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Autore: Everian Every    19/01/2016    8 recensioni
[EGT] Storia What if? (come mi sa potete leggere dalle note qui sotto, ma pazienza, chi le legge le note? Io no)
Tyrek non viene battuto dagli elementi nemmeno quando questi sono al massimo potere, anzi. Ne assorbe la forza, costringendo le più improbabili figure del mondo di Equestria a correre in soccorso del pianeta.
Tre reietti, tre mostri sono obbligati dall'ascesa del mostro a rievocare dolorosi ricordi, che riaccenderanno in loro la rabbia necessaria a scendere in campo.
(mooooolto ok. Moooooolto ok. Per chi si aspettasse scazzottate, no, non le ho messe di proposito. E si, la fiction dovrebbe essere più lunga, ma per cause di forza maggiore non ho potuto fare tutto e ho dovuto limare qui è la per via del rating. Non mi accettavano il rosso, sennò, ciao, mi sbizzarrivo :D)
Enjoy this :D
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Tirek, Nightmare moon, Princess Luna, Queen Chrysalis, Re Sombra
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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La regina mutante guardò la sua guardia con aria assorta.
La notizia che le era appena stata riferita l'aveva sconvolta.
"Cosa intendi con è risorto Tyrek e ha sconfitto i pony?" sibilò, arcuando all'improvviso la bocca in una smorfia di orrenda furia omicida. Il changeling la fissò vacuo con gli occhi blu inchiodati nel vuoto.
Chrysalis, quando ebbe realizzato che il mutaforma non avrebbe detto di più, lanciò un raggio magico che abbatté una delle colonne dell'immensa sala del trono. Il blocco di marmo cadde fragorosamente a terra, poi il silenzio tornò sovrano.
"Va. Devo stare da sola. E fa in modo che io non sia disturbata in alcun modo." dichiarò, cambiando tempestivamente espressione, divenendo in fretta gelida come un pezzo di ghiaccio. Il servo restò fermo un attimo. Poi, come riscosso da una trance auto-indotta, l'insettoide si voltò e, sbattendo le ali uscì dalla stanza, chiudendosi alle spalle il pesante portone verde fluorescente.
La regina si abbandonò sullo scranno, passandosi uno zoccolo forato sul muso. Era stanca, stanchissima...
Aprì un occhio e vide attraverso la sua stessa zampa.
Come un flash, rivide le immagini di quei giorni. Distolse lo sguardo, abbassando l'arto nervosamente. Non doveva pensarci. Tyrek era acqua passata. Non doveva mettersi contro di lui, non era la sua guerra. Eppure... Tutto quel dolore...
Si girò più e più volte sul trono, a disagio. Non sapeva darsi pace.
Si alzò e si incamminò verso le sue stanze. Chiuse la porta dietro di sé e trasse un profondo respiro, chiudendo le palpebre. Di nuovo i ricordi la invasero. Rivide le pareti umide e sporche di liquami e rosse macchie che non avrebbe mai voluto vedere. Rivide il tavolo su cui la legava, su cui la torturava. Rivide le facce dei tanti prigionieri che con lei aveva condiviso quel medesimo destino.
Riaprì gli occhi, spaventata, col fiatone. Lacrime di sofferenza, rabbia, paura le rigarono il volto che un tempo era stato bellissimo...
Ripensò a quei tempi. A quando lord Tyrek aveva catturato anche lei...
 
Erano anni splendidi quelli del regno di lady Chrysalis.
Lei, insieme alle altre sette principesse, regnava un pezzetto del mondo conosciuto, una terra florida circondata dagli oceani, in cui la pace regnava assoluta e l'armonia non era che un piccolo tassello di tanta meravigliosa utopia. Lei era una delle maggiori tra le sette alicorno. Una delle primogenite del padre degli alicorni e, in genere, della razza pony, Lumen il savio.
Ma la pace, si sa, non dura in eterno.
Un giorno, da oltre oceano, una creatura aberrante e disgustosa, attaccata al potere più che alla sua stessa famiglia, si presentò loro come futuro sovrano del regno beato di Equinia. Attaccò i regni, ma le sette sorelle, coadiuvate da sette prodigiosi unicorni, tra cui il nobile Sombra il Triste e il potente Starswirl il Barbuto, o anche Iulivus il Coraggioso, lo fermarono. Eppure non si risolsero ad ucciderlo. Che immane errore! Diedero retta al fratello che lo aveva seguito dalle terre di oltre mare, che era divenuto loro amico, e che le pregò di concedergli quantomeno la vita.
Così lo cacciarono nel tartaro.
Passarono gli anni. Due delle sette alicorno diedero alla luce due nuove puledre, Celestia e Luna. Era tutto tornato alla normalità. Era tutto tornato perfetto come un tempo. Ma Tyrek non si era mai arreso. Con un inganno, uccise il fratello e scappò dal Tartaro, acquisì un potere immenso, ma si tenne nascosto, nell'ombra, aspettando. Furono anni difficili, in cui le sorelle si diedero da fare per dargli la caccia. Tre dei sette unicorni che le dovevano difendere perirono, finendo divorati dalla sua ingorda bramosia di potere. Gli altri furono catturati dal centauro. Solo uno sarebbe rimasto in vita, pur con conseguenze disastrose per il suo fisico e per la sua mente.
Ma Tyrek non si sentiva ancora soddisfatto. Uccise tre principesse con l'inganno e strappò dalle zampe fredde di una di loro la piccola Luna. Chrysalis decise di mettersi personalmente alla ricerca di quel folle, ma finì catturata.
Quanti orrori l'avrebbero attesa.
Il centauro la portò dove teneva le sue vittime.
Era un covo ben difeso da innumerevoli barriere magiche avanzatissime, che mai la principessa aveva avuto modo di vedere. Quel mostro aveva una conoscenza della magia incredibile, e possedeva le capacità magiche dei migliori stregoni di Equinia. Era praticamente invincibile.
Ma non si limitava ad essere un pazzo conquistatore, come Chrysalis avrebbe scoperto in seguito, no... Si dedicava di scienze e di genetica, il maledetto.
Quante, quante notti la dolce alicorno dal manto color blu rugiada e dagli occhi verde smeraldo aveva passato insonne nella sua cella, piangendo, distrutta. Quanto, quanto dolore aveva dovuto sopportare in quel periodo orribile. Se teneva chiusi gli occhi abbastanza a lungo poteva ancora scorgere il trapano perforarle gli zoccoli, creando quegli orribili fori che ancora si portava appresso, firma indelebile che il folle Tyrek le aveva lasciato addosso. Se si tappava le orecchie poteva quasi udire le urla strazianti dei prigionieri che venivano torturati con scosse cariche di radiazioni per farli mutare geneticamente.
Guardandosi le ali poteva ancora ricordare come Tyrek si fosse divertito a strapparle le sue originali, color crema, ampie, bellissime, l'invidia di tutti i pony che l'avevano vista, e di come le avesse rimpiazzate con ali da libellula, viscide, orribili...
 
Chrysalis strinse i denti, piangendo in silenzio, quando qualcuno bussò alla porta.
"C-cosa vuoi?" chiese. Sapeva bene di chi si trattava.
"Ti sei già arresa? Eppure la vendetta è a portata di mano. Pardon, di zampa." disse una voce melliflua e maschile alle sue spalle. Era dolce e giovanile, ma la regina non poteva smettere di pensare a quanto sembrasse falsa e accomodante. Odiava quella voce. La voce della paura.
"Non vuoi farlo nemmeno per il tuo popolo? Ricordi? Tyrek, messo alle strette dalle principesse, si rifugiò in questo stesso palazzo e lanciò un incantesimo che avrebbe ucciso tutti i tuoi sudditi. Ma tu li hai salvati, mia regina, li hai protetti facendoli diventare parte di te. Li hai tramutati in changeling perché non potevi permettere che morissero, rendendoli un branco di insetti troppo cresciuti e senza capacità di iniziativa, che dipendono da te. Ma li hai pur sempre salvati, no?" fece il demone.
Chrysalis si voltò, con le lacrime agli occhi, furibonda, ma non vide nessuno.
E allora capì che la sua rabbia non era rivolta verso la paura, bensì verso sé stessa, che non aveva saputo difendere la sua gente...
E allora capì cosa avrebbe dovuto fare.
Allora capì che Tyrek andava fermato e che lei doveva fermarlo con le sue zampe.
 
Nella prigione di ghiaccio, l'unicorno grigio sospirò. Era per buona parte avvolto in un cristallo nero che gli risucchiava le forze, in modo che non potesse liberarsi. L'unico cristallo nero che non fosse in grado di controllare. Gli lasciava scoperto solo il volto, su cui alcune ciocche di criniera cadevano coprendogli gli occhi affaticati e socchiusi.
Un fruscio nella stanza circolare destinata alla sua eterna detenzione gli fece muovere le pupille, ma nulla più. Era ridotto ad una specie di vegetale, non aveva nemmeno più voglia di guardarsi intorno. Aveva perso tutto, per prima la speranza.
Casualmente, l'occhio gli cadde su un frammento di cristallo. Strano, gli ricordava un centauro a lui ben noto...
 
Tyrek aveva passato il segno, uccidendo la primogenita di Lumen, Variss, e rapendo sua figlia Luna. L'unicorno era furioso. Aveva deciso di fargliela pagare, ne era fermamente convinto. Era partito da solo, non voleva che altri lo aiutassero. Nessuno rapiva sua figlia e la passava liscia. Nessuno, nemmeno un patetico bestione di quindici metri coi poteri di due alicorni e di migliaia di soldati ben addestrati.
Tyrek aveva ucciso tanti suoi amici, fino anche ad arrivare a strappare l'anima a Starswirl, suo mentore e più grande compagno che avesse mai avuto. Era come un fratello per lui, il vecchio. Che poi aveva appena tre anni più di lui, ma pazienza, era pur sempre più vecchio.
L'unicorno seguì le tracce della sua preda fino ad una foresta conosciuta come la Freedom Forest, uno dei luoghi più belli della terra di Equinia. Si addentrò nella flora rigogliosa, sicuro di sé. Fu il suo più grande errore. Accecato dall'odio, dalla rabbia, combatté da solo, con le sue sole forze, un nemico che non poteva nemmeno sperare di sconfiggere.
Tyrek lo catturò vivo e lo trascinò esanime nelle prigioni che aveva costruito sotto la foresta. Un grosso albero di cristalli, da lui coltivato e da cui estraeva un potente veleno con cui cercava di carpire i segreti delle magia degli unicorni, segnava l'ingresso del suo regno sotterraneo. Di quell'inferno, Sombra ricordava ben poco.
Sapeva solo che il suo corpo era diventato molto fragile, simile ad una nube che rischia di disperdersi nel vento. Lo aveva distrutto fisicamente, lo aveva ridotto a un niente. Le scosse elettriche che usava per stimolare la sua assimilazione dei farmaci e delle radiazioni gli avevano fuso alcune ossa, impedendogli alcuni movimenti. Il suo corno si era rotto e Tyrek lo aveva sostituito con una sciabola imbrattata del sangue della sua sposa, Variss. Gli aveva mostrato le torture di sua figlia Luna, che all'epoca aveva poco più che sei anni.
Era l'unica immagine che lo facesse ancora piangere...
E poi la sua mente era cambiata. Era diventato freddo, crudele, spietato. Era diventato come Tyrek... E per questo si disgustava profondamente, in quei radi momenti di lucidità che il cristallo che lo conteneva gli permetteva di avere.
Da quel che seppe, la foresta sotto cui Tyrek aveva eretto il suo carcere privato, fu distrutta dalle sostanze tossiche che il centauro usava per i suoi esperimenti su cavie vive, come l'unicorno oscuro, e da allora era conosciuta come Everfree Forest, uno dei peggiori posti al mondo...
 
Se solo avesse potuto abbracciare anche solo un'ultima volta sua figlia...
Sombra strinse i denti. Una lacrima gli solcò il volto.
Gli parve di sentire una risata lontana, di un giovane uomo. Una risata che non udiva da molto, moltissimo tempo. Una risata che meritò la sua attenzione. Alzò lo sguardo e inizialmente non capì. Davanti a lui stava una figura alta e incappucciata. Sembrava una pony dallo sguardo severo, ma aveva difficoltà a mettere a fuoco l'immagine.
Sentì uno strattone e poi si sentì tratto fuori dal cristallo.
La sconosciuta gli sussurrò delle parole all'orecchio e lui sgranò gli occhi.
Forse, forse, forse avrebbe riabbracciato davvero sua figlia...
 
Luna fissò il centauro.
Tyrek aveva vinto, su tutta la linea. Gli elementi, nonostante fossero stati resi più potenti unendosi con le portatrici, non erano serviti a nulla. Il mostro aveva spazzato via le sei e ne aveva assorbito i poteri. Adesso gli elementi dell'armonia erano sotto il suo controllo. Adesso era diventato un dio.
La monarca della luna ripensò a quando era stata spedita da Celestia sul suo satellite per preservare il mondo da Nightmare Moon. Ricordava bene cos'era accaduto lassù. Era sulla sua adorata luna che Nightmare Moon le aveva per la prima volta parlato...
 
"Sciocca! Da dove credi che io provenga?" le ringhiò contro la proiezione della alicorno oscura.
Luna singhiozzò.
"N-non è..."
"Possibile?" completò per lei Nightmare Moon "Invece si, stupida! Se io esisto, è tutto grazie a lord Tyrek! Quello schifoso insetto ha osato portare via la nostra matrona e ci ha rapite! O meglio, rapì te. Ti rapì e ti sottopose a esperimenti che mutarono profondamente la tua persona. Creò me, in sostanza. Ma che posso pretendere, che tu ricordi qualcosa di allora? Tch, eri solo una mocciosa, è naturale che quella sciacquetta di Celestia ti ha cancellato la memoria per evitare che tu restassi traumatizzata a vita. Ma io posso rimediare, sai? Posso farti rivedere tutto quello che hai passato."
Luna indietreggiò di un passo, terrorizzata. Cosa stava dicendo? Tyrek? Esperimenti? Sua madre? Sua madre era lady Shao, la madre di Celestia, ultima alicorno rimasta in vita oltre a loro due, Cadence e la neo-arrivata Twilight Sparkle.
"Non... Non ti credo... Stai... STAI MENTENDO!" gridò di rimando lei, provando a sfuggire alla creatura delle tenebre, che rise di gusto, dissolvendosi nel fumo nero della paura e riapparendole davanti, facendola frenare bruscamente, ferendosi così gli zoccoli.
Luna era paralizzata. Nightmare Moon non era mai stata così seria. Non aveva mai smesso di ridere o di mostrarsi minacciosa ad ogni costo, digrignando i denti appuntiti. In quel momento, invece, sembrava solo seria. La fissava impassibile, con sguardo perentorio.
"Puoi non credermi, sciocca puledrina. Ma vediamo se non crederai a questo!" le disse, avvicinando il volto al suo. I loro occhi si incrociarono. Nightmare Moon iniziò a svanire e, con lei, ogni cosa che circondava la povera Luna. La regnante si afferrò la testa tra gli zoccoli, accasciandosi a terra e gridando, aggredita all'improvviso da un'emicrania allucinante.
Vide cose che... Che non avrebbe certo potuto scordare senza un intervento diretto di sua sorella.
Pianse, pianse per moltissimo tempo, finché Nightmare Moon non le pose una zampa sulla fronte. Luna alzò di nuovo gli occhi verso di lei. Le sorrideva. Appariva così... gentile...
"Lascia che sia io a porre fine al tuo dolore..." le sussurrò dolcemente.
Luna, distrutta dal dolore delle visioni di morte e agonia, non protestò. Non ne aveva la forza, né la voglia. Chiuse gli occhi.
Li avrebbe riaperti solo mille anni dopo, davanti a sei puledre con indosso gli elementi dell'armonia...
 
Luna restò in silenzio anche quando Chrysalis le apparve accanto, seguita da Sombra, avvolto in una cappa di fumo nero come suo solito.
"Non sembri in forma, pivella." disse la mutaforma.
Luna annuì, mentre i suoi occhi diventavano pian piano oblunghi e attorniati da fiamme verde opaco.
"Io forse no. Ma Tyrek si è scordato che in me c'è qualcun altro che è sempre in forma." sibilò la giumenta. Sombra si lasciò scappare un sorrisino.
"Come lo battiamo? Penso sia più forte dell'ultima volta che lo abbiamo fatto fuori. E stavolta non abbiamo altri due alicorni con noi." obiettò il tiranno.
Luna tornò a guardare Tyrek.
"Lui stavolta non avrà nessuno che ci impedisca di ucciderlo, però." mugghiò, mentre la trasformazione si completava. " E stavolta non se la vedrà con una bambina che non sa fare altro che piangere."
Sombra e Chrysalis fissarono in silenzio la più atroce creazione del minotauro. Nightmare Moon, nella sua forma più potente, quando Luna non cercava di limitarla. Una forza che solo Celestia aveva visto e per poco più di una decina di secondi.
"Andiamo, bimba mia, lascia che sia io a porre fine al tuo dolore..." sussurrò la puledra della luna, sogghignando.
Il trio si lanciò all'attacco, avvolto da una nube oscura.
 
 
 
Angolo di ME!

Anf... e ho dovuto riscriverla per non doverci mettere il rating rosso, perché in origine era da rating rosso. Volutamente lasciata in sospeso, gente. A voi decidere se i tre vincono o perdono, oky?
L'ho lasciata in sospeso perché non era la battaglia che volevo descrivere, e perché mi piace pensare che così vi lascio col fiato sospeso per qualcosa che non vedrete accadere, quindi vi lascio il rosego della domanda "ma chi vince? Chi ci crepa amabilmente?"
La risposta? Ehehe... io lo so, ma non ve lo dico perché sono cattivoh!
Spero vi sia piaciuta la shot-fiction, vi invito a lasciare una recensione, mettere un bel mi piace se la storia vi è piaciuta e iscrivervi al canale. Noi, come sempre, ci becchiamo, al prossimo capitolo. Ciao a tutti ragazzi!
(scusate, ma l'ending a  "youtuber" la DOVEVO mettere. Spero mi perdonerete per questo ^^')  
   
 
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