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Autore: SnixxAnatomy    19/01/2016    1 recensioni
One shot basata sulla 4x16, Shooting Star. E se non fosse stata Becky a sparare quel giorno? E se anche Santana fosse stata lì?
«Sì, ero follemente innamorata di Brittany Susan Pierce. Ed ecco perché mi trovavo in quell’aula, guardando Shue gesticolare entusiasta come al solito, cercando di spiegarmi la presenza della Beiste.
E poi, l’inizio della fine.
Boom.
Primo sparo.»
BRITTANA.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Sam Evans, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chi me l’aveva fatto fare.
Chi diavolo me l’aveva fatto fare.
Avrei preferito assistere ad una sessione di baci spinti tra Finn e Rachel.

Vedere Brittany ridere per le battute idiote di quella Trota era una tortura. Dal momento in cui avevo messo piede in quell’aula avevo capito che era stata una pessima idea. O forse l’avevo capito nel momento in cui Sam aveva posizionato la sua pinna sulla vita della mia Brittany.

Molto vicino al sedere.

Troppo vicino al sedere.

E Brittany aveva riso, trascinandolo in un abbraccio. E a quel punto il pesce aveva osato appoggiare la mano sul suo fondoschiena, guardandomi, come a dire ‘Ehi idiota, guarda qui cosa ti sei persa.’
Molto evidentemente i miei pugni serrati e il mio sguardo da serial killer l’avevano spaventato, dato che si era allontanato all’istante, voltandomi le spalle, lasciando la mia biondina con il broncio.

L’avrei stretta io, quella cucciola. Quanto mi mancava il suo profumo, il suo sapore. Mi mancavano come l’aria quelle notti in cui andavo a tirare sassolini alla sua finestra (Neanche fossimo Romea e Giulietta), e lei mi apriva tutta contenta, come se avesse appena visto un folletto cavalcare un unicorno con la criniera di zucchero filato.
Dios, il suo sorriso, quello pieno di felicità, quello che dedicava solo a me. Avrei pagato oro per rivederlo. Era la mia rubia, il mio miracolo personale.


Ma chi volevo prendere in giro? Era palese che fossi ancora perdutamente innamorata di lei. Il mio fissarla in continuazione e sorridere ad ogni suo piccolo gesto infantile ne erano la prova.

Lei, tuttavia, mi evitava come la peste. Non che io non lo facessi eh, ma non mi ero mai auto-buttata nel cassonetto del parcheggio solo per non doverla vedere.
D’altra parte, aveva tutte le ragioni del mondo. Io avevo cantato Mine, Io l’avevo lasciata, Io le avevo suggerito di andare avanti, Io tornavo a Lima ogni settimana solo per vederla cantare al Glee. La colpa era solo e solamente mia.


Ehi, Santana! Che piacere vederti, come mai qui?’
‘Oh niente mr. Shue, sono a casa per un piccolo problema di famiglia, quindi ho pensato di venire a trovarvi!’


Seh. “Un piccolo problema di famiglia”.
O l’auto dal meccanico.
O il pro-zio portoricano morto.
O una mano a mia madre per una cosa.
O il bucato.
O cose importanti lasciate a casa.
O mia nonna all’ospedale.
O un matrimonio.
Fatto sta che ogni Venerdì notte mi facevo Louisville-Lima in auto per andare a trovare il Glee (Brittany) e ogni singolo Sabato mattina me ne pentivo.
Ma era più forte di me, avevo bisogno di voltarmi e trovarla a qualche metro da me almeno una volta a settimana.


Sì, ero follemente innamorata di Brittany Susan Pierce.
Ed ecco perché mi trovavo in quell’aula, guardando Shue gesticolare entusiasta come al solito, cercando di spiegarmi la presenza della Beiste.

E poi, l’inizio della fine.


Boom.
Primo sparo.

Tutti rimasero immobili, trattenendo il fiato.

Boom.
Secondo sparo.

Mi alzai di colpo dalla sedia, mentre Will dava istruzioni, aiutando Blaine a spostare il pesante pianoforte.
Vidi con la coda dell’occhio Brittany separarsi da Sam. Lui da un lato, lei dall’altro.
Will chiuse tutte e due le porte a chiave, aiutato da Shannon.

Si sentivano le urla e i passi dai corridoi, mentre tutti cercavano un riparo.
Dopo qualche secondo, il silenzio.

Io ero rimasta davanti al pianoforte con Blaine, mentre Will e Shannon cercavano di sbarrare l’altra porta.
Il metronomo, caduto dal pianoforte, dettava i secondi, creando un suono al limite dell’inquietante.

Boom.
Terzo sparo.

Questa volta troppo vicino.
Guardai Brittany, trovando il suo sguardo su di me.
Le feci un piccolo sorriso, sperando di calmare il suo pianto silenzioso.

Boom.
Quarto sparo.
La maniglia della porta coperta da Shannon saltò, facendola spostare di scatto.
La sedia posizionata davanti alla porta servì a ben poco.


Un uomo robusto, alto e grosso il doppio di me, fece il suo ingresso. Il volto scoperto, pieno di cicatrici e sfregi.
‘Tutti in piedi con le mani sopra la testa, o vi ammazzo.’
-
La morte.
Ecco cosa vidi, quando puntò la pistola su Brittany.
‘Tu, tu e tu, qua davanti.’
Indicò Brittany, Kitty e Unique, nascoste più lontano degli altri.

Quando fummo tutti davanti a lui, alla sua mercé, mentre ci guardava in modo sadico, riprese a parlare.
‘Bene, bene, bene.’ Cominciò a camminare lentamente, squadrandoci. Tremava visibilmente, sudava, e i suoi occhi scattavano da una parte all’altra.

‘Tu!’ puntò la pistola alla gola di Jake, fissandolo con la testa leggermente inclinata.
‘Come ti chiami?’
‘Jake’ sussurrò, guardando in alto.
‘Jake…’ ripeté l’uomo. Gli puntò la pistola alla testa, fissandolo negli occhi. Jake deglutì, terrorizzato.
‘Ti chiami come mio padre. Jake Leverson.’ Si girò, ricominciando a camminare lentamente. Si fermò di colpo.

‘Voi, brutti ragazzini viziati. Li vedete questi?!’ Gridò, indicandosi il viso e le braccia.
‘Questi sono tutta colpa sua. Lui! Lui mi sfregiava, mi drogava, e un giorno mi ha portato in una casa di cura, dove mi hanno rinchiuso!’ Fece una piccola risatina nervosa.

‘Dicono che sono uno psicotico sociopatico senza cuore.’ Rise più forte, mentre noi eravamo impietriti.

Lo vidi avvicinarsi a Brittany, puntandole la pistola alla testa.

Scattai come una molla.

‘Non toccarla.’ Dissi a denti stretti, per niente preoccupata da quello che sarebbe potuto succedere a me.
‘Altrimenti che fai, ragazzina?’ Mi strattonò, portandomi a fianco Brittany.
‘Fottiti.’ Replicai.

Rise nervosamente, asciugandosi il sudore con la mano. Poi mi tirò un pugno in faccia.

‘Come ti chiami?’ Chiese a Brittany, puntandole la pistola alla tempia.
‘B-Brittany.’ Balbettò
‘E tu?’ Chiese a me, puntandomi il freddo metallo alla guancia.
‘Santana.’ Dissi, senza esitazioni, sputando sangue. Se si trattava di proteggere Brittany, dovevo essere quella forte.
‘Non hai paura.’ Constatò ‘Ma ne avrai tra poco.’

-

Scelse di fare un gioco con noi. Un gioco malato.
Una specie di Roulette Russa.

La pistola veniva fatta ruotare, chi indicava poteva uscire. Il salvo sarebbe stato accompagnato alla porta che sarebbe poi stata chiusa a chiave.
L’ultimo rimasto sarebbe stato ucciso.

I primi a salvarsi furono Artie, Marley, Jake e Will. Poi Kitty, Shannon, Unique, Blaine e Tina.

Eravamo rimasti solo io, Sam e Brittany.
La pistola girò, e indicò me.

Ero salva. Ma non volevo esserlo.
Escogitai un piano al volo.

Uscii, guardando Brittany, cercando di rassicurarla con lo sguardo.
Per quanto odiassi Sam, quel giorno nessuno di noi sarebbe morto.

-

Quando uscii, parlai in pochi secondi del mio piano a Blaine. Will e Shannon erano andati a cercare aiuto.

Da quel che avevo contato, avevamo circa 10 secondi prima della fine del giro.
Partì il conto alla rovescia.

10
Blaine cominciò a tirare spallate alla porta, mentre gli altri ci guardavano rassegnati, gli occhi pieni di lacrime, e mentre Kitty era corsa a prendere qualcosa dallo sgabuzzino con cui difenderci.

9
La porta non sembrava cedere. Blaine aveva sul viso un’espressione di dolore, non ce la faceva più.

8
Blaine venne sostituito da Ryder, mentre si sentivano i passi veloci di Kitty in lontananza

7
Anche Ryder cominciava a dare segni di cedimento. Da dentro, nessun rumore. Quell’uomo non avrebbe fermato il gioco per noi.

6
Blaine e Ryder si erano accasciati a terra piangendo, mentre Jake aveva preso il loro posto. Kitty gridava che non aveva trovato niente di utile. Io non riuscivo a respirare.

5
Anche Jake si buttò a terra. Tina corse ad aiutare Kitty per trovare qualcosa.

4
Cominciai a piangere. Non potevo perdere Brittany. Non potevo. Sarei morta con lei.

3
Con una forza che non credevo di avere, cominciai a tirare spallate anch’io.

2
Dopo la terza, la porta si spalancò. Kitty tornava con una mazza da baseball in mano. Il pazzo puntava la pistola alla testa di Brittany, sorridendo.

‘NO!’
Mi gettai su Brittany.

1
Boom.
Quinto sparo.
-
Aprii gli occhi, e mi trovai spiaccicata su Brittany. Eravamo vive, entrambe.

Feci giusto in tempo a sorriderle, che mi ricordai dell’uomo vicino a noi, che bestemmiava e cercava di ricaricare la pistola.

Mi alzai, e vidi Kitty che faceva rotolare a terra una mazza da baseball, mentre Blaine entrava con un’altra mazza in mano.
Fu il mio turno di sorridere.

‘Vaffanculo.’
E gli tirai una mazzata sulla schiena.

Il pazzo cadde a terra, senza fiato, afferrai la sua pistola mentre Blaine lo minacciava con la mazza.
Sorrisi verso Brittany.

Sentimmo le sirene della polizia e gli S.W.A.T. buttare giù le porte
Era finita.
-
‘Santana!’
Mi chiamò quella voce. Stavo andando a casa mia a piedi, dopo aver rilasciato la dichiarazione, e aver ricevuto vari abbracci e complimenti.
‘Britt.’ Mi voltai, praticamente con gli occhi a cuoricino. La rana non era con lei.
‘Io…Ecco… Ho lasciato Sam.’

‘Ah’ Finsi indifferenza, mentre dentro di me c’era una festa. ‘Perché?’
‘Perché mi sono sbagliata.’ Alzò le spalle, guardandomi. ‘Io non amo lui. Lui era un bel sostituto, il mio migliore amico.’

‘E chi ami?’ Domandai, avvicinandomi a lei lentamente.
‘Io sono pazzamente’ Fece un passo verso di me. ‘Irrimediabilmente’ Incrociò le braccia avvolgendo il mio collo, mentre io posizionavo le mani sui suoi fianchi. ‘Perdutamente’ Sfiorò il mio naso con il suo. ‘Innamorata di te.’

E finalmente, le nostre labbra si incontrarono. Fu come riprendere a respirare.
Si staccò solo quando avevamo bisogno d’aria, e mi guardò negli occhi.

‘Oggi mi hai salvato la vita, rischiando la tua. Sei un’eroina, Santana Diabla Lopez.’ Mi sorrise, abbassando una mano e intrecciandola alla mia.

‘Britt, io ti amo, e ti proteggerò per sempre, da qualunque cosa. Tu non immagini nemmeno la paura che ho avuto-‘
Mi zittì con un bacio.

‘E’ stato bruttissimo anche per me ma, per favore, non parliamone più.’ Annuii, di fronte al suo broncio.
‘Ora andiamo a casa mia, mi devi raccontare di questi mesi.’ La presi per mano, riprendendo a camminare.
‘Oh, sì! Pensa, nelle Cheerios è arrivata questa nuova ragazza…’
Sorrisi per tutto il tragitto, ascoltandola, felice oltre il limite per averla ritrovata.


E’ difficile pensare a come un evento del genere, che avrebbe potuto spezzare così tanti cuori, ne abbia fatti riunire due. Eppure l’ha fatto, perché un amore così, non può essere sepolto da niente e da nessuno.

 
 
   
 
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