenticare Addison, in quel momento era svanita la rabbia che mi ero portato con me da New York

E, quando avevo rivisto Meredith in ospedale, avevo capito subito che lei per me non era la storia di una notte da ubriachi, con lei tutte le angosce post-tradimento scomparivano. Così avevo insistito, avevo insistito sempre di più, e sono riuscito nel suo intento, ora io e Meredith stiamo insieme ed io sono, per la prima volta dopo tanto tempo, felice e rilassato.

O, per lo meno, ero rilassato fino a qualche ora fa. In questo momento temo che Richard possa chiamare Addison e farla venire da New York solo per fare dispetto a me. Ma che dico mai? Sto diventando paranoico.

Addison. Oggi ha provato a chiamarmi, e non poche volte. Le ho sempre messo giù senza rispondere. Ma che vuole, tradirmi con il mio migliore amico e chiamarmi subito dopo come se niente fosse? Mentre mi faccio questa domanda, realizzo che oggi non è “subito dopo”. Dannazione, sono passati due mesi da quella notte di pioggia. Ma come è possibile? Mi sembra ieri. Riesco a rivivere la scena come se la stessi vivendo in questo preciso momento, e all’improvviso ricompare l’ira che avevo messo via quando o incontrato Meredith. Solo che non è più solo ira. E’ anche nostalgia. Meredith è perfetta per me, ma Addison è Addison. Mi mancano i momenti con lei. Ora, mi manca tutto di lei. Vorrei solamente averla qui, stringerla, baciarla, e ancora e ancora, voglio stare a coccolarmi con lei fino all’alba. 

Il rumore di una sirena mi distoglie dai miei pensieri, ora mi vengono i brividi solo al ricordo di quello che ho praticamente sognato ad occhi aperti. Addison mi ha tradita con il mio migliore amico, mi ricordo. E Meredith è mille volte migliore di lei. Questa storia di Richard mi sta dando alla testa. Anzi, mi riprometto che devo chiamarla, un giorno e l’altro. Voglio divorziare prima che la mia dolce specializzando scopra che sono sposato. O mio Dio! E se Richard glielo stesse dicendo, magari in questo stesso momento?

Se Meredith sapesse la verità sarebbe la fine. Non oso immaginare che cosa farebbe. Probabilmente mi cancellerebbe dalla sua vita. E non nego che ne avrebbe ragione. Si, devo assolutamente chiamare mia moglie per il divorzio. Poi mi inventerò una scusa, volerò a New York, firmerò quei dannati documenti e tornerò qui a Seattle, dove potrò veramente ricominciare. Chiudo gli occhi. E’ un piano perfetto.

No, è un’idea stupida. Mamma mia, che ho stasera che continuo a contraddirmi? Comunque sia, è effettivamente una pessima idea. La peggiore fra le tante di stasera direi. Dopo la mia sorta di… fantasia?… su Addison, ovviamente, mi ricordo.

E quindi come esco da questa situazione assurda? Forse la soluzione migliore sarebbe dirlo a Meredith. Non la prenderà bene, affatto, ma se le spiego tutta la storia e le assicuro che sto per divorziare, sospetto che in qualche giorno mi perdonerà. Un attimo. Il divorzio. Volente o nolente, Addison la devo chiamare  comunque. Ma la conosco abbastanza bene da sapere che non farà troppe storie sul concedermi il divorzio. Magari insisterà per farsi dare un’altra possibilità, ma mi prometto che mi opporrò, anche dovessi spezzarle il cuore. Mi dispiacerebbe un casino per lei ma, mi ricordo, è stata lei la prima a spezzare il mio. O forse no? Mi sto rendendo conto che forse un o’ è stata anche colpa mia, quello che è successo. Effettivamente, negli ultimi mesi la stavo un po’ trascurando, ma non volontariamente, ero sovraccaricato di lavoro, mi giustifico. E certo, se si sentiva esclusa, più che andare con Mark doveva parlarmi, dovevamo parlarne insieme, io la amavo, la amavo con la stessa passione di quando l’avevo conosciuta, anche se la ignoravo. Forse, se glielo avessi detto, tutto questo non sarebbe successo. Mi concedo di dimenticarmi per un attimo che sono felice con Meredith, e mi chiedo cosa avrei potuto fare per far funzionare al meglio il mio matrimonio, prima che crollasse tutto come un castello di carte.

Si, avrei decisamente dovuto parlarle di più. Avrei dovuto accettare molto meno lavoro. A me non pesava, ma mi rendo conto solo ora che ignoravo completamente chi mi stava intorno, Mark ed Addison compresi. Ma che mi era successo? Ero sul serio io? Mi sto di muovo abbandonando alla malinconia… mi mancano quei due, mi mancano le giornate in ospedale che non pesavano, quando ero con le persone che amavo…

No, non posso permettermi di fare questo genere di pensieri. E’ ingiusto nei confronti di tutti. Io sono felice con Meredith, sul serio, e l’unica spiegazione logica per cui stasera ho quest’improvviso rimpianto di Addison è perché ho passato con lei tutta la mia vita da adulto, e con Mark anche quella da bambino, e non è mai facile dimenticarsi totalmente di qualcuno, anzi è impossibile, anche se quanto qualcuno ti ha fatto il più grande torto possibile… Mi sto cominciando a rendere conto che forse non voleva ferirmi, ma qualsiasi pensiero passasse per la testa di mia moglie, quella sera, certo io non ci sono rimasto affatto bene, anzi, stavo tutto il contrario di  bene.

Mi rendo conto che il monitor del computer, dopo un po’, annoia. Devo mettermi seriamente a lavorare, appena posso parlerò con Meredith e deciderò con lei il da farsi. Tutto molto semplice. Sto finalmente cominciando a sistemare sul serio quelle cartelle, quando vedo Meredith che si avvicina. Capisco che è il momento giusto per dirglielo. La saluto, e passo subito al punto.

-Meredith, dobbiamo parlare…-

-Prima il vino- replica lei con un sorriso, -e poi parliamo..

-Che fai, prima mi ubriachi e poi mi seduci?- Le chiedo scherzosamente,mentre mi alzo per aiutarla ad infilarsi nel cappotto. Manco a dirlo, mi sono già quasi scordato cosa dovevo dirle. Ma solo quasi fortunatamente.

-Peso che potrebbe piacermi l’idea…- 

-Anche a me.- Ecco, ora decido di rimandare la conversazione fa domani. 

Mi giro, quasi istintivamente, mentre entrambi ridacchiamo, e in questo momento tutte le preoccupazioni di poco prima sono scomparse. Voltandomi, però, vedo qualcuno che non dovrebbe essere qui. Che dovrebbe essere dovunque, ma non qui. Il cuore mi balza a mille. I capelli rossi, leggermente mossi, le ricadono morbidi sulla pelliccia, la pelliccia che le regalò Archer per Natele qualche anno fa, noto, e danno risalto alla sua pelle candida. E gli occhi… sono due piccoli cristalli azzurri che si avvicinano sempre di più. La vedo sorridere, ma non è il suo sorriso più vero. Ciò nonostante, lo porta veramente benissimo. L’unica cosa a cui riesco a pensare e a quanto bella è. Poi mi ricordo di Meredith. Le stringo il braccio. -Meredith, mi dispiace tanto…-

Mi guarda in maniera interrogativa, ma non ho il tempo di darle spiegazioni. Lei si è fatta sempre più vicina. Ora è a pochi passi da me, e posso notare che sta guardando in maniera curiosa Meredith. Mio Dio, non farlo! Penso. Ovviamente, so che non la fermerò mai. La conosco, oh eccome se la conosco. Vedo che indossa la fede. Eh beh, che mi aspettavo? 

Nonostante in questo momento io senta la voglia si girarmi e scappare, decido di prendere la parola per primo.

-Addison.- Mi sorride, sinceramente, questa volta. -Che cosa ci fai tu qui?- Cerco di mascherare la tensione, faccio finta di star salutando solo una vecchia conoscenza, ma non so quanto la mia maschera possa funzionare.

-Lo sapresti- sussurra lei, con la sua voce da finto angelo, trapassandomi con quagli occhi che non hanno ancora finito di stupirmi -se ti fossi preso la briga di rispondere ai miei messaggi.- Mi sorride ancora una volta, poi ignorante delle mie silenziose suppliche, si volta verso Meredith. Non riesco a staccarle gli occhi di dosso, ma faccio un piccolo sforzo e realizzo che le sta stringendo la mano. Sparisce immediatamente la compassione che ho provato per lei solo qualche minuto fa. 

-Salve!- Esclama, sempre senza smettere di stringerle la mano. Sarebbe il momento giusto per voltarmi e scappare, e sono realmente intenzionato a farlo, ma non posso lasciare mia moglie e la mia fidanzata da sole. E poi sarebbe parecchio villano, verso Meredith ovviamente.

-Sono Addison Sheperd- continua. Chiudo gli ochhi. Il peggio deve ancora avvenire, eppure sono già distrutto ora.

-Sheperd?- Chiede Meredith, incominciando ad intuire, forse, che è la donna che si ritrova davanti

-Si.- conferma Addison. Capisco che lo sta per dire. -E tu devi essere quella che scopa con mio marito…

Meredith, stravolta, si volta verso di me, come se potessi smentire tale informazione, ma la mia espressione colpevole non la aiuta.

Mi rivolto verso Addison, e cerco di dirle che Meredith non sa niente e che non è con lei che se la deve prendere, ma le parole non mi escono di bocca. La specializzanda, nel frattempo, è scomparsa.

Chiudo gli occhi. Non ho la più pallida idea di come finirà questa conversazione. Mi ricordo che Addison era solita ricordarmi di non rimandare a domani quello che puoi fare oggi. Avrei tanto voluto darle ascolto, e confessare la verità a Meredith molto tempo fa. Ma ormai è fatta.

Non piangere sul latte versato, mi direbbe Addison. Chissà a che sta pensando in questo momento. Anche lei mi sta fissando. 

Stacco lentamente i miei occhi dai suoi, e apro la bocca per parlare.

Non so ancora cosa le dirò, ma quello che so è che io e lei dobbiamo assolutamente parlare. Comunque vada, l’importante è parlare, perché se parlo significa che sono vivo, e se sono vivo significa che c’è sempre un’altra possibilità. E, questa volta, non ho intenzione di sprecarla.

 NdA

Eccomi qui con una nuova one-shot... Si, so che ho la storia da finire, ma giuro straniero che il quarto capitolo è quasi pronto... nel frattempo visto che avevo pronto questo racconto ho deciso di pubblicarlo... non penso di avere molto da spiegare, è la mia interpretazione (un po' in chiave Addek, lo devo ammettere) Dei pensieri di Derek nella 1x09, in quella che a mio parere è una delle scene più belle di Greys... spero vi piaccia e che non ci siano troppi errori di ortografia... nel caso se trovate qualcosa in terza persone è perché in origine avevo scritto come narratore esterno ed ho cambiato in seguito, ma è possibilissimo che qualcosina mi sia sfuggito... 

 Un bacione :)

   
 
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