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Autore: cioccorana96    17/01/2016    1 recensioni
"Così avevo cominciato a mettere per iscritto le mie paure, i miei ricordi e ciò che vedevo ogni volta che chiudevo gli occhi. Gli orrori di quella guerra che ormai era finita ma che aveva lasciato cicatrici indelebili dentro di noi."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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LETTERE DI AIUTO

Sono sul treno che mi riporterà a Londra per le vacanze di Natale.
La mia gamba si muove in maniera compulsiva mentre il mio piede comincia a scandire il tempo che passa lentamente. Troppo lentamente.
Mi volto e il mio sguardo si posa su un pacco di lettere che fuoriesce dalla mia borsa. Per tre lunghi mesi quelle lettere sono state il mio lagame con il mondo fuori da Hogwarts, con la mia famiglia, con i miei amici, con Ron.
All’inizio pensavo di non farcela, ogni volta che camminavo per quei corridoi vedevo le vittime di quella terribile guerra; nella sala grande, ora tornata al suo originario splendore, vedevo i corpi senza vita di Fred, Lupin e Tonks. Le persone mi fissavano e bisbigliavano mentre mi spostavo da un’aula all’altra per seguire le lezioni. “E’ lei” dicevano “E’ Hermione Granger”.
Non ce la facevo. Pensavo a tutti quei volti pallidi e senza vita che avevo visto, a tutte quelle persone che avrei voluto aiutare ma che erano morte senza che io potessi fare niente.
Più volte mi era capitato di dovermi nascondere in una delle tante nicchie del castello per piangere.
All’inizio mi venivano attacchi di panico, sentivo le urla e i lamenti di tutta quella gente e l’unica cosa che riuscivo a fare era buttarmi a terra, tapparmi le orecchie e piangere. Gli altri studenti mi guardavano straniti quando succedeva, ma per fortuna Ginny, Neville e Luna erano sempre al mio fianco a ricordarmi che non ero sola.
Per il primo mese era andata avanti così, poi la preside McGranitt mi aveva preso appuntamento da uno psicologo per aiutarmi. Pensava mi sarebbe servito per liberarmi dei miei demoni e quindi la assecondai. Lo psicologo mi consigliò di scrivere, di mettere nero su bianco ciò che mi succedeva. Così avevo cominciato a mettere per iscritto le mie paure, i miei ricordi e ciò che vedevo ogni volta che chiudevo gli occhi. Gli orrori di quella guerra che ormai era finita ma che aveva lasciato cicatrici indelebili dentro di noi.
Scrivevo a Harry, chiedendogli come faceva a dormire la notte; scrivevo ai miei genitori confidandogli le mie più oscure paure, ma soprattutto scrivevo a Ron, dicendogli che mi mancava, che non ce l’avrei fatta, che non ero abbastanza forte da riuscire a finire quell’anno.
Un po’ alla volta le urla si erano affievolite e i volti si erano sbiaditi ma avevo capito che ciò che avevamo affrontato sarebbe per sempre rimasto dentro di noi, che non ce ne saremmo mai potuti liberare perché era qualcosa di troppo grande e troppo straziante.
Appoggiai il libro che tenevo in mano sul sedile e presi il plico di lettere. Ne presi una che recava la data di una settimana prima. La aprì e cominciai a leggerla per la centesima volta.

Hermione,
Sei la persona più forte e coraggiosa che io conosca; quando Fred è morto, pensavo che non mi sarei mai più ripreso, ma tu mi sei stata accanto. Mi hai confortato tutte le volte che mi svegliavo nel cuore della notte urlando il suo nome, mi hai tenuto per mano ogni volta che per me era troppo doloroso guardare in faccia George senza scorgere il viso di Fred, mi hai guidato con le tue parole di conforto lungo il sentiero che mi avrebbe fatto capire che non era colpa mia, che non avrei potuto fare niente per salvarlo. Per me sei sempre stata un punto di riferimento, un’ancora che mi teneva legato alla realtà quando l’unica cosa che volevo era sprofondare nell’abisso. Mi hai sostenuto e ci sei sempre stata. Non so come ringraziarti per questo. Come non potrò mai ringraziarti abbastanza per avermi guidato da voi quella notte. Ho capito che non era quella stramaledetta pallina luminosa a toccarmi il cuore, ma eri tu. Sei sempre stata tu, fin dall’inizio. C’era qualcosa che mi riportava sempre indietro da te, un sentimento che si mescolava al dolore provato per tutte quelle perdite, e quella notte al Malfoy Manor, quando ho temuto di perderti, ho capito che cos’era: amore. So di non essere il principe azzurro e di avere la varietà di emozioni di un cucchiaino, ma ci sono cose che ti cambiano e che ti fanno capire cosa sia davvero importante. E tu lo sei. Mi manchi.
Ron

Sento il treno rallentare mentre dal finestrino comincio ad intravedere la stazione di King’s Cross.
Setaccio la calca di persone che si muove sui binari alla ricerca di una chioma rossa e finalmente la trovo. Vedo il suo sguardo passare da una carrozza all’atra alla ricerca di qualcosa, o meglio qualcuno.
Appena individua il mio scompartimento si avvicina di corsa. Mi guarda e sorride.
Appoggia la fronte e le mani al vetro della finestra ed io appoggio la mia minuta mano all’altezza della sua.
Indossa un cappellino di lana che fa risaltare il rosso dei suoi capelli.
“Hai intenzione di rimanere lì per tutto il tempo?” mi richiama Ginny dalla porta dello scompartimento.
Di colpo mi alzo, raccolgo le mie cose e mi fiondo fuori dal treno.
“Hermione” sento che mi chiama a gran voce, agitando la mano in aria per farsi individuare. Mi avvicino e lo guardo. È più robusto di quanto mi ricordassi e la corta peluria che s’intravede sul suo viso gli da un’aria più vecchia, ma quando guardo i suoi occhi riesco ancora a vedere quel bambino tutto sporco di cioccolata che ho conosciuto il mio primo giorno a Hogwarts.
“Mi sei mancata” dice abbracciandomi. “Anche tu mi sei mancato” rispondo con la testa appoggiata al suo petto mentre ascolto il battito del suo cuore.
“Tre mesi che non mi vede ed è come se fossi la pivella del primo anno! Sono sua sorella!” sento che dice Ginny.
Mi stacco da Ron e la guardo ridendo. “Ciao anche a te Ginny” risponde il rosso abbracciandola stretta.“Così mi soffochi, Ron”.
È bello tornare a casa.

N.A.
vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate, ve ne sarei eternamente grata.
Bi.
 
  
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