E' da tanto che non vedevo un ragazzo che non odorasse di mare.
Il ragazzo rimase sbigottito dall'affermazione della ragazza. Non sapeva se considerarlo un insulto. Elisabeth non si curò della reazione del barista e continuò a guardarlo, notando qualsiasi cosa del suo aspetto e tutto ciò che facesse trapelare la sua interiorità.
E' da tanto che non vedevo un ragazzo che non avesse nemmeno un granello di sabbia vicino ai polpacci.
Il ragazzo era visibilmente infastidito. Provava un profondo fastidio per i giudizi affrettati di Elisabeth. Per dare fine alla situazione, lui decise di non darle corda, di non risponderle. Elisabeth non notò ciò, lei era troppo esaltata per non dar conto soltanto alle proprie emozioni. La ragazza gli sorrise e, di punto in bianco, si alzò e si dirisse verso l'uscita. Non solo il barista era infastidito, anche il suo capo aveva notato la strana situazione. Immediatamente ordinò al ragazzo di raggiungere Elisabeth per chiederle spiegazioni. Il barista sbuffò ma non poteva disobbedire, non poteva rischiare di essere licenziato per una situazione così frivola. Il ragazzo uscì di corsa dal locale. Non impiegò nemmeno qualche secondo per trovarla. Lo stava aspettando? Il viso disteso di Elisabeth fece in modo che il ragazzo non si mostrasse ostile nei suoi confronti.
Come mai mi hai detto quelle cose?
Elisabeth notò l'incertezza nella voce. Non riusciva a non sentirsi attratta da quell'imperfezione che regnava sul viso e sul fisico del ragazzo. Lei era abituata ad osservare i suoi compagni di classe, così perfettamente in ordine. L'odore di caffè la inebetì. Non aspettò nemmeno un attimo per presentarsi, per fargli capire chi era.
Sono Elisabeth.
Lo sconcerto sul viso del ragazzo era sempre più chiaro. Sbuffò e le rispose gentilmente. Non sapeva se dovesse trattarla normalmente o ammettere che fosse impazzita.
Io sono Andrew, piacere.
Le allungò la mano e subito se la sentì stringere.
Vieni con me, vuoi qualcosa da bere?