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Autore: lollo_001    20/01/2016    1 recensioni
Heller è un'investigatore privato di Milano, da poco assunto per risolvere un caso molto complicato riguardate una ricca famiglia inglese. Durante il compimento del suo lavoro, Heller inizia ha pensare che non sia stato qualcuno ha uccidere il padrone di casa...ma bensì qualcosa...
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Stavo camminando per le stradine di Milano assopito nei miei pensieri. La vita dell'investigatore privato non è facile. Ogni caso diventava un rompicapo davvero difficile e costoso, riuscivo a tirare avanti grazie a un piccolo lavoretto in un bar vicino casa. In questo periodo stavo indagando su un omicidio avvenuto qualche giorno prima a villa Rotterford abitata dall'omonima famiglia di ricchi personaggi industriali. Iniziai a rimuginare su quel caso, avendo già degli indizi a mia disposizione. Improvvisamente mi resi conto che ero arrivato davanti a casa mia ed era ormai ora di assopirsi e rilassare finalmente il mio cervello sopraffatto dai troppi ragionamenti.

Il caso a cui stavo lavorando era complicato perché, secondo la famiglia Rotterford, il colpevole era una figura slanciata, di nero vestita e con dei canini aguzzi, che il figlio maggiore della vittima giurava di aver visto luccicare nella notte, subito dopo aver messo in fuga l'assassino.

Questo faceva immediatamente pensare alle storie e alle leggende popolari sullo straordinario re dei vampiri, Dracula. Ma come tutti sappiamo i vampiri non esistono. Il giorno dopo sarei dovuto andare a casa dei miei clienti e cercare di capire chi o cosa aveva ucciso l'uomo. Cercai di addormentarmi litigando con il cuscino e finalmente caddi in un sonno agitato.

La mattina dopo, per nulla riposato, mi recai a casa dei Rotterford e iniziai le mie ricerche.

Impiegai tutta la giornata solo per capire da dove fosse passato il malvivente per entrare nella casa e come avesse fatto poi ad uscire indisturbato, dopo essere stato messo in fuga dal figlio della vittima. Decisi allora di rimanere anche per la notte a investigare dentro e fuori casa.

Dopo la mezzanotte la casa assumeva un aspetto minaccioso e incombente. Essendo la villa di persone molto ricche, si potevano permettere un'abitazione molto grande e lussuosa, ma di notte sembrava di essere in un castello infestato. Le porte della casa sembravano delle massicce porte di una cattedrale, le finestre diventavano opache e inattraversabili dalla luce, le pareti diventavano più alte e ti sentivi imprigionare e opprimere. Girando per la casa vidi alcuni quadri molto singolari. Molti di essi rappresentavano una figura magra, molto ben vestita e con un mantello alle spalle che ricadeva sul pavimento. Grazie a quei quadri nella mia mente iniziò a insinuarsi il dubbio che molto probabilmente la casa dei Rotterford era appartenuta a Dracula o per lo meno alla persona che le leggende rappresentavano come tale e che in qualche modo il figlio del defunto potesse davvero avere ragione. Ovviamente non ero del tutto convinto dalla mia idea, ma mi sembrava una valida ipotesi, anche se praticamente impossibile. La cosa che più mi tornava strana, era cosa ci facesse il re delle creature della notte a Milano. Probabilmente per rivendicare il possesso della casa un tempo da lui abitata.

Mentre proseguivo assorto nelle mie ipotesi le ricerche all'interno dell'edificio, fino a raggiungere il luogo del delitto, continuavo a sentire il freddo rumore dell'orologio posto nel salone principale. Il suo rintocco lontano mi colpiva come un freddo pugnale nella schiena nell'ombra della notte. Mi accorsi che mentre studiavo la scena del crimine un'ombra passava ad una velocità impressionante alle mie spalle. Ciò accadeva molto raramente, ma comunque accadeva. Non mi feci impressionare e continuai il mio lavoro. Improvvisamente sentii una presenza alle mie spalle. Un'anima fredda, senza alcun calore al suo interno, come morta. Mi voltai...non saprei descrivere bene il suo volto, ma notai immediatamente quei due occhi rosso sangue che mi fissavano intensamente, senza tregua. Vidi quei due canini bianchi, lunghi e acuminati che sporgevano da quelle labbra sottili e quasi violacee. I capelli bianchi, ormai appassiti dalla vecchiaia, tirati indietro in modo che non cadessero sulla fronte rugata ma allo stesso tempo molto giovanile. Quelle sue mani raggrinzite ma forti e sicure che precedevano delle unghie lunghe ma comunque curate nell'avanzare degli anni. La pelle bianca, senza vita, ma liscia e morbida al tatto. Stentavo a crederci ma, quell'uomo, quella creatura non poteva che essere lui, il Signore Oscuro, Dracula.

O per lo meno, questo è tutto ciò che ricordo...

   
 
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