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Autore: Hitsuki    16/01/2016    0 recensioni
«Basta! Basta!» gridava la razionalità. «Sì, basta!» gridavano le due. E intanto però rispondevano solo alle loro masse informi, a ciò che non conoscevano, a tutto l'ignoto dentro loro stesse. Sussurravano voluttuosamente «Ancora, ancora!». Erano pozzanghere in mezzo al mare. // storia fecente parte de I Rimpianti dell'Inconscio – LUKA/RIN – angst, triste, introspettivo – 314 WORDS.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Luka Megurine, Rin Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I Rimpianti dell'Inconscio'
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Sul Precipizio dell'Amore
 
Rin, purtroppo, è trasandata di spirito: un pagliaccio da quattro soldi appeso a una tenda del circo, fra i sobbalzi del vento, sorridente, sia in compagnia che in solitudine. Ogni cosa la entusiasma a tal punto di urtare gli altri, con una risata irreale di troppo o un portamento esageratamente altalenante. È sempre entusiasmo ciò che nutre per la sua Luka troppo in pace con se stessa: Luka pensa che l'ordine la porti a un'armonia dei sensi, ma non fa altro che peggiorare la situazione di entrambe. Porta giù nella melma rosa anche Rin, pensando che la pace si trovi nell'annegare insieme. Non è acqua, quindi forse possono essere felici – meglio evitare l'azzurro pericoloso dei loro occhi e l'invisibilità delle lacrime. È splendido attorcigliarsi nelle onde inconsistenti dei loro pensieri d'arabesco, vivendo nella finzione di poter sognare per tutta la vita respirando l'inerzia. Eccolo lì, il precipizio dell'amore: pensano che stia barcollando con tutti i suoi sassi malfermi, ma in realtà sono le loro figure a dissolversi nei loro stessi lineamenti.
Rin ride, gioca con i capelli di dolomia dell'altra, parla da sola. Starnutisce. «Salute! Brindiamo alla salute!»
   «Basta, ti prego… non ti volti mai».
   «Voltarsi è sbagliato».
   «Fingersi cieco, pure».
   «Fingersi ammalata, pure».
   Nessuna delle due rispondeva all'altra; e dunque entrambe ignoravano le oppressioni personali, striscianti lungo il nero benedetto dei rimpianti – attorcigliatosi nei capelli di quelle due Meduse con i piedi sempre in moto e la mente tanto stanca. «Basta! Basta!» gridava la razionalità. «Sì, basta!» gridavano le due. E intanto però rispondevano solo alle loro masse informi, a ciò che non conoscevano, a tutto l'ignoto dentro loro stesse. Sussurravano voluttuosamente «Ancora, ancora!». Erano pozzanghere in mezzo al mare. 
   Luka parla ed è solo fumo, sfiora le dita dell'altra, non è capace di interagire con i suoi stessi pensieri. Sospira. «Basta, basta!»
«Sì, basta!».
   E intanto si stringono l'una all'altra.

ed è qualche mese fa che ho concluso questa piccola serie shoujo-ai: è finita e ne sono certa. me lo sento, sia consciamente che inconsciamente.
avendo usato sia gumi che miku due volte, mancavano solo rin e luka all'appello: e, sebbene non è affatto una coppia che mi entusiasmi come le altre, ciò non ha fatto altro che spronarmi e scrivere di una ship un po' particolare. è stato infatti interessante pensare a questa rin un po' «trasandata di spirito» e a una luka «troppo in pace con se stessa», due personaggi «sul precipizio dell'amore».
che dire? nulla. se volete potete collegare tutte le fanfiction di questa serie () a un sottile filo conduttore: sia come concetti che come trama in sé. insomma, potete vedercele come delle coppie che mai si sono incontrate oppure come delle relazioni intraprese una dopo l'altra dalle nostre protagoniste per poter trovare qualcuno con cui vivere, oppure… chissà. la scelta sta a voi. ricordate: la libera interpretazione è – assieme allo shoujo-ai s'intende – la parola chiave de i rimpianti dell'inconscio!
spero davvero che vi siano piaciute. mi stanno molto a cuore, quindi mi farebbe piacere sapere che siano piaciute anche ai lettori (e naturalmente un parere è sempre gradito).  dunque, uhm, alla prossima!
— 
HI!月.
 
  
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