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Autore: Destinycantbechanged    19/01/2016    4 recensioni
Dean e Castiel alle prese con la loro incapacità di stare senza toccarsi.
Cosa succederà?
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Era una serata normale al bunker. Dean beveva birra, Sam faceva ricerche e Cas cercava, senza risultati, di far smettere Dean di bere.
“Dean hai finito un pacco da solo, non hai bisogno di bere così tanto. Se ti viene una cirrosi ti arrangi, io mi rifiuto di curarti”
Mentre lo diceva teneva in mano l’altro pacco di birra che Dean aveva portato precedentemente sul tavolo.
Alla vista dell’angelo che teneva in ostaggio le sue birre, Dean non disse nulla e imperterrito si alzò e andò al frigorifero a prendere le altre.
“Dean” grugnì Castiel esasperato. “Hai almeno sentito quello che ti ho detto?”
Sam li fissava divertito.

“Bei tempi quelli in cui scopavate con gli occhi, ora con questi litigi coniugali mi farete uscire pazzo”
Dean non degnò suo fratello di uno sguardo e si voltò verso Castiel.
“Si Cas ho sentito quello che hai detto, ogni parola. Avevo semplicemente scelto di ignorarlo. Inoltre Cas dubito che mi lasceresti morire, per giunta senza posare un dito su di me. Sappiamo entrambi chi dei due non riesce mai a tenere le mani apposto.”
Castiel lo guardò contrariato.
“Cas è inutile che mi guardi così, sappiamo entrambi che ho ragione. O vuoi che ti ricordi dove erano le tue mani meno di un’ora fa??”
“RAGAZZI! Sono sempre qui, Cristo Dean. Troppe informazioni”
Castiel era alterato, Dean sapeva benissimo che odiava quando lo metteva in imbarazzo, davanti a Sam per giunta.
“Sei impossibile Dean. Sai cosa? Ti proverò che la tua affermazione è errata.”
Dean gli lanciò uno sguardo scettico, “come vorresti fare?”
“Semplice, non potremmo toccarci.”
“Cosaaa?”
“Si, mi ha sentito. Niente coccole, niente baci, niente abbracci, niente sesso. Niente di niente”.

Castiel disse così e lasciò Dean in salotto da solo con Sam.
Prima di uscire dalla stanza gli disse anche che poteva tranquillamente dormire sul divano, senza scomodarsi a raggiungerlo a letto.
“Dean ti rendi conto che tu e Cas siete peggio di Sandra e Raimondo”
“Sam, fatti i fatti tuoi” e dicendo così Dean si spostò sul divano e Sam fece per andarsene nella sua stanza.
Almeno per quella notte non gli sarebbero serviti i tappi per le orecchie.
Forse.
 
Dean sul divano da solo fece un po’fatica ad addormentarsi, ma poi l’alcol fece il suo effetto, facendolo scivolare tra le braccia di Morfeo.
Prima di addormentarsi pensò che il mattino seguente gliel’avrebbe sicuramente fatta pagare a quell’angelo impertinente.
 
 ***
 
“Esco, sono tutto il giorno fuori, fai pace con tua moglie”.
Dean trovò questo bigliettino sul tavolo della cucina quando si svegliò.
Aveva dormito veramente poco - e male- e pensò che quel messaggio di buongiorno di Sam non era così simpatico come il fratello credeva sarebbe stato.
Andò in bagno a lavarsi il viso e poi si ricordò della “sfida” che gli aveva lanciato Castiel.
Decise di preparare la colazione , delle uova e un po’ di bacon sarebbero stati l’ideale, sapeva anche che Castiel  sarebbe arrivato da un minuto all’altro, quindi fece per spogliarsi, rimanendo solo con i boxer.
Mise un po’ d’olio in una padella e vi buttò dentro due uova.
Poggiò sul tavolo del succo d’arancia e prese il bacon dal frigorifero.
Sentì dei passi sulle scale.
“Buongiorno Dean”
“Ah quindi puoi parlarmi?”
“Sì, beh , ho detto che non possiamo toccarci, ma possiamo continuare a conversare tranquillamente”
Dean avanzò verso Castiel e solo allora l’angelo vide che a Dean mancavano parecchi indumenti, e anche se erano passati anni, Castiel faceva sempre fatica a non rimanere imbambolato davanti al corpo semi-nudo e perfetto di Dean Winchester.
Dean era proprio a due passi di distanza da Castiel
“Vuoi fare colazione con me?” gli chiese con la voce roca e lo spazio personale stava per andarsi  a fare benedire.
Dean lo guardò intensamente negli occhi, passandosi distrattamente una mano tra i capelli e poi sul petto.
Castiel non distolse lo sguardo ma deglutì a fatica.
Respirò profondamente. “Non ho fame stamattina, grazie Dean, vado giù a vedere qualche episodio di quel nuovo telefilm” e poi si volatilizzò dalla stanza, lasciando comunque Dean soddisfatto della sua provocazione.
Nessuno può mettere Dean Winchester in un angolo.


Diversi giorni dopo..
Dean stava andando a letto, era assurdo dormire sul divano avendo così tante stanze disponibili. Ancora non capiva perché avesse dovuto andarsene lui dalla stanza, dato che era stata un’idea di Castiel, ma non disse nulla.
Mentre passava davanti alla loro camera, sentì Cas gemere e sussurrare il nome Dean.
Dannazione, si stava masturbando pensando a lui, se non gli facesse male il polso per via di Baby e per le numerose volte che si era masturbato pensando a Castiel si sarebbe calato i pantaloni li in mezzo al corridoio.
***

Dean era seduto sul suo letto, stavo ascoltando un po’ di musica quando Cas lo riscosse dai suoi pensieri.
“Dean, ci sei??”
“Si Cas, scusami. Dimmi.”
“Dove ti eri perso stavolta? Ancora con la diavoletta e l’angioletto nello streep club?”
“Forse.. Perché sei geloso?”
Cas scosse la testa e si piegò per dargli un lieve bacio. Lo afferrò per le spalle e lo fece stendere, in modo che fosse e comodo e poi, si sedette su di lui.
Dean lo guardò per un lungo momento prima di sfilargli, lentamente, la maglietta. Castiel lo fissava, non sapeva perché ma quello sguardo lo metteva a disagio, lo faceva sentire nudo e non nudo in maniera divertente.

“Sai Cas, penso che dovremmo toglierci anche i pantaloni se vogliamo far diventare questa cosa divertente.”  Disse Dean prima di togliersi del tutto i pantaloni.  “Vorrei darci dentro prima di morire e finire all’inferno. Di nuovo”
Dean si mise comodo e osservò Castiel togliersi da sopra di lui e mettersi in piedi, in modo da riuscire a togliersi i pantaloni.
Si piegò in avanti, salì sul letto e lasciò una scia di baci sul petto di Dean, risalendo fino alle labbra.
Il bacio durò diversi minuti, continuavano ad esplorarsi le bocche a vicenda, Dean non si sarebbe mai potuto stancare di quelle labbra.
Poi mentre continuavano a baciarsi, Cas fece scorrere una mano verso il bacino di Dean, e la posò sull’erezione-ancora coperta-di Dean.

Cas sorrise sentendolo duro, spostò allora la mano dentro i boxer del compagno e iniziò a pomparlo, lentamente.
Dean, gemendo, lasciò cadere la testa all’indietro.
“Cas..”

Castiel capì, lasciò l’erezione e cominciò a mordicchiare il collo di Dean, scendendo sempre più verso il basso.
Una volta arrivato al bacino, afferrò i boxer e molto lentamente glieli tolse.
L’erezione di Dean svettò finalmente libera, Cas leccò la punta.
Dean non poté fare altro che gemere sonoramente.
“Così Cas, per favore”
Castiel leccò la punta gonfia e arrossata di Dean, si fermò per un momento, come se volesse godersi il sapore del liquido pre-eiaculatorio di Dean e volesse inebriarsi del suo odore.
Passò la lingua lungo la vena e poi lo prese in bocca, lentamente, fino a quando non sentì la punta toccare il fondo della sua gola.
I suoi momenti si facevano sempre più veloci mentre con la mano libera stuzzicava i testicoli di Dean, a giudicare dai rumori che questo emetteva, Cas sapeva che era vicino.
Succhiò più forte e quei gemiti si trasformarono in imprecazioni.

“Oh Dio Cas, sto venendo, porca puttana. Cazzo, cazzo, non ti fermare”
Cas raddoppiò i suoi sforzi, massaggiò più velocemente i testicoli di Dean, mentre con l’altra mano afferrò l’asta di Dean che non riusciva a raggiungere con la bocca.
Dean non poteva più trattenersi, aveva ormai raggiunto il limite.  Ogni muscolo del suo corpo si tese e venne, riversando completamente nella gola di Castiel, urlando il suo nome.
Castiel ingoiò i frutti del suo lavoro, una goccia uscì dagli della sua bocca scivolando sul suo mento. Se fosse stato possibile Dean sarebbe tornato duro all’istante.
Gli occhi azzurri di Cas si fissarono su Dean, sembrava quasi che gli scrutando l’anima. Lo baciò e Dean sentì il suo sapore dalle labbra di Cas.

“Aspetta non abbiamo ancora finito”
Dean si svegliò di soprassalto e si rese conto che era solo un sogno. Guardò verso il basso, verso il macello nei suoi boxer.
Cielo, era venuto nelle mutande. Doveva porre fine a quella astinenza, e doveva farlo in giornata.
 
 
                                   ***



Dean ringraziò il cielo, le divinità o chi per loro, che in quei giorni almeno Sam si fosse allontanato dal bunker per un caso su alcuni fantasmi. Gli aveva detto che la sua presenza non era necessaria e quindi Dean si evitò le battute del fratello riguardo la situazione ormai insostenibile – imbarazzante sarebbe stato il termine giusto – che si era creata con Castiel.
Tutto questo perché Dean non se ne stava mai zitto, ma non l’avrebbe mai ammesso, tantomeno a quello stupido angelo che aveva pure il coraggio di masturbarsi come se nulla fosse, invocando il suo nome.
Dean poi pensò al sogno e non poteva incolpare Castiel delle stesse cose che faceva lui.
Insomma serviva una soluzione.


Dean si chiuse in bagno e sotto il getto dell’acqua, rigorosamente fredda, gli venne in mente un piano che avrebbe attuato nelle prossime ore.
Perché nessuno avrebbe mai sospettato, ma Castiel, l’angelo del Signore, era geloso. Ma non quella ‘sana’ gelosia che ci può essere in una coppia.
Aveva ormai sviluppato una certa morbosità su Dean ed era proprio colpa di quest’ultimo se Castiel aveva ogni tanto dei comportamenti “strani” come gli diceva spesso Dean.
Beh se l’uomo nella sua vita non ha fatto che passare da un letto-muro-vicolo all’altro, ti viene un po’ difficile pensare alla monogamia.
Dean si vestì in fretta e uscì senza avvertire Castiel dei suoi programmi.
Guidò per un paio di chilometri finché non trovò un bar di suo gradimento.
Era già stato lì un paio di volte e se ricordava bene si era portato a letto la cameriera bionda tutta tette e scollatura da capogiro.
Fece il suo ingresso nel bar e si sedette su uno sgabello in legno e ordinò una birra.
Bingo! La cameriera era proprio quella!
“Chi si rivede!?” fece la bionda di cui Dean non si ricordava il nome ma la taglia del reggiseno.
Dean sfoggiò uno dei suoi sorrisi mentre la cameriera si appoggiava al bancone mostrando la mercanzia.
“Come mai da queste parti?” chiese la cameriera mentre Dean le sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro, cosa che fece sussultare la biondina.
“Guarda che se hai nostalgia del passato, il mio turno finisce tra soli 10 minuti”
“E’ proprio quello che mi aspettavo” rispose Dean ammiccando.


Il tempo di una seconda birra e i due uscirono insieme dal locale.
La bionda trascinò Dean in un vicolo, lì vicino, e non ci pensò un attimo a strusciarsi su di lui.
Dean nascose il suo volto nell’incavo del collo della ragazza, ma un rumore fece sobbalzare entrambi.
Il lampione lì vicino si fulminò e ci fu un gran rumore, come se la corrente stesse per saltare in tutto il quartiere.
“Che succede?” chiese la bionda staccandosi da Dean.
Dean abbozzò un sorriso, contento di ciò che stava succedendo. Sapeva che quella piccola esplosione era opera di Castiel e della sua gelosia.
“Non è niente, sta tranquilla , ma adesso scusami, devo proprio andare” rispose Dean, mollando la biondina lì nel vicolo.
Tornato a casa Dean trovò Castiel seduto sul divano con la sua tuta e la sua maglia bianca, quelle che usava la notte per dormire.
“Siamo in tenuta non angelica” disse Dean sedendosi noncurante vicino – ma non troppo – all’angelo.
Dean andava fuori di testa nel vedere Cas con indosso i suoi vestiti e l’angelo questo lo sapeva benissimo.
“Forse ci sarà un guasto elettrico stanotte” continuò Dean provocando il moro.
“Allora forse sarà meglio munirsi di torce” e così dicendo Castiel si alzò dal divano, ma Dean distese in quell’attimo le sue gambe e l’angelo cadde su di lui.
“Dicevi?” fece Dean soddisfatto della sua mossa.
“Dicevo – deglutì a fatica Castiel che ormai era completamente spalmato sul corpo di Dean – che se avessi provato lontanamente a baciarla, probabilmente la città non avrebbe subito soltanto un guasto elettrico momentaneo”
“Il solito geloso” fece Dean con il suo sorriso divertito.
Castiel si sistemò meglio su Dean, mettendosi a cavalcioni.
“Avevi detto che non potevamo toccarci, ma mi sembra che la situazione qui sia piuttosto animata” disse Dean col fiato già corto e guardando in direzione dell’inguine di Cas, che si muoveva lentamente  sul suo bacino.
“Chi ha detto che userò le mani?” rispose Castiel malizioso sfilandosi la maglietta e mordendosi il labbro inferiore.
“O meglio, che le userò su di te” continuò portando la sua mano nei suoi boxer.
Castiel aveva iniziato a masturbarsi e nel frattempo faceva scontrare l’erezione di Dean sul suo sedere.
Con la calma e la risolutezza che lo contraddistinguevano, si avvicinò a Dean, ansimando nel suo orecchio.
Dean era al culmine, sarebbe venuto così – di nuovo nelle mutande- e questo non poteva permetterselo.
Capovolse la situazione e si ritrovò sopra Castiel in un attimo.
Prese la mano dell’angelo e se la portò alla bocca.
Castiel non batté ciglio quando Dean iniziò a leccare le sue dita

“Fanculo tutto Cas, ho bisogno di te, ho bisogno che tu mi scopi”
Cas cedette, quell’ “Ho bisogno di te” rimaneva la frase più sincera che Dean gli avesse mai detto, in tutte le circostanze, anche adesso che lo supplicava di fare l’amore con lui.









Cose a caso
Eccoci di nuovo qui io e Demonofthelord (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=895348) alle prese con la destiel versione Sandra e Raimondo.
Grazie a chi leggerà.
   
 
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