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Autore: Thesinandtheshame1952    17/01/2016    2 recensioni
-"...e non avrebbe mai piu passeggiato,appoggiandosi alla sua solida spalla,stringendo la sua forte mano di uomo,di uomo che l'aveva trasformata in donna...".Maria è sola,circondata da una notte infinita.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Castañeda, Martin Castro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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I piedi la portarono più lontano che potessero,mentre Maria attraversava la sua strada di sogni spezzati. La sue lapide non era così lontana,proprio al centro del campo santo,vicino a quella del padre,e la ragazza pensò che fosse divertente,perchè a sua figlia era toccato lo stesso destino,e perchè la sua povera zia,la zia che non ricordava ma della quale sapeva tutto,non riposava neanche accanto a loro.Velocemente si fermo di fronte alla pietra fredda,che sembrava ghignare pazzamente verso di lei,quasi come se si stesse facendo beffe del suo dolore.La fissò,ma un solo attimo fu abbastanza perchè gli occhi le si riempissero di lacrime,ed i suoi denti cominciarono a strisciare gli uni contro gli altri,come se si stessero rompendo.Poi la bocca della giovane si apri in un sorriso,che a contrasto con le lacrime nei suoi occhi,faceva paura.E poi Maria cominciò a ridere,e rise finchè le risate non furono abbastanza fragorose da essere sentite anche da chi era vicino al cimitero;appoggiò la mano destra sulla lapide,e la strinse forte in essa,come se stringendola abbastanza forte avesse potuto sgretolarsi sotto di essa,e cancellare la rabbia che sentiva dentro. Molto presto gli occhi divennero più cupi e le risate le morirono in gola,sostituite da amari singhiozzi,cosi dolorosi che dovette afferrarsi il petto,che sembrava esplodere,con la sinistra,mentre la destra sbatteva quasi meccanicamente sulla lapide,come se ogni pugno fosse per lui e l'immenso vuoto che le aveva lasciato dentro.Successe tutto lentamente...si lasciò scivolare al suolo,continuando a colpire quel nome scritto in oro,copme oro era l'uomo che era stato.Tutto sembrava sgretolarsi intorno a lei,mentre la terra si alzava intorno sollevata dalla sua caduta e le nuvole cominciavano a far piovere lievi gocce sul suo corpo.Gocce che si aggiunsero alle lacrime sulle guance gia rigate dalle prime.Il dolore che sentiva nel petto continuò solo a crescere insopportabilmente,e fece così male da non poter respirare,che comincio a gridare.Gridare,come poche ore prima,perche la sua vita era stata distrutta a 18 anni,e tutto ciò per cui aveva combattuto,si stava sgretolando intorno a lei.Gridò il suo nome nel vento,ma non ricevette alcuna risposta.Il vento continuò a soffiare sul suo volto distrutto.Continuo a gridare,e lo fece finchè la gola non cominciò a bruciarle,e la voce si ridusse a un sussurro scomposto,e le sue nocche non furono piene di sangue,dal grattare il suo nome.Non rimase altro per lei che stendersi al suolo,sopra di lui e Maria sfrego il volto sulla terra appena mossa,e si senti quasi soddisfatta,come se fosse lui ad accarezzarla,come era solito fare mentre la baciava,mentre facevano l'amore o solo per calmarla.Le sue unghie si riempirono di terra,e cosi il volto,e il vestito aveva preso il colore della terra,ma non fece nulla per muoversi. Solo quando il sole sostitui di nuovo le nuvole in cielo.Solo allora Maria si sedette,baciò il suo nome e poi si alzò.
"Sei lì da un'ora Amore Mio,è già troppo.Tornerai vero?"
Da quel momento in poi,quel sole,era l'unico che avrebbe visto in vita sua.E la luna sarebbe stata sempre solitaria,e il suo letto vuoto e freddo,e il soggiorno un luogo di ricordi e lacrime,non di risate.Non avrebbe mai più ricevuto lettere d'amore,e non avrebbero mai più posato tutti e tre in una sola foto,e non avrebbe mai piu passeggiato appoggiandosi alla sua spalla solida,e stringendo la sua forte mano di uomo,che l'aveva trasformata in donna.Non avrebbero mai più seduto a tavola assieme a pranzo e cena,e lui non l'avrebbe sollevata e fatta roteare fino a che la pancia non le avesse fatto male dal ridere,nè avrebbero più ballato,non avrebbero avuto la grande famiglia che avevano sognato da quando si erano conosciuti e avrebbe dovuto essere lei a raccontare ad Esperanza delle lacrime del padre nel giorno che era venuta al mondo,e di come il suo volto aveva luccicato quando finalmente gliel'aveva data in braccio,e l'aveva stretta tra le sue forti braccia sicure,mentre scopriva che si per una volta il mondo aveva girato per il verso giusto,e Dio gli aveva fatto il regalo di scoprire che la piccola era figlia sua e del loro amore,e per sempre.Da quel momento avrebbe vissuto solo per chi le stava accanto,solo per la famiglia che il suo Gonzalo le aveva lasciato.Non avrebbe mai più amato nessuno,lui si era portato via tutto.Tutta la felicita,tutti i momenti più belli,tutti i suoi sogni,tutta la sua giovinezza,i piani che avevano fatto per un futuro svanito nel nulla.Ma non si sarebbe lasciata morire,perchè non voleva finire come lo zio,e perchè Esperanza non poteva avere una madre codarda al fianco.Avrebbe cercato di rimediare all'assenza,di essere entrambi e di ricordarle chi fosse stato suo padre,di aiutare la famiglia,di essere forte,di non piangere mai davanti a sua figlia,e di ricordarsi di tenere duro,come aveva sempre fatto suo marito.E l'orgoglio di chiamarlo cosi le sarebbe rimasto sempre.Perchè si,lei il suo Gonzalo lo aveva sposato,e loro avevano avuto una figlia bellissima,e anche se la loro vita non era stata perfetta e niente era finito come avrebbero voluto,loro avevano costruito una famiglia solida e quello nessuno avrebbe potuto portarglielo via,anche se la sua assenza le sarebbe pesata per sempre nel cuore,perchè il loro,almeno per il momento,era un addio,come quelli nei suoi libri,ormai coperti di polvere e sui quali aveva passato giornate intere a piangere.Si ingialliva,come quelli,la prima pagina della loro tragica storia,mentre Maria lasciava il campo santo,con le spalle basse,ma la testa alta;il vestito sporco,ma il volto pallido,con occhi però sicuri;l'animo volenteroso,ma il cuore infranto.

                                                                            Addio amore mio,che il mio bacio ti arrivi tra le stelle
                                                                                      che la tua anima rimanga nel vento
                                                                                     e i miei occhi ricordino i tuoi per sempre.
                                                                                  Buonanotte amore mio,solo un giorno in meno lontani
                                                                                          che la tua voce mi guidi per la vita
                                                                                        e la mia bocca sorrida un pò di più domani.
                                                                                         Addio,amore mio solo un'ultima carezza
                                                                                                    della tua mano esperta
                                                                                        Addio amore mio,addio mio tutto,mio universo.

Ed eccoci con una nuova one-shot stavolta basata su qualcosa non ancora andato in onda qui in Italia,ma l'idea mi frullava in testa e alla fine l'ho buttata giù e spero vi piaccia.Questo è un momento interessantissimo della serie,chi ha visto lo sa certamente.Per quanto riguarda la poesia finale,quest'ultima è una mia invenzione estemporanea,ma è volutamente inspirata a Shakespeare.xoxoThesinandtheshame1952

                                                                                                           
   
 
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