The new guy
<<
Devo tornare a scuola >> spiegò
il
giovane McCall all'amico, era già in procinto di girarsi per
rendere più reali
le sue parole quando qualcosa, o meglio qualcuno, lo bloccò,
<< Amico,
quello è Derek Hale! >> disse Stiles, quasi
come se stesse rispondendo ad
una ipotetica domanda fattagli dall'altro e senza degnare di attenzione
quelle
che invece erano state le effettive parole pronunciate <<
Ti ricordi,
vero? Ha solo qualche anno in più di noi. >>
proseguì voltandosi
nuovamente nella direzione dove il ragazzo appena identificato era
sparito
<< E allora? >> << La sua
famiglia! morirono tutti in un
incendio, una decina di anni fa. >> e, nuovamente, si
voltò nella stessa
direzione, come se si aspettasse, sperasse, di vedere ancora le sue
spalle
leggermente sollevate dall'insignificante sforzo di rimettere le mani
nelle
tasche del chiodo di pelle, << Perché
è tornato? >> senza dare
ulteriore peso a quella domanda scrollò le spalle
limitandosi a borbottare un
"Andiamo", gli occhi ancora fermi in quella direzione.
Fortunatamente non arrivarono
in ritardo all'allenamento e, stranamente, quasi come se il coach
volesse
premiare uno di loro per questa insolita puntualità che non
gli apparteneva, a
Scott fu concesso di entrare in campo.
Stiles si guardò
attorno,
individuò Lydia su di una panchina, era in mezzo a due
ragazze che non
conosceva, una era la nuova studentessa (Allison argent), l'altra era
una ragazza semplice,
soprattutto se confrontata alle altre due (che di acconciature e make
up
sembravano saperne una in più dei professionisti), dotata di
una naturale aria
truce che, per qualche motivo a lui sconosciuto,
già gli sembrava familiare, ed era, inoltre,
apparentemente indifferente a tutto ciò che accadeva, quasi
come se vivesse su
un altro pianeta... uno particolarmente triste, doloroso e violento. Si
avvicinò al trio appollaiandosi sulla panchina appena sotto
la loro, un
ginocchio sul legno massiccio e l'altra saldamente ancorata al
pavimento,
Allison alzò le spalle, era leggermente spaventata
dall'uragano umano che così furtivamente
le aveva raggiunte, Cora continuò ad osservare i ragazzi sul
campo con
quell'aria di chi non stava davvero vedendo quello che guardava, dava
l'impressione di non essere per nulla scossa da quella presenza
improvvisa,
sembrava addirittura aver percepito in anticipo quei movimenti,
calcolandone
pure la precisa traiettoria! Lydia aveva sussultato, ma solo per un
breve
istante subito sostituito da una plateale alzata di occhi al cielo, era
palesemente abituata a questo tipo di apparizioni, conosceva Stiles
dalle
elementari e per una qualche sconosciuta ragione il ragazzo l'aveva
presa in
simpatia, l'aveva rincorsa quando lei proprio non ne voleva sapere di
lui, le
parlava anche in quegli anni in cui camminava per strada con le cuffie
sulle
orecchie e la musica che magicamente si alzava di tono quando lui
entrava nel
suo campo visivo, l'aveva inviata a tutti i suoi compleanni, anche se
lei non
si era presentata a nessuno di essi, le lanciava biglietti durante le
lezioni,
che puntualmente finivano con l'essere evitati e lasciati caduti sul
pavimento come
semplice spazzatura, le raccontava mille storie passando da una
all'altra senza
alcuna logica, sapeva tutta la sua biografia al punto da essere in
grado di
scriverci un romanzo e... << E lui è Stiles.
>> annunciò infastidita,
come se stesse lottando contro la sua educazione e avesse deciso infine
che era
formalmente giusto introdurre il nuovo arrivato alle sue nuove amiche,
anche se
ancora si chiedeva cosa ci facesse la ragazza strana lì alla
sua destra, non
sopportava il modo in cui si vestiva, probabilmente, pensava, ogni
volta che si
vestiva uno stilista da qualche parte del mondo moriva, la stessa cosa
non si
poteva dire di Allison, lei sì che aveva gusto, o almeno lo
aveva avuto oggi.
Come se si fosse appena
ricordato che Lydia non era sola, Stiles sfoderò un
raggiante sorriso
allungando la mano verso Allison, la ragazza la strinse con incertezza
e con la
stessa emozione sfoderò uno dei suoi sorrisi, non uno dei
migliori, <<
Sì, ti avevo già notato in classe
>> gli spiegò per poi abbandonare
lentamente il contatto con la sua mano, mano che cambiò
direzione tendendosi verso
l'altra ragazza, 'Cora, credo', così l'aveva identificata
Lydia con una mossa
elegante della sua mano sinistra, la giovane l'aveva ignorato al pari
di un
insetto limitandosi ad un cenno del capo, gli occhi ancora puntati sul
campo,
si girò per seguirne la traiettoria e si sentì
abbastanza sicuro da affermare
che il destinatario di quelle occhiate assassine era proprio il suo
migliore
amico, la sua attenzione si calamitò ancora una volta su
Lydia quando la stessa
si schiarì la voce, la vide sorridergli, un sorriso buffo e
per nulla sincero,
un sorriso di circostanza, << Allora? Che vuoi?
>>, aprì la bocca,
la richiuse, la riaprì, poi scrollò la testa e
puntando gli occhi sulla biondo
fragola si ricordò il motivo per qui aveva raggiunto il
nuovo trio << Ah
sì! Indovina chi è tornato a Beacon Hill?
>> << Il tuo cervello?
>> << Ah - ah Lydia, ah - ah! No! Derek!
>> se fosse stato
più attento a ciò che lo circondava avrebbe
notato lo sguardo di 'Cora, credo'
staccarsi da Scott e adagiarsi proprio sulla sua figura,
<< Chi? >>
<< Oh, ma andiamo gente! Era così popolare,
tutta la sua famiglia lo era,
sai... anche quella faccenda dell'incendio... >> la
ragazza lo guardò inclinando
la testa da un lato, il viso teso nel tentativo di trovare un senso a
quelle
parole, << Ad ogni modo, è un figo pazzesco!
>>.
A quelle parole Allison
cercò
di sopprimere un sorriso tornando a guardare la partita, anche la sua
attenzione era rivolta a Scott, Lydia l'aveva dipinto come uno sfigato
incapace
di giocare ma quello che vedeva sembrava smentirla su tutto. Cora
continuava ad
osservare lo strambo ragazzino logorroico, le sue sopracciglia arcuate
all'insù.
<< E' l'essere
più sexy
che abbia mai visto camminare su questa Terra, non c'è
paragone con gli altri ragazzi della scuola, ha un
sedere che... >> non finì la frase, mosse le
sue mani in avanti e piegò
le dita aperte verso l'interno un paio di volte come a voler intendere
che se
avesse avuto quel fondoschiena a portata di mano l'avrebbe palpato come
un
maniaco ninfomane, si morse il labbro inferiore e chiuse gli occhi per
qualche
istante concentrato nel tentativo di riesumare quei vividi ricordi,
<< E'
un Hale >> aggiunse dopo qualche attimo, <<
Dici che starà qui per
molto? >> Lydia voltò il capo verso Cora prima
di rispondere << Sì,
credo di sì, vedi Stiles, Cora-- >>
<< Wow! E' quello che spero!
Pensi che potrebbe... sì, cioè, dici che potrei
piacergli? Magari è gay, o
bisessuale... insomma, tutto quel bene di Dio non può essere
limitato solo ad
un genere, no? Dio! Lo mangerei tutto. >> le labbra della
ragazza
rientrarono per un secondo per poi essere rilasciate libere a formare
un sorta
di becco da papera, come se si fosse appena messa il rossetto, Allison
non
riuscì a reprimere un sorriso questa volta.
<< Ma... che diavolo
sta dicendo questo? >> togliendo definitivamente il
dubbio sulla sua
capacità di parlare, Cora attirò quasi tutti gli
sguardi del gruppo su di sé,
anche se i suoi occhi erano fissi su Lydia che, senza nemmeno
ricambiare lo
sguardo, continuò ad osservare Stiles aspettando di ottenere
nuovamente la sua
attenzione e, quando ci riuscì, parlò:
<< Immagino che avrei dovuto
presentarti meglio Cora, Cora Hale, la sorella di quel Derek.
>>
ingoiando saliva e tenendo la bocca aperta, così tanto che
Allison avrebbe
voluto dirgli di chiuderla prima che una mosca potesse entrargli
dentro, sorrise a
questo pensiero, Stiles si ritrovò a spalancare gli occhi,
come se ora fosse
lui quello sotto choc.
Il silenzio calò sovrano
sui
quattro giovani, interrotto solo dalle voci dei tifosi, dalle urla del
coach e
dai rumori di aste che lanciavano dischi alla massima
velocità.