Animal Crossing Wild Wolrd.

AI CONOSCE BIGODINA.

Era estate, ormai un anno e mezzo che Ai si era trasferita al Villaggio degli Animali, ma ogni giorno era diverso dall’altro.

Una di quelle giornate vide che, per la terza volta, il negozio di Tom Nook ristrutturava.

-Mmmmm….- pensò. -Speriamo che sia l’ultima volta.Per mangiare durante le altre ristrutturazioni tutti noi siamo dovuti andare al ristorante nel villaggio di Yue!-.

Si parlava del diavolo ed ecco che appariva.

-Ciao Ai come stai?-domandò lui tutto eccitato.

-Beh, Nook sta facendo una nuova ristrutturazione, non so.-rispose Ai.

Tom Nook arrivò trafelato:

-Questa sarà l’ultima ristrutturazione che farò perché non posso più avere permessi per ingrandire il negozio.-.

-Per fortuna!-pensò Ai sollevata.Poi guardò il suo orologio: si doveva sbrigare per andare a pranzo nel ristorante nel villaggio di Yue insieme a Bianca, Grinfia e Marianna; erano ormai diventate grandi amiche anche se Bianca era un po’ meno socievole delle altre.[strano, è un canide!]

-Hai sentito della ristrutturazione di Tom Nook?Penso che sia…

-Un pettegolezzo pettegoloso, lo sappiamo.Ogni volta che cominci un discorso finisci la frase con questa espressione un po’ idiota, a mio parere.-rispose Ai seccata.

-Lo so ma è con l’originalità che si diventa famosi.-rispose Grinfia senza prendersela troppo. -Come sta andando il tuo lavoro?-chiese Bianca a Marianna.

-Male.Non trovo ispirazione.-rispose sconsolata.

-La troverai, ne sono certa.-rispose Grinfia con un largo sorriso-Un artista non perde mai completamente l’ispirazione. -.Questa sarebbe stata una frase che solo Bianca avrebbe potuto pronunciare ma le parole, invece, furono pronunciate da Grinfia.

Per pochi secondi tutte loro ammutolirono.

-Cameriereeeeeeeeee!-gridò Grinfia-Il conto!-.

Ricevettero un conto unico da un cane biondo: 1200 stelline precise.

-Pagheremo 300 stelline ciascuno, va bene?-disse Ai pagando.

Tutte lo fecero e se ne ritornarono nel proprio villaggio facendo progetti per il pomeriggio:

-Che ne dite se insieme a Bianca riesploriamo quella grotta in cui, con Alfonso e Yue, abbiamo trovato gli ammoniti e quello splendido fossile di Seismosaurus che poi abbiamo donato al museo?-.

-Non so…-rispose Bianca confusa: aveva paura.

La sera, dopo questa avventura Ai scrisse una lettera a sua madre:

- Villaggio degli Animali, 15 giugno.

Cara mamma, oggi mi sono divertita tantissimo.

Nook sta ristrutturando di nuovo e io e le mie amiche abbiamo pranzato al ristorante del villaggio vicino e poi io e loro, nel pomeriggio, abbiamo esplorato una grotta!

In questo villaggio non ci si annoia mai!

Oggi sono nate le rose blu!

Le conserverò in casa. Ciao dalla tua Ai.-

Ai si avviò al municipio per inviare la lettera.

Ritornata a casa si addormentò con il libro: “La storia del Villaggio degli Animali” un libro pubblicato di recente. Il giorno dopo si svegliò fresca e riposata [beata lei] per andare a lavorare, mise la sua divisa e, arrivata al negozio, vide che era diventato molto più grande.

Entrando vide che i prodotti offerti erano aumentati di quantità e vide anche un salone…

La lista delle consegne era questa:

-tre sedie a sdraio per Bianca (per le sue amiche di un altro villaggio);

-un armadio bimbi per Alfonso (motivo sconosciuto);

-una panca pesi per Chomp (non gli bastano mai!).

-Sono poche le consegne, oggi!-notò(pensando)Ai.

Consegnò gli oggetti ordinati: finalmente era libera!

Esplorò il reparto libri: ce ne erano per tutti i gusti!

Trovò dal più comune, come “Ricette per tutte le occasioni” al più bizzarro: “Come costruire pupazzi con il polistirolo”.

Poi Ai entrò in quel salone misterioso…

-Piacere di conoscevti, mia cava.Cosa mi pvoponi oggi?-disse una cagnolina con l’erre moscia.

-Chi sei?-domandò stupita Ai.

-Io?Io sono un’espevta di acconciatuve, una fata buona, se pvefevisci!Tutti noi sappiamo che i capelli hanno un vuolo impovtante nella società modevna e io mi impegno a cveave le acconciatuve che si adattano allo io più profondo e audace delle pevsone…Se senti pavlave di Bigodina tesoro, stanno pavlando di me!Come ti chiami, tesovo?

-Mi chiamo Ai.-rispose.

-Non ti scoccia se ti chiamo Ailina?Oh, ma che dico!Ova lavovo in un salone di alta classe, non in un quavtieve di quavt’ ovdine.

-Vorrei un taglio di capelli-disse Ai.

-Shampoo, taglio e permanente a 3000 stelline!-disse Bigodina.

-Ma è un’enormità!-esclamò Ai scandalizzata.

-Devo pagave l’affitto del locale a Tom Nook, cava!-concluse Bigodina.

Ai aveva una rapa rossa coltivata da lei e la vendette a Tom Nook per 32000 stelline. [porca paletta! O_O]

Ai così tornò nel salone di Bigodina e si sedette vicino all’asciugacapelli.

-Ova, mia cava, dovò favti alcune domande pev scopvive il tuo io…

Dunque, quando vuoi che il tuo taglio visalti DAVVEVO?-.

-Alle feste, è chiaro!-

-Scommetto che sei l’anima di tutte le feste!-.

-Sicuro!-

-Se il tuo taglio ideale fosse un ballo, quale geneve di canzone savebbe?-.

-Una ballata.-

-Hai un lato sentimentale, divei…

Sei un tipo covdiale!Ova, che pettinatuva ha il tuo io più vevo?-.

-Focosa!-.

-Oh, ci vovvà solo un attimo tesovo!-

E, infatti, dopo un attimo Ai si ritrovo con una pettinatura rosso fuoco, molto meglio di quella che aveva prima. E così, ogni giorno, anche solo per chiacchiere, Ai andò sempre a trovare Bigodina.